Recensioni per
Apparenze
di Dian87

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
06/12/16, ore 11:38
Cap. 10:

---Questa recensione partecipa alla mia challenge personale di “1000 parole al giorno”. Durante la prossima settimana (8 gg) posteró una recensione (minimo mille parole) al giorno per storie scelte a caso tra i miei autori e fandom preferiti (o persone che ritengo scrivano particolarmente bene). Non é un concorso, non vinco nulla, é solo un modo per dire “grazie” a tutte quelle persone che leggo e seguo in questi cinque anni di EFP.---


La storia si apre immediatamente con la voce di un banditore e Amalia, paniere al braccio, pronta ad ascoltarlo. La giovane viene descritta subito di alcuni tratti, ma l’attenzione si posa sulla caccia alle streghe organizzata dal regno.
Da qui la troviamo scorrere verso una fucina, incontrare un fabbro (ancora) senza nome ed avere un confronto con lui, molto breve, ma altrettanto carico di rimpianti. Si fa avanti il nome di qualcuno con cui i due hanno condiviso un passato lontano: Cosimo.
Già da questi primi momenti si percepisce qualche cosa di strano, nomi e indizi di un passato che questa caccia aperta sembra rivangare.


Senza giunture ed in una manciata di parole, viene presentato un terzo ambiente, dove la protagonista siede pensierosa, ma anche un terzo personaggio, scherzoso e confidente, l’amico(?) Ferdinando. Una persona dolce e comprensiva, che rivela un altro aspetto di Amelia, la passione per la musica.


Nel secondo capitolo troviamo di nuovo Amelia ed il suo liuto in una sera riflessiva. Durante il tentativo di comporre o suonare una melodia, viene interrotta da una figura che la fa insospettire e scavalcare la finestra al suo inseguimento. É qui che altri particolari della storia vengono rivelati, lei recita delle parole magiche, simili a quelle di una canzone, creando un incantesimo di ghiaccio in maniera molto simile a come farebbe un bardo. La figura nell’oscurità viene bloccata per qualche minuto su di una lastra ghiacciata, tanto da poter essere riconosciuta.


Anche se la protagonista ha sempre dimostrato fiducia in se stessa, fino a questo punto, ha un ripensamento riconoscendo la persona che ha di fronte.
Da qui, raggiunge la casa di Ferdinando, immergendosi in sua compagnia in uno stato di tristi ricordi, memorie di una brutta avventura capitata nove anni prima.


Il terzo capitolo è strutturato sotto forma di un flashback, intercalato con i brevi dialoghi dell’amico, al quale Amelia non manca di rivelare nulla.
Qui si fa avanti la storia di cinque amici, che si sono trovati in contatto con tre vecchie streghe (ed il loro linguaggio finno-iberico) la scomparsa di Cosimo e poi del fratello, per mano di quella che viene definita una “fata”.
Ferdinando conclude il capitolo, ancora più convinto di non poter lasciare Amelia sola in questa avventura.


Con il quarto capitolo, Amelia dice addio al suo forno e alla sua vita “normale”, lasciando la sua attività ad all’anziana signora Giovanna, estremamente scettica.
Il focus iniziale è preso dai bagagli, allo stesso modo con cui può esserlo nella vita reale (mi piacerebbe conoscere alcune delle cose contenute negli zaini, tipo i picchetti delle tende, vivande anche solo il fatto di sapere che ci sono cose per affrontare un lungo viaggio a piedi).


Durante il tragitto, i due protagonisti si interrompono per un breve accampamento e ristorarsi. É qui che incontrano un’altra comitiva composta da personaggi particolari: un nano, una gitana, un gigante, un mimo e una donna a due busti.
In questo tratto di strada, la gitana, colta da un istinto o una premonizione, decide di leggere i tarocchi ai due amici, rivelando così un destino pericoloso: il successo arriverà a caro prezzo.


Il capitolo successivo vede Ferdinando separarsi da Amelia ed incontrare di fronte a se un episodio magico, la danza delle fate.
Contemporaneamente a questo evento, incontra un’altra figura misteriosa e scompare in un campo di forza. É una scena d’effetto molto bella. Da questo capitolo accade un evento che ha dell’incredibile: messo nella condizione di scegliere tra la sua vita e quella di Amelia, lui sceglie quella della compagna.
É da questo punto che la storia prende un’altra ottica: l’ombra di Cosimo che aleggiava sul loro cammino, in realtà cercava soltanto a vegliare su Amelia.


