Recensioni per
Dark paradise
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/01/17, ore 21:44

“Io conosco questo paradiso, ogni suo angolo, anfratto, rettilineo, curva: è una strada che non ha segreti per me. Ogni albero, foglia, frutto, ruscello, laghetti nascosti all’ombra della rupe, ho in mente il disegno di tutto. So cosa non comprende lui, cosa nasconde; conosco cosa teme lei, cosa la consuma giorno dopo giorno. Io sono i fili che guidano i maestri burattinai, l’anima che non esiste in corpi fantasma, ciò che è più saggio oltre ogni scritto e ha il diritto di decidere chi muore, quando muore, chi vive quando non vuole, chi uccide l’anima che non muore. Sono chi ne plasma i sentimenti, l’Io che governa il dio e lo rende tale, il cannibale che strappa e marcisce dove il dio vorrebbe salvare; chi gioca a farli avvicinare, chi suggerisce loro il sentimento che distrugge e gioisce nel loro piacere, chi si prende la briga di illuderli per poi separarli e morire con loro, da solo -da soli, distrutto -distrutti.

So bene cosa sta succedendo, sono io che li ho spinti a questo, che li ho ridotti così. So che si sentono bestie, che pensano non ci sia nulla di normale nel modo sporco e ossessivo in cui si cercano, afferrano, graffiano, mordono: questi non sono baci, questo non è amore, è una carneficina. Loro non sanno cosa voglia dire amare, il vecchio non ha mai pensato fosse necessario insegnarglielo ma ha dimenticato come dopotutto fossero solo dei poveri disgraziati le portate che mi stava offrendo. Ho cancellato i loro progetti, li ho ridefiniti, rafforzati, inselvatichiti, imbestialiti perché è nella mia natura primordiale e biologica fare questo, è nella mia natura ingannare e conquistare ogni cosa lasciando solo terra bruciata -il mio scopo diffondere, dilagare, evolvere. Ma il vecchio non aveva tenuto conto che il mio obiettivo è anche ricombinare, mescolarmi ai miei simili per sopravvivere e vincere: i miei figli non sono altro che copie della madre, io li muovo, io li caratterizzo, io scelgo chi devono amare e per chi devono soffrire e crepare.

Sono stato crudele con la mia Alex, l’ho sempre fatta soffrire e anche in questa ora concitata, ansante, gemente la sto uccidendo, perché lei sa che sono io che l’ho spinta a legarsi al collo il cappio che la unisce al mio progetto più bello; lei sa perché sono io a suggerirle straziato il copione all’orecchio, sono io che mentre la costringo a baciare e sudare le racconto di come alla fine fallirà e perderà ogni cosa, di come la fiaba sarà dirottata verso l’epilogo peggiore e come lei non potrà fare nulla perché mentre lui morirà io la starò uccidendo lentamente. La sto facendo piangere anche adesso, quando qualsiasi umana risposta verterebbe all’inibizione di ogni paura: ma è per me che lei manca di umanità, nonostante sia quella che più di tutti ne ha ritenuto la parte che le permette di vedere chiaro, di capire le cose come stanno, di essere umana nel momento in cui io li incito come bestie miserabili e senza dignità.

Poi c’è il mio pupillo, il mio lavoro migliore, chi più di ogni altro ha assimilato di me la ferocia e la crudeltà, la fierezza nonostante la cattività. Sono io che l’ho cresciuto freddo e violento, risponde solo ai suoi istinti e fa suo ciò che desidera senza chiedere permesso, senza ascoltare l’opinione concorde o avversa: come me, lui esige. Anche ora, quando sa che a causa mia la sua simile sta morendo, si piega non a lei ma a me, al mio volere, al mio desiderio, a dove voglio che questo rapporto infetto li sbatta. Vedo un mondo che considera la mia macchina da guerra indomabile ma la vedessero ora, la bestia nera, piegata per mano mia al fragile corpo che ho deciso di concedergli; io so cosa sta pensando nel momento in cui ogni altro pensiero si spegne: è ribelle, testardo, non ascolta i miei lamenti mentre gli dico di stringere più forte, di andare più a fondo, di gemere, lambire, amare.
Mi fa sorridere quando sento che si infastidisce a questo verbo, amare: non vuole ascoltarlo, capirlo, accettarlo, ancora non sa nemmeno cosa significhi realmente nonostante assecondi le voglie del corpo che io comando, che voglio rimanga legato all’altro mio burattino così esile da spezzarsi al chiudersi della mia morsa, al soffio delle mie parole.

