Waaaa rieccomi.
Stamattina voglio passare a farti recensioni a tutte le storie che mi sono rimaste nel cuore, e questa credo sia l'ultima perché delle due drabble non riuscirei tentendo conto che son troppo corte. Appunto, son drabble. LOL
Maaa passiamo al punto: questa storia l'ho dovuta rileggere velocemente per ricordarmi ed è stata fa-vo-lo-sa di nuovo e un sorriso è affiorato sulle mie labbra perché appunto mi sono affezionata a Silvia e Holly, ma anche a quel David - padre dei suoi amati e tanti figli e mi è dispiaciuto tantissimo leggere della morte di Silvia, Sara, che quindi ogni cosa cambierà in fretta. Per non parlare, poi, di Matthew tant'è che tra me e me poco fa mi son chiesta E se Viols pubblicasse una long su questi due? perché sì, io mi devo affezionare e farmi male. Quindi, ancora complimenti, perché ho apprezzato le parti deboli della storia - quella sulla droga, sull'alcool, quindi le critiche e il dovere farsi curare perché giusto così, poi l'anare via di casa e rifarsi una vita lontano dai familiari e il resto -, ma anche quelle più forti con le nuove amicizie, l'aver scritto una lettera al padre per dire che stava bene e di non cercarla - giustamente, si vuole rifare una vita soprattutto poi se avesse avuto gli occhi di tutti quanti sulla nuca perché appunto ha dei problemi di quel genere. E adesso vive bene, ma di certo non mi sarei mai aspettata di leggere di Matthew, della sua famiglia a cena e di quella di Silvia di ritorno e che avrebbero dormito lì, ma sono contenta per come tu l'abbia messa giù.
Agli inizi dei guai e delle critiche perché sono dei bambini, ma c'era ancora la madre, ma poi l'idillio per Silvia finisce in fretta eppure c'è la crescita e ci si affeziona tra loro com'è avvenuto per Silvia e Holly e poi c'è la fuga-crescita interiore che ho apprezzato moltissimo perché andarsene per fare capire di volere dello spazio va bene anche così. Io, probabilmente, nei suoi panni, lo avrei fatto.
Poi c'è la questione dell'alcool e droga che viene più o meno curata anche se qualche scappatella ci vuole sempre per debolezza e ricordi tristi quali la morte della madre Sara, le litigate coi fratelli e l'aver avuto un padre, magari, poco presente, poi forse il bullismo a scuola e infine le domande silenziose delle persone che l'hanno circondata. Quindi comprendo e cerco sempre di mettermi nei panni degli altri e questo per Silvia l'ho fatto e mi sono sentita fiera di lei.
Di altro, cosa ho da dire? Giusto, lo stile.
Parte semplice, e trasparente perché si parla dell'infanzia di Silvia con Sara e i primi problemi, e poi continua sempre più con complessità perché vi sono annessi i vari problemi spuntati dopo. Quindi il restante delle situazioni causate da quanto le avviene nella vita, proseguendo con quanto avviene alla fine con quel ragazzo - in piena tempesta, è vero, si arriva a vedere che le cose migliorano sempre più finché uno spiraglio di luce non la raggiunge. E così è proprio bello.
Brava, Viols.
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