Recensioni per
Moments of a teenager's life
di DAlessiana

Questa storia ha ottenuto 138 recensioni.
Positive : 137
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
09/01/23, ore 10:58

Wow… issimo!!!
Che bello che abbia deciso di continuare questa storia .
Ho sempre adorato il rapporto che descrivi fra Carlisle , Edward e Jasper .
Ora spero che andrai avanti perché non vedo l’ora di leggere come si evolve la situazione e se il papà concederà ai figli un po’ di autonomia e libertà , nonché cosa combineranno quei 2 !

Recensore Master
13/11/22, ore 16:10

Ciao e bentornata, adesso va tutto bene????????? io spero tanto di si, adesso che ho ciarlato passiamo al capitolo, che ha quanto ho visto è un capitolo di transizione, visto che sia Eddy che Jaspi che Emily hanno tutti commesso degli errori e adesso devono riconquistare la fiducia dei genitori, credo davvero che il processo sia lungo e parecchio tortuoso, però se i ragazzi daranno prova di aver capito il loro sbaglio, la fiducia che i genitori hanno perso potrebbe essere riconquistata, spero davvero che questo segni l'inizio di una nuova vita per tutti loro. UN bacione grandissimo ciao *______________________________________________________________*

Recensore Master
24/10/22, ore 17:48

Ho letto tutto il capitolo in un fiato, la scrittura piacevole e scorrevole come ricordavo!
Bellissimo come al solito il voler indagare su entrambe le parti coinvolte in più riprese, il punto di vista dell'adulto contro quello del giovane e viceversa e, nel caso delle due, la risoluzione completa. Per i cullen il percorso è ancora lungo e se ne vedranno delle belle, ne sono sicura.
In attesa del prossimo, anche se potrebbero volerci secoli♥

Recensore Master
22/04/21, ore 09:58

Eccomi qui! IN RITARDISSIMO MA CI SONO.
Capitolo ovviamente bellissimo, che mette le basi per il ritorno alla vita normale di Jasper.
Adoro il particolare dell'ansia del povero Ed, dovuta credo alla perdita della madre, nello stare in ospedale.
Carlisle PADRE DELL'ANNO, se lo merita cavolo. Compresivo, premuroso e pure dottore, in pratica non deve chiamare nessuno, risolve tutto lui!
Aspetto il prossimo, sapendo che ti ho fatto venire ansia

Recensore Master
07/08/20, ore 20:50

Alla fine sembra che caro Jaspi, abbia superato il tutto molto bene, speriamo che non ci sia un altra tegola in testa per la famiglia Cullen, ne hanno già passate troppe, un altra batosta gli distruggerebbe, non vorrei che Emily si sia "invaghita "di Eddy,spero per lei che non sia così, ahhhhhhhhhhh che bellini, Alice e Jaspi ed il loro ritrovarsi, mi piacciono tanto, anche lei però si deve dare una calmata, dopo tutto questo casino, è ora di crescere, sono molto curiosa di scoprire che altro ci riserverai. UN bacione grandissimo ciao *___________________________________________*

Recensore Master
07/08/20, ore 11:25

Ciao scusa non ho ancora letto il capitolo perché non ricordo bene gli avvenimenti,  potresti fare un resoconto tipo "dove eravamo rimasti" perché dopo quasi un anno e con tutte le storie che passano una si dimentica 
grazie e ciao 

Recensore Veterano

Un altro dolcissimo capitolo. Mi piacciono molto gli scambi di interazione e di emozioni fra Emily e Marck e Jasper e Carlisle .
Spero che adesso le cose si rimettano x il meglio o al nostro affascinantissimo dottore verranno i capelli bianchi!😂😂

