Recensioni per
Empty Heart
di Occhi di nebbia

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/06/16, ore 20:19
Cap. 1:

Come questa storia bellissima mi sia sfuggita, io davvero non me ne capacito. Ciao! :) Sono qui a recensirti perché ho trovato il link nello scambio del gruppo facebook: "EFP famiglia: recensioni,consigli e discussioni". Spulciando il tuo profilo ho pensato di aprire questa perché, beh, il fandom lo conosco molto bene e mi pareva meglio parlare di cose che mi sono note più di altre.

Innanzitutto mi è piaciuta, e parecchio anche. E oltre alla grammatica perfetta, allo stile scorrevole, fluido, avvincente e accattivante, credo che avesse anche una cosa in particolare che me l'ha fatta apprezzare in toto. Un dettaglio che tanto marginale non è, perché si tratta di una song-fic. Ecco, la cosa difficile con componimenti del genere è far aderire il testo narrativo e il significato di quello che si vuol lasciar trasparire, con la canzone e non solo con le parole, ma anche con quello che è il mood della canzone, con quelli che sono i suoi ritmi, le sue note... La canzone trascina il lettore in un turbinio di sensazioni negative, che viviamo al punto tale che travolgono come la piena d'un fiume. Non è un John qualsiasi, questo, ma è un John che ha (presumibilmente da poco) perduto Sherlock e che ancora lo piange. La scena, drammatica, avviene in quel momento in cui John, seppur ubriaco marcio, guarda in alto perché ha la sensazione di averlo intravisto, in cima al tetto. Dio mio, questa cosa mi ha uccisa e come se non fosse bastato il bere per dimenticare e il non riuscire a farlo, perché nemmeno dieci birre, vodka e rum e pera, possono in qualche modo cancellare il suo nome. Sappiamo come andrà, com'è andata e proprio per questo, la tua storia fa ancora più male.

Il colpo finale? Arriva alla fine, in quello che ho reputato il tocco della sherlockian perché non poteva finire così, giusto? No, questo fandom è fatto di persone che amano soffrire e infatti ho adorato lo scambio di battute che hai messo in fondo alla song-fic. John è in uno stato pietoso, si ubriaca per scordarsi di colui il quale gli ha cambiato la vita e che lo ha salvato (in più d'un senso) e probabilmente Sherlock è toccato nel profondo, nel vedere John ridotto in questo stato. Ma c'è qualcosa di più importante in ballo, e quindi non può dirglielo. Anche se sarà il primo a saperlo.

Complimenti.
Koa

Recensore Master
19/04/16, ore 16:59
Cap. 1:

Ciao :) Grazie per esserti iscritta al mio evento per donare recensioni sotto il periodo di pasqua, so che il periodo pasquale è finito ma ho voluto dare un pò più di tempo per leggere e recensire ^.^
Sherlock è una delle serie tv che adoro e quando ho visto che la tua storia era su questo fandom mi ci sono fiondata. So che l'evento finisce domani ma meglio tardi che mai no?
Vorrei subito dirti che la storia mi piace già dalla presentazione che ne fai in cima, non dici troppo, non dici poco... è quel giusto che ti spinge poi a leggere e a sapere cosa succederà.
Credo che tu abbia letto davvero bene l'anomo del povero Jhon e che l'intera storia sia ricca di un'escalation dettata dal suo umore. Il culmine? Bè i due Holmes che parlano poco distante da lui!

Volevo farti notare che qui:
"... mancava solo che dovesse prendersi cura di un ubriacone come tanti... " sei andata a capo dopo il punto e virgola ma non dovevi farlo. Ovviamnte io te lo dico ma poi ti fai come vuoi :D

-Hanna

Recensore Veterano
26/03/16, ore 16:10
Cap. 1:

Ehilà! 
Sono qui per il gioco dell'Oca EFPiana.  
Prima di tutto ti faccio notare una piccola svista: "la pressione di fece insopportabile".
Allora, questa è praticamente la prima storia su Sherlock che recensisco (e forse anche che leggo qui su efp ^^" non ricordo), anche se seguo la serie e amo questi due (johnlock, tesori miei ç.ç). 
Questa One-Shot mi è piaciuta, mi ha trasmesso una malinconia assurda e non ho fatto alcuna fatica a immaginarmi il povero John in quelle condizioni, anzi, è proprio l'uomo che conosciamo, quello che si è trasformato completamente dopo aver perso Sherlock e che ha avuto bisogno di tempo per riuscire a mettere insieme almeno qualche pezzo.
Mi è piaciuta molto la parte "Aveva scordato il suo nome, ma quello di Sherlock no." -ç.ç il mio povero cucciolo!- e mi ha sorpresa totalmente il finale, perché non me l'aspettavo di ritrovarmi i due fratelli a fare da spettatori alla scena. 
Comunque ben fatto, è una One-Shot ben riuscita, coinvolgente e ben scritta ^^ 
Alla prossima, 

