Recensioni per
All the small things
di allonsy_sk
Ciao, sono rimasta piacevolmente sorpresa nel rendermi conto che avevi aggiornato questa raccolta, arricchendo così questa meravigliosa serie di cui non mi stancherò mai di leggere cose nuove. Innanzitutto è incredibile come tu sia ancora così dentro i personaggi (Sherlock soprattutto) e nonostante sia passato un po' di tempo. Mi sono stupita anche quando ho capito che era un qualcosa a rating rosso e che si collocava prima della prima volta in Protect. Avendo da poco letto tutta la serie ho abbastanza presente la corposa timeline che hai creato, e per questa ragione mi è piaciuto il fatto che tu abbia voluto collocare una lemon prima di quella che abbiamo già letto (stupenda, ma questo è un altro discorso). Qui c'è un tentativo e un'insistenza da parte di Sherlock che incontra resistenze, ma non eccessive sul fronte "John Watson" il quale è molto coinvolto e che nonostante il senso di protezione non è sicuro di riuscire a resistergli. Sherlock è acceso e voglioso e si sente davvero tanto l'attesa di cui sappiamo, l'aver soppresso i suoi sentimenti e le pulsioni a favore dell'amicizia, prima e della sanità mentale, dopo. Qui non ce la fa più, ecco! XD Ma le cose sono ancora precarie e ho apprezzato tanto il non riuscire, per via della gamba, ma il volere disperato che permea tutta la OS. |
No vabbè implodo. |
“…il detective che gli volta le spalle tutto raggomitolato e imbronciato nel divano…”: ritorno volentieri in questo clima di “casa” in cui l’uragano Eurus sembra lontano e sconosciuto, in cui i problemi relazionali tra Sh e John sembrano ridursi alla cautela nell’attesa che la gamba sia guarita del tutto. Riprendo volentieri la lettura di questa tua ff, perché desidero estraniarmi dalla consapevolezza che, la speranza, però, è l’ultima a morire, la Serie, che ha messo in secondo piano tante altre, sia finita davvero. Pertanto vengo più che volentieri a vedere cosa combinano stavolta quei due. Protagonista è la frustrazione di Sh di non essere riuscito a combinare alcunchè di concreto con il suo John. Quest’ultimo lo descrivi in modo veramente piacevole, quasi eroico nella sua pazienza, sorprendente nei suoi lati più nascosti, ma sempre attento al tesoro della sua vita, a quel difficile caso umano che, per sua sfortuna, è anche un uomo molto attraente. La tua maniera di raccontare quello che è successo è stata accompagnata da una prosa che non ha lasciato tregua, incalzante e pressante come le emozioni dei due. Annoto una frase che mi è piaciuta particolarmente in quanto, in poche parole, riassume il complicato ma affascinante modo di porsi di Sh: “…Sherlock applicato all'amore è un puzzle tutto da scoprire e ricomporre…”. A proposito di rating rosso, io preferisco più immaginare che vedere, ma ti ho lasciato volentieri la mia recensione perché il tuo saper scrivere fa superare certi miei imbarazzi di lettore che, proprio per la veridicità della rappresentazione narrativa, sceglierebbe, per pudore, di rimanere fuori dal divano: ma le tue frasi si concatenano l’una all’altra, esprimendo egregiamente il crescendo di sensazioni e la tempesta emotiva dei protagonisti resi concreti dalla vivacità della scena. Vedi che sono arrivata fino in fondo?! |
Anche in questo capitolo completi via via il quadro del legame unico tra Sh e John, aggiungendovi, gradualmente, delle conquiste che entrambi vivono con serenità e voglia di futuro, complementari l’uno all’altro, in un meraviglioso ritratto simbiotico (“…Non ti riterrò responsabile di qualsivoglia contagio…Non menzionare mai più la mia accecante stupidità…”). Con il tuo stile attento e preciso, ben supportato da una adeguata ma non ingombrante indagine psicologica, ci rappresenti credibilmente l’evolversi di un sentimento profondo ed insopprimibile, riuscendo a conservare, e non è semplice, le caratteristiche dei personaggi. |
Sei come una droga. E lo dico rischiando di esagerare, ma non m'importa. Di fatto, più cose leggo tue, e più ne voglio leggere. Amo il fatto che tu abbia deciso di arricchire il verse di Come Home, e che continui a farlo. Sì, è una serie già molto corposa, sulla quale hai scritto davvero molto e dove è successo un po' di tutto, ma è come se più ne scrivessi e più io sentissi il bisogno di leggere, di scoprire nuovi particolari riguardo i tuoi Sherlock e John. Ogni shot che pubblichi è un vero piacere. L'ho già detto tante volte e lo ripeto, anche a rischio di diventare noiosa: leggere conoscendo il passato, è per davvero tutta un'altra cosa. Questa pausa che Sherlock e John si prendono è importante non tanto in vista di quanto hanno passato nel periodo recente, ma soprattutto in vista di quello che accadrà in futuro, e che terminerà in Come Home, con il ritorno di Sherlock a casa. Credo che un momento del genere sarà un dolce ricordo per John, costretto da solo e senza Sherlock per davvero troppo tempo. |