Recensore Master

“Hai intenzione di fissare quella cartella clinica per sempre?” la voce dolce di Esme riportò Carlisle alla realtà. Per un attimo desiderò spostare le lancette dell’orologio all’indietro, non riusciva a metabolizzare tutto ciò che era accaduto nelle ultime ventiquattro ore. Sua moglie, la sua amata Esme, la donna che aveva deciso di portare all’altare e con la quale aveva costruito una famiglia era malata. E lui aveva messo tutto se stesso nella terapia, salvarla era diventato il suo unico scopo di vita, ma aveva fallito. Come i peggiori dei lottatori era stato messo a tappeto da una malattia che lui non poteva controllare, aveva perso e stavolta, per la prima volta in vita sua, non sapeva come affrontare la situazione. Come muoversi, come dirlo ai figli o, semplicemente, come avrebbe fatto ad abituarsi all’idea che Esme sarebbe morta da lì a pochi mesi.
“Scusa. È solo che…” non riuscì a completare la frase, qualsiasi cosa, ogni singolo pensiero, gli sembrò inutile, banale e tardivo. Cosa avrebbe mai potuto dire o fare per cambiare la situazione o anche solo migliorarla? Guardò sua moglie negli occhi, sorrideva, forse un po’ più tirato del solito, ma continuava a farlo nonostante il mondo le stesse crollando addosso.
“Guardiamo il lato positivo…” iniziò Esme, ma non riuscì a completare la frase e non perché non sapesse cosa dire, ma perché Carlisle aveva battuto la cartella clinica sul tavolo davanti a loro con una forza che la fece tremare, bloccandole le parole in gola.
“E quale sarebbe Esme? Se non te ne fossi resa conto è finita, stai morendo! Non ci saranno più natali, anniversari, compleanni. Non ci sarai quando i ragazzi si diplomeranno o andranno al loro primo ballo scolastico! Non invecchieremo insieme, mano nella mano, guardando i nostri nipotini correre per la casa! Tra pochi giorni ti sentirai così stanca da non riuscire neanche a preparare la tisana che adori bere davanti al camino. Dimmi, in tutto questo, dove sarebbe il lato positivo?!” era scoppiato, Carlisle aveva alzato la voce talmente tanto da far vibrare i vetri della credenza. Impiegò poco meno di un minuto per rendersi conto di aver esagerato, non appena vide la prima lacrima cadere nella tazza di thè che Esme teneva stretta tra le mani. Si passò frettolosamente una mano tra i capelli e, chinandosi accanto a lei, le accarezzò una spalla. Quasi istintivamente Esme si tirò indietro, pentendosi immediatamente. Carlisle chinò il capo, cercando un modo di riordinare i pensieri per rimediare alla scenata fatta poco prima.
“Posso dire addio. Ho la possibilità di salutare per sempre le persone che amo di più e i miei più cari amici. È questo, per me, il lato positivo.” Concluse Esme.

