Una storia molto semplice, ma dolce ed efficace, che in poche righe riesce perfettamente a esprimere quei sentimenti che un Pokémon, idealmente, potrebbe davvero provare nel sentirsi più debole dei suoi compagni e non all'altezza del proprio allenatore.
Suppongo che un po' tutti ci siamo trovati, prima o poi, ad allenare un Pokémon debole ma che ci piaceva particolarmente e sul quale contavamo, come un Magikarp o un Ralts; proprio per questo penso che la storia sia efficace, perché tratta una problematica che il fan dei videogiochi ha inevitabilmente affrontato almeno una volta.
Lo stile è semplice, ma lineare e perlopiù corretto, adatto a una storia di questo genere: ho notato soltanto alcune imprecisioni nello scrivere i nomi dei Pokémon, che vogliono la maiuscola, e degli oggetti corrispondenti, come pokeball, che si scrive Poké Ball. Direi che correggendo questi piccoli errori potresti dare un tono più curato a un testo che, per il resto, è decisamente già molto buono.
Insomma, ti faccio i miei complimenti: ho notato che questa è la prima storia che scrivi su questo fandom, ma se queste sono le premesse spero che pubblichi presto qualcos'altro, lo leggerei volentieri!
Alla prossima!
Afaneia

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Ah,quanti ricordi mi hai fatto riaffiorare alla memoria con questa storia,quando ero piccolo anch'io allenavo Pokèmon considerati deboli,per esempio,in RF avevo un Beedrill a cui avevo insegnato Iper Raggio,me lo ricordo ancora dopo più di dieci anni...L'idea non è proprio originalissima,però funziona benissimo.è anche ben scritta,ma ricorda che i nomi dei pokèmon si scrivono con la maiuscola.Mi è davvero piaciuta,continua così.

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