Mi ero ripromessa che sarei venuta a leggere anche quest'altra tua storia, quindi eccomi!
Che dire: mi sono commossa. La prima parte mi ha messo moltra tristezza addosso e malinconia. Chiunque sia fan di Daryl Dixon ha immaginato, almeno una volta, il suo terribile passato quindi ogni volta che leggo qualche flashback o riferimento alla giovane famiglia Dixon, mi viene il magone, quasi in automatico. Mettici poi il descriverlo come indesiderato e mi sono quasi sentita male.
"A volte, quando i genitori abbracciavano i figli il piccolo Daryl che osservava da lontano aveva una faccia triste, sciupata in tenera età da la mancanza dell’affetto che ogni bambino necessita. Con il crescere, la muta di Daryl si era portata via anche questo. Adesso il suo sguardo era di titanio, freddo. Impenetrabile. Non gli serviva niente. Cacciava, era agile e forte, stava assomigliando a uno di quei cani selvatici che, vedendosi rifiutato da qualunque umano, trovava rifugio nel stare solo, nei boschi." lacrime, solo lacrime. Sono troppo affezionata a Daryl.
La seconda parte invece mi ha riempito di emozioni in senso positivo e tenerezza. Daryl che sfila la sua armatura davanti l'innocenza della piccola Judith e per un momento sembra dimenticare di essere un "bifolco" (di cui si è scusato poco prima). La bimba sta scoprendo ancora il mondo, non sa nulla di Daryl e potrebbe imparare a conoscerlo come una persona diversa, migliore. Non più indesiderata, ma amata.
Ci sono un paio di errori di battitura, ma nel complesso confermo ciò che ho scritto anche nell'altra recensione. Scrivi molto bene e mi piace il tuo stile.
P.S. tra l'altro hai pubblicato questa fan fiction il giorno del mio compleanno ahaha
A presto.
Carol |