Fu il rumore di qualcuno che bussava alla porta della camera di Jasper a sciogliere la stretta tra padre e figlio, nessuno dei due seppe quantificare quanto tempo fossero rimasti in quella posizione. Il dottor Anderson entrò a passi lenti nella stanza per paura di interrompere quel momento di pace che tanto avevano faticato a conquistarsi. Jasper gli sorrise e lo stesso fece anche Carlisle che si alzò per abbracciarlo, in fondo lui aveva salvato la vita a suo figlio e questo valeva molto di più di tutte le dimostrazioni d’amicizia degli ultimi anni. Mark ricambiò saldamente la stretta, ricordava fin troppo bene l’ultima volta in cui il suo migliore amico lo aveva abbracciato in quel modo e non era per niente un bel ricordo.
“Grazie” sussurrò Carlisle, con la voce incrinata per il pianto trattenuto. Il dottor Anderson non replicò, si limitò semplicemente a stringerlo più forte. Aveva solo svolto il suo lavoro, dando tutto se stesso e vincendo, consapevole che questa volta la famiglia Cullen non avrebbe retto un’altra sconfitta.“Sai, ti sembrerà assurdo e insensato, ma per un attimo, sarà stata una frazione di secondo, mi è sembrato di vedere la mamma” con quell’esclamazione, semplice e dritta al cuore, Jasper spezzò il silenzio che ci era creato dopo che Mark aveva interrotto l’abbraccio scomposto tra padre e figlio. Carlisle rimase di sasso, completamento spiazzato da quella rivelazione, confuso su cosa poter dire. Senza sapere come rispondere, il dottor Cullen, alla domanda implicita in quella frase, cioè se fosse davvero possibile una cosa del genere, poter vedere qualcuno, complici l’adrenalina e il mix di medicinali, che non c’è più. In quel momento, però il padre realizzò che nonostante fossero trascorsi ben sette anni da quel giorno maledetto e fossero riusciti ad andare avanti, facendo fronte comune nella lotta contro il dolore, l’assenza di Esme, delle volte, riusciva a fare ancora tremendamente male.
“Jasper… Io non so se sia possibile una cosa del genere, penso più che altro che fosse una specie di allucinazione dovuta al mix di farmaci che ti hanno somministrato. E mi dispiace…” il padre si bloccò, non riuscendo a trovare le parole adatte per esternare il suo pensiero.
“Mi dispiace che tu e tuo fratello le abbiate dovuto dire addio così presto” concluse poi. Jasper lo guardò negli occhi e, con un sorriso malinconico, strinse la mano del padre.
“Anche tu l’hai fatto.” Replicò, sentendo gli occhi pizzicare e, in un moto d’orgoglio, ricacciò indietro le lacrime prima che queste potessero iniziare a scendere.
“Già. Non ero pronto a dirle addio, non lo sono mai stato.” una volta pronunciata questa frase, Carlisle si stupì di quello che aveva appena fatto. Di aver dato voce, davanti a suo figlio, ad una verità che aveva sempre cercato di celare. Jasper non disse nulla e nascose un sorriso soddisfatto, continuando a tener stretta la mano del padre. Finalmente anche l’ultimo muro che Carlisle aveva alzato come scudo contro il dolore era caduto.
Dopo queste parole non ho niente da aggiungere, solo una cosa vorrei che tra Julia Emily le cose si risolvessero, e tornassero come una "famiglia". UN bacione grandissimo ciao *_______________________*

Recensore Master

Mi sono sinceramente commossa per le parti di Carlise, sia nel flashback, sia nella dichiarazione al figlio. Un padre che soffre perché è un marito che ha perso la sua metà. È tremendamente triste e reso bene che vorresti dare a pacche sulle spalle al sign. Cullen! Ottimo capitolo

Recensore Master
14/06/19, ore 13:00

Sono veramente euforica che Jaspi sia fuori pericolo, il povero Carlisle cred che abbia perso 10 anni di vita solo per questa botta, ma come si dice sempre tutto è bene ciò che finisce bene, mi è piaciuta molto la chiaccherata tra Bella ed Emily, specialmente quando la Swan le ha dato quei consigli, però il top è stato quando Alice e Eddy hanno finalmente ammesso le loro colpe, questo è il pezzo che più mi ha colpito: Alice era da sola nella stanza quando vide Edward vacillare davanti la porta alla ricerca di qualcuno, probabilmente Bella. Era felice, particolarmente entusiasta e il cuore della giovane Swan tornò a battere in modo regolare perché quell’espressione poteva significare solamente una cosa: Jasper era finalmente fuori pericolo. Dopo pochi istanti, il giovane Cullen decise di entrare approfittandone anche per fare un saluto e dare ad Alice la bella notizia.
“Ciao. Cerchi Bella? È uscita da una mezz’ora più o meno, ma non so dove possa essere andata.” Disse Alice, anticipando ciò che Edward stava per chiederle.
“Ah va bene. Come ti senti? Ho saputo che anche tu te la sei vista brutta.” Rispose il ragazzo, fino a quel momento il fratello era stato il suo unico pensiero e, di conseguenza, non aveva avuto modo di andare a trovare Alice. Questo la giovane Swan poteva ben comprenderlo.
“Non quanto Jasper. Mi sento abbastanza bene, tuo padre è un ottimo medico. Nonostante tutto quello che ha rischiato di perdere per colpa mia ha scelto comunque di curarmi e l’ha fatto bene.” Erano parole sincere quelle appena pronunciate e a Edward non risultò difficile capirlo.
“Papà non ha mai permesso alle emozioni di offuscare il suo giudizio e questa volta non era diversa dalle altre. E allo stesso modo, non ha mai incolpato gli altri per le scelte mie o di Jasper. In questa storia, ognuno ha la sua parte di colpa ed è inutile cercare un unico responsabile. Io ero a conoscenza di tutto e non ho fatto niente per fermarvi, Jasper credeva che tutto si sarebbe risolto per il meglio, tu volevi dare una lezione a tua madre. Ciascuno di noi deve convivere con le proprie decisioni.” Era tremendamente serio mentre pronunciava queste parole, anche lui, come tutti, avrebbe potuto fare qualcosa per evitare il peggio, ma era rimasto in silenzio. Quando Jasper aveva varcato la porta di casa, Edward non aveva fatto niente per impedirlo. Questo lo rendeva, in un certo qual modo, responsabile della sorte che era capitata al fratello. Avrebbe dovuto proteggerlo e aveva, nuovamente, fallito. Se Jasper non fosse sopravvissuto, Edward non si sarebbe mai dato pace. Scosse la testa per scacciare quest’ultimo pensiero, ora il suo fratellino era vivo e si sarebbe presto ripreso, dovevamo pensare solo a quello. Non era tempo di mettersi a fare i conti con la propria coscienza. UN bacione grandissimo ciao *_____*

