Recensione per il "Sei cose impossibili" Contest
(Come ti avevo promesso avrei tenuto d'occhio gli aggiornamenti ^^ però sono arrivata comunque in ritardo XD)
A parte un errore di distrazione (ma in fondo poteva anadre molto peggio) ed un errorino di ortografia (non so tu dove abbia trovato scritto “combini” ma dopo tre anni di studio di giapponese all’università posso affermare con tutta certezza – e ti posso anche spiegare il perché se vuoi – che si scriva “conbini” con la “n” e non con la “m”) la storia è pressoché perfetta e questo ha anche permesso al tuo stile di essere molto fluido e leggibile. Le frasi scorrevano talmente bene che non mi sono accorta neanche di essere arrivata alla fine!
Sempre per quanto riguarda lo stile, mi è piaciuto un sacco il modo in cui hai scritto alcune frasi ed alcuni paragoni, in particolare:
--- la parte in cui la notizia del matrimonio della sorella per Kise prende le sembianze di un grosso drago sputa fuoco –> un po’ perché io vado matta per i draghi (sono un mio punto debole, che ci posso fare?), un po’ perché è un po’ strano come la notizia del matrimonio di qualcun altro possa essere tanto terribile come un drago sputa fuoco (lì per lì infatti mi ha colta un sacco di sorpresa!), anche se leggendo tutto quello che ne deriva poi la metafora è più che comprensibile!
--- la frase Aomine che, da soli quindici mesi, – dopo un balletto di flirt, indecisioni, mezze proposte e passi indietro durato anni e anni – è diventato ufficialmente il suo compagno. –> mi è piaciuto tanto come hai descritto un “balletto” il modo in cui Aomine e Kise sono finiti insieme (e non so se è fatto a posta, ma è anche bello che la fanfic inizi parlando di un “balletto” metaforico e finisca con dei “balli” letterali)
--- mi è piaciuta tantissimo anche la frase abbandonandosi a lui mentre il mondo intero si riduce ad Aomine – al suo sapore, alle sue labbra, alle sue mani che lo stringono con quella nota possessiva che lo fa fremere fin dentro le ossa. perché descrive in un modo meraviglioso il bacio tra Kise ed Aomine *-*
Anche alcune scelte lessicali mi sono piaciute particolarmente tanto perché nel loro piccolo dimostrano che hai una buona padronanza della lingua e che riesci ad utilizzare dei termini abbastanza specifici come “corolla” anche in mezzo ad un lessico abbastanza comune e quotidiano come quello che hai usato, perfettamente adatto alla storia che narri.
L’unica cosa che non ho pienamente apprezzato del tuo stile è stata l’abbondanza di puntini di sospensione, perché spesso mi sono sembrati superflui e che abbiano spezzato inutilmente il ritmo della lettura, come nel caso di No, quello che lo ha mandato in crisi non è la notizia delle nozze in sé… è il fatto che la sua adorabile e comprensiva sorellina lo vuole come testimone. o come nel caso di Probabilmente non ci si abituerà mai del tutto… ma va bene così. tanto per fare due esempi in cui, a parer mio, non c’era bisogno di “sospendere” la frase e in cui i puntini di sospensione potevano essere tranquillamente sostituiti da una virgola. Ma questo è un parere del tutto personale quindi puoi anche ignorarlo!
Per quanto riguarda tutto il resto (che sarà un miscuglio combinato di punti), ho trovato lo sviluppo della storia e delle “sei cose impossibili” davvero ben gestito e sviluppato, perché si tratta di “sei cose impossibili” non troppo impossibili, ma che allo stesso tempo Kise immagina lo siano e che a poco a poco deve affrontare, scoprendo a poco a poco come in realtà siano “facilmente” superabili (non senza dover ripagare Aomine della sua pazienza o qualche avvenimento inatteso qua e là). Innanzi tutto, tutto nasce dal matrimonio di Kaede e dalla sua richiesta di avere il fratello ed il cognato come testimoni, ed è questo che fa da filo conduttore a tutto il racconto, fino al suo termine, quando, dopo il matrimonio che ha scatenato tanti “problemi” a Kise, si preannuncia un altro matrimonio (attraverso il quale spero che Kise si vendicherà sulla sorella, nonostante tutti i suoi meriti sulla faccenda!).