Lawlietismine

Recensore Veterano
22/03/16, ore 20:59
Cap. 1:

Ciao!
Allora, ho seguito la serie e ho immaginato a modo mio la reazione di John, devo dire che questo si avvicina molto a cio' che io stessa avevo visualizzato alla fine dell'episodio.
Non riesco a vederli come amanti, ma questo e' un mio punto di vista, quindi nulla toglie a questa storia. Un momento mancante molto intenso che un po' tutti avremmo voluto vedere, immagino. Il dolore e' qualcosa che non se ne va, resta sempre, e se siamo fortunati diventa piu' sopportabile nel tempo.
La canzone non la conosco, a dirla tutta, ma o intenzione di tenerla presente per ascoltarla il prima possibile, forse capiro' ancora meglio questo piccolo testo.
La stesura e' chiara, quasi dolce, spiega e affronta la situazione in modo non troppo drammatico ma nemmeno troppo alla leggere, trovo che sia nel giusto equilibrio.
A presto!

Recensore Veterano
22/03/16, ore 17:02
Cap. 1:

Ciao, sono qui per il gioco dell'oca.
La tua storia mi è piaciuta molto, anche se non conosco molto bene il fandom.
Hai fatto emergere molto bene i sentimenti di Watson, e sei stata (?) in grado di far immedesimare il lettore, complimenti.
La storia mi ha appossionato, quando è finita ci sono quasi rimasto male, anzi per come è finita ci sono proprio rimasto. Tipo e poi? Cosa deve dirgli? Chi sono?
Mi sono diciamo fatto un'idea, magari completamente sbagliata, su chi siano. Magari per chi conosce il fandom questo finale non ha provacato così tanta curiosità, però non lo so.
Comunque ho trovato solo un piccolo errore di battitura: "la pressione di fece insopportabile" è "si" e non "di", per il resto direi che è tutto perfetto.
Ancora complimenti.
Alla prossima.
Alex

Recensore Master
21/03/16, ore 19:20
Cap. 1:

Grammatica e stile:
Come sempre, preferisco partire dalle questioni meno piacevoli, per poi parlare di ciò che ho apprezzato. 
Ci sono piccoli refusi, in questo scritto. Ti segnalo, per esempio, la mancanza della maiuscola in “ci mancava” e un “di” al posto di “si” (nella frase “quando la pressione di fece insopportabile”).
Per quanto riguarda lo stile, parto con considerazioni sulle virgole. Io sono dell'idea che siano una questione, appunto, stilistica, ma credo possa essere utile porre la pausa dettata dalla virgola almeno davanti ai “ma”. In alcuni passaggi, poi, avrei gestito la punteggiatura in modo diverso, per permettere una lettura dal ritmo meglio calibrato. 
Riporto due esempi: 
- “Fece per rientrare(,) ma il piede [...]”
- “Si sforzò di alzarsi in piedi(,) ma non ne aveva la forza.”
- “[...] pensò che era tutto ciò che aveva davanti(,) ora che il suo migliore amico era morto [...]”
Inoltre ti segnalo una ripetizione “spiacevole”. Sottolineo questo aggettivo, perché a me piacciono molto le ripetizioni che enfatizzano i concetti, come dirò più avanti, ma questa sembra proprio sfuggita nello scritto. Mi riferisco alle seguenti frasi: “[...] arredamento scelto non da lui. Tutto, intorno a lui, gli ricordava ciò che aveva perso. Pareva quasi che qualcuno si divertisse a giocare con lui.”, in cui ripeti il termine “lui”.
Ti segnalo che, nella frase “12 shots” sarebbe meglio evitare l'utilizzo del numero, per scrivere invece “dodici”. 
Infine riporto l'impressione che ho avuto leggendo, ossia quella di una gestione dei POV di John e del proprietario del locale un po' confusa, esclusivamente per quanto riguarda l'inizio della tua storia. 
Devo dire, però, che il tuo racconto si presenta bene. Tutti questi appunti non sono certo errori gravi o problemi che impediscono la lettura fluida dello scritto, quanto piuttosto impressioni e percezioni che mi sono rimaste dalla tua storia, a livello formale. 
Ho particolarmente apprezzato le frasi brevi e incisive, che hanno il potere di veicolare alla perfezione le emozioni, nonché – come dicevo – le ripetizioni che hanno enfatizzato i concetti fondamentali. Ti riporto una frase che mi è piaciuta in particolar modo: “Perché sarebbe stato tutto più facile se non fosse esistito. Se non fosse mai tornato vivo dalla guerra. Se non avesse accettato di vivere con lui. Se non si fosse innamorato. Se lui non l’avesse abbandonato prima ancora che potessero iniziare a camminare insieme.”
Semplice e bella.