Recensore Veterano
11/06/19, ore 16:16

Che bella sorpresa trovare un nuovo capitolo !!! Mi piace come hai legato la storia , mostrando diverse angolature , Emily, Bella, Edward ... ecc ecc .
Spero che presto Carlisle e Jasper chiariscano tutto e recuperino il loro rapporto !
Al prossimo capitolo!!

Recensore Master
05/01/19, ore 01:44
Cap. 35:

Buon anno anche a te carissima, passate bene le feste????? ahhhhh ma quanto è puccioso jaspi, meno male che alla fine non è successo nulla di brutto al nostro jaspi, tutto è bene quel che finisce bene, spero per te che non ci siano altri intoppi brutti, basta ne hanno passate davvero tante, adesso è giusto che anche loro abbiano un po' di pace e tranquillità, questo è il pezzo che più mi è piaciuto:Il piccolo Jasper era solo, tremava davanti la porta chiusa che lo separava dalla stanza dei genitori. Aveva paura di abbassare quella maniglia ed entrare, perché era consapevole di non trovare più sua madre tra le braccia del padre che dormiva tranquilla, come se quella stretta potesse proteggerla dal mondo intero. Magari l’avesse fatto. Era notte fonda, suo fratello Edward dormiva a due porte distanza, talmente profondamente che il piccolo sentiva il suo respiro come se fosse a un passo da lui. Avrebbe voluto lui accanto, perché insieme sarebbe stato più facile abbassare quella maledetta maniglia che pesava come un macigno. Era la prima volta che entrava in quella camera dopo la morta di Esme e forse neanche era pronto, ma il bisogno di stringere suo padre era diventato troppo opprimente quella notte e Jasper non avrebbe chiuso occhio fino a che Carlisle non lo avrebbe abbracciato, sussurrandogli che sarebbe andato tutto bene. Dicendogli che anche dopo la scomparsa della loro mamma, la sensazione di avere il mondo contro sarebbe svanita presto, perché erano insieme. Loro tre lo avrebbero superato, ricominciando a vivere.
Abbassò la maniglia e, con passi lenti, entrò nella stanza buia illuminata leggermente dalla luce della luna, suo padre aveva lasciato la persiana all’insù, ma aveva chiuso le ante della finestra per il troppo freddo. Si avvicinò e lo osservò dormire in un sonno agitato, non stava fermo un attimo. Prese un bel respiro e armato di tutto il coraggio che un bambino di dieci anni può avere lo chiamò, toccandogli il braccio. Lo sentì grugnire leggermente, forse infastidito e, dopo qualche secondo aprì gli occhi con la voglia di mandare a quel paese chiunque lo avesse svegliato, ma appena mise a fuoco la figura di suo figlio Jasper, il più piccolo dei Cullen, rimase a bocca aperta.
“È successo qualcosa, Jasper?” domandò, la voce impregnata da ogni tipo di preoccupazione possibile, guardò distrattamente l’orologio sul comodino accanto al letto, segnava le 3.27 del mattino, un orario decisamente insolito per Jasper, lui che amava talmente tanto dormire che svegliarlo la mattina era diventata un’impresa.
“Papà, mi manca tanto la mamma” rispose Jasper, con la voce tremolante e con la paura che il padre lo scacciasse via per averlo svegliato in piena notte solo per dirgli questo. Carlisle guardò negli occhi il figlio, si mise seduto sul letto e lo attirò a sé. Lo strinse talmente forte che a Jasper quasi mancò il respiro.
“Manca tanto anche a me, cucciolo. Ti prometto che andrà tutto bene, okay?” sussurrò Carlisle alle orecchie minuscole del piccolo. Jasper annuì e tra quelle braccia, con quella promessa suggellata in piena notte, finalmente si addormentò, mentre una lacrima rigava il viso di suo padre.