Le streghe in realtà sono vecchie sagge, ma quelle fate misteriose sono le vere rapitrici. I due si trovano a raggiungere la Terra dei Felici e combattere le fate. Con l’aiuto di Cosimo, e dell’insostituibile liuto, con una lunga canzone Amelia riesce anche a liberare sia Ferdinando che le altre persone scomparse per mano delle fate e la loro regina.
Qui lei lo mette a confronto con la sua risposta e rinuncia al loro amore.


Cosimo l’accompagnerà fino agli orli dei boschi ombrosi, ma non si presenterà con lei a palazzo, non lascerà mai quell’ombra in cui vive per ritornare alla luce del regno.
C’è un’entrata trionfale di Amelia ed una presentazione della testa della “Strega degli Acquitrini” al Re.
La storia si conclude con una sorta di arrivederci non detto a Cosimo, l’avventura sembra quasi ricominciare quando la ragazza sola, si incammina verso il suo nuovo presente.


---
Il discorso flash-back con Ferdinando è univoco, carico di dialoghi diretti e di tutte le informazioni che il lettore deve conoscere, non trovo nulla di male per Amelia, nel ricordare i fatti accaduti in un passato che non può dimenticare, ma sono tutte cose che Ferdinando deve conoscere? La bellezza del narratore in terza persona è anche questa: se il personaggio vuole può smettere di parlare e lasciare spazio ai suoi pensieri.


Non ho trovato errori, ma se la cosa ti può aiutare, con la vecchiaia ho notato che frasi tipo “è meglio se ci spostiamo” mi sembrano stonare e, quando mi accorgo di averle scritte, cerco di sostituirle con cose tipo “meglio spostarsi”.


Scusa se ti faccio la lagna, ma il termine “zingaro” mi suona un po’ dispregiativo e, a meno che il tuo personaggio non abbia quel tipo di vocabolario, mi azzarderei un po’ dallo scrivere un testo con quel termine (poi anche io sono la prima ad usarlo in maniera più colloquiale, in chat o in un forum, ma non in una storia, ecco).
Ai fini del tuo racconto, preferirei termini come: veggente, gitana, chiaroveggente, chiromante, cartomante ecc... Forse i pregiudizi sono i miei, se ti senti di scrivere così, non badare a quello che scrivo io, ma a quello che intendi scrivere tu.
Stessa cosa vale per l’incontro di Amalia con la donna a due busti, se il tuo personaggio non è ingenuo o pauroso, cercherei di rappresentarla più meravigliata o incuriosita, non sconcertata.


Le informazioni sui vari personaggi sono ben distribuite e pronunciate per la maggior parte nell’intercalare dei dialoghi. Certe situazioni si percepiscono nell’agire naturale dei protagonisti e vengono poi rivelate. Le tempistiche sono perfette, la storia ha uno svolgimento per tempi ed ambienti chiaro e definito: non ci sono confusioni ed il lettore viene trasportato tra i vari ambienti con confidenza.
Si va dalla strada, alle vampate della fucina, al bancone, nel buio delle strade di notte, sul ghiaccio della lastra creata con l’incantesimo, a casa di Ferdinando, in mezzo al bosco e con le fate (ecc..) e tutto avviene con una scorrevolezza ed una consistenza meravigliosa.


Bellissima la scelta dei nomi, bellissimi alcuni svolgimenti d’azione. Sono stata catturata anche io dal “rapimento” di Ferdinando. Purtroppo non ho percepito i segnali di questo suo tradimento in altri punti della storia, lui si è sempre comportato in maniera leale fino a questo punto, senza dare spazio ad incertezze.
Amalia, poi, sembra dover fidarsi solo della parola di Cosimo, senza poter riflettere per se stessa sulle sue esperienze successive. La gitana che rivela il futuro è un piccolo segno, non lo vedo sufficiente, avrei voluto vedere qualche cosa in più nel comportamento di Ferdinando o in quello di Cosimo, nei sospetti di Amelia.


Comunque c’e’ uno studio notevole dietro la storia ed alcuni personaggi, fatta di mappe e percorsi. Si può leggere bene dall’inizio alla fine, è chiara e scorrevole, la trama è molto bella e ci si affeziona ai personaggi che hai creato, si capiscono bene le motivazioni dietro i loro atteggiamenti.
Mi ha fatto davvero piacere leggere questa storia!
Complimenti per il tuo lavoro e grazie per averla postata.
Spero di leggere altre tue storie ;)

Recensore Veterano
16/06/16, ore 14:32

Ed eccoci alla battaglia per liberare i prigionieri! Amelia deve trovare il coraggio di affrontare il pericolo e Cosimo si rivela un valido aiuto.
Molto bella la cover che hai creato :)
Carina l'idea del ferro di cavallo!!! ^O^

Recensore Veterano
01/06/16, ore 17:10
Cap. 8:

Un altro tassello della storia va a posto! E Cosimo ci chiarisce anche cosa facciano le fate delle persone che rapiscono... brrrr...
La fine di Cangrande pare ormai certa, e Amelia dovrà mettersi l'animo in pace.
Cosimo sembra provare ancora qualcosa per Amelia, eppure non lo dimostra.
Raggiungono una strega e scopriamo che Amelia la conosce.
Davvero suggestivo tutto l'ambiente che descrivi, ricorda proprio una vecchia favola!

Recensore Veterano
11/05/16, ore 09:57

No! Non puoi finire così!!! >.<
Immaginavo che dietro le fate e le streghe ci fosse ben altro. 
E il guerriero misterioso armato d'ascia che Cosimo ha visto nella visione?
Inquietante la descrizione della bambina che lui vede al risveglio ^O^
Io curiosa! *_*

PS: ti mando un mex con alcuni suggerimenti! :*

Recensore Veterano
19/04/16, ore 10:08

E' molto bella l'atmosfera da fiaba che si legge fra queste righe. Povero Ferdinando, chissà cosa gli accadrà! Amelia è ignara dell'incontro con l'uomo misterioso e si troverà improvvisamente sola proprio vicino ad Acquemallio!

Conosco "Hocus Pocus" e mi ricordavo di aver letto qualcosa circa "Come little children". Ti lascio queto link interessante che parla del rapporto fra la canzone creata per il fil Disney e i versi attribuiti a Poe:
http://ivanolandi.blogspot.com/2014/02/come-little-children-incantesimi.html

PS: prossima volta dai una rilettura prima di pubblicare! ;)

Recensore Veterano
03/04/16, ore 15:29
Cap. 5:

Ah ma che capitolo interessante, anche con una lettura dei tarocchi addirittura fatta da te! Beh, che dire! Più 'realismo' di così, si muore!
Ora però attendo il seguito e l'arrivo nella palude...

Recensore Veterano
03/04/16, ore 15:12

Ciao Dian! Mi è piaciuta l'introduzione degli zingari! Anche i loro nomi sono molto originali! Brava!
Molto bella anche la mappa che hai messo! L'hai fatta te?

Recensore Master
26/03/16, ore 21:36
Cap. 1:

4° Classificata con un totale di 46,5/55


Stile (grammatica, lessico, impaginazione, titoli, sottotitoli e gradevolezza della lettura): 7,5/10
Il tuo testo è molto lungo e gli errori sono comunque pochi e niente affatto gravi, di certo non disturbano una lettura nella maggior parte del tempo agevole. Il tono del racconto è un poco antiquato cosa che non crea problemi anche se a volte appesantisce delle scene che dovrebbero essere più snelle. Sei molto attenta alle descrizioni e ai dettagli, di nuovo forse troppo, rischi infatti di perderti in parti non necessarie e poi di correre su aspetti più fondamentali. In generale la storia è ben scritta, ma sono sicura che con un po’ di tempo e una rilettura a mente fredda riusciresti a migliorarla ancora.
Complimenti per l’impaginazione e la grafica in generale, ho apprezzato moltissimo la mappa all’inizio e i titoli per ogni capitolo, segno di un lavoro curato e ben pensato.

Un ultimo appunto, ho notato che hai voluto dare un tono leggermente antichizzato al racconto e non è affatto male, per questo hai messo molte d eufoniche, ti consiglio però di non esagerare e di considerare che in un testo non altrettanto “antichizzato” sarebbe ro risultate pesanti. Sempre riguardo a questo punto questa frase: “Lo sguardo corse a destra e a manca, non riuscendo a vedere colui cui apparteneva quella voce che aveva di già conosciuto.” Non è di per sé errata, ma risulta troppo arzigogolata, ti consiglio di alleggerirla magari anche solo togliendo quel “di” in “di già”.

