Cara Annalucia,
inizio dal titolo di questo pezzo, che trovo perfetto per introdurre il testo introspettivo che attende il lettore. Il fiume scorre, lento ma perpetuo, come il flusso di coscienza, fluido ed evocativo, che hai creato.
E' molto bello l'accostamento di tratti puramente interiori ad immagini naturali, capaci quindi di alleviare il tormento interiore qui descritto e di regalare un forgiare un acquarello narrativo bucolico e tormentato al tempo stesso.
C'e' molto di liquido e fluido in questo componimento, c'è molta acqua, a partire dalla rugiada, passando al lago, alle onde metaforiche dei pensieri che qui fluiscono. L'apice narrativo è certamente il mare, l'entità liquida perfetta ed immensa per antonomasia.
Dopo l'inizio di rugiada, dopo il lago e le onde, l'arrivo sino all'oceano, in questo delicato e struggente viaggio virtuale dell'anima, è rasserenante. E' come se anche il tormento interiore sia finito, in quelle acque cristalline, in quella distesa apparentemente piatta, ma in movimento perpetuo.
Il mare porta pace a questa anima inizialmente tormentata, ma che è ancora capace di di volare verso l'infinito.
Desidero riportare la mia perla assoluta:
"Il tramonto sta carezzando anche te, i tuoi piedi nudi sulla sabbia del tuo cammino." Un'immagine di una bellezza e semplicità disarmanti.
I miei più sinceri complimenti, cara, è stato un piacere leggere in anteprima questo pezzo, delicato e potente al tempo stesso! Grazie a te per la fiducia :)
Un abbraccio,
gratia |