Recensioni per
Red is the new Black
di Black White Dragon

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
08/06/20, ore 08:34

Una storia favolosa lunga e molto belle con tutte queste parti su Annabeth Percy e Nico bello poi la parte dei colori che non vedevano molto bella brava o bravo

Recensore Veterano
03/12/16, ore 21:58

[Valutazione del contest Percy/Nico e il lieto fine che avrebbero meritato]

Titolo:
Come ho detto anche a Mad_Butterfly, a me i titoli in inglese non piacciono molto, salvo rare eccezioni.
Questa è un’eccezione: il titolo rimanda chiaramente alla serie “Orange is the new black”, e visto quanto sono importanti i telefilm in questa tua storia questo particolare mi è sembrato davvero molto appropriato.
L’ho anche trovato decisamente originale ed evocativo, con quel “red” che colpisce subito il lettore ma viene spiegato soltanto alla fine. Davvero molto bello.


Utilizzo del prompt:
Nulla da dire, il prompt l’hai sviluppato alla perfezione: la questione della vista in bianco e nero e del modo in cui le persone iniziano a vedere a colori è spiegata con cura ma senza mai essere pesante, lasciando talvolta che le immagini o le azioni parlino al posto delle parole.
Ho particolarmente apprezzato due cose: la prima, il modo graduale in cui le persone acquisiscono la capacità di vedere a colori; la seconda, gli “scherzi” dell’Amore, che a volte fa innamorare qualcuno di una persona già destinata a un’altra. In particolare, ho trovato quest’ultimo punto estremamente originale, e– secondo me – ha dato ha tutta la storia una marcia in più.


Caratterizzazione dei personaggi:
Iniziamo con il tuo protagonista, Percy.

La sua caratterizzazione è… bhé perfetta. Davvero: lo troviamo descritto in ogni sua singola sfaccettatura, dal lato ingenuo e un po’ tonto a quello romantico e malizioso, passando per quello serio e consapevole e anche quello sensibile e malinconico.

Ma andiamo con ordine.


La cosa che salta subito all’occhio è il contrasto tra questo Percy riflessivo e malinconico che guarda il pannello dei colori, nel primo paragrafo, a quello spensierato che, nel secondo, si gode la una serata romantica con la sua ragazza.

Nei primi paragrafi “Ante Mortem” risalta prevalentemente proprio questo lato di Percy: quello di un ragazzo spensierato e innamorato, che condivide con la sua ragazza non solo momenti di romanticismo e tenerezza ma anche discorsi più profondi e ricerche su quel mistero che entrambi desiderano tanto risolvere.

Mi è infatti piaciuto molto il modo in cui hai insistito sulla curiosità di Percy sui colori: nonostante non sia precisamente il più sveglio dei semidei, Percy è comunque il tipo che cerca in tutti i modi le risposte alle proprie domande, e quindi questa sua ossessione per il monocromatismo e la sua soluzione è estremamente azzeccata.
Tanto più se consideriamo che molte di quelle ricerche le svolge insieme ad Annabeth, la sua Sapientona.


Non trovo molto plausibile invece che pensi qualcosa del tipo ‘Ovviamente. Ma certo. Fai pure con comodo, come se non ne avessi già abbastanza per me di sofferenza’ quando Chirone gli propone di fare da tutor a Nico: Percy non è assolutamente tipo da piangersi addosso.

E infatti, più tardi, sottolinei che Percy non ha detto a nessuno – Jason a parte – quello che prova, anche e soprattutto perché non vuole la compassione di nessuno.

Al contrario, il decidere di aiutare questo ragazzo a cui era toccata la sua stessa sorte in modo molto più tragico NON per il nome della scuola, ma solo per semplice altruismo… sì, questo è decisamente da Percy Jackson.

