Ciao ^_^ ed eccomi qui ad un tuo altro racconto Johnlock, che definirei quasi un inno: a quello che hanno passato, a cosa rappresentano assieme. E' davvero un bel racconto ricco di introspezione, molto ben fatto
iL pezzo di John è davvero toccante, si sente quasi inesistente in quel mondo e hai descritto molto bene la stanza e la sensazione di chiusura che gli procura, e questa frase mi ha commosso "Sherlock lo aveva trovato, lo aveva raccolto da terra, debole e fragile come un fiore a cui era stata negata la luce per troppo tempo" Sherlock gli ha davvero dato un'occasione di un significato al mondo di John!
E Sherlock! Davvero anche qui, hai descritto tutto molto bene! Quando parli del pozzo dalle pareti levigate, dai proprio l'idea della tortura e della tristezza che tormenta questo povero detective... l'unico che ha davvero ammirato la sua intelligenza che l'ha accettato così com'è, è John <3 E bello il fatto che Sherlock dice che non gli importa se John lo avrebbe ferito, perché lo avrebbe anche curato, cioè!
"John Watson gli aveva nuovamente aperto la finestra che si affacciava sulle emozioni" che parole, che parole! Davvero complimenti!
Questo racconto penso sia davvero splendido e descrive benissimo il rapporto tra questi due esseri destinati all'amore.
Davvero, ti faccio tantissimi complimenti sei bravissima e ti consiglio con molta gioia ahah, di scriverne altre Johnlock perchè davvero mi piace tantissimo come scrivi di loro, rimanendo nei personaggi e con emozione
Bravissima :) sono anche poche parole per un racconto così sorry :P però davvero brava :) |