Ciao!
Mi sono addentrata in questa storia e la domanda iniziale mi ha colpita subito, perché sì, spesso ho guardato il mondo da dietro a una finestra. Le motivazioni sono molteplici: per noia, per vedere se il tempo cambiava sperando che uscisse il sole, per mero spirito di osservazione. Posso affermare, effettivamente, che dalla finestre molte realtà possono sembrare sfasate, ma penso che questa sia una conce concezione mentale propria, insita nell'essere umano, in particolari dei malinconici, di chi vive profondi momenti interiori. Pensiamo che chi stiamo osservando possa essere sempre meglio di noi, che possa essere felice che sicuramente ha vissuto e sta vivendo felici, poi invece si può arrivare a scoprire che forse la realtà è anche peggio.
Amy mi sembra una ragazza adolescente, in piena fase di conoscimento personale, alimenta e al sicuro solo all'interno della sua stanza e ho la netta sensazione che sua madre non comprenda e non percepisca minimamente i disagi di Amy, perché altrimenti lei non le rivolgerebbe quelle parole.
A dimostrare che la casa, nonostante il disagio, sia l'unico luogo sicuro è l'ansia e la paura che la coglie fuori casa. Cosa succede a Amy? Forse si è alienata troppo nella sua mente, rifugiata troppo nella sua fantasia, la paranoia o la depressione, quella tristezza che ti attanaglia o semplicemente il disgusto di rendersi conto che il mondo non è come lo si immagina, la semplicemente raggiunta.
La storia mi incuriosisce, o meglio voglio vedere cosa succederà a Amy e dove andrà a parare la storia, per cui metterò la storia tra le seguite e cercherò di seguire gli aggiornamenti!
Alla prossima :) |