Recensioni per
The largest case
di Aaanatema
Questo capitolo mi ha lasciato un senso di vertigine, nei passaggi in cui siamo “dentro” a quella che è la resa di Sh nei confronti della droga. Hai descritto, infatti, con minuzia e precisione, il suo scivolare nello stato stordente della morfina, in cui, comunque, rimane sempre costante il pensiero di John, che sembra galleggiare salvifico in un mare di sofferenza e disagio. La tua descrizione dello “sballo” del consulting è, come ho scritto sopra, accurata e lucida però conserva sempre una sorta di rispetto per quella che è la parte debole e confusa di un’umanità che ha perso il suo equilibrio e ricade preda dei fantasmi del passato. La motivazione, che noi intuiamo essere alla base della scelta di Sh di affidarsi allo stordimento degli stupefacenti, è legata alla sua frustrazione di non riuscire a trovare la soluzione del caso in cui è impegnato. Ma io penso che, a destabilizzarlo del tutto, ci sia la sempre più dilagante presenza di John nei suoi pensieri e nel suo cuore che si trova disarmato ed impotente di fronte ai sentimenti, per lui materia molto oscura. Scusa se cambio argomento, ma non voglio dimenticarmi di lasciarti un’osservazione sullo stile con cui hai scritto questa storia: come ho già scritto precedentemente, mi piace molto come traduci i pensieri di Sh perché, attraverso la scelta lessicale e la costruzione delle frasi, hai espresso in modo efficace e, soprattutto, coerente con l’IC, il modo di pensare e di sentire di Sh. Rappresenti dei percorsi mentali estremamente razionali, arricchiti, ovviamente dalle sue indubbie esperienze e conoscenze scientifiche. Ti faccio un esempio che ha attirato la mia attenzione, anche se può sembrare di scarso rilievo ma per me è molto significativo: quando Sh esce di casa con le sigarette, lo fa perché “l'odore della combustione del catrame rimarrebbe attaccata ai tessuti”. Noi, o, almeno, sicuramente io, avremmo pensato di non lasciare “odore di fumo”. Semplicemente. |
Altro bel capitolo, questo, in cui trovo sempre efficace e credibilmente usato il POV di Sh. Che, tra l’altro, secondo me, è IC, senza dubbio, in quella sua asocialità, comunque, in fondo,davvero sofferta. Ma il punto focale è il rapporto con Watson. |
Un bellissimo capitolo, questo, in cui siamo spettatori, coinvolti direttamente, della progressiva scoperta che Sh fa di John come di qualcosa di irrinunciabile, qualcosa di nuovo e meraviglioso. Mi è piaciuto molto ciò che tu hai pensato per esprimere i sentimenti, nuovi e per lui temibili, usando il violino. Il violino è, secondo me, un “personaggio” comprimario, sulla scena di Baker Street, perché Sh lo considera la sua voce, parte imprescindibile di se stesso. Bellissima, perciò, quell’immagine in cui lui identifica John prima con l’involucro dello strumento: efficace similitudine attraverso cui hai espresso il senso di accudimento e di protezione che il consulting percepisce nei suoi confronti da parte del suo “coinquilino”. E poi, meravigliosamente, John diventa l’archetto, cioè non più passivo elemento di semplice custodia, ma irrinunciabile motivo ed energia per vivere. Infatti, così come quell’accessorio dello strumento musicale fa sì che quest’ultimo possa avere un senso, e cioè suonare, nello stesso modo Sh percepisce che lui stesso, senza il suo “archetto”, cadrebbe nel terribile vuoto dell’inutilità esistenziale. Questo passaggio mi è piaciuto ancora di più perché espresso, come sempre in questa long o, almeno fino a questo capitolo, attraverso il POV di Sh. Così noi entriamo proprio nel suo animo e possiamo cogliere quelle che tu definisci, nel titolo, “sensazioni insostenibili” e cioè, in parole più “umane”, non “sherlockiane”, i sintomi inequivocabili di un sentimento forte e totalizzante. Sh si sta scoprendo innamorato di John. Punto. Senza alcun dubbio. Dal punto di vista puramente tecnico, ho trovato efficace quella reiterazione che, come un dolcissimo mantra, accompagna i pensieri di Holmes (“...John...John...John...”). Attraverso questa strategia narrativa hai espresso efficacemente la presenza, sempre più importante, di John nella mente e nel cuore di un consulting che appare frastornato ma anche consapevole che tutto potrebbe diventare bellissimo. |
Un bel capitolo anche questo, che ho trovato molto intenso. Emerge, via via, l“assedio” con cui l’umanità di John sta indebolendo le difese di Sh. Sh, che è arroccato nella fortezza scura e fredda di “caring is not an advantage”, percepisce che, l’uscirne finalmente fuori, per lui, potrebbe dare davvero un senso alla sua vita. |
