Recensioni per
Il sentiero della cappa nera
di Edgewig

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]
Recensore Master
15/04/16, ore 21:23
Cap. 3:

Un altro capitolo molto interessante, in cui a farla da padrone è un climax che sale in un crescendo molto rapido fino a trasformarsi in un'ottima scena d'azione.

I punti salienti, per me:
- Dalle reazioni dell'oste si è capito quanto questo mondo sia effettivamente pericoloso. Il rapporto tra il protagonista e lui - una semplice persona NORMALE - mostra chiaramente la differenza tra i due piani, potremmo dire di realtà, in cui si muovono.

- Ancora una volta il razzismo: "Cosa vuoi negro?" è la frase più forte del capitolo, che funge da perno per il movimento dell'intera storia come la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso.

Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.

Recensore Master
12/04/16, ore 23:59
Cap. 2:

Un altro capitolo molto interessante: comincio rinnovando i complimenti per la prosa, anche questa volta l'ho trovata molto scorrevole, persino in una scena di combattimento piuttosto caotica, che non è mai facile da rendere.

Ora passo a ciò che mi ha incuriosito particolarmente:

- Le Cappe. Il modo in cui vengono presentate non fa evincere quale sia davvero il loro scopo e cosa siano. Sembrano un'organizzazione paramilitare, ma non sappiamo quale sia il loro scopo e come funzionino, anche se mi ricordano vagamente i Custodi Grigi, o i Witcher. Sono molto curioso di saperne di più.

- L'etimologia dei nomi: Mischi molto bene la classica etimologia anglofona a nomi di altra etnia, come Samir o Solveg. Questo da al tuo mondo un'aria molto cosmopolita, pur tenendolo nella barbarie tipica di un'era ancora oscura.

- "La liberatoria". Questa parola ha spostato l'asse temporale che avevo in mente molto in avanti, siamo almeno nel 1600 da un punto di vista giuridico. Altra trovata che trovo molto interessante.

Passerò prestissimo a leggere il prossimo capitolo :)

Recensore Master
12/04/16, ore 14:33

Sono davvero felice di essere passato a leggere il primo capitolo di questa tua opera. Innanzitutto complimenti vivissimi per la prosa: E' accesa, viva e rapida, ogni singola descrizione aiuta a calarsi nell'atmosfera e nel mondo che vede Samir e aiuta a comprendere come deve essere vivere in questa Riverdook.

Un paio di appunti su ciò che mi ha più colpito:

- Un punto decisamente a favore è il modo in cui hai tratteggiato il razzismo: vero, gretto, cattivo razzismo tra umani. Evitando i tipici cliché del fantasy in cui il razzismo è più una questione di incontri con razze diverse più che inter-razza. Rende il tuo mondo realistico.

- Le descrizioni delle scene d'azione sono ottime, da mozzare il fiato. Questo è un grandissimo punto a favore.

- Il mio dubbio più grande riguarda l'epoca: non riesco a immaginare se siamo più, ovviamente come ispirazione, nell'alto o nel basso medioevo, anche se la mia mente immagina più l'anno mille che il tardo milletrecento.

Detto questo, continuerò sicuramente questa lettura.
Bravo come pochi.

Nuovo recensore
04/04/16, ore 20:46
Cap. 4:

Ciao,
finalmente sono riuscita a passare. Mi piace questa alternanza di presente e passato, mi sembra di leggere due storie invece che una. Sono curiosa di sapere cosa succede sia a Samir adulto che bambino.
A questo proposito, il mio unico commento a questo capitolo è che spesso ti riferisci a lui chiamandolo bambino, ma tredici anni secondo me si é giá grandicelli. Sia per i ragazzi che le ragazze si é entrati nella fase della pubertà.
Elaine

Nuovo recensore
24/03/16, ore 13:36
Cap. 3:

Ciao,
eccomi a commentare anche il terzo capitolo.
La storia si fa interessante e si comincia a capire di più delle cappe nere.
Devo dire che mi piace molto la decisione di rendere Samir muto (anche se non sappiamo ancora se è muto dalla nascita, se gli è successo qualcosa oppure se non è muto, ma per qualche motivo non vuole parlare). E' una scelta particolare, che rende gestire il personaggio più difficile, immagino.

Alcuni commenti, piccole cose:
- gliel ho detto --> gliel'ho
- Come in qualche modo volesse esser certo --> come se
- prendendo per mano il boccale --> meglio, in mano
- Lo guardò così di sfuggita che neanche aveva notato il suo abbigliamento. --> meglio 'lo aveva guardato' o 'che neanche notò'

Buon proseguimento!
Elaine

Nuovo recensore
21/03/16, ore 00:04
Cap. 2:

Ciao,
sono passata a recensire anche il secondo capitolo. La scena all'orfanotrofio mi è piaciuta un sacco, hai introdotto il piccolo Samir veramente bene.
Dal momento che in cima al capitolo c'era scritto passato, mi aspettavo di vederlo comparire da un momento all'altro, credo che sarebbe ancora più d'effetto se il lettore fosse convinto di essere ancora nel presente e venisse catapultato nel passato leggendo l'ultima parte.
Mi è piaciuta l'immagine 'con la morte e la stupidità stampate negli occhi'.
Ultimo appunto, c'è un refuso: 'dk sopra', invece di 'di sopra'.
A presto,
Elaine

Nuovo recensore
19/03/16, ore 23:00

Ciao,
come promesso sono passata!
Hai un modo di scrivere molto particolare, sei così preciso che mi sembra di vedere la scena scorrermi davanti agli occhi, come in un film. In generale mi piace molto, anche se in alcuni casi eviterei dei particolari che rischiano di appesantire il testo. Per esempio quando scrivi: 'avendo ormai i quattro sei metri a destra, l’oste sei metri a sinistra'.
Un altro commento riguarda le ripetizioni, è una di quelle cose che solitamente si nota rileggendo, anche io spesso mi ritrovo a cambiare le parole con sinonimi solo in fase di rilettura. Un paio di esempi:
- L'uso di 'discendere' all'inizio
- 'quanto stava cercando, e in meno tempo di quanto', cambierei in 'quello che stava cercando'

Che dire, il protagonista incuriosce molto e in generale il lettore vuole capirne di più: chi sono le cappe nere? Nessuna può parlare o solo Samir? E così via...
Mi piace anche come hai introdotto il tema del razzismo nei cofronti di Samir, è un tema che in generale trovo importantissimo e di cui non si parla (e scrive) mai abbastanza purtroppo.

A presto,
Elaine

[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]