Personaggi e trama:
La trama è semplice, perché deve sottostare – come richiesto dal contest – al dispiegarsi dell'anima del protagonista. In questo hai fatto una scelta perfetta, a mio parere, perché hai spinto sull'introspezione, lasciando che gli eventi fossero un contorno al tormento di John. La sua caratterizzazione è perfetta, infatti, IC e toccante. I suoi pensieri sono diretti e il lettore riesce ad entrarvi con immediatezza, percependo tutto il dolore che nascondono. John arriva a esplorare la sua identità, perfino, il suo ruolo, il suo essere dottore, soldato, amante (nel senso di “persona che ama”), e tutto questo è molto bello in un racconto di questo genere. 
Se devo riportare un piccolo neo, ma si tratta come sempre di un'impressione da lettrice, è che il tema da te scelto è un tema molto diffuso, di cui si legge spesso. Una sorta di mancanza di originalità, quindi, che nulla toglie alla bellezza del tuo prodotto. Dopotutto, lo dico sempre, quando si scrive una fanfiction non si può puntare eccessivamente sull'originalità. Quello che conta è trasmettere un sentimento, far ritrovare un personaggio amato, mostrarne nuove sfumature, porlo in nuove situazioni. Tu l'hai fatto alla perfezione, con questo John preda dell'alcool e dei ricordi dolorosi, quindi il punteggio non può che essere comunque alto. 

Utilizzo del pacchetto:
Hai optato per una song fic che non si limitasse alla citazione prevista dal pacchetto, ma che esplorasse tutta la canzone. Devo dire che il lavoro svolto è perfetto nella sua puntualità: la canzone (così come la citazione) c'è, quasi ad un livello letterale. Hai riportato alla perfezione l'atmosfera che i versi fanno respirare e sei stata abile a mantenere il tutto su un piano drammatico e non pietoso, doloroso ma non eccessivo. 
Anche le parti bonus del pacchetto sono state adoperate in modo preciso, sia per quanto riguarda la lettera mai spedita sia per quanto riguarda il fulcro vero e proprio della storia, l'essere abbandonato – ubriaco – ai propri pensieri. 
Insomma, non hai stupito con ardite interpretazioni, ma ti sei attenuta alle richieste in modo efficace e quindi il punteggio che ti riservo è decisamente alto. 

Recensore Junior
21/03/16, ore 18:55
Cap. 1:

Ehy, sono qui per l'oca!
Sherlock e Watson nella serie della BBC sono la ship più bella del mondo, o quasi. Il dolore del dottore è cosí vivido, reale, scandito dalle parole di una canzone che si adatta perfettamente al testo da te scritto.
Ora è solo col dolore e l'alcool. Nonostante non nomini mai l'amore, dalla storia traspare perfettamente che la sua tristezza non è quella di chi ha perso un amico.
Dolce e amara come un cioccolatino alcolico, ecco com'è questa ff.
L'unico appunto che ho da farti per quanto riguarda la grammatica, è che a mio parere suona meglio "non scelto da lui" che "scelto non da lui", renderebbe la lettura di quella frase più semplice.
La canzone non l'ho mai sentita, ma penso che rimedierò: l'hai usata bene, dà un ritmo alla storia e al tempo stesso la anticipa.
Il finale mi ha lasciata perplessa, ma non per causa tua: vedi un uomo in queste condizioni e fai "Naaaah, facciamolo soffrire come un cane un altro po', poi gli diremo la verità"
Mah.

