Recensioni per
The largest case
di Aaanatema

Questa storia ha ottenuto 44 recensioni.
Positive : 44
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/02/21, ore 20:55

Questo capitolo mi ha lasciato un senso di vertigine, nei passaggi in cui siamo “dentro” a quella che è la resa di Sh nei confronti della droga. Hai descritto, infatti, con minuzia e precisione, il suo scivolare nello stato stordente della morfina, in cui, comunque, rimane sempre costante il pensiero di John, che sembra galleggiare salvifico in un mare di sofferenza e disagio. La tua descrizione dello “sballo” del consulting è, come ho scritto sopra, accurata e lucida però conserva sempre una sorta di rispetto per quella che è la parte debole e confusa di un’umanità che ha perso il suo equilibrio e ricade preda dei fantasmi del passato. La motivazione, che noi intuiamo essere alla base della scelta di Sh di affidarsi allo stordimento degli stupefacenti, è legata alla sua frustrazione di non riuscire a trovare la soluzione del caso in cui è impegnato. Ma io penso che, a destabilizzarlo del tutto, ci sia la sempre più dilagante presenza di John nei suoi pensieri e nel suo cuore che si trova disarmato ed impotente di fronte ai sentimenti, per lui materia molto oscura. Scusa se cambio argomento, ma non voglio dimenticarmi di lasciarti un’osservazione sullo stile con cui hai scritto questa storia: come ho già scritto precedentemente, mi piace molto come traduci i pensieri di Sh perché, attraverso la scelta lessicale e la costruzione delle frasi, hai espresso in modo efficace e, soprattutto, coerente con l’IC, il modo di pensare e di sentire di Sh. Rappresenti dei percorsi mentali estremamente razionali, arricchiti, ovviamente dalle sue indubbie esperienze e conoscenze scientifiche. Ti faccio un esempio che ha attirato la mia attenzione, anche se può sembrare di scarso rilievo ma per me è molto significativo: quando Sh esce di casa con le sigarette, lo fa perché “l'odore della combustione del catrame rimarrebbe attaccata ai tessuti”. Noi, o, almeno, sicuramente io, avremmo pensato di non lasciare “odore di fumo”. Semplicemente.
Un altro punto di forza del capitolo è, sempre a mio avviso, la tua rappresentazione di Molly che hai ritratto completamente succube del fascino del consulting, perennemente ed infelicemente innamorata persa di lui. Un modo di presentarla, il tuo, assolutamente IC.
Ma, quando arriva John e si accorge dello stato di Sh, allora mi hai travolto, davvero. La sua presenza riporta la sicurezza di un affetto grande e unico. Anche se la frase che rivolge a Sh appare minacciosa, dentro c’è tutto l’amore del mondo. Brava.
(Recensione modificata il 19/02/2021 - 08:55 pm)

Recensore Master
18/02/21, ore 20:24

Altro bel capitolo, questo, in cui trovo sempre efficace e credibilmente usato il POV di Sh. Che, tra l’altro, secondo me, è IC, senza dubbio, in quella sua asocialità, comunque, in fondo,davvero sofferta. Ma il punto focale è il rapporto con Watson.
Quell’ “Ultimamente faccio molte cose insolite”, che Sh si lascia sfuggire nei suoi pensieri, secondo me, è estremamente rivelatore di come “qualcosa” stia destabilizzando il suo assetto comportamentale e lui ne sia pienamente consapevole. Il fatto, poi, che il suo lavoro sia, o almeno, prima di John, era, al primo posto nelle priorità della sua vita, è significativo vederlo spostato su un piano “traballante”, in cui la perfetta schematizzazione nel metodo sherlockiano d’indagine sembra un po’ offuscarsi. Ed anche sul “chi” e sul “perché” stia succedendo questo, penso proprio che il consulting si sia fatto molte domande. Del resto, anche tu stai raccontando dei dubbi e delle “stranezze” che lui rileva dentro e fuori di sè, come ad esempio il
non porre attenzione al come muoversi correttamente sulla scena di un delitto. Hai reso molto efficacemente il clima di profonda intesa che s’instaura tra lui e John, intesa che palesemente trascende la semplice registrazione di dati che costituisce la prima fase delle indagini. Sh è evidentemente preso da ciò che il cadavere gli può rivelare, John è al suo fianco ma i loro pensieri si sollevano da quel tetro scenario di morte e sembrano rincorrersi su un piano diverso, irraggiungibile a tutti gli altri. Così, infatti, i due si scambiano sì impressioni su quello su cui stanno indagando ma Sh sta pensando al vero motivo per cui ha costretto John a raggiungerlo subito e quest’ultimo partecipa divertito al “gioco” dei nomi della ragazza, che maschera in maniera un po’ goffa la chiara gelosia del consulting. Accanto a loro c’è un Lestrade strepitoso, che dimostra in continuazione la sua assoluta fedeltà ed amicizia ad Holmes ed al suo “coinquilino”.
Ma il momento che ho trovato davvero alto e significativo è quando hai espresso il rimuginare di Sh sul vero significato dell’amore: intensa riflessione in cui hai saputo innestare lo stupore che lui ha di fronte all’umanità di John. Brava, veramente. Che coinvolgente quell’affermazione con cui il consulting, dopo essersi addentrato in lucidi ragionamenti, ineccepibili da un punto di vista puramente speculativo, lascia libero il suo cuore (“...sarebbe più bello vedere il mondo attraverso gli occhi di persone come John...”).
E che dire della frase conclusiva sul significato più vero della parola “casa”...

