Non ho molto da dire sullo stile, dato che ti ho sempre detto che è molto bello e mi piace molto, ma non smetterò mai di ripeterti che sei una sadica! La devi smettere di far soffrire la gente a questo modo. Per quanto la coppia non mi faccia impazzire (Aiolia non è il mio preferito ^^), mi hai quas fatto piangere.
Sei dannatamente brava a realizzare storie tragiche...a quest poveretti non potevi dare una happy ending? No...?
Fa nulla, comunque complimenti perchè è una storia triste, oserei a diere staziante, ma è bellissima.
Brava come sempre ^^

Enjoy the silence è partita in automatico. E l'ho cantata mentre leggevo la tua storia e la sto cantando adesso. Fosse possibile, mi tatuerei il testo per intero, sulla pelle dell'anima.
E forse è proprio questo il problema che ho avuto con la tua storia. È come se mi mancasse un passaggio.
Provo a spiegarmi.
Enjoy the silence è una canzone che parla del silenzio, della perfetta armonia che si crea quando tutto tace e stringiamo tra le braccia tutto ciò di cui abbiamo bisogno, tutto quello che vogliamo. E le parole rompono il silenzio - l'incantesimo, quasi.
Per tutta la storia, Marin e Aiolia si comportano come se davvero non avessero bisogno di parlare, come se le parole fossero non necessarie, come se potessero spezzare l'armonia che si è creata tra di loro, cuore, corpo, anima e cosmo.
Però, se da un lato è vero che il silenzio può essere un'arma a doppio taglio, ché quando il silenzio è imposto fa male, altroché!, dall'altro lato è altresì vero che il passaggio è troppo veloce.
Mi si potrà ribattere che la morte stessa è veloce. Un attimo ci sei, l'istante dopo, no. Sei andato.
Però è come se mancasse un passaggio (fondamentale) nell'espressione alla lavagna, quello in cui il silenzio si trasforma, da zuccherino da sciogliere in punta, di lungua in pugnalata al cuore.
Forse è un problema mio. Forse ho una visione fin troppo definita della canzone che hai scelto, e le songfic sono così: parlano al cuore di chi legge seguendo una lingua tutta loro.
Ma sono d'accordo su un punto: se il silenzio è assenza di parole non necessarie, abbiamo un piccolo miracolo, un incantesimo da non spezzare per alcuna ragione al mondo.
Se, invece, il silenzio è assenza, la benedizione s'è mutata in maledizione. E altro che pugnalata. Ogni respiro, ogni battito del cuore fa un male cane.

Breve ma intenso, non c'è che dire. Mi piace l'idea di incentrare la relazione fra Marin e Aiolia sul silenzio. Marin, con la sua maschera liscia e senza decorazioni, è un personaggio di difficile lettura. L'ho sempre trovata misteriosa e intrigante. E nei pochi flash che Kurumada ci ha regalato in cui i due hanno una qualche interazione non si può certo dire che le parole si sprechino. La loro intesa è molto più forte e profonda di quanto dicano.
Sì, capisco che questi due ti intrighino. Anche io ho dedicato al loro amore tragico un po' di spazio in una mia long. Li trovo perfetti insieme. Hai fatto bene a scrivere di loro, perché sei stata molto efficace. La frase finale lascia un senso di vuoto e smarrimento anche nel lettore.
Bella, complimenti
S.