Recensioni per
Lacrima di Sangue
di Antonio Militari

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/06/16, ore 15:34

QUARTO CLASSIFICATO al contest "Storie di robot"
  
Grammatica, stile e lessico: 13.4/20
Il tuo stile è buono e la storia si legge volentieri. Tuttavia ogni tanto mancano i punti a fine frase (per esempio: «Cosa abbiamo fatto?» sembrava realmente spaventata) e ho incontrato alcuni errori che ti riporto sotto:
- Si signore = sì (l’avverbio di affermazione va con l’accento)
- sotto di se / allontanare da sé / dentro di se (x2) / capace di innescare in se = sé  (il pronome riflessivo va con l’accento)
- un immagine più intelligente di se = un’immagine (manca l’apostrofo)… di sé (come sopra, pronome riflessivo accentato)
- Le urlo Miriam = le urlò
- obrobrio =obbrobrio
- Saremo li = lì (l’avverbio di luogo va con l’accento)
-  Era uno degli ultimi modelli creati antropomorfi e antropodoke = antropodokei
- uno dei pochissimi Robot prodotto = prodotti
- un anima = un’anima (anima è un sostantivo femminile quindi l’articolo indeterminativo va con l’apostrofo)
- quello che ai fatto = hai
- Quando il software di Goldmind esegui il controllo = eseguì
- rosso accesso = acceso
Trama: 19/20
La trama è un po’ spezzata all’inizio, ma poi le varie parti vanno a unirsi per formare un bel puzzle. Miriam, una robotpsicologa che per contro odia i robot, si trova proprio a lavorare con uno di loro, ma non uno a caso, un robot antropodokeo (complimenti per il neologismo) ovvero che può essere facilmente confuso con un essere umano. Bellissimo il loro primo scontro verbale, che poi è quello che innesca la scintilla che li fa inconsciamente avvicinare sempre di più. Un pensiero che mi è venuto è che tra i due, quello che effettivamente ama di più si direbbe proprio il robot. Lei sembra più che altro spinta dal bisogno fisico e infatti quando si sveglia abbracciata al robot sussulta spaventa. La sua attrazione era fine a ottenere piacere per se stessa; il robot, che non ha un sistema nervoso, è invece concentrato nel dare piacere alla donna che ama e non ottiene nulla per sé. Il finale tragico si adatta bene alla vicenda e la fa sembrare più reale.
Caratterizzazione dei personaggi: 18/20
Qui mi sarei aspettata una descrizione più dettagliata dell’aspetto di Goldmind, invece la prima persona che viene presentata in modo completo ed elaborato è il governatore di Nettuno XIII. Lo delinei bene sia a livello fisico (si mantiene in forma andando il palestra) sia livello caratteriale (era solare e giocoso, ma sapeva anche essere serio e autoritario, tanto da essere temuto e amato dai tutti i suoi sottoposti).
I due protagonisti principali non sono descritti in modo completo. L’introspezione di Goldmind è molto buona ma manca la descrizione fisica: si suppone solo abbia un fisico piacente, visto che Mirian lo desidera carnalmente, eppure non si sa di colore ha gli occhi, i capelli, ecc. Mirian, per contro, all’inizio sembra un’adolescente viziata,  invece poi si scopre che è abbastanza grande da essere laureata e da coprire un ruolo piuttosto prestigioso come robot psicologa. Di lei mi è piaciuto particolarmente quando ti sei soffermato a spiegare l’emozione che prova quando guarda il vuoto sotto di sé prima di salire nella navetta.
Uso del pacchetto bug: 10/10
Ottimo! Hai trattato la tematica del robot che si innamora di un essere umano in modo originale e profondo. Ho adorato questa frase: “Sebbene il sistema non potesse controllare il cervello centrale, nel cervello esterno le tre leggi erano state modificate, sostituendo la parola Umano con la parola Miriam.” Perché secondo me spiega benissimo quello che succede a livello cerebrale a una persona follemente innamorata. Il centro della propria esistenza diventa il proprio amato. Tu poi hai trattato l’amore proprio come un bug: il cervello positronico di Goldmind a un certo punto riscontro proprio un grave errore.
Uso del pacchetto particolarità: 10/10
Ottimo! Senza targhetta nessuno sospetterebbe mai la sua vera natura (con l’esclusione di coloro che lo conoscono). Inoltre è così simile all’uomo da poter soddisfare una relazione con una donna anche a livello intimo. La descrizione delle labbra morbide, della pelle calda, i pori tesi durante l’atto sessuale, lo rendo molto umano.
Gradimento personale: 9.6/10
Ti elenco le cose ho apprezzato che sono molte:
- Il riferimento ai robot di Isaac Asimov, tramite la lettera R. davanti nome. Ricordo quando l’ho incontrata la prima volta su Abissi d’Acciaio.
- Il realismo del racconto dato da piccoli dettagli come nome storpiato Gulio Cesare.
- Spettacolare il primo incontro tra la Filosofa Miriam e John Robot Goldmind. Hanno fatto scintille già al loro primo incontro.
- Sublime il modo in cui R. Goldmind ha scelto per spiegare l’amore.
Alcune considerazioni mi hanno particolarmente colpita perché invitano a riflettere: “Gli esseri umani tendono a dare maggiore autorità ad altri esseri umani.” “Gli uomini tendono a sopportare meglio gli errori di un oggetto, rispetto a quelli di un altro uomo.”
Ho trovato un po’ troppo veloce la conclusione. E soprattutto mi è dispiaciuto tantissimo per la fine che ha fatto il protagonista. Si potrebbe dire che infine Miram l’ha avuta vinta e ha mandato in tilt anche un robot sofisticato come Goldmind.
 
TOTALE 80/90