Grazie. Grazie davvero. Lo sai quanto io mi emozioni per queste cose. E proprio perché ti ho seguita in questo parto, la cosa ha per me un'importanza ancora più grande. Quindi, lasciati dire un sincero Grazie, con tutto il cuore, senza proteste.
Prima di tutto, come sempre, volevo farti i complimenti per la tua capacità di rendere IC i personaggi. Ma questa storia ha una nota di merito che riguarda il personaggio di Winry. Winry è rappresentata in tutta la sua maturità, nella sua sofferenza sobria e silenziosa che, però, trapela, seppur con la massima discrezione, da ogni suo poro, e si riflette su ogni suo movimento, ogni sua azione, ogni suo pensiero, anche in quelli che possono apparire più casuali o marginali. Roy è proprio Roy. Ha una potenza espressiva altissima, seppur mantenendo il suo parziale distacco. La cosa che mi sorprende di più, per quanto lo riguarda, è confrontare come hai dipinto il suo personaggio e come lo si veda totalmente distrutto in Shamballa. Questo Roy vibra di speranza. Di una speranza che regala, o meglio, fa rifiorire in Winry, rendendola consapevole.
Come ti avevo già detto (per cui non mi dilungherò su questo), tutta la conversazione si svolge su due piani paralleli, ma uniti tra loro da un filo rosso e, perciò, destinati ad incrociarsi. C'è tensione tra i due, una sorta di imbarazzo, di impaccio. Roy è il carnefice dei genitori di Winry; Winry è l'incarnazione della colpa di Roy. Eppure hanno quest'esigenza di parlare, di sostenersi a vicenda in modo posato, perché sanno di condividere una convinzione segreta.
Leggendo la storia, nella mia testa volavano delle citazioni inesistenti, probabilmente ataviche, su quanto un'idea diventi reale solamente nel momento della condivisione. Ed è questo ciò che accade qui e, secondo me, uno dei fulcri della storia.
Ed è vivo, e questa asserzione diventa reale proprio in virtù della condivisione. Ed è vivo, e per questo torna ad essere nominabile. Ed è vivo, e diventa sempre più concreto (dannatamente IC anche nelle lettere). Ed è vivo, e grazie a questa realtà Roy, Winry, e anche Al, continuano ad essere vivi.
L'impressione che ottengo, nonostante la sofferenza, nonostante la mancanza, è quella di un inno alla vita, espresso in una tale portata che (quasi) potrebbe funzionare anche solo come OS.
Ma in realtà non vedo l'ora di poter leggere gli altri capitoli per scoprire come renderai Roy, per sentirne cocretamente la sofferenza, qui celata da una razionale maieutica.
Ti mando un forte abbraccio e ti ringrazio ancora. |