Recensioni per
Evadere da una prigione di ricordi
di ValeriaLupin
Recensione premio "The contest is Here" 2/2 |
Vincitrice dei premi “Via dalla notte infinita” e “La miglior citazione” al contest Via dalla notte infinita
Passando ora ai capoversi, anche questi sono bene organizzati, seppure in due situazioni trovo che tu abbia spezzato in due capoversi espressioni che avrebbero dovuto far parte dello stesso periodo. Te le riporto di seguito:
Passando al lessico, gli unici “problemi”, che in realtà sono dettagli, sono legati all’utilizzo di un “cognato” in luogo di “genero” in riferimento a Remus – quando Andromeda sfoglia i suoi libri – e all’utilizzo di due avverbi: “maniacalmente” e “evidentemente”, entrambi presenti nella prima parte della storia; nel primo caso, l’avverbio “maniacalmente” è segnalabile come errore, è abbastanza d’uso nella lingua parlata, ma nel contesto della narrazione trovo sia preferibile sostituirlo con un sinonimo o come aggettivo – “in maniera maniacale”; nel secondo caso, l’avverbio cade in un punto tale della narrazione da poter essere, a una prima lettura, frainteso nel suo significato: “evidentemente” nel senso di “in maniera evidente” oppure “evidentemente” nel senso di “cosa che è evidente” – il mio consiglio, se vorrai accettarlo, è cercare di non ricorrere agli avverbi, che spesso appesantiscono la frase e appiattiscono il significato, a meno che non sia proprio necessario. Per il resto, il registro linguistico trovo sia medio-alto, coerente a se stesso e privo di ripetizioni. Davvero molto curato. In particolare, hai gestito molto bene anche la scelta lessicale del discorso diretto, quindi non posso fare altro che complimentarmi con te! Titolo Il titolo scelto, catapultando il lettore tra sogni, ricordi e verità,è sicuramente una buona sintesi della storia, poiché ne cita i tre momenti fondamentali: la protagonista immersa nei ricordi, attraverso un sogno trova la sua verità. Quindi, trovo che tu abbia fatto un’ottima scelta dal punto di vista della relazione titolo-trama. L’unica “pecca” che ho riscontrato in questo titolo è il non avere il pregio di rispecchiare anche il genere della tua storia: “tra sogni, ricordi e verità” difficilmente darà l’idea di appartenere a una storia drammatica e introspettiva come la tua, sembra quasi “allegro” o comunque legato a un contesto più leggero, e trovo che questo sia un problema e un peccato perché magari un pubblico potenzialmente interessato a questo tipo di storie rischia di scartare a priori la tua, fidandosi unicamente di un titolo che non è in grado di “sprigionare” un’atmosfera carica di introspezione e dramma – da questo punto di vista, quindi, credo sia poco incisivo. Al di là di questo dettaglio messo in evidenza, ribadisco che, giunti a fine storia, è più che chiaro il legame del titolo col racconto e il perché della sua scelta. Trama (coerenza, credibilità, sviluppo) e trattazione del tema del contest Inizio dalla trama. La tua storia rispetta le unità aristoteliche: unico ambiente, unico giorno, unico tema; questa sua complessiva aderenza, forse inconsapevole!, al canone ha fatto sì che tu potessi sviluppare in maniera approfondita e coerente l’introspezione della protagonista, dando al lettore tutti i dettagli utili – la dimensione spazio-temporale, lo stato d’animo, i tormenti, le paure, le speranze, la forza d’animo, sino ad arrivare alla conclusione che chiude perfettamente il cerchio. A proposito di cerchio, ho trovato molto indovinata l’idea di dare alla trama una struttura circolare: la storia si apre con Andromeda tormentata a causa di una lettera e si chiude con Andromeda rinata alle prese con quella stessa lettera – in apparenza ricrei lo scenario iniziale, in realtà ne ricrei una versione completamente differente, mutata dal nuovo stato d’animo della protagonista. Molto bella, e molto inaspettata, l’incursione di Augusta-sogno, attraverso cui riesci a mostrare al lettore i pensieri più intimi della protagonista, le sue speranze e la sua forza; oltre questo, con l’introduzione del personaggio di Augusta rendi anche più vivace e interessante la narrazione, che viene “sveltita” dai dialoghi e dalla sfrontatezza di Augusta. Inoltre, ho trovato indovinata l’idea di mettere in relazione la biografia dei due personaggi: in tal modo, giocando su similitudini e differenze, hai mostrato in contemporanea due versioni di Andromeda: ciò che avrebbe potuto essere vivