Ciao! 
Inizio con una battuta: non riesco a capire se è il ventilatore a farmi venire i brividi o... no, ok, è quello che ho appena letto, lo ammetto. 
Sì, è una battuta ma nemmeno troppo dato che, davvero, questa flash è tutt'altro che tale. Mi spiego: spesso non ci vogliono giri e ritgiri di parole per esprimere un concetto, un'emozione o qualcosa di più e questa ne è una prova. È una di quelle cose che leggi, lasciano il segno, il giorno dopo probabilmente te ne sarai già dimenticato la metà ma, comunque, continui a pensarci. Magari continui a pensare ad una specifica frase, o magari al concetto, ma continui, perché ti dà, in parte, quel senso di angoscia che ti fa chiedere: ma quindi io...? 
Ti fa riflette non su ciò che, effettivamente hai scritto, ma su sé stessi –e credo che non ci sia complimento migliore che potrei farti se non quello di dirti, appunto, che è talmente ben scritta, talmente di impatto che non ci pensi neanche, tu, lettore, a mettere in discussione ciò che hai appena letto, al contrario metti in discussione te stesso. 
O almeno, a me è capitato così. 

Avrei voluto concludere facendoti i complimenti ma, come ho già detto, mi sembrano terribilmente riduttivi. 

Wow.
Che dire, questo componimento è davvero bello ed intenso.
E' incisivo, arriva dritto al cuore e alla mente, come una sorta di silente preghiera, quella preghiera che tutti coloro che cercano costantemente di migliorare il proprio destino si ritrovano a pronunciare ogni volta che qualcosa non va come dovrebbe.
E ciò accade spesso, purtroppo.
Talvolta, nel cercare di andare avanti, tendiamo ad alienarci, a ricercare sempre più del dovuto, a prendere troppo da noi stessi e da chi ci sta intorno, fino a sentirci un completo fallimento.
Un errore, come dici tu.
E questo fa paura, perchè sappiamo che potrebbe succedere a chiunque, persino a noi stessi... E potrebbe essere davvero difficile riuscire a venirne fuori.
Bravissima come sempre, sei stata così diretta ed emozionante da farmi venire la pelle d'oca.

Ti abbraccio fortissimo. <3

L'errore ci rende umani. Se anche aneliamo all'infinito alla perfezione, al dominio, basta poco per precipitare a terra. Siamo tutti fratelli di Icaro, se ci avviciniamo troppo al sole.
Ma scendiamo un gradino sotto ancora quando ci riteniamo noi stessi un errore, uno scherzo del destino: credo che a tutti noi capiti almeno una volta nella vita, di sentirci "di troppo". L'essere umano sa essere superbo ma anche debole.
E chissà: magari è speciale proprio per questo, perché si fa delle domande, anche dolorose.
Molto bello e profondo questo tuo racconto.

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Intanto ciao :-)
Colpisce questo scritto, sia per la bravura e la cura con cui é stato scritto che per il suo senso, l'ho letto (confesso di averlo letto più d'una volta) ed é quasi stato come un pugno nello stomaco, un ceffone in pieno viso o una freccia che trafigge letale il suo bersaglio talmente é vivido, trasmette tutta una serie di emozioni che solo chi ha provato davvero questo stato d'animo particolare può comprendere appieno.
Io mi sn sentito varie volte proprio così (per non dire che mi ci sento ancora) e quindi ho apprezzato e "sentito" il tuo scritto quasi come se mi avessi, in parte, letto nel pensiero.
Come sempre bravissima, complimenti complimenti :-)

Enrico

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Sì, molto pesante. Molto bella, ma indubbiamente molto pesante. Non lascia speranze. Perché se la Speranza si trovava nel fondo del Vaso di Pandora e quel vaso lo si getta via prima ancora di averne davvero grattato il fondo, allora si ha davvero rinunciato a Vivere. Eppure basterebbe così poco... 
Bella, triste, vera e bella.

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