Oh, come sono carini.. e sono andati di nuovo da Billy e Gary!! |
Non ci sono vicende intricate nè casi di difficile soluzione, qui. C'è solo Sh con la sua complessa personalità, offeso dalla vita ma ancorato a John come ad una roccia sicura. E' la sua salvezza, la strada più semplice verso la serenità. “…fa di nuovo no-no con la testa, scuotendo i ricci con convinzione, il viso chiuso…”: con pochi ma efficaci tratti descrivi la sua chiusura, non solo per il dolore fisico ma, soprattutto, per la sua perenne paura di esprimere le sue emozioni e quello che lo lega a John. Quest’ultimo lo rassicura, lo studia per meglio penetrare tra quelle mura psicologiche labirintiche. E, alla fine, riesce a rompere quel muro (“…spolverata di rossore sulle sue guance pallide…”) con semplicità: un gelato ed un bacio veloce ed appena accennato. Senza complicazioni inutili, Sh è vivo. |
Io continuo a essere dell'idea che se non si conosce 'Come Home' per intero e che se non si è letto 'Protect', di questa storia così come delle precedenti, si possa comprendere e apprezzare molto poco. Spero davvero che queste piccole storielle leggere, come le definisci tu, facciano sì che la serie di Come Home acquisti ancora più visibilità (i motivi non li ripeto: li ho già detti troppe volte ^o^). |
Ti devo fare davvero tantissimi complimenti, mi hai commosso nel profondo, quello Sherlock così spaventato e pieno di domande, senza certezze e in equilibrio precario ero io soltanto un anno fa. Rivivere certe emozioni con la consapevolezza e le certezze che ora (forse) ho é stato bellissimo, quasi malinconico. |
Sono dolcissimi.. mi fanno una tenerezza infinita! |
Casa, calore, affetto, sicurezza....sensazioni che la lettura di questo capitolo mi ha lasciato. Non ho scritto "amore" perché mi sembrava troppo scontato e con Sh e John nulla lo è. Rappresenti, con credibile analisi del comportamento dei personaggi, l'abbraccio, non solo ideale, in cui la razionalità di Holmes, impacciata più che mai nel campo dei sentimenti, viene racchiusa dal calore della splendida semplicità di John. Le ansie e i pensieri contorti sono lasciati fuori, Watson si lascia illuminare dal suo sole e gli restituisce, di riflesso, l'immagine, che è anche sostanza, della possibilità di un futuro in cui veramente saranno insieme "contro il resto del mondo". Bellissima ff. |
Questo breve focus di John e Sherlock sul divano, è stato come un balsamo. Ne avevo un grandissimo bisogno, disperato direi. Hai descritto una scena stupenda, romantica e dolce, nel miglior modo possibile. Ritraendo paure, dubbi, imbarazzi... e questo Sherlock vergine che arrossisce anche al sol pensare la parola "sesso", è una gioia per gli occhi. Continuo a pensare che queste piccole flash che si collocano in punti ben precisi di Come Home siano, seppur brevi, decisamente importanti. Contribuiscono a formare un puzzle gigantesco che è formato dai loro caratteri, dall'emotività, da sentimenti positivi o negativi che siano. Insomma, stai facendo un lavoro stupendo. Complimenti e grazie perché ci hai regalato un'immagine favolosa. |
Cavolo, ma questa è bellissima! Stupenda. Sarà che mi piace vedere Sherlock arrossire, o saranno i riferimenti a The Imitation Game, o le parole di John... o magari sarà tutto quanto insieme, ma credo che sia quella che mi è piaciuta di più dopo la fine di Protect. L'ennesima riprova (come se ce ne fosse bisogno) che a questo fandom manchi tantissimo e che se tornassi con qualcosa di più lungo non sarebbe affatto male. Questo fandom arranca in un mare di piattume in cui non ci sono sfumature ma cose tutte uguali, io pagherei per vedere qualcosa di simile. Qui c'è una cosa che fatico a trovare ultimamente: personalità. Sono certa che anche se leggessi una tua storia senza sapere che è tua, la riconoscerei immediatamente perché hai un modo di trattare i personaggi e di usare certe figure stilistiche, che è solo tuo. |
“… l'uomo di latta che soltanto da poco ha ottenuto il suo cuore…”: la metto mentalmente nella raccolta ideale delle migliori e meno stucchevoli immagini di Sh che ho trovato nel fandom. Un giorno, prima o poi, dovrò scrivere, per non perderle, tutte queste “perle” che contengono alcune tra le caratteristiche più IC del consulting. Interessante inoltre il richiamo al film citato, che rende più credibile e legata alla contingenza la tua ff. Torno volentieri, con ciò che hai scritto, al calore ed alla tenerezza che “…io e te contro il resto del mondo…” mi ha sempre suscitato. |
Molto toccante questa storia.. hai affrontato con delicatezza un argomento sempre attuale e controverso.. ho amato tanto quel film.. secondo il mio modesto parere, Ben avrebbe dovuto vincere l'oscar per l'interpretazione magistrale di Alan Turing!! Bravissima!!! :) |