Recensore Junior
18/03/16, ore 19:16
Cap. 1:

Ciao!
Spulciavo un po' il documento del gioco dell'oca, alla ricerca di una storia introspettiva da leggere, e, fra le tante che ho aperto, la tua è stata quella che mi ha colpito di più.
Non conosco il telefilm di Sherlock e non so a quale episodio ti rifai, ma non ho potuto fare a meno di leggere tutto fino alla fine. Adoro le song-fic, trovo che la musica sia la musa perfetta. Ascoltando una canzone più e più volte, si riesce ad assorbirne il vero significato e ricreare le sensazioni che lascia.
Leggendo questa tua fiction, sono riuscita ad immedesimarsi perfettamente in Watson. Provavo lo stesso dolore che ha sentito lui dopo la perdita (apparente) di Sherlock e ciò mi ha lasciato un grosso nodo alla gola. Sentivo la tristezza salire sempre più ad ogni parola che leggevo. Arrivata al finale, invece, ho sentito giusto un po' di rabbia farsi spazio. Quando ho capito che i due che lo osservavano da lontano erano proprio Sherlock e suo fratello, ho imprecato in modo poco elegante.
Watson è lì, ubriaco, che si strugge per la perdita della persona a lui più cara e quest'ultima, invece, è viva e vegeta.
Ti faccio i miei complimenti per lo stile e l'impostazione dell'intera song-fic. È tutto scritto e descritto in modo perfetto, niente errori. È stato un vero piacere leggere la tua storia.

Fanny ♥️

Recensore Master
11/03/16, ore 19:20
Cap. 1:

Ciao, sono qui per il gioco dell'oca di efp, cercavo una storia introspettiva e vedendo questa su Sherlock mi sono incuriosita, soprattutto per dove si posiziona questa scena, in quel lasso di tempo in cui John è senza Sherlock e credo che sia proprio il periodo ideale su cui scriverci sopra, soprattutto nel genere introspettivo.
Adoro questo telefilm e la Johnlock è una delle mie OTP, quindi è stato facile per me leggere e calarmi nel povero John che soffre per la sua perdita, immagino quanto tu ti sia calata nella canzone e in lui per rendere al meglio la sua tristezza e ti è uscito bene. Hai un bello stile e mi piace la tua introspezione, poi con la canzone ad accompagnare risulta ancora meglio.
Il finale poi è perfetto per concludere al meglio, ricordandoci che mentre John soffriva Sherlock era vivo e vegeto quasi a fare beffa di lui (sempre il solito), poverino direi che la sua reazione poi alla vista di Sherlock sia stata più che giusta, anche gli avrei tirato un cazzotto dopo la batosta presa!
Ma ci consoliamo pensando che è pur sempre bello sapere che il tuo amore è ancora vivo e vegeto, anche se ti ha fatto soffrire tanto.
PS: verissima la frase sul bere, se ti ubriachi e sei felici vai bene, ma se sei triste è la fine, la prendi malissimo!
Alla prossima, Nana

Recensore Master
10/03/16, ore 20:09
Cap. 1:

Ciao!
Sono qui per il gioco dell'oca!
Comprendo a pieno lo struggimento che si prova a scrivere una song fiction e ascoltare a loop la stessa canzone per scrivere sotto l'effetto di quella canzone che si ascolta---
comunque, tornando alla storia, la Johnlock è una delle mie OTP supreme una coppia che ho sempre adorato sia nei libri, senza shipparli però, e poi dopo nei vari film/Serie tv dove si è voluta ad ossessione!
La storia è post-suicidio di Sherlock, John è a pezzi ed ha finito con il prendersi una bella sbronza, per soffocare il dolore della perdita di Sherlock.
Hai descritto a pieno il dolore di chi resta, di chi sopravvive alla morte di un proprio caro.
La parte finale, con, limpido come il sole (?), Sherlock e Mycroft che parlavano mi hanno fatto venire rabbia e mi hanno fatto comprendere a meglio perché John abbia tirato una testata in faccia a Sherlock quando l'ha rivisto.
Quanto devi essere... bastardo per far ridurre il tuo amico ad uno straccio e a non far nulla per impedirlo?
Comunque, vorrei farti i miei complimenti perché hai reso la storia, non solo molto introspettiva, ma decisamente realistica!
Alla prossima e ancora complimenti
Balder Moon

Recensore Junior
09/03/16, ore 21:28
Cap. 1:

Ciao!
Complimenti davvero per questa piccola perla, hai descritto divinamente la situazione post-Reichenbach, le atmosfere, lo stato d'animo di John e le sue paure di ricordare Sherlock e di rientrare all'appartamento 221b solo per essere assalito nuovamente da ricordi dolorosi. La parte dolorosa è quando si accenna ad una lettera incominciata e rimasta incompiuta, segno di tutte quelle cose che John avrebbe sicuramente voluto dirgli e non ha fatto in tempo.
Non avevo mai sentito la canzone, ma si sposa perfettamente con il testo, e la melodia accompagna bene a lettura. 
Il tuo stile mi piace molto, pulito e scorrevole.
Ancora complimenti!