Io sono il cuore di tutto per loro, ciò che li guida e per cui sono nati: voglio che si desiderino perché soli non avrebbero speranza, perché solo non avrei speranza, così come non ho speranza nella possibilità di salvare il mio progetto migliore e la mia ospite sbagliata, nella quale lotto contro la mia stessa voracità per sopravvivere, che spingo verso di Albert nel tentativo di fargli capire come sia lei ciò di cui ha bisogno, come sia lei che debba essere salvata e non il disegno di un virus sgraziato che di me emula solo l’ombra e l’assetto genomico. Urlo, mi sgolo, lo scuoto mentre si perde nel corpo di Alex e resta così ottuso da non voler capire perché la desidera e tratta così bestialmente; spingo la mia Alex al punto di non ritorno, al baratro e fin nella sua voragine per fargli capire cos’è che è importante che faccia, cos’è che significa davvero fare l’amore con lei, abbracciarla, esserne il cuore e l'arteria pulsante, la sua ragion di vita.

E forse tutta questa fatica a qualcosa è servita. Forse, alla fine di questo scontro, sono riuscito a far capire alla mia inetta marionetta che non è lontano che deve guardare, che basta solo girare lo sguardo per assecondare la voce che gli parla dentro, per sentirsi finalmente dio di se stesso. Forse sono riuscito anche a salvare Alex, mentre controlla la sua interezza al concludersi del dialogo, mentre pensa con un sospiro di essere sopravvissuta anche questa volta. No, mia cara, la verità è un’altra: questa è la volta che per tutte ti sei salvata, perché ciò che batte ed è vivo l’hai consegnato al custode più fedele e finché sarà lui a proteggerlo verranno guerre, verranno pistole, verranno mostri e vendicatori ma niente potrà davvero ucciderti; potrai morire di dolore, nell’anima, nel corpo ma vivrò nel tuo cuore e tu tornerai per concludere ciò che ho iniziato, per riunirti all’altra parte di te stessa nella casa che ho costruito e che ti ho donato. Questo ti sussurro mentre ti addormenti felice a fianco di Albert, questo sussurro mentre mi addormento soddisfatto al respiro delle mie creature più belle."
(Recensione modificata il 01/01/2017 - 11:18 pm)

Recensore Junior
13/03/16, ore 08:47

Eccomi!!! Perdona il ritardo, avevo letto la storia ma, tra una cosa e l'altra, non sono riuscita a recensire!!!
*porta una cheesecake marmorizzata*
Allora! AlbertxAlex sono una coppia bellissima ma malata. Stanno bene insieme ma si autodistruggono. Ragionando con il senno del poi, quante cose si sarebbero evitate? Probabilmente la maggior parte, per non dire tutte (è una presunzione dire tutte XD). Loro ragionano con il senno del poi, per amore forse, ma il loro è un legame malato e sono troppo egoisti e troppo onnipotenti per pensare "e se...". Come sempre bravissima!!!! ❤❤❤

Recensore Junior
09/03/16, ore 21:32

Ciao mia cara Nocturnia, scusami per il ritardo ma ho avuto problemi con internet comunque la storia è stupenda come sempre non mi deludi mai sei sempre La migliore *offre felpe con il simbolo del umbrella e torta al cioccolato* a proposito buon 8 marzo anche se in ritardo
(Recensione modificata il 09/03/2016 - 09:35 pm)
(Recensione modificata il 09/03/2016 - 09:37 pm)

Recensore Veterano
08/03/16, ore 20:10

Che cosa romantica <3
No davvero amica, ha un velo di romanticismo quasi passionale come l'amore stesso. Soprattutto l'ultima frase.
Che dire, direi che il colore della recensione è verde, ma il colore con cui vedo le scene è rosso, rosso come il cuore e come l'amore, rosso come una rosa nel giorno di San Valentino, come il sangue che cola da essa, una volta che l'amore ha compiuto i suoi delitti, crudeli e, senza ma, i peggiori.
Quel "Mai", una parola, una promessa senza futuro, una lacrima che ho versato, pensando alle morti dei due "fratelli" Wesker.
Alla prossima amica mia
Mattalara

Recensore Master
08/03/16, ore 15:43

Ciao. ^^
Accipicchia... hai 'regalato' a 'sti due un momento DI FUOCO! *sgrana gli occhi*
Albert mi è sembrato davvero possessivo qui... non c'è da stupirsene, visto il carattere che si ritrova, e in effetti Alex sa come 'gestirlo' in simili frangenti... ma COME FA? Ne ha di coraggio a stare con lui, garantito! O_O
Fai sempre dei lavori incredibili... sul serio! Sei veramente brava!!! :)
Mi è piaciuta moltissimo! :) *abbraccia... le è uscito spontaneo*
Alla prossima! :):)
Saluti da summer_moon

P.S: Buon 8 marzo! *fa gli auguri anche ad Alex e a tutti i personaggi femminili di Resident Evil* ;)