Recensore Master
12/02/21, ore 15:00

Un bellissimo capitolo, questo, in cui siamo spettatori, coinvolti direttamente, della progressiva scoperta che Sh fa di John come di qualcosa di irrinunciabile, qualcosa di nuovo e meraviglioso. Mi è piaciuto molto ciò che tu hai pensato per esprimere i sentimenti, nuovi e per lui temibili, usando il violino. Il violino è, secondo me, un “personaggio” comprimario, sulla scena di Baker Street, perché Sh lo considera la sua voce, parte imprescindibile di se stesso. Bellissima, perciò, quell’immagine in cui lui identifica John prima con l’involucro dello strumento: efficace similitudine attraverso cui hai espresso il senso di accudimento e di protezione che il consulting percepisce nei suoi confronti da parte del suo “coinquilino”. E poi, meravigliosamente, John diventa l’archetto, cioè non più passivo elemento di semplice custodia, ma irrinunciabile motivo ed energia per vivere. Infatti, così come quell’accessorio dello strumento musicale fa sì che quest’ultimo possa avere un senso, e cioè suonare, nello stesso modo Sh percepisce che lui stesso, senza il suo “archetto”, cadrebbe nel terribile vuoto dell’inutilità esistenziale. Questo passaggio mi è piaciuto ancora di più perché espresso, come sempre in questa long o, almeno fino a questo capitolo, attraverso il POV di Sh. Così noi entriamo proprio nel suo animo e possiamo cogliere quelle che tu definisci, nel titolo, “sensazioni insostenibili” e cioè, in parole più “umane”, non “sherlockiane”, i sintomi inequivocabili di un sentimento forte e totalizzante. Sh si sta scoprendo innamorato di John. Punto. Senza alcun dubbio. Dal punto di vista puramente tecnico, ho trovato efficace quella reiterazione che, come un dolcissimo mantra, accompagna i pensieri di Holmes (“...John...John...John...”). Attraverso questa strategia narrativa hai espresso efficacemente la presenza, sempre più importante, di John nella mente e nel cuore di un consulting che appare frastornato ma anche consapevole che tutto potrebbe diventare bellissimo.
Sulla scena, poi, fai comparire un grande Mycroft. Sarà che, a me, questo personaggio piace molto ma nella tua versione l’ho trovato perfetto. Sibillino, dannatamente elegante, caustico ma profondamente legato al fratello e seriamente preoccupato per il suo benessere. Geniale la trovata della partita a scacchi per mettere all’angolo la noiosa saccenteria di Sh; e che dire dell’ultimo consiglio... (“...Ti porterà da John...”). In Sh si scatena la paura di quello che lui già intravvede nel suo cuore, quando, ad illuminare le sue incertezze, si accende il “caldo sorriso” di John. Un capitolo, questo, che mi è piaciuto molto, per la sensibilità e la credibilità con cui hai caratterizzato il percorso dell’ “umanizzazione” del consulting.