Ho trovato un po’ forzato il dialogo con Chirone, in particolare le frasi Nel senso, partirebbe dal secondo anno, e in questo college non è mai successo che qualche studente non cominciasse dall’inizio come tutti. Abbiamo addirittura sostenuto quattro esami per poter entrare, perché proprio lui?
Mi sembra troppo artificioso, e inoltre ci sono molte informazioni – chiaramente a beneficio del lettore – che sarebbe stato meglio inserire altrove, perché in questo contesto non risultano naturali (Chirone conosce benissimo le regole della sua scuola, non c’è bisogno di sottolinearle).


Di contro, è molto ben descritta la scena del primo incontro con Nico: pur essendo stato in parte preparato, Percy si trova completamente spiazzato nel trovarsi di fronte questo ragazzino dagli occhi spenti e vuoti; tuttavia, poi la sua precedente esperienza di tutor lo aiuta a “ingranare la marcia”, e riprende il controllo della situazione.


Nella seconda scena con Nico (la quinta lezione), ritroviamo il Percy sensibile e intuitivo che – molto spesso – viene oscurato dalla sua esuberanza: quel lato che gli fa comprendere quali sono i problemi di Nico (Soffri di anoressia e disturbi alimentari. Soffri della sindrome del sopravvissuto e presenti dei chiari sintomi di sociopatia e depressione, ma entrambe sono abbastanza lievi, fortunatamente.), ma che al tempo stesso lo spinge a rassicurarlo che non ne ha fatto parola con nessuno e non lo farà in seguito.
Quello che lo porta a cominciare ad aprirsi con Nico, a cercare la sua fiducia come se una forza più grande di lui glielo imponesse e che lo spinge a rivelargli parte del suo doloroso passato.


È molto naturale il modo in cui, pian piano, Percy si avvicina a Nico: aumentano le chiacchiere, la confidenza, e quello strano istinto che lo spinge a volergli stare sempre più vicino (e quella vocina che gli urla “abbraccialo!”) è sempre più forte.

Tanto forte che poi, quando Nico non si presenta a lezione, Percy si preoccupa subito e va a cercarlo. E quando lui gli confida che ha iniziato a vedere i colori Percy lo consola, di nuovo, perché Nico è spaventato a morte da quello che gli sta succedendo e lui non riesce a vederlo così.
Mi è molto piaciuto, in questo punto, il lento risvegliarsi della coscienza di Percy, che inizia a rendersi conto che quel sentimento misto di tristezza e rabbia, con una punta di malinconia non è altro che pura e semplice gelosia. Mi è piaciuto perché la consapevolezza di questo qualcosa che prova per Nico è lenta e graduale, e grazie a questo non stona affatto che Percy lo accetti, alla fine, con estrema naturalezza.


Tornando a parlare del passato, è stato davvero molto, molto percyano il modo in cui lui accetta che, a quanto pare, non è destinato a vedere i colori con Annabeth: nonostante la curiosità che ha da sempre, nonostante l’euforia che l’ha colto quando – dopo l’annuncio che Annabeth stava iniziando a vedere i colori – ha creduto di essere ormai a un passo da realizzare il suo desiderio… nonostante tutto questo è disposto a rinunciarci senza alcuna remora, perché lui ama Annabeth e tanto gli basta.

E altrettanto verosimile è il dolore che lo attanaglia quando lei invece rifiuta questa sua decisione in quanto è convinta che, anche se adesso la ama, prima o poi non lo farà più perché è destinato a qualcun altro.


Il punto più delicato della caratterizzazione di Percy, secondo me, si ha con la seconda volta che entra in camera di Nico: la sua piena confessione di quanto è successo ad Annabeth lo porta a uno stato di turbamento emotivo in cui non siamo decisamente abituati a vederlo, e leggere di lui prima con gli occhi lucidi e poi addirittura in lacrime all’inizio disorienta un po’.
Solo un po’ e solo all’inizio, però, perché questo momento di “debolezza” è preceduto da un crescendo di emozioni che hanno portato a definire in maniera concreta e realistica il dramma che ha vissuto, e quindi il momento di perplessità passa subito, lasciando il posto a una profonda empatia.

