Recensioni per
Gnosi delle nèccrole
di Kikkakokkole98

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
03/05/16, ore 21:04
Cap. 1:

Che dire... magnifica! Magnifica poesia, vera arte metasemantica! Non ti conosco, non so quanti anni di letteratura e studi classici tu abbia alle spalle, o forse solo secondi, ma dopo aver letto questa (e le successive anche) poesia metasemantica percepisco una qualità molto elevata ma soprattutto conscia di sè. Un po' mi vergogno a recensire una poesia di una persona sicuramente molto più dotta di me in fatto di poesie, ma ci provo lo stesso per tutta una serie di motivi. Se dirò qualche scrampazzerata mi si perdoni il trofiato pampinare!
La struttura si avvicina a quella di un sonetto caudato, e già qui... ci vado caudo. Mancano gli endecasillabi come si può facilmente notare [correzione: sono endecasillabi e dove non lo sono rispetta comunque la metrica dei sonetti perchè si tratta di rime sdrucciole. Il verso settenario è tipico dei sonetti caudati.] e il primo verso della coda non è in rima col precedente ma credo che se fosse stato diversamente la poesia avrebbe perso il suo significato. Un po' come predicare bene e razzolare male, in questo modo invece consenti a chi "sente mostre" di "riscrogere fra le righe i fagli".
La rima è perfetta. Assolutamente, in tutti i sensi. Solo mi domando come mai nelle prime due terzine la specifichi, nelle quartine non lo fai e fai bene a non farlo secondo me. Si tratta forse di "pintrucchi ornali" o ti avvicini a qualche povero lettore con uno slancio di compassione e generosità? Propendo per quest'ultima ipotesi.
Passo ai contenuti. Non credo sia una buona cosa farlo, essendo metasemantica. Mi piacerebbe tanto provare a fare la parafrasi dell'opera più per divertimento che per dovere. Forse sarebbe più un insulto alla poesia parafrasarla! Mi limiterò a dire che è molto espressiva, la scelta delle parole è accuratissima. Si percepisce una scelta ben precisa dietro ognuna di esse in modo da dare un preciso senso ai periodi. Leggendo la prima quartina provo una sensazione allegra, piacevole, mi prepari ad ascoltare qualcosa di carino e interessante di cui vuoi parlare. Poi nella seconda c'è una bellissima contrapposizione, non semplicemente di significato. A chi ti accusa rispondi consigliando attenzione, ma il vero contrasto sta nel tono: loro (mi distacco da costoro) si infervorano giudiziosi alzando il dito, un tono acceso e roboante; tu ribatti con serena fermezza, non ti smuovono di una virgola e nonostante la fermezza metti dolcezza e tranquillità nell'avvertimento, ritranquillizzi l'animo di chi legge dopo aver subito un colpo dalla prima voce grossa "vista".
Sarei curioso di avere conferma su chi penso tu ti riferisca con quel "pusco brògeri". Appena letto mi è venuto in mente d'istinto Grassotto Bolgeri eh eh! Però suppongo tu parli del tuo mentore Fosco Maraini, il quale disse in una sua poesia proprio quel che gli attribuisci (e chi meglio di te potrebbe saperlo?).
Eh, io dovrei fare come dite voi, "vivan fregnesìdere"... basta, non divago oltre!
L'ultima terzina è bellissima, che maestria! I suoi primi due versi caratterizzati dalla sinestesia potrebbero essere usati da chiunque, è abbastanza facile scambiare a casaccio verbi e nomi sensoriali (non è il tuo caso). La tua abilità sta nel concluderli strepitosamente, concludendo in modo superbo la poesia con l'ultimo verso. Con quelle parole tu ti elevi sopra a qualsiasi critico, sopra a qualsiasi interprete, nessuno può toccarti! Sei addirittura così nobile e cortese, beneducata, da mettere la maiuscola tanto per quest'ultimo "Noi" quanto per il "Voi" del settimo verso. Io non l'avrei fatto, tanto di cappello a te!
Non sto qui a contare tutte le varie figure retoriche utilizzate, prima tra tutte probabilmente il metaplasmo, non serve... si capisce che un certo tipo di poesia ne esiga alcune ovvie.
Grazie per avermi fatto scoprire la metasemantica, che prima di leggerti non conoscevo, così come suo padre Fosco Maraini a cui ti ispiri. E' lodevole trovare opere con qualità di contenuto e d'ispirazione non banale, o meglio, non comune. Non credo che in molti novelli poeti sappiano che oltre all'uguaglianza delle ultime sillabe c'è dell'altro (o non sarebbero novelli, in effetti). Mi hai davvero ispirato, penso che comporrò anch'io qualcosa di metasemantico. Con giudizio, ovviamente. E la prima scarpata in faccia cercherò di farmela tirare da te, che almeno sia una scarpata seria!
"Gaio poetare è il flire di Noi giusti" ti offendi se ti dico che sento di poterla pronunciare anche io quella frase? Identificandomi assieme a te in quel "Noi".
Complimenti in conclusione. Riguardo la domanda che ti ho fatto per messaggio, aggiungerò quella riflessione in un altro capitolo della tua Gnosi Nèccrologica.
Gnacche alle pense, gnacche alle pense...

P.S.: nota in calce alle mie recensioni. Non essendo d'accordo con la distinzione antitetica tra "positiva" e "critica", questa recensione sarà come tutte quelle che effettuo: neutra. Il mio apprezzamento si nota, dunque non scandalizzi la neutralità.
(Recensione modificata il 03/05/2016 - 09:06 pm)
(Recensione modificata il 05/05/2016 - 05:58 pm)

Recensore Master
15/04/16, ore 17:49

Ciao cara, come va?
Scusa questo ritardo, do solo ora un'occhiata alla tua raccolta.
Che dire? Sono poesie parecchio belle e impegnative, scrivi in un modo veramente sublime. Pochi riescono a scrivere poesie metasemantiche, tu - però- non solo ci sei riuscita, ma sei anche abilissima!
Ho notato le rime, molto gradevoli :)
Concludendo rinnovo i complimenti e mi dileguo!
Perdona la brevità, mi rifarò!
-Bigin