Recensore Master
11/02/21, ore 18:36

Un bel capitolo anche questo, che ho trovato molto intenso. Emerge, via via, l“assedio” con cui l’umanità di John sta indebolendo le difese di Sh. Sh, che è arroccato nella fortezza scura e fredda di “caring is not an advantage”, percepisce che, l’uscirne finalmente fuori, per lui, potrebbe dare davvero un senso alla sua vita.
Tenerissima è quella scena in cui spia, senza farsi scoprire, il sonno agitato di John. Il flusso dei suoi pensieri è un confluire tumultuoso di registrazione di dati oggettivi (“...fase REM...respiro spezzato...” ecc...) e di constatazioni, non prive di preoccupazione, che nascono direttamente dal cuore (“...È peggio. Molto peggio...”). La stessa curiosità del consulting non è pura tensione scientifica: sta diventando, e forse lo è già, avvicinamento a John, a quello che sta rivelandosi una realtà meravigliosa per lui. Ho trovato molto efficace quel tuo rappresentare concretamente i “muri” che Sh ha eretto intorno a sè e che, ora, percepisce con lucidità. Infatti, secondo me, si rende conto di essere quasi bloccato nel poter tranquillizzare John durante l’incubo o di rassicurarlo. Si definisce “imperfetto”, “sbagliato”, di fronte alla sofferenza dell’altro. Potrei osare un’ipotesi sull’interpretazione di quello che è l’incubo di John: molto probabilmente quest’ultimo ha sognato di perdere tragicamente Sh e va subito in camera sua per accertarsi che, davvero, ciò che ha vissuto drammaticamente sia solo un incubo. Molto centrato questo tuo metterli ad agire quasi in parallelo, evidentemente ignari, o forse no, del loro cercarsi. La scena di Sh al bar con la cameriera è impagabile e molto IC, non stonerebbe affatto nella sceneggiatura dei Mofftiss.
Il capitolo si chiude con un John stanco, probabilmente indebolito da una sindrome influenzale. Ma penso proprio che il sonno agitato della notte precedente abbia lasciato in lui molti pensieri inespressi. Il consulting fa da spettatore, però questo è quello che crede lui....

Recensore Master
07/02/21, ore 15:33
Cap. 2:

Ritrovo anche qui, con piacere, la perfetta coerenza tra il registro linguistico ed il POV con cui hai scelto di raccontarci la storia. E, ripeto, usare il punto di vista di Sh, a mio avviso, sicuramente non è una scelta facile perché è lo stesso personaggio che sfugge alle consuete categorizzazioni umane. Sh è Sh, e basta. Si tratta dell’esempio di un’ umanità molto complessa. Pertanto diventa molto impegnativo far parlare la sua interiorità. Tu ci stai riuscendo benissimo, brava. Come ho già scritto, si succedono frasi brevi, in cui racchiudi l’essenza stessa del suo modo di guardare alla realtà, comprese le persone. Infatti, faccio solo un esempio di molti, nelle parole d’apertura (“...Fibrinogeno...” ecc...) lui c’è già tutto, con la sua mente formidabile che funziona come un efficientissimo scanner ed il suo giudicare gli altri non al suo livello (“...Deplorevole...”). E qui sta il suo dramma personale che consiste nel non riuscire a lasciarsi andare a dei sentimenti, fossero anche diu semplice sopportazione dei limiti altrui. E mi ritorna in mente la frase, che ha fatto un po’ da filo conduttore del precedente capitolo, e cioè quel “cosa sta succedendo”. La risposta è semplice: John Watson. Un’ “interferenza” che sta mettendo in discussione le sue certezze o, meglio, la sua algida solitudine.
Le scene di non quotidiana “quotidianità”, perdona il mio bisticcio linguistico, situazioni che, per noi, sarebbero traumatiche, mi riferisco agli occhi ed alle dita conservati qui e là, si susseguono piacevoli e rassicuranti, grazie alla tua puntuale ed attenta descrizione. Noi siamo dentro la testa di Sh, visto che il POV è il suo, e ci guardiamo attorno. Ci accorgiamo di una persona che è sempre più presente e complice nella sua vita, John. John che ha la pazienza e la sopportazione, per esempio, di andare lui al supermercato, già immaginando che, per Sh, girare tra gli scaffali e mettersi in fila alla cassa, sarebbe una devastazione mentale.
Molto intensa quella scena che hai pensato in cui vediamo il medico partire, silenziosamente, “con al braccio appesa una borsa trasparente”. Dolcissimo.
Il capitolo sfuma nel disorientamento che la sindrome influenzale provoca nel consulting. “...Capogiro...Orecchie ovattate...gambe stranamente instabili...”: Sh, cosí, fa tenerezza, è indifeso, lo descrivi con efficacia. La sua indisposizione lo manda in tilt e credo che la ragione principale sia, per lui, il timore di perdere il controllo di fronte all’ “invasione” di John nei suoi confronti. Ma la paura di non riuscire ad arginare ciò che prova per lui, lo angoscia, c’è la paura di fronte a qualcosa di sconosciuto, si scioglie di fronte al rassicurante accudimento di John nei suoi confronti. L’antinfiammatorio, la “buonanotte”, la certezza di essere in buone mani, fanno sì che Sh si abbandoni al sonno. Ed a John, secondo me. Brava.