Sakura Hikari
 

Recensore Master
01/03/16, ore 22:22
Cap. 1:

Hai ricreato l’atmosfera dolorosa dell’immediato post-Reichenbach, che ha lasciato tutti noi, deliranti johnlockers, lì nel cimitero di fronte alla disperazione composta di Watson e alla figura di Sh nascosta tra gli alberi, a chiederci quanto avremmo dovuto aspettare prima del chiarimento e del ritorno. Secoli, già. Quindi hai affrontato, coraggiosamente, un argomento già da molto e per molto tempo analizzato e destrutturato in modo maniacale sul fandom proprio per meglio cogliere le forti emozioni che ha trasmesso. E che trasmette ancora, questo lo scopro nella tua ff, e posso dirti che lo hai trattato con intensità tale da risultare ancora coinvolgente. Ho trovato non banale il collegamento con il prompt petrarchesco: lì in quel vicolo c’è l’animo di John, abbandonato, desolatamente solo e l’acool l’ha “spogliato” di tutto ciò che attutisce e nasconde ciò che abbiamo dentro. Lui, dentro, ha solo l’immagine di Sh abbandonato su quel marciapiede, con il volto deturpato dal sangue. Riporto il punto che mi ha colpito particolarmente per la sua efficacia: “…con la pancia piena di birra, gli occhi pieni di lacrime, la casa piena di fantasmi, la vita piena di rimpianti e il cuore pieno zeppo di paura…”. Brava.

Recensore Master
01/03/16, ore 12:50
Cap. 1:

Ciao!
Da grande appassionata di Sherlock - e di Martin, caro il mio dolcissimo Martin *^* - non potevo non passare; e quando ho letto quella frase, "sii forte John, la tempesta sta per passare", ho sentito veramente l'urgenza di leggere, e liberarmi di qualche lacrima di troppo.
Non sai quanto è stata dura leggere del mio amato dottore che cerca di dimenticare il vuoto e la disperazione ubriacandosi, e per quanto lo faccia arriva a comprendere che non può sfuggire a quell'ombra, a quegli incubi, a quei sogni di morte e di una vita insieme troppo presto spazzata; tuttora, mentre scrivo, gli occhi mi pizzicano, perché hai reso così bene le sue speranze infrante e la sua dolce tristezza che l'ho potuta sentire benissimo, sulla mia stessa carne.
Ma ora tutto il dolore sta per finire, John; il vento dell'Est sta tornando, e porterà con sé la felicità, e la vita che non osi neanche più sperare; Sherlock sta ritornando, e con lui ricomincerai a vivere.
Bellissima storia, decisamente, anche se nel finale io forse non avrei inserito la figura di Sherlock che osserva il povero John insieme a Mycroft, ma l'avrei lasciata solo presagire... ma questa è una piccolissima noticina mia, che non va ad intaccare per niente l'intensità e la delicatezza di questa shot (non si vede che mi è piaciuta, ma per niente proprio XD ).
Bandierina verde meritatissima, e un posto tra le mie preferite!

Alla prossima,
Manto :3
(Recensione modificata il 01/03/2016 - 12:53 pm)

Recensore Junior
01/03/16, ore 11:58
Cap. 1:

Mi sento così triste per John, ora anche di più. Ma ciò significa che sei riuscita a cogliere appieno la sofferenza di un personaggio che ha perduto troppo. Un uomo empatico, che dopo aver assistito agli orrori della guerra ed essere riuscito finalmente a ricostruirsi una vita grazie a Sherlock, vede le sue certezze sgretolarsi in un terribile attimo. 
La situazione potrebbe sembrare anche banale, scontata – un uomo distrutto che tenta invano di soffocare il proprio dolore nell'alcol –, ma hai messo subito in luce la differenza sostanziale: John è consapevole che niente allevierà la sua pena, che non potrà che essere acuita, che può dimenticare qualsiasi altra cosa, ma non Sherlock. Eppure ci prova comunque. Lo spazio che concedi alla descrizione di luoghi, sensazioni, odori è equilibrato e significativo per comprendere l'interiorità del personaggio. La colonna sonora è assolutamente perfetta, è come leggergli dentro.
Complimenti, mi è piaciuta!
A presto,

C.

Recensore Junior
29/02/16, ore 23:52
Cap. 1:

Bellissima storia e narrazione, trasmette proprio in pieno i sentimenti interiori di chi ha vissuto un trauma (o ripetuti, come John) e non riesce a reagire, ma si abbandona all'autodistruzione. Immaginarlo così devastato e ricordarlo invece energico e felice accanto a Sherlock fa davvero male. Complimenti, e in bocca al lupo!