Giudizio generale
Ortografia, punteggiatura e grammatica
Le tue storie sfiorano la perfezione e, come sempre in questi casi, il mio giudizio sarà di conseguenza brevissimo. Cosa potrei dire, infatti, se non che ortografia, punteggiatura e grammatica sono praticamente impeccabili?
Lessico, forma e stile
Esordisco con una grande verità: ti invidio! Tanto! Lasciando da parte il lessico, ricco di termini ricercati ma mai pesanti, e la forma, che oserei definire sublime, la vera chicca del tuo modo di scrivere è lo stile: sai trasmettere davvero tante emozioni attraverso la scrittura, e questa è una caratteristica che invidio molto, io che non riesco ad andare al di là di qualche storiella semplice. Riesci a descrivere qualsiasi situazione utilizzando una costruzione delle frasi elegante, che mi ha fatto pensare in ogni momento ad una storia scritta da un professionista, fin troppo curata per un contest modesto come questo. Ho letto con la massima attenzione tutte e quattro le storie, ragionando su ogni frase e cercando di coglierne ogni sfumatura, ogni concetto che voleva trasmettere. Davvero, hai un ottimo stile di scrittura, che ha trasformato la lettura della tua raccolta in una piacevole esperienza ^^
Sviluppo della trama e attinenza al prompt
La cosa che ho notato subito, fin dalle frasi di esordio della prima storia, è che la tua raccolta sarebbe stata intrisa di introspezione. Già questo è bastato perché mi buttassi avidamente nella lettura (o farei meglio a dire “solo questo”? Insomma, per me “introspezione accurata” è sinonimo di “storia interessante da leggere con attenzione”!).
Quello che mi ha sorpreso maggiormente è il come ogni volta sei riuscita a costruire una trama stimolante attorno ad un unico concetto (lo spirito di responsabilità di Joker, l’adorazione di Dagger, i sentimenti di Wendy, la ricerca di sfogo al senso di frustrazione di Beast). Molti probabilmente, partendo da questi presupposti, avrebbero scritto delle brevi flash, ma tu, scavando accuratamente nella psicologia di ciascun personaggio, hai creato delle storie piuttosto lunghe e piacevolissime da leggere.
L’unico aspetto che non condivido – ma, così dicendo, forse dissimulo quello che in realtà è il mio vero giudizio – è la coppia che hai scelto per rappresentare l’amore platonico. Il sentimento che lega Wendy e Peter secondo me è molto più vicino all’amore fraterno che a qualsiasi altra forma d’amore, ma, tenendo a mente le note finali che hai inserito nella storia, mi sono cimentata in una seconda lettura vedendo la cosa dal tuo punto di vista ed ho pensato che, sì, in fondo il loro rapporto non escludeva anche una forma d’amore di altro tipo. Per questo motivo preciso che il “non condivido” che ho scritto sopra è troppo drastico; diciamo che la scelta della coppia non mi ha convinto appieno, ma ciò ha abbassato di pochissimo il giudizio finale.
Caratterizzazione dei personaggi
La caratterizzazione è coerente con ogni personaggio, per come li vedo io, quindi, paradossalmente, mi è difficile stilare un giudizio approfondito. Nella tua raccolta l’introspezione regna sovrana, anzi, si può dire che è la colonna portante della trama, e l’ho trovata coerente con i personaggi originali, sia dell’anime che del manga. Senza niente togliere agli altri personaggi, ho apprezzato in particolare il Joker della prima storia, il dramma interiore del sentirsi combattuto tra il senso di responsabilità verso i fratelli e il rimorso.
In tutta la raccolta hai dato molto peso alla caratterizzazione, e questo aspetto ha sicuramente pesato molto nel mio gradimento personale.
In conclusione, la tua raccolta mi è piaciuta un sacco! Sono felice di assegnarle un meritato primo posto!
Giudizio della singola storia
Quando ho cominciato a leggere la tua raccolta per il contest, per me eri un’autrice sconosciuta, quindi ovviamente ho letto la prima storia con particolare attenzione. Probabilmente è soggettivo, ma nel mio caso è molto più facile giudicare un autore di cui ho già letto qualche cosa – perché in un certo senso so già cosa aspettarmi – ma quando mi trovo davanti ad uno scritto per me del tutto nuovo, soprattutto per un contest, mi sento un po’ come se stessi scartando un regalo! Esagero? Forse, ma, a prescindere da questo, per il fatto che prendo molto sul serio i contest, giuro che l’emozione è la stessa!
Nel tuo caso, l’approccio è stato una piacevole sorpresa. Fin dalle prime frasi ho capito che questa raccolta si sarebbe piazzata molto in alto, perché era decisamente di un altro livello. Come ho già anticipato nel giudizio finale, l’introspezione mi ha colpito moltissimo; conosco molto bene la saga del Circo, è la prima in cui la sensei Toboso ha presentato dei nuovi personaggi ben caratterizzati al solo scopo di farci affezionare a loro… e poi eliminarli XD
Ma, proprio perché sono stati caratterizzati in modo approfondito, sono rimasti impressi ai lettori, e vedo che non sono l’unica a pensarla così, visto che tu hai deciso di basare la raccolta proprio su di loro.
Riguardo questa storia, parto subito col dire cosa mi ha colpito di più: si tratta dell’alternanza, per tutto il brano, del senso di colpa contrapposto al senso di responsabilità di Joker. È vero che, in pratica, tutta la storia si basa proprio su questi due aspetti, ma quello che voglio dire è che mi è piaciuto il modo in cui li hai esposti: in ogni momento, quando Joker sembra aver trovato la risposta definitiva, subito si ricrede. Sa che sta agendo in modo sbagliato – e spesso si addossa la colpa in prima persona, neanche fosse lui stesso a tirarsi dietro gli altri componenti del gruppo verso il degrado – ma subito dopo la preoccupazione per i fratelli prevale e, per un momento, pare che il fatto di agire per gli altri possa essere per lui una giustificazione sufficiente a schiacciare i sensi di colpa: ma la “pace” dura pochissimo, perché i dubbi di nuovo lo assalgono. È un dualismo infinito, che non gli dà pace, una girandola che lui, da solo e oppresso dal ruolo di fratello maggiore che si è auto-imposto, non ha la forza di fermare.
Solo in presenza degli altri componenti del gruppo, finalmente, trova una risposta: l’amore fraterno lo aiuta a tirare avanti, lo convince che, almeno, le azioni malvagie che sta compiendo, per quanto contro la sua natura, non sono uno sforzo vano.
Condivido in pieno la caratterizzazione che hai attribuito a Joker, e credo che tu abbia centrato in pieno il significato della lacrima del suo trucco; la sensei Toboso, quando Joker si reca al castello del Barone, ha disegnato appositamente una vignetta con il particolare del ragazzo che dipinge la lacrima sulla guancia. Non credo che fosse un caso ^^
Questa storia ha reso il concetto di amore fraterno in modo originale, differente da tutte le altre storie partecipanti al contest (una sorta di amore fraterno che rende disposti a tutto, pur di proteggere).
Mi ha fatto piacere leggerla, e sono lusingata di aver potuto ricevere una storia così curata per un contest così modesto :D
|