Ritrovo anche qui, con piacere, la perfetta coerenza tra il registro linguistico ed il POV con cui hai scelto di raccontarci la storia. E, ripeto, usare il punto di vista di Sh, a mio avviso, sicuramente non è una scelta facile perché è lo stesso personaggio che sfugge alle consuete categorizzazioni umane. Sh è Sh, e basta. Si tratta dell’esempio di un’ umanità molto complessa. Pertanto diventa molto impegnativo far parlare la sua interiorità. Tu ci stai riuscendo benissimo, brava. Come ho già scritto, si succedono frasi brevi, in cui racchiudi l’essenza stessa del suo modo di guardare alla realtà, comprese le persone. Infatti, faccio solo un esempio di molti, nelle parole d’apertura (“...Fibrinogeno...” ecc...) lui c’è già tutto, con la sua mente formidabile che funziona come un efficientissimo scanner ed il suo giudicare gli altri non al suo livello (“...Deplorevole...”). E qui sta il suo dramma personale che consiste nel non riuscire a lasciarsi andare a dei sentimenti, fossero anche diu semplice sopportazione dei limiti altrui. E mi ritorna in mente la frase, che ha fatto un po’ da filo conduttore del precedente capitolo, e cioè quel “cosa sta succedendo”. La risposta è semplice: John Watson. Un’ “interferenza” che sta mettendo in discussione le sue certezze o, meglio, la sua algida solitudine. |
Arrivo qui dopo “i fiori del male”: per me è abbastanza consueto, dopo aver recensito qualcosa di un’Autrice/tore che mi ha colpito per qualche motivo. Per quanto mi riguarda mi sono rimasti impressi il tuo modo di scrivere e la capacità di trattare argomenti, già ampiamente sviscerati in anni e anni di vita del fandom, dando l’impressione di una loro novità e freschezza. Niente di “già visto o sentito”, niente di banale. Ovvio che il contatto con il canone non rientra in queste categorie e da te l’IC scorre continuo e saldo, ma non in fatti scontati o presi di peso dallo Sh dei Mofftiss o da quello di Doyle bensì usato con intelligente tensione a servirsi di preziosi riferimenti. |
Peccato efp non preveda i complimenti per le storie, sono certa la tua ne avrebbe tanti. In Italia non so perché, siano molto più melensi degli inglesi, parlo delle storie presenti qui e su ao3, ma molto più parchi di commenti e riconoscimenti positivi per chi ha condiviso le sue storie con gli altri consentendogli di riempire magari delle ore vuote. Comunque, continuo nella lettura e grazie per averla scritta e condivisa 😄 |
Trovo che sia un vero peccato che questa storia sia poco conosciuta perché è coinvolgente e ben scritta, di quelle che tengono col fiato sospeso fino alla fine e continuano a ronzarti in testa dopo aver letto l'ultima parola. Scrivere dal punto di vista di Sherlock non è per niente facile e tu sei una delle poche che è riuscita a rimanere IC, dall'inizio alla fine, quindi doppi complimenti! Sono curiosa di leggere il sequel, non vedo l'ora di leggerlo! Georgina |
Ho trovato questa tua fic per caso, di solito do un'occhio al numero di recensioni e da lì comincio a leggere. Ma il numero di recensioni per questa tua storia non è minimamente comparabile alla sua bellezza. |
Ho letto la tua storia tutta d'un fiato.
Mi è piaciuta tantissimo, è così insolito leggere una bella, realistica e IC ff dal pdv di Sherlock!
L'ho trovata geniale, scritta benissimo, molto coinvolgente.
Ti prego scrivi il seguitoooooo!
A me piacerebbe continuasse a essere Sherlock la voce narrante, ma scegli tu, sarà stupenda in ogni caso!
Brava davvero, spero tanto di leggerti ancora!!!
Elokid
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Ciao! |
Wow ! Che dire...devo ammetterlo, data l'originalità degli eventi mi aspettavo che essi avessero un finale a sé, che non riprendessero il finale di stagione che tutti conosciamo bene, ma comunque ciò non sminuisce affatto tutto il lavoro precedente! Stai pensando ad un seguito? Magnifico! ** il mio appoggio ce l'hai assolutamente <3 a parer mio il punto di vista di Sherlock ti riesce benissimo, quindi se posso consigliarti continuerei su questa strada. Un bacione spero di leggerti ancora! |
Questa puntata mi ha uccisa; infatti è l'unica che ho scelto di non rivedere una seconda volta... |
Rieccomi! :P il prossimo sarà l'ultimo capitolo! Sigh ... Però non vedo l'ora di leggerlo! Non resisto! Complimenti come sempre, loro sono di una dolcezza che più naturale non si può! |
Ciao.. mi è piaciuto tanto questo capitolo.. loro sono dolcissimi, soprattutto John... |