Recensioni per
Notte degli uomini, avresti un cuore da donare?
di tixit
Malinconica OS, che ci mostra un Victor de Girodelle immerso nei ricordi e nei rimpianti di un amore di gioventù, che solo alla fine scopriamo in vita, ma poco importa: tempus fugit e in fondo qualcosa di noi muore giorno dopo giorno, finché ti ritrovi in età matura che talvolta non solo non hai più le fattezze della persona che eri, ma neanche pensieri, slanci, emozioni. Tutto diverso, tutto legato alle esperienze della vita. Bello il rivolgersi quindi a questa "fatina" in parte immaginaria, un po' grillo parlante, un po' simbolo della giovinezza e di tutto ciò che di bello le ruota intorno...mi ricorda qualcosa, non so se un film o un libro, inizio a perdere i colpi! |
Molto bello pensare che Victor abbia avuto un amore importante prima di Oscar; è vero forse che due solitudini unite possono creare una piccola felicità! |
Ciao deve essere stata una settimana terribile per farti scrivere questa storia. Per carità bella è bella con la giusta dose di malinconia ma che Girodelle e Sigyn non siano sposati nel tuo universo letterario é un abominio. |
È molto malinconico questo Girodel che parla con la sua personalissima fatina dei fiori -la memoria di un amore non vissuto pienamente che però ha conservato nel cuore- ed è malinconica e un pochino amara la conclusione cui giunge, di scrivere una lettera soltanto, e non indirizzata a quella memoria. Peccato... Perché potrebbe essere che anche la fanciulla di allora lo ricordi e potrebbe essere che non sia divenuta matrona e che qualcosa di quell'amore profumato di violette e rosmarino sia rimasto. Lo so sono la solita romanticona... Ma chissà, magari è un what if su Giro che potresti raccontarci. Sempre brava Tizi, sempre un piacere leggerti. A presto. |
Che dolce questa "storia che nasceva da due solitudini, da molta stima, e da un cuore desideroso di riempirsi di nuovo"! Dolce, che in questo caso non vuol dire affatto leziosa e smielensa. Perchè c'è molta introspezione e profondità in quello che scrivi ma anche una fantastica leggerezza, come quella della fatina dentro i fiori, la fatina dei fiori. |