Ho trovato molto toccante e verosimile anche che Percy faccia promettere a Nico di non fare come la ragazza: è ancora sconvolto da quello che è successo ad Annabeth, ed è giusto e naturale che il suo primo pensiero sia quello, così da non dover vivere una seconda volta la stessa tragedia.

Credo che inoltre questo sia un momento fondamentale nello sviluppo del rapporto tra Percy e Nico: fino ad allora, salvo quel piccolo accenno di Percy a suo padre e al fatto che non si soffre solo per la perdita dei parenti, era stata sempre una strada a senso unico, con Percy che si interessava dei problemi di Nico e non esternava mai i propri.


Molto ben descritta anche la scena in cui Percy trova la lettera di Annabeth: si percepisce chiaramente l’inquietudine che sale e sale, fino al culmine esplosivo del ritrovamento del corpo, con quegli occhi che sembrano urlargli “è colpa tua!”.

Quest’ultimo particolare è poi estremamente importante, perché – dopo la disperazione – è proprio il senso di colpa il sentimento che prevale in Percy: perché se lui avesse visto i colori insieme ad Annabeth, come avevano sempre sognato e programmato… lei sarebbe ancora viva.


È probabilmente anche per questo senso di colpa che non lo ha mai abbandonato che Percy voleva essere l’anima gemella di Nico, avrebbe dato qualsiasi cosa per esserlo, per non farlo più soffrire in quel modo.
Per quello e perché, come si rende conto lui stesso, si è molto affezionato a Nico, in quel periodo. Un affetto che pian piano è mutato, e di cui si rende conto – come ti ho già accennato – con naturalezza, perché è con naturalezza che quel sentimento è nato e cresciuto.


Estremamente emozionante, poi, la sua reazione quando si rende conto che Nico aveva le labbra accese: è davvero molto complesso, per noi che abbiamo sempre dato i colori per scontati, descrivere i pensieri e i sentimenti di qualcuno che fino ad allora ha sempre visto in bianco e nero e poi, all’improvviso, si trova davanti questa cosa, soprattutto perché è completamente inaspettata.

È una sottigliezza, vero, ma aggiunge sorpresa alla sorpresa, perché mentre Jason e Piper erano felicemente fidanzati e quindi aspettavano con ansia quello che poi è effettivamente successo, lui è stato colto completamente impreparato, perché ancora non aveva minimamente pensato all’idea che potesse essere effettivamente lui, l’anima gemella di Nico.

Detto questo, ti devo fare i miei complimenti, perché sei riuscita a caratterizzare splendidamente Percy anche in una situazione complessa come questa: si sente l’incredulità mista a meraviglia, il sospetto, e infine la risata liberatoria che arriva quando si rende conto che «Sono io la tua anima gemella, vero?»


Nell’ultimo paragrafo si chiude il cerchio, e ritroviamo finalmente il Percy allegro, spensierato e innamorato che era stato a inizio storia, nelle prime scene con Annabeth… solo che stavolta sta con la sua vera anima gemella, con cui può davvero condividere tutto, anche i colori.


E adesso parliamo proprio di lui, di Nico.

Nico che, come nel canon, ha un vissuto tragico alle spalle che l’ha portato a isolarsi dal mondo, diffidando di tutto e di tutti.

L’evoluzione di Nico è straordinaria: si passa da un ragazzo che subisce passivamente la realtà che lo circonda, ad uno che la vive e la respira a pieni polmoni.

E il tutto con gradualità e naturalezza: pochi, piccoli passi; piano piano, ma sempre un po’ di più.

Ci sono tre importantissime svolte nella sua evoluzione (e tutte, guarda caso, sono legate a Percy).