Andando per ordine, il primo punto impossibile della lista di Kise è “Chiedere ad Aominecchi di fare da testimone a Kaede insieme a me.” (e qui ti cito la versione della fanfic e non quella delle note, perché “Aominecchi” è molto più da Kise). Kise sa che deve lisciare il suo ragazzo prima di chiederglielo, e per questo opta per i cibi preferiti di Aomine, che da bravo poliziotto (ed io aggiungerei anche “intenditore di Kise”) non si lascia ingannare e capisce subito che c’è sotto qualcosa. Finalmente Ryōta sputa il rospo (e gioca sporco) e Daiki è costretto in un modo o nell’altro ad accettare. In questo primo capitolo della storia mi è piaciuto tantissimo lo scambio di battute tra i due, perché mi è sembrato proprio da loro: Kise che trova la forza di sorridere (ancora e stavolta sul serio) quando Aomine lo chiama, oppure il suo girare intorno alle cose per “ammorbidire” la questione, mentre Daiki è molto più diretto e non accetta mezzi termini. Ed alla fine ho adorato il modo in cui si fa “perdonare” Kise con quel Che ne dice di un po’ di straordinari, agente? che è un cliché ma che ci sta assolutamente bene con loro due.
Finito questo capitolo, ci ritroviamo davanti al punto due della lista di Kise: Dire a mamma e papà che sto con Aominecchi. Qui scopriamo che i genitori di Kise sanno che il figlio è bisessuale, ma che Kise sa (o, meglio, immagina) che loro preferirebbero comunque che lui si sposasse con una donna e portasse loro qualche nipote: Kise è combattuto ed in difficoltà (e mi è piaciuta tanto la parte del tarassaco, giallo come il colore che rappresenta il nostro protagonista, e a cui Kise esprime un desiderio anche se sa che non basta quello per far sì che si avveri, ma In fondo che male c’è nello sperare in un pizzico di aiuto extra? Kise in questo ha pienamente ragione u.u). Alla fine decide comunque di sputare il rospo anche con loro e ho trovato perfetto il modo in cui i genitori rimangono un po’ sorpresi ma comunque accettino la decisione del figlio, come inizino a fare battute («Ah, il fascino dell’uniforme…») ed un interrogatorio che a Kise non dispiace perché adora parlare di Aomine (ma quanto è innamorato?! *-*). Solo che, anche questa volta, Kise si ritrova con un’altra gatta da pelare e ad affrontare il terzo punto della sua lista: Convincere Aominecchi a venire a conoscere mamma e papà (e, poverino, proprio quando pensa che “poteva andare peggio”, va effettivamente peggio, com’è giusto che succeda, perché tanto succede sempre così! XD).
Inizia così il terzo capitolo, in cui oltre al rapporto con la sorella che si sta per sposare viene introdotto anche quello con la sorella maggiore, che al contrario della minore vizia e coccola Kise (ed a proposito di questo: ottimo lavoro nel caratterizzare in netto contrasto le due sorelle e a dare ad ognuna di loro una propria personalità!). La cosa che preoccupa più Kise è Kaede (e vorrei anche vedere! XD) e che Aomine rifiuti (da quello che ho capito io e che comunque mi sembra centri con il personaggio) perché non è una cenetta veloce e tollerabile ma più impegnativa di quanto pensasse. Ho adorato il modo in cui hai messo in mezzo il basket nel dialogo tra Kise e Aomine, con Kise che si immagina di essere in un one on one con il suo ragazzo in base a come va il discorso. Insomma, già da qui se non ci fosse stato anche il capitolo successivo si sarebbe capito tutto l’amore che prova Kise per il basket pur non giocandoci più (così come lo dimostra anche il portachiavi a forma di palla da basket che avevi citato qualche capitolo prima *-*).