Trama (assenza di “buchi”, colpi di scena, particolarità, personaggi): 16/20
La tua trama è interessante e risulta strutturata su più piani narrativi. Abbiamo il presente, il racconto di Amelia e successivamente anche il racconto di Cosimo. Particolarmente apprezzabile proprio il cambio di narrazione da un piano all’altro. Gestisci molto bene soprattutto il racconto di Amelia.
Passando agli aspetti più diretti della trama in sé hai voluto capovolgere i classici stereotipi fantasy o folcloristici: le fate sono cattive e le streghe sono buone. Consapevolezza che giunge solo verso la fine del racconto per la protagonista, ma che il titolo già lasciava presagire al lettore. Basandoti su questo concetto hai costruito la storia di una giovane che spinta dal bando del re decide di affrontare la strega che le ha portato via un amico d’infanzia e scopre di dover invece aiutare le streghe (diventate tre) a battersi contro le fate. Ora, questa base è semplice, ma ottima per una storia, peccato che tu tralasci molti aspetti interessanti. Un esempio su tutti i poteri di Amelia. Ce ne suggerisci l’esistenza, ma non ti soffermi mai a spiegarci né la loro natura né come la ragazza li domini. Solo sul finale scopriamo che una vecchietta l’ha aiutata e addestrata, vecchietta che guarda caso è una delle streghe. Quindi il materiale c’era eccome! Allora perché non svilupparlo all’interno della trama? Lo stesso discorso potremmo farlo parlando della fate, di cui non spieghi mai le motivazioni e che vediamo solo come emblemi del male; per Cosimo, rapito dalle streghe al fine di essere addestrato, ma che poi non mostra particolari poteri se non quello di essere un buon combattente e poi per la zingara e il suo carrettone di “fenomeni”, che hanno uno scopo davvero marginale nella storia, allora perché introdurli? Infine Ferdinando che si dimostra leale e fedele e poi all’improvviso viene gettato via per qualcosa che non era altro che un atto d’amore, dopo tutto lui non sa che le fate sono cattive! Rinuncia all’immortalità nella Terra dei Felici perché ci vada la donna che ama e per questo viene bistrattato.
Insomma, mancano dei pezzi, ho come l’impressione che hai corso troppo, nella foga di scrivere hai tralasciato parti importanti o solo accennato ad esse.
Detto questo vorrei farti i complimenti per l’idea della magia veicolata dal canto. Hai trovato delle canzoni perfette per la tua trama e le hai inserite molto bene. Stesso discorso per i nomi dei villaggi, tutti con un significato ben preciso e con un giusto “sapore”.

Gradimento Personale: 8/10
Parlando della tua trama ti ho un po’ bacchettata, il fatto è che la storia ha dell’ottimo potenziale, i personaggi sono interessanti, la trama di base non è banale e offre molti ottimi spunti e tu scrivi bene, però ci sono troppe cose che non quadrano. Te ne ho fatti alcuni esempi nella parte trama, te ne faccio un altro più semplice qua: i cavalli. Hai voluto spiegare perché i protagonisti non prendono dei cavalli per il loro viaggio, superfluo, ma va bene, infatti ci dici che il bosco è troppo fitto e l’acquitrino non è un posto adatto a loro. La seconda affermazione regge, ma la prima crolla drasticamente quando li vediamo farsi dare un passaggio da un carrettone. Tutta questa parte poteva essere tolta senza disturbare nessuno, i cavalli sono animali costosi, personalmente non ho avuto perplessità quando ci hai detto che andavano a piedi.
Ora penserai che la tua storia non mi è piaciuta, tutto il contrario, mi è piaciuta e avrei voluto che filasse più liscia. Era impossibile non sentirti incespicare su dei dettagli e vederti saltare aspetti cruciali. Sono convinta, come ti ho già detto, che con la mente fredda (per quello ci vogliono mesi dopo la stesura) riuscirai a riprendere la storia riscrivendo alcune parti che ti sei persa. Che sia chiaro, quando parlo di aspetti superflui non voglio dire che devi toglierli, una storia ricca di dettagli, come la tua, mostra il lavoro che vi sta dietro e si arricchisce moltissimo, però queste finezze non devono essere più importanti dei pilastri della storia. Ferdinando ne è un esempio drastico. Se desideravi che nascesse qualcosa tra Amelia e Cosimo avresti dovuto eliminare Ferdinando con qualcosa di più solido oppure non crearlo proprio.
Hai dell’ottimo potenziale e sei di sicuro una perfezionista, attenta ai dettagli e che ama curare la propria storia, tutto ciò si capisce e l’ho apprezzato moltissimo.

Uso dell’Immagine Ambiente: 5/5
Gli Acquitrini Neri sono il centro della tua narrazione e l’immagine li inquadra molto bene, con la nebbia e il terreno che appare infido. Un’immagine ben scelta.