La prima si ha con la prima mezza confessione di Percy: grazie a quelle parole Nico capisce che quello di fronte a lui non è uno che “parla a vanvera”, ma qualcuno che ha vissuto il suo stesso dolore; qualcuno che lo capisce e non compatisce.

La seconda, ovviamente, arriva con il suo primo colore, il verde (anche se noi lo scopriamo soltanto dopo), preceduto da quel crescendo di confidenza che sfocia in una risata divertita, di gusto, come se non lo facesse da tanto, troppo tempo.
Nico è giustamente terrorizzato da quest’improvvisa scoperta, perché nessuno in fondo l’aveva mai preparato a una cosa del genere e ha una paura folle di essere giudicato, e perdere così quel rapporto che con tanta fatica ha stretto con Percy.

Infine, la terza si ha con la meravigliosa consapevolezza che, no: non perderà Percy; al contrario, da adesso saranno più uniti che mai.
E anche per lui, finalmente, si arriva ad una gioia spensierata, tanto più bella perché conquistata duramente, dopo tante e tante sofferenze.


Un altro personaggio importante nella storia è Annabeth, e anche lei – come tutti – è fedele a se stessa: dolce e gentile, simpatica ma un po’ saputella, innamorata persa del suo ragazzo e desiderosa di passare tutta la vita con lui.

Ho trovato molto appropriato per il suo personaggio l’aver svolto delle ricerche approfondite per trovare una risposta al perché Percy – dopo un mese – non vedesse ancora i colori, e anche la sua decisione di lasciare Percy libero dalla loro relazione, perché non poteva accettare il fatto che il ragazzo che amava rinunciasse al suo più grande desiderio di vedere i colori per stare con lei.

Se devo essere sincera, non mi trovo molto d’accordo sul suo suicidio: l’Annabeth che conosciamo è una ragazza estremamente razionale e ancorata alla realtà, e anche se sconvolta da una scoperta del genere avrei trovato più plausibile un trasferimento (magari ad uno di quei centri dove vanno le persone “gabbate dall’Amore” come lei) e un taglio netto dei ponti con Percy.

Tuttavia, forse anche una persona del genere, in un momento di sconforto e debolezza, può arrivare a compiere un simile gesto, preferendo la morte ad una vita con la consapevolezza di non poter mai essere totalmente ricambiata dalla propria anima gemella.


L’unica vera pecca, per me, si trova nella caratterizzazione di Chirone, a rifarsi da quei due occhietti scuri che incutevano timore a tutti: non è affatto così, anzi, Chirone viene sempre descritto con uno sguardo benevolo.

E poi tutto il cinico e insensibile egoismo che dimostra nello sfruttare Nico per far pubblicità alla scuola… no, non è decisamente da Chirone. Non da quello descritto da Riordan, almeno.


Le altre tre comparse, invece – Sally, Jason e Lady Era – sono delineate con pennellate rapide ma calzanti: la prima è una madre affettuosa e comprensiva, il secondo è un amico fedele e premuroso e l’ultima una zitella acida (seppur bellissima).


Che altro dire: a parte quest’ultimo microscopico appunto su Chirone, hai fatto uno splendido lavoro con tutti i tuoi personaggi, e considerando che non sono affatto facili da trattare non è cosa da poco.