Il quarto capitolo inizia con Aomine e Kise che sono arrivati a casa dei genitori di quest’ultimo (dopo tutte le paranoie di Aomine e i dolcissimi tentativi di farlo rilassare di Kise) e mi ha sciolto il cuore tutta la parte con Hikaru. Quella bambina è adorabile *-* soprattutto quando chiama Aomine “Tiecchi” (l’influenza di Kise è ovunque XD) e poi “Tio Dai” o come quando chiede a Kise perché è “fataico” XD (e concordo con Kise: Aomine è stato davvero fantastico con lei <3). Anche alla cena Aomine si dimostra fantastico, superando ogni sua aspettativa, ed è (un ragazzo ed un cognato) fantastico anche quando riesce a scendere a patti con Kaede sullo smoking da indossare il giorno del matrimonio (e Kise non si è dovuto impegnare neanche più di tanto a Convincerlo anche a vestirsi con uno smokingperché almeno questa volta ci ha pensato la sorella!).
La scena nella camera di Ryōta è dolcissima, con la foto dei primi tempi alla Teikō e tutta la storia sulla gelosia di Kise sul rapporto tra Aomine e Kuroko. L’unica cosa è che Aomine mi è sembrato fin troppo dolce e romantico quando dice «Perché ora sei tu la mia luce… e la mia ombra. Sei il mio tutto.» ma probabilmente è tutta colpa dell’amore che prova per la sua dolce metà u.u
Finalmente arriva il martedì successivo e, dopo aver passato il tempo a trovare gli abiti per il matrimonio, Kise deve Trovare un modo per farmi perdonare da Aominecchi. Quando chiede a quest’ultimo di aspettare sulla soglia di casa avevo iniziato ad immaginarmi di tutto ma non di certo che Kise avesse fatto rifare le uniformi della Teikō e proponesse ad Aomine di andare a giocare a basket. Insomma, è stata un’idea dolcissima, schifosamente romantica (come dice Aomine stesso) ma davvero bellissima e geniale! *-* Ci voleva un altro po’ di basket nelle loro vite, perché, insomma, quando si tratta di un personaggio qualsiasi di Kuroko no Basket è sempre difficile immaginare la sua vita senza questo meraviglioso sport, perciò grazie per averlo inserito anche qui ed averlo fatto anche in questa storia, pur essendo diventato più un “lusso” che una “regola”.
L’epilogo rappresenta la degna fine di questa storia. Quando Kise ha scritto, nel prologo, l’ultima delle sei cose impossibili, avevo trovato il suo modo di arrossire e cancellarlo dolcissimo e assolutamente da lui. Finalmente, per, dopo tante “peripezie” (Kaede è una peripezia già con la sua esistenza!), Kise ha deciso di affrontare quell’ultimo punto ma Aomine lo precede. Ho adorato anche quest’ultimo scambio di battute, quando Kise ribatte ad Aomine che non può chiedergli di sposarlo, perché lo vuole fare prima lui, e Aomine gli concede anche questo.
Un’altra cosa che ho adorato di questo capitolo è stato anche il breve pezzo tra Aomine e la madre di Kise che vuole insegnargli a ballare, perché quando Kise pensa che la madre ha insegnato a ballare a tutti i suoi figli mi è sembrato che in questo modo avesse considerato Aomine stesso come un figlio. Ed è una cosa talmente bella che non ha potuto far altro che far sciogliermi il cuore.
In generale, dunque, devo ammettere che la storia è stata un po’ troppo fluff per i miei gusti (per me il fluff è accettabile solo se prima c’è tanto angst XD) ma nonostante questo e qualche romanticheria di troppo, ho trovato che hai reso i personaggi fedeli agli originali, pur essendo cresciuti sia personalmente che nel rapporto uno con l’altro, e che hai sviluppato sia i prompt da te scelti sia le “sei cose impossibili” in modo davvero ottimo e con una scrittura davvero piacevole. Perciò grazie per avermi fatto leggere questa fan fiction e scusa se sono stata prolissa! ^^
A presto! :) |