Recensioni per
Sherlock Holmes, il mio Brillante.
di misteryOo
Questa storia è veramente bellissima! I personaggi non sono per niente stravolti, anzi, non sarei riuscita ad immaginarmeli in altro modo. Adoro il fatto che Sherlock e Moriarty non si parlino solo con le parole, ma anche con i gesti e con gli sguardi; e che comunque non smettano mai completamente il loro ‘gioco’ come rivali. |
Perchè no?! Perchè molti hanno escluso una simile evoluzione di quella indubbia corrente energetica che si è accesa tra Sh e Jim?! Io, lo ripeto, sono disturbata dalla presenza di Moriarty e anche il semplice evocare il suo nome mi provoca disagio, ma tu, secondo me, hai colto alla perfezione un segnale. E cioè quell'espressione sorpresa e piacevolmente incuriosita di Sh di fronte al tassista morente, nella prima puntata della prima serie, trilioni di anni fa: ha ripetuto sottovoce il nome di Jim, rivelatogli dal killer, quasi affascinato. Hai sviluppato quella traccia, in modo avvincente. Due esseri così lontani ma così vicini da essere come le facce di un'unica medaglia: la superiore diversità dal resto del mondo. Brava. E, spero, arrivederci. |
Dirò: alla fine questo capitolo conclusivo mi è sembrato il più adatto a coronare la storia. Non penso che vivranno per sempre felici e contenti, quello no... Ma per adesso può andar più che bene così. 😊 Sono felice che ti sia appassionata ad Hannibal: è meraviglioso. Non vedo l'ora di leggere la tua ff su Will ed il dottor Lecter. Anche perché, se sei stata in grado di gestire Sherlock e Jim, saprai gestire benissimo anche loro. |
E alla fine vissero felici e contenti... :) |
Ciao! |
Ciao, eccomi di nuovo qui! |
“…Non serve dirti…”: una delle cose che ho trovato molto efficace ed originale nella narrazione, per creare il retroscena interiore riguardante i protagonisti, è proprio quell’inserimento dei pensieri, in corsivo, che fa da sfondo a quello che noi vedremmo solamente in superficie. Ma tu, in questo modo, rendi possibile lo sguardo interiore, e quello su Moriarty è agghiacciante, su ciò che scorre sotterraneamente sotto i comportamenti, i gesti, le parole che muovono la scena. Grazie a questo flusso nascosto, noi arriviamo a comprendere che non c’è molta distanza tra Sh e Jim: entrambi “diversi”, entrambi soli perchè troppo superiori alle intelligenze che li contornano, entrambi belli e impossibili da cogliere nella loro unicità. “…non si volta neanche a guardarlo…”: John è freddo e lontano, preso dalla confusione del momento e dalla triste consapevolezza che Sh è lontano ed irraggiungibile, o almeno questo lui riesce a vedere, senza tener conto di tutta la complessità che ordina la mente del consulting. Non capisce e basta. E allora Sh vuole spiccare il volo e andarsene in alto, lontano dalla mediocrità, anche se questo comporterà sofferenza e dipendenza da un concetto di vita, quello di Moriarty, completamente rovesciato. Mi hai riportato all’atmosfera di HLW, in cui, appunto, Watson appare quasi estraneo al dramma esistenziale di Sh, e mi ha lasciato un gusto amaro di delusione. Non è che io ami Jim e la sua perversione, ma se lui può rispondere all’esigenza di Holmes di annientarsi e trovare, finalmente, la pace….beh, ci siamo capiti. Brava. |
Sì, gli anni lo hanno cambiato. Ma è forse arrivato ad una conclusione "naturale", che sarebbe sopraggiunta comunque, prima o poi. |
Ciao, volevo solo dirti che trovo la tua storia molto intrigante, anche se le Sheriarty non mi entusiasmano, lo ammetto... |
Pranzo di Pasqua…che faccio per crearmi un momento di personale relax ? Io l’attività ce l’ho: dare un’occhiata se c’è stato qualche aggiornamento nel mio fandom prediletto…Quindi, eccomi qui. “… l’elemento di equilibrio tra la mia pazzia e la mia logica… sei colui che mi completa…”: sono le frasi-chiave che servono per penetrare nel complesso gioco di specchi che è questo capitolo. Un punto di vista, e qui ce ne sono tre, riflette l’altro e crea prospettive diverse ma convergenti in un’unica angolazione: Sh e Moriarty sono le facce di una sola medaglia che raffigura l’eccellenza intellettiva, la superiorità, la lontananza dagli altri. Su John si può contare, con lui ci si sente protetti, ma con Jim è una lotta continua ma appagante ad affermare se stessi, pari contro pari, scontro tra giganti. E’ come quando c’è un temporale e noi umani assistiamo alla guerra tra gli elementi naturali e ci sentiamo spaesati ed inermi; qui è la stessa cosa con John che, dopo aver letto ciò che gli invia Sh, addirittura non ha neppure la forza di reggere il foglio e la stessa Mary, che boy scout non è, appare sconvolta. Nonostante io, l’abbia già affermato, non ami “shippare” le Sheriarty, questa ritrae la suddetta possibilità con credibilità e approfondimento degli ipotetici sviluppi. Mi piace, molto. |
Ecco, è proprio a questo che mi riferivo. Esattamente a questo. |
Premessa: la coppia Jim/Sherlock mi ha sempre attirata, ma mai convinta del tutto. |
E’ questo un capitolo diretto, esplicito che lascia impressioni ruvide e irritanti. Lo Sh che agisce qui quasi come un pupazzo, non è il geniale consulting, il cui comportamento è dominato dalla luce fredda e spietata della razionalità più pura, ma è un personaggio irriconoscibile, in balìa, più che di Moriarty, della propria superiore solitudine e del proprio incolmabile vuoto esistenziale. Purtroppo, nella disperata ricerca di un equilibrio ha sì trovato qualcuno che può eguagliarlo come intelligenza però è il Male personificato. Sentiamo il vuoto che lo circonda, percepiamo una grande assenza: la luce calda e accogliente dell’umanità di John che può portarlo verso il vero se stesso. Infatti ora si sente come allo specchio, ma il prezzo che sta pagando è infinitamente superiore a quello che Jim potrà dargli. Ok. |
Eccomi, eccomi...La tua fulmineità nella pubblicazione mi sorprende e mi sprona a cercare di velocizzarmi di più nelle recensioni. E non lo faccio solo perchè, troppo buona, mi hai dedicato il capitolo ma, soprattutto, per lo spessore che la tua storia rivela. "...Offre consulenze, pianifica, uccide, piega...Striscia...": notevole la varietà del lessico che fai ruotare intorno alla diabolica figura di Moriarty, delineandone un ritratto incisivo e perfettamente IC. Efficace, poi, il modo con cui lo fai muovere all'obitorio: in quel luogo di morte lui è a suo agio, leggero, aggraziato. Terrificante. Splendido, invece, il richiamo a Caravaggio per meglio ritrarre Sh, nel contrasto tra la vita e la (non)morte. E' diventato, purtroppo, il tesoro di Jim, la sua gemma unica e di incalcolabile valore. Quasi con sollievo passiamo alla scena del dialogo tra John e Moriarty, ma è breve la pausa e ripiombiamo nel mondo livido e terribile del Re serpente. Anche se il risveglio di Sh è connotato da un'esplosione di gioia, intuiamo che lui è entrato in una dimensione cupa e malefica. Dico che la tua storia è in crescendo. Avanti così. |
Sherlock è "risorto" diventando il fido compagno di Moriarty... |