Stile e trama:
Prima di iniziare, volevo farti notare alcune piccole imperfezioni della storia:
- In due occasioni scrivi Dopo essere stato alla lezione di latino da Lady Minerva e Artemide a prelevarlo (leggasi salvarlo) dalla lezione di greco della professoressa Lady Atena --> Minerva e Atena sono la stessa dea, – il primo è il nome romano e il secondo quello greco – quindi dovresti sceglierne soltanto uno (meglio Atena, visto che hai usato sempre i nomi greci).
- In altre due invece scrivi Guardò quel pannello per ben due minuti prima di entrare in segreteria. e Percy passò davanti al pannello nella hall, si fermò a guardarlo per due minuti circa --> Non è necessario essere così specifici, anzi: di certo Percy non tiene conto del tempo che passa davanti al pannello, e così dovrebbe essere anche per il lettore che segue tutta la storia attraverso i suoi occhi (senza contare che questa specificità razionale toglie parte del pathos alla scena).
- Nel flash-back in cui Percy ripensa a quando sua madre gli ha spiegato la faccenda dei colori gli fai dire «Ma mamma, io vedo solo bianco e nero, ovunque! Non riesco neanche a immaginarmi qualcos’altro.» --> Secondo me questo è un discorso troppo complesso ed elaborato per un bimbo di soli otto anni; in particolare, quell’ovunque non ci sta affatto bene.
- Nella scena della mensa, quando Percy e Annabeth raggruppano i frutti di vari colori, scrivi Il ragazzo prese la noce di cocco e la sbatté con forza sul tavolo. Questa si aprì e tutto il liquido bianco che conteneva schizzò in ogni direzione, bagnandoli. --> Capisco la licenza poetica, ma è decisamente inverosimile che una noce di cocco si apra così facilmente, parlo per esperienza diretta.


Detto questo, il tuo stile è sempre fluido e semplice, con una sintassi basata principalmente su frasi brevi, talvolta proprio secche, e periodi più lunghi coordinati prevalentemente per asindeto.

Infatti ho notato che tu fai veramente un largo uso delle virgole (mettendole talvolta anche dove non dovresti), e questo purtroppo porta in alcuni casi a rallentare la lettura che altrimenti sarebbe molto più scorrevole.
Ti faccio un paio di esempi, scrivendoti accanto le stesse frasi con meno virgole per farti vedere che, pur rimanendo fedeli nel significato che vuoi trasmettere, con meno virgole la lettura risulta alleggerita:
- Si augurava di riuscire a vedere, prima o poi, il più presto possibile, quei dannati colori, quella caratterizzazione della materia, che tutti bramavano. --> “Si augurava di riuscire a vedere prima o poi, il più presto possibile, quei colori, quella caratterizzazione della materia che tutti bramavano.”
- Una volta che furono arrivati a destinazione, Lady Artemide accompagnò il ragazzo dentro alla stanza e poi si dileguò in un attimo, lasciando Percy da solo, con il preside. --> “Una volta che furono arrivati a destinazione Lady Artemide accompagnò il ragazzo dentro alla stanza e poi si dileguò in un attimo, lasciando Percy da solo con il preside.”

In ogni caso, la sintassi è molto ben curata e permette al lettore di seguire sempre senza fatica il filo del discorso.


Il lessico è semplice, colloquiale: un lessico che si adatta perfettamente al punto di vista che hai deciso di adottare e favorisce non poco la partecipazione del lettore alle vicende di Percy.


La trama mi ha spiazzato, dico davvero.

A rifarsi da quel “Ante Mortem” e “Post Mortem”, che ti portano a chiederti istintivamente “Ma chi diamine è che morirà?”, spingendo il lettore a cercare indizi in ogni dove, mantenendo viva la sua attenzione più che mai.

E anche dopo, arrivati al punto della storia in cui Annabeth rivela a Percy che loro due non sono destinati a stare insieme e il lettore finalmente capisce che, sì, probabilmente è a lei che ti riferivi fin dall’inizio, resta comunque sempre sull’attenti perché a quel punto c’è la morbosa curiosità di scoprire come è successo/succederà.

Davvero un ottimo stratagemma, se di stratagemma si tratta, o comunque un’ottima nomenclatura dei paragrafi.


Mi è piaciuta moltissimo anche la scelta di alternare i paragrafi del presente e del passato, svelando il vissuto di Percy un poco alla volta e permettendo al lettore di assimilarlo ben bene prima di dargli ancora qualche altra notizia.
Sempre un po’ di più, sempre più specifico, fino a chiarire ogni dubbio senza lasciare nulla in sospeso.