Quel ricordo gli tornò in mente quando Edward chiuse la porta della sua stanza, sorrise perché quella notte si era conclusa con lui che aveva dormito nel lettone assieme al padre e il giorno dopo entrambi si erano ripromessi di non raccontare niente ad Edward, altrimenti sarebbe stato geloso e avrebbe fatto di tutto per convincere il padre a far dormire anche lui nel letto grande. Per un momento, Jasper desiderò tornare bambino, precisamente a quella notte, all’attimo esatto in cui suo padre lo aveva abbracciato e lui aveva avuto la sensazione di essere protetto dal mondo intero, di essere invincibile. Quest’ultima gli sarebbe proprio servita per affrontare quella situazione, così si armò di tutto il coraggio che aveva, come aveva fatto quella notte prima di entrare nella camera da letto dei genitori, e pronunciò la parola che avrebbe dato inizio a tutto: papà. Un bacione grandissimo ciao *____* BUON ANNO ancora

Recensore Master
04/01/19, ore 19:06

Julia voleva cavarsela senza mettere in mezzo il marito, per non stressarlo, ma i figli sono difficili da gestire in uno.
Però la priorità senz'altro è a Jasper che rischia la vita un capitolo sì e l'altro pure, tra lei e la fidanzata.
Niente da dire se non che è meravigliosa l'interazioni tra i vari componenti della famiglia Cullen. Li adoro tutti!
Aspetto il prossimo!

Recensore Veterano
09/10/18, ore 12:30

Buongiorno. Che bella sorpresa trovare un nuovo capitolo tanto atteso !
Parto da Mark e la sua fam, ok?
Capisco Julia , ma anche Emily che ha saputo dei suoi amici x vie traverse . Sono
Sicura che sapranno gestire al meglio la situazione , anche perché Emily sembra rientrata sulla “retta via”.
Due appunti: “signorina” mi ha fatto ridere moltissimo e la figura della consulente adorabile .
Passiamo ai Cullen.
Edward è Bella sono perfetti in questo capitolo ed e’ giusto che siano tornati ad essere innamorati e complici .
Mi dispiace un sacco x Carlisle . E’ una fortuna , x lui, avere un amico come Mark , però gli servirebbe una nuova compagna , qualcuno che gli faccia da spalla e che divida i pesi con lui.
Spero che Jasper si svegli presto e non vedo l’ora di leggere del suo incontro col papà e il fratello.
Spero che capisca che deve smetterla di rischiare la pelle. Fosse mio figlio lo scorterei a vista x mille mila anni 😂😂😂
(Recensione modificata il 05/01/2019 - 05:07 pm)

Recensore Master
08/10/18, ore 21:19

Avevi bisogno di sfogarti, tutto qui. Hai quasi perso tuo figlio, piangere è il minimo che potessi fare” replicò Mark, cercando di fargli capire che un uomo, per quanto forte, non può mai essere invincibile. C’era qualcos’altro che turbava l’amico, lui lo avevo capito, ma non si azzardò a porre domande, sarebbe stato Carlisle a rivelarlo se lo avesse voluto. Questa frase di Mark rappresenta la vera amicizia che ha con il dottor Cullen, credo che Mark e Julia siano stati mandati da Esme per "consolare" la sua famiglia, sono delle persone davvero amorevoli che hanno a cuore tutta la famiglia Cullen, adesso spero che il nostro jaspi si risvegli al più presto. Un bacione grandissimo ciao *___*

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