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Recensore Master
05/02/21, ore 14:37

Arrivo qui dopo “i fiori del male”: per me è abbastanza consueto, dopo aver recensito qualcosa di un’Autrice/tore che mi ha colpito per qualche motivo. Per quanto mi riguarda mi sono rimasti impressi il tuo modo di scrivere e la capacità di trattare argomenti, già ampiamente sviscerati in anni e anni di vita del fandom, dando l’impressione di una loro novità e freschezza. Niente di “già visto o sentito”, niente di banale. Ovvio che il contatto con il canone non rientra in queste categorie e da te l’IC scorre continuo e saldo, ma non in fatti scontati o presi di peso dallo Sh dei Mofftiss o da quello di Doyle bensì usato con intelligente tensione a servirsi di preziosi riferimenti.
Arrivo a questo primo capitolo che mi ha colpito subito per il registro stilistico usato: siamo nel POV di Sh e, perbacco, lo si sente, eccome. Infatti le frasi sono lapidarie, scarne, impostate secondo uno schema razionale di analisi oggettiva, quasi compulsiva, della realtà circostante. Parla e pensa Sh, brava, l’effetto IC è assicurato. Uno degli esempi più ben strutturati da parte tua è proprio l’inizio del capitolo, in cui la mente formidabile “scannerizza”, senza emozioni particolari, lo spettacolo devastante della donna uccisa. A dire la verità la parte emozionale c’è, se così possiamo dire, ed è proprio espressa dall’atteggiamento di Sh che è entusiasticamente calato nei panni del rilevatore eccezionale di indizi significativi. I suoi occhi fotografano, la sua ragione incasella i dati visivi in determinate “sezioni” che costituiranno il prezioso archivio mentale da cui trarre elementi per arrivare alla soluzione del caso. Dal punto di vista linguistico hai scritto un elenco, per noi agghiacciante, di organi e di dati oggettivi relativi alla vittima. Molto IC, come dicevo, perché é così che la mente formidabile del consulting lavora. Andando avanti nella lettura, vediamo che c’è John vicino a lui, che riporta in un equilibrio umano ciò che si presenta davanti agli occhi (“...non dirmi che non te ne sei accorto...”). John che fai comportare come il vero e proprio “conduttore di luce” decisivo per alimentare la razionalità di Sh ed indirizzarla sulla pista giusta (“...Hai qualche idea...”).
Quando ho terminato la lettura del pezzo, una frase mi è rimasta impressa e la ritengo la chiave di lettura del capitolo, relativa ai rapporti tra Sh e John: è quel “cosa sta succedendo” che il consulting porta con sè, in miniera quasi ossessiva. Geniale da parte tua. Giá, cosa sta succedendo tra Holmes e Watson...
Brava, continuo la lettura della storia.
Ah, per concludere, povero Gerald/George/ Greg...Hai trattato in modo estremamente piacevole i continui refusi di Sh sul nome del nostro yarder preferito.

Nuovo recensore
16/03/20, ore 13:28

Peccato efp non preveda i complimenti per le storie, sono certa la tua ne avrebbe tanti. In Italia non so perché, siano molto più melensi degli inglesi, parlo delle storie presenti qui e su ao3, ma molto più parchi di commenti e riconoscimenti positivi per chi ha condiviso le sue storie con gli altri consentendogli di riempire magari delle ore vuote. Comunque, continuo nella lettura e grazie per averla scritta e condivisa 😄

Recensore Junior
20/05/17, ore 15:51

Trovo che sia un vero peccato che questa storia sia poco conosciuta perché è coinvolgente e ben scritta, di quelle che tengono col fiato sospeso fino alla fine e continuano a ronzarti in testa dopo aver letto l'ultima parola. Scrivere dal punto di vista di Sherlock non è per niente facile e tu sei una delle poche che è riuscita a rimanere IC, dall'inizio alla fine, quindi doppi complimenti! Sono curiosa di leggere il sequel, non vedo l'ora di leggerlo! Georgina