Pur non avendo letto molte colorblindeness!AU devo dire che la tua mi è parsa estremamente originale sotto molti aspetti, ma quelli che più di tutti mi hanno favorevolmente colpita sono principalmente tre:
- I colori non si manifestano immediatamente all’incontro delle due anime gemelle, ma aspettano che entrambi si rendano conto di quanto è forte il sentimento che li lega.
- Una volta avvenuto questo riconoscimento, la vista non passa subito dal bianco e nero alla gamma completa dei colori, ma attraversa varie fasi che cominciano, ovviamente, con quel primo colore sempre legato in qualche modo all’anima gemella.
- L’Amore si diverte a fare questi “scherzi” (di pessimo gusto), e a volte capita, come è successo ad Annabeth, che qualcuno si innamori di una persona che però è già destinata ad un’altra, e che quindi non potrà mai ricambiarla completamente.

Ecco, dei tre è sicuramente quest’ultimo punto quello che mi ha toccato più a fondo, perché onestamente è un colpo di scena che mai, mai avrei potuto immaginare… e, purtroppo, allo stesso tempo è dolorosamente plausibile.


Non so se era voluto oppure no, ma un’altra cosa che nella tua storia mi ha colpito profondamente è stato l’equilibrio emotivo in cui si sono sempre trovati passato e presente, anzi, Ante Mortem e Post Mortem: si inizia con una situazione PM negativa e una AM positiva; poi, col migliorare di quella PM, si ha un peggioramento di quella AM; infine la situazione è totalmente capovolta, perché il finale PM è tanto allegro e spensierato quanto il finale AM è triste e drammatico.


Ho già abbondantemente parlato del rapporto tra Percy e Nico, ma voglio sottolineare anche qui che mi è molto piaciuta l’evoluzione che hai saputo dargli, da un inizio piuttosto disastroso fino al completo lieto fine.


Ultimo particolare che voglio sottolineare è quello che mi è parso una piccola perla di cinica ironia: Percy e Nico, una volta usciti dal college, scoprono che non siamo gli unici omosessuali. Ci sono altre coppie come noi, anime gemelle, che vedono i colori, o entrambi maschi o entrambe femmine. […] «Non ce lo dicevano al college, ma in realtà ci sono molte coppie come noi, nel mondo.»
Queste parole si commentano da sole, non ho bisogno di aggiungere nulla.


Non so davvero cos’altro dire, quindi mi fermo qui.
Ancora complimenti per questa fantastica storia!



Gradimento personale:
Se non si fosse ancora capito, la tua storia mi è piaciuta. Tanto.
Mi ha fatto sorridere, mi ha fatto piangere, mi ha fatto commuovere… insomma, mi ha emozionato dalla prima all’ultima parola, tenendomi col fiato sospeso dall’inizio alla fine.
 

Recensore Veterano
09/08/16, ore 13:28

Ehilà Eris!
Premetto informandoti che avevo letto questa storia, anche più di una volta, e ogni volta non sono riuscita a recensire perché sono così timida da vergognarmi di scrivere recensioni anonime (se così possiamo dire) a sconosciuti; però poi la squad mi ha aperto il mondo e ti ho conosciuta abbastanza da racimolare il coraggio per recensire una tua storia (l'atelier, che storia magnifica), quindi niente da oggi in poi aspettati recensioni random da parte mia!
Non so per quale assurdo motivo ieri sera ho voluto rileggere questa storia, ma fatto sta che l'ho trovata ancora migliore. Tutta questa storia dei colori mi è piaciuta molto (forse anche troppo) e il suicidio di Annabeth mi ha davvero devastato.
Nonostante questo, però, ho adorato il fatto che lei vedesse i colori perché consapevole di amare Percy e convinta che lui fosse la sua anima gemella, mentre invece Percy era destinato a Nico.
Ho amato come hai fatto evolvere il rapporto dei Percico e come li hai fatti innamorare poco alla volta, senza che se ne accorgessero.
Mi è piaciuto anche che il primo colore di Percy fosse quello delle labbra di Nico.
E niente, non so più che scrivere perché ogni volta che leggo questa storia la trovo sempre migliore e la mia adorazione per essa e per te aumenta sempre di più (mi lascia anche a corto di parole, come hai potuto capire).
Mi scuso per la recensione un po' pessima, ma la capacità di esprimermi ultimamente sembra essersi volatilizzata e beh, niente, ancora complimenti e alla prossima!