Uso dell'Immagine Personaggio: 5/5
L’immagine che hai scelto rappresenta la tua protagonista, Amelia. Hai descritto la donna in maniera accurata dai capelli rosso fuoco all’abbigliamento. Il tutto è poi arricchito dalla presenza del liuto, strumento che Amelia utilizza e che serve da veicolo per la sua magia. Forse un po’ esagerata la scollatura e lo spacco, ma non siamo qui per giudicare! ;-)

Uso dell’Immagine Scena (Bonus): 5/5
Anche questa volta hai scelto molto bene. L’immagine presenta il momento del rito delle streghe, così come lo hanno visto i bambini venuti a sfidare la strega e a testare il loro coraggio, e ciò come qualcosa di arcano e malvagio. Oltretutto è anche il momento dell’apertura del portale quindi, visto il titolo del contest ancora meglio.
(Recensione modificata il 26/03/2016 - 09:39 pm)

Recensore Veterano
21/03/16, ore 15:00

Ciao Dian! Molto carina la struttura di questo capitolo dove il ricordo è il testo in carattere regolare e il presente è in corsivo :)
Così abbiamo scoperto che Alboino e Cosimo sparirono. Dalla narrazione si capisce che sono bambini, ma dato che anche nei capitoli precedenti non dai mai un modo per capire che età abbiano i protagonisti (di Ferdinando dici "l'uomo"... tieni presente che per me uomo è dai trentacinque in su ^O^) forse sarebbe carino se mettessi qualche indicazione in merito.
Dell'acquitrino mi sono mancati colori, odori e sensazioni dei personaggi nell'attraversarlo, ciò che rende '3D' una lettura e ti invito nei prossimi capitoli ad inserire queste parti, così da far calare meglio il lettore nel tuo racconto ;)

Recensore Veterano
21/03/16, ore 14:46

Oh bene! Qualcosa si muove! Mi piacciono molto i nomi che hai scelto per i personaggi, forse perché sono toscana e mi sono familiari :)
Mi è piaciuto molto come hai inserito la magia e l'incantesimo, utilizzando i liuto come i bardi. Mi piace Amelia e mi piace il suo rapporto con Ferdinando ^_^

PS: ricordati che se riapri un dialogo, serve la maiuscola:
"destro con l'altra mano. «posso entrare?»"
destro con l'altra mano. «Posso entrare?»

Recensore Veterano
21/03/16, ore 14:35
Cap. 1:

Ciao Dian! Mi ero messa in lista questa tua originale da leggere, ed eccomi qui! Interessante questo primo capitolo, ci sono già dei personaggi e il motivo scatenante della trama: la Strega degli Acquitrini Neri!
Ho sempre avuto un brutto rapporto con le streghe e di tutti i 'cattivi' ha invaso spesso i miei sogni di bambina, quindi spero che la caccia porti buoni frutti!
Il tuo stile è pulito e non particolarmente pesante sebbene io preferisca che i sentimenti e le emozioni escano con più decisione dai personaggi. Ti consiglio di non usare il doppio paragrafo (sembra un elaborato scritto a compartimenti e non un testo narrativo) e magari usare i rientri di paragrafo per i dialoghi in modo da dargli una forma più simile ad un racconto 'vero'. Ma il mio è solo un consiglio :)

Nuovo recensore
13/03/16, ore 17:43

Ciao,
per ora mi piace. Sicuramente incuriosci il lettore, mettendo le basi della storia. Chi è Cosimo? Cosa è successo tra Amelia e la strega?
E' originale anche l'idea di associare una canzone vera a un testo cantato nel brano. Di solito è difficile immaginarsi come può essere una parte cantata solo dalle parole.
Buon proseguimento, passerò sicuramente a leggere come va avanti.
Se hai tempo e voglia, passa a fare un giro per vedere se la mia storia ti piace. Mi farebbe piacere avere un parere.

Elaine

Nuovo recensore
04/03/16, ore 14:36
Cap. 1:

Ciao!
Come primo capitolo è promettente! La protagonista fornaia è originale, ammetto che il pezzo dove il fabbro le ha fatto la battuta dei dolcetti ho riso XD Mi piacerebbe anche sapere chi sia questo Cosimo v.v e del piano che ha la protagonista per sconfiggere la strega e del perché ce l'abbia tanto con lei (il mio senso di ragno mi dice che sarà collegato al succitato Cosimo XD). In poche parola hai suscitato abbastanza curiosità da spingermi ad andare avanti a leggere nel caso di un secondo capitolo!*-* Buon lavoro!