Recensore Junior
13/07/16, ore 12:06

Ho trovato questa tua fic per caso, di solito do un'occhio al numero di recensioni e da lì comincio a leggere. Ma il numero di recensioni per questa tua storia non è minimamente comparabile alla sua bellezza.
Scritta bene, intrigante da subito, sei riuscita a caratterizzare Sherlock alla perfezione, perchè lui è... beh, è DAVVERO Sherlock. Senza ombra di dubbio.
Probabilmente mi aspettavo qualche capitolo a r. red in più (mente perversa sempre e comunque, chiedo perdono), ma il tutto vale davvero. E ti esorto assolutamente a scrivere un seguito, sarei la prima a leggerlo mentre mi struggo nell'attesa della fantomatica quarta stagione.
L'unica precisazione che mi sento di fare è che, per quanto riguarda l'indagine in sè, in alcuni punti sei stata forse un poco sbrigativa, nel senso che è chiaro il quadro generale ma non tutti i passaggi seguono una logica fluente.
Ma si aggancia ugualmente alla perfezione con il terzo episodio della seconda stagione, perciò complimenti ancora.
A presto, anzi spero a prestissimo!
Phae

Recensore Junior
28/06/16, ore 12:51

Ho letto la tua storia tutta d'un fiato.
​Mi è piaciuta tantissimo, è così insolito leggere una bella, realistica e IC ff dal pdv di Sherlock!
L'ho trovata geniale, scritta benissimo, molto coinvolgente.
Ti prego scrivi il seguitoooooo!
A me piacerebbe continuasse a essere Sherlock la voce narrante, ma scegli tu, sarà stupenda in ogni caso!
Brava davvero, spero tanto di leggerti ancora!!! 
Elokid

Nuovo recensore
24/06/16, ore 23:34

Ciao!
Inanzitutto mi scuso per l'ora indecente. Ho appena finito la tua storia e ne sono rimasta incantata *-* ti prego devi scrivere il seguito! In quel caso ti consiglierei ti prendere sempre in considerazione il punto di vista di Sherlock, ma alla fine l'importante è che tu sia orgogliosa del tuo lavoro quindi tranquilla, se deciderai diversamente sarò comunque una delle prime a fiondarmi su un ipotetico seguito. Ancora tanti complimenti
Eli

Nuovo recensore
21/06/16, ore 03:08

Wow ! Che dire...devo ammetterlo, data l'originalità degli eventi mi aspettavo che essi avessero un finale a sé, che non riprendessero il finale di stagione che tutti conosciamo bene, ma comunque ciò non sminuisce affatto tutto il lavoro precedente! Stai pensando ad un seguito? Magnifico! ** il mio appoggio ce l'hai assolutamente <3 a parer mio il punto di vista di Sherlock ti riesce benissimo, quindi se posso consigliarti continuerei su questa strada. Un bacione spero di leggerti ancora! 
(Recensione modificata il 21/06/2016 - 03:11 am)

Recensore Master
19/06/16, ore 10:57

Questa puntata mi ha uccisa; infatti è l'unica che ho scelto di non rivedere una seconda volta...
Sapevo che non sarebbe finita bene.. si sono separati, alla fine Sherlock ha deciso di proseguire da solo, senza John, il suo blogger, il suo compagno, il suo cuore...

Ho sperato fino all'ultimo che le cose andassero diversamente.. dopotutto i tuoi Sherlock e John sono molto più avanti emotivamente di quelli della serie... Che dire, ovviamente spero in un seguito, sono per i lieto fine eheheheh

Un abbraccio forte, e ancora tanti complimenti!! :)
 

Nuovo recensore
12/06/16, ore 17:01

Rieccomi! :P il prossimo sarà l'ultimo capitolo! Sigh ... Però non vedo l'ora di leggerlo! Non resisto! Complimenti come sempre, loro sono di una dolcezza che più naturale non si può! 

Recensore Master
12/06/16, ore 11:28

Ciao.. mi è piaciuto tanto questo capitolo.. loro sono dolcissimi, soprattutto John...
La parte in cui quest'ultimo costringe Sherlock a mangiare mi ha intenerita molto...

Mi spiace che siamo quasi alla fine.. sono un po' triste.. anche perché ho la sensazione che non finirà bene.. sigh!

Al prossimo capitolo!! 

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