Nuovo recensore
30/06/16, ore 01:43

avevo scritto un poema ma ovviamente con la fortuna che ho mi si è dovuto eliminare..
però veramente CAZZO CHE BELLA!
1-Devi dirmi da dove cavolo hai trovato sta figata dei colori;
2-La Pernico è perfetta;
3-Non puoi permetterti di scrivere una cosa così bella in un One Shot..
4-Sappi che sono ufficialmente la tua fan numero 1
è possibile che ogni volta che finisco di leggere una tua storia devo essere triste oltre che felice?
Non mi fraintendere eh, io dopo questa One Shot avevo un sorriso che diceva "che meraviglia ho appena letto?" ma dentro ero pure malinconica.. non puoi lasciarmi così! C'è un girone nell'inferno per chi fa cose fantastiche e le termina sul più bello, sai?
Un'ultima cosa: WOW*_*
-ericaroninnamoratapazzadiciòchescrivi-
-PS- perchè sull'opinione generale della recensione, dopo "positiva" non c'è "eccellente"? farò richiesta agli admin del sito:)

Recensore Junior
20/05/16, ore 03:01

Ho riso, ho pianto e sorriso di nuovo. Questa FF è davvero bellissima , ho pianto un sacco quando è morta Annabeth ma ero felice di vedere Nico e Percy in siete
Continua così ! GOOD JOB!!!

Recensore Veterano
29/04/16, ore 13:58

Elisa, Eris, amica, compagna di scleri, compagna di fila, grande donna, nuova scrittrice di fan fiction preferita! Il tema encomiastico di Ariosto è nulla in confronto a questo elenco di titoli nobiliari che ti ho fatto, pfui. Sto piangendo. Veramente, non è un modo di dire, sono in lacrime dalla commozione, ti odio e ti amo allo stesso tempo. Odi et amo… Catullo aveva ragione, come al solito. Non avevo mai letto una storia di questo genere, non so se te lo sia inventato tu o se sia un Alternative Universe ricorrente (tipo le Soulmate!AU), comunque ho adorato ogni riga di questa fan fiction. Sono stata interrotta dall'arrivo di svariati prof, dalla prova anti incendio e dalla campanella, ma alla fine ce l'ho fatta. Sono qui, seduta nella sala d'aspetto dello studio della mia psicologa, a scrivere questa recensione su Word, perché non prende il 3G e ho paura di perdermela per strada, conoscendo la simpatia del sito. Non appena l'ho finita, sono rimasta a fissare il vuoto con gli occhi lucidi per cinque minuti buoni e mi sono riscossa solo grazie al citofono. Ho adorato l’idea di scrivere l’Ante Mortem e il Post Mortem e ti ringrazio per aver usato due font diversi, perché altrimenti, con tutte queste interruzioni, avrei perso il filo. Non so davvero come spiegare a parole quanto mi sia piaciuta la storia. È così… Non trovo un aggettivo… Tipo rilassante e commovente allo stesso tempo, non so se rende l’idea. Come essere in una stanza con le pareti azzurro chiaro, mentre si ascolta una canzone che evoca ricordi tristi. Come se, mentre leggevo, io fossi rinchiusa lì dentro ad ascoltare If I Die Young, Seasons Of Love e Per Dirti Ciao a ripetizione. Non mi era mai successo prima, leggendo una fan fiction. Di solito mi capita solo mentre leggo dei libri davvero commoventi. Quindi, in conclusione, dopo questa recensione senza capo né coda, mezza vuota e piena solo di parole scritte a caso, non mi resta che farti i complimenti. Un bacio e un biscotto della fortuna, Alice In Wonderbook

