2^ classificata al contest "Secondario a chi?" sul forum di EFP con un punteggio totale di: 39.1/42.5
Punti Bonus
+0.5 per aver scelto una little love della giudicia
GRAMMATICA 4.6/5
-” anche se fa male è estremamente calda, abbastanza da fargli dimenticare il freddo di dicembre, la neve e la notte, la Luna che ancora brillava, gelida e lontana, giudicandolo dall'alto.
“ scrivi sempre al passato e questa frase è collegata al resto, non è una riflessione extra-testo, perciò penso tu abbia dovuto scrivere “faceva male” al passato, non “fa male” al presente. -0.2
-Luna non si scrive con la maiuscola (dal sito Zanichelli: “le parole "sole, luna, terra" vanno maiuscole quando sono usate in senso astronomico, vogliono invece la minuscola quando sono usate in un contesto non astronomico.”). Dato il tuo contesto, va in minuscolo. -0.1
-Spesso dopo una virgola prosegui la frase con una “e”. Grammaticalmente è sbagliato, date le funzioni che hanno (una divide l’altra unisce, sono discordanti). -0.1
STILE E LESSICO 4.5/5
-Per quanto riguarda le introspezioni penso di non avere assolutamente niente da dire. Sono perfette, molto ricche, e ammetto che qualche volta mi è preso un nodo in gola a leggere, tanto riuscivo a entrare nella testa di Shin. +1
-Concordanza con lo stile dell’opera originale anche è a dir poco perfetta. Ho ritrovato in questo testo tutta la profondità e tristezza di cui è caratterizzato il Manga, perfino il modo in cui poni le frasi e il tipo di parole che usi mi ha ricordato tantissimo Nana. Un meritatissimo +1
-Scorrevolezza del testo ottima! Si fa leggere con piacere, gli occhi quasi travolgono le parole volando sopra le frasi, nonostante sia molto introspettivo (e quindi il rischio era che fosse troppo pesante e noioso) e nonostante i periodi siano abbastanza lunghi, pieni di incisi, è comunque facile stargli dietro senza affaticarsi. L’unica cosa su cui però mi devo soffermare è il fatto che ci sono state un paio di frasi che ho faticato a collegare al resto del periodo. Frasi che mi hanno lasciata un po’ frastornata perché non ne ho capito il senso, collegato al resto. Per esempio questa: “Eppure durante la notte di un mese prima aveva pensato di essere debole, malinconico e sfacciato, aveva pensato di vendicarsi della felicità degli altri mostrando il proprio dolore, e il cielo era sereno e calmo come lui.” l’ultima frase, quella del cielo sereno e calmo, non riesco a capire come possa collegarsi a quello che hai scritto prima. Ma non è la sola. +0.7
-Le descrizioni sono poche, ma essenziali. Ti soffermi sui capelli che perdono la tinta, sul sapore delle Black Stones, sulle mura soffocanti e soprattutto sulla neve. Essendo un testo introspettivo, la scelta di non descrivere ogni cosa ma quelle 3-4 cose importanti è ottima. Oltretutto sono tutte caratterizzate da forte soggettività, non sono buttate lì tanto per dare un contesto, ma tutte hanno a che fare con lo stato d’animo di Shin collegandosi egregiamente col testo e tutto ciò che volevi raccontare. +1
-Il lessico è buono e ben usato, adatto e perfetto a questo genere di testo. Usi parole cariche di emozione, come ho detto anche prima, ogni cosa è carica di soggettività. Ogni singola parola si rifà allo stato d’animo di Shin. Mi è piaciuto molto il “candore abbacinante” della neve, soprattutto, perché da l’idea di qualcosa di meraviglioso, perfetto e puro, tanto da dare quasi fastidio (e poi abbacinante è una parola che non si usa spesso, questo dimostra anche una certa ricchezza di vocabolario). L’unica cosa non mi ha fatto impazzire il termine “terribilmente” che tu invece usi due volte nel giro di poco tempo (“terribilmente vero”, “terribilmente sfacciato”), è un aggettivo che non mi fa impazzire (ma forse è più una cosa soggettiva, mia e basta xD). E, ancora, ho avuto l’impressione che tu a volte abusassi del termine “sfacciato” (già un po’ meno il “malinconico”), usato per ribadire il concetto, ma a volte, secondo me, anche troppo presente. +0.8
CARATTERIZZAZIONE 10/10
Ogni singolo aspetto di Shin viene indagato, messo in luce, approfondito ed entra nella mente del lettore. Il suo odio/amore per Ryoko e la sua somiglianza con Reira, che lo manda in confusione e lo porta ad amare e odiare anche quest’ultima, non capendo più cosa prova per chi. Aspetto che già si intuiva nel manga, ma tu l’hai messo incredibilmente in risalto. La sua profonda tristezza, la sua malinconia, la sua “ribellione”, la voglia di stonare in quella società, anche questi sono tutti aspetti di Shin che nel manga vengono accennati, si intuiscono dai suoi comportamenti, ma tu hai dato loro una vera e propria voce. E in mezzo a tutto questo si percepisce anche il sentimento dolce nei confronti di Hachi, che la vede come una mamma ed è lei la prima a cui pensa e con cui si sente in colpa. E, ancora, il rapporto coi Blast. Tutto viene fuori, qualcosa in maniera più accentuata, altre cose in maniera più tranquilla, ma in questo testo c’è TUTTO Shin.
TRAMA E ORIGINALITà 10/10
Shin è un personaggio che si vede spesso nelle fanfiction, ma in genere lo si associa a Reira e tutta la loro relazione. Tu invece hai voluto prendere uno Shin nel suo momento di caduta, in un periodo, oltretutto, ch nessuno considera molto perché è anche il momento clou della storia di Nana. Insomma, Shin soprattutto nel suo periodo di prigionia, non penso l’abbiamo preso molti in considerazione e questo è da apprezzare.
Ciò che mi è piaciuto tanto, invece, è come hai deciso di narrare i fatti. Il fatto che il testo sia posto così, come una raccolta di pensieri, separati nettamente tra loro, da molto l’idea dello scorrere lento del tempo. Nel salto da un pensiero all’altro ho percepito proprio la presenza di vuoti che può dare una prigione, dove non succede niente, dove tutto è lento e monotono, dove quasi non si riesce più a percepire lo scorrere dei giorni. Penso che sia stata un’ottima scelta.
GUSTO PERSONALE 9.5/10
Io ho pianto. Giuro xD leggendo, pian piano, mi si è chiusa la gola e quando sono arrivata ad esempio al punto in cui Shin pensa con dispiacere a Hachi mi è scesa la lacrimuccia.
Non credo di dover aggiungere altro, sei riuscita a coinvolgermi ed entrarmi dentro tanto da farmi commuovere e questo rende il tuo testo a dir poco perfetto e meraviglioso. Poi ci sono state alcune parti che erano veramente belle, come quello della luna, dove Shin pensava a quanto sarebbe stato bello nascere lei.
Ti ho tolto quel mezzo punto solo perché non condivido molto ciò che hai detto qui “era questo il problema del dolore, esigeva di essere vissuto, e viverlo significava farlo in silenzio,”. Non è vero che vivere un dolore significa per forza farlo in silenzio, c’è chi lo vive urlando, chi lo vive parlandone in continuazione. Ognuno lo vive a modo proprio. |