Recensore Veterano
24/03/16, ore 10:57

buh!
okay, sì, io sono nuova e appaio dal nulla, sono arrivata ieri, sono nata l'altro ieri e quest'è. Scusa se potrei sembrare ritardata, ma da brava espressionista io esprimo il DYSAGYO MENTALE.

no, scherzo, sono fedele a Monet. 💗



SWASH!
benvenuti nel disagio di ilaria.
Allora, si è capito che non sono brava con le introduzioni? in realtà non sono brava con niente, ma tu sorvolerai questa cosa, don't you?
Perdonami, sto leggendo Looking for Alaska e ha una certa influenza su di me.
comincio col dire. perchè questa storia ha zero recensionu? *domandone.*
è bella bella, di quella bellezza che ti lascia un po': dovrei tipo, evaporare da questo sito. Quindi, sono fiera di essere la prima recensione, per quanto cagare potrà fare questa recensione, sia chiaro uwu
devi sapere che io ho una lunga lista di OS da recensire, quindi magari ne leggo una oggi e la recensisco, chessò, tra dieci anni. no, non ho letto oggi la tua shot e no, questa recensione non doveva essere improvvisata così! che strana, la vita.
*fa partire una base tumblr*
E' la seconda OS che leggo sulla gente e sui colori e su quella cosa di non vedere i colori, insomma non so come chiamarla, ma tu hai capito?
Mi lascia sempre un po' spiazzata, tipo confusa, tipo: oh, okay, non è esattamente come vivo io, però è okay.
Sto pensando che le vacanze di Pasqua sono iniziate ieri e stanno finendo.
Seriamente parlando, io adoro la Pernico. in questo sito sembra essersi un po' persa, dopo l'arrivo della Solangelo. Quindi immagina la mia felicità nella scoperta dell'esistenza della tua storia! Anche io avevo deciso di riavvivare questa coppia, ma diciamo che è stato un esperimento un po' fallito:((
capirai che non sono molto brava a scrivere, soprattutto perché invento parola e sono ossessionata dalle virgole. e rydo con la y.
Parlavamo della tua OS.
mi permetti di dire che non mi piace la Percabeth? cioè, sarebbero carini insieme, però a me sul serio non va giù. fondamentalmente, perché nelle OS fanno sempre Percy esageratamente stupido e Annabeth esageratamente bona. Cioè --
la tua però è strutturata bene.
Anche se vabbeh, la Pernico vince su tutto! L'idea di un Nico spaventato, quasi tranquillo, così chiuso in se stesso mi piace quasi di più di quello stronzo, intraprendente e che veste vestiti di pelle!
Dunque, dicevamo. Che bella questa cosa dei colori! Anche se io non potrei vivere n un mondo in bianco e nero. Proprio no. Perchè poi, quando mi tingo io capelli di turchese non si nota!
L'immagine finale mi lascia confusa, ma la trovo azzeccata con la storia. Poi non so, probabilmente dovrei tipo dire qualcos'altro, però boh.
Per quanto il titolo sia perfetto, non posso condividerlo. Black is the new black! Perché il nero è il colore migliore del mondo! ❣
Dai, scherzavo. anche se poco.
come non sono brava con le introduzioni, non sono brava con le conclusioni. quindi finiamola qui, mmh?
Spero che tu possa ricevere tantissime altre recensioni, perché le meriti! e se potessi assegnare dei punti ad una storia, questa ne avrebbe il massimo. già già.
Ricorda che il sette è la misura massima di ogni cosa. e bast.
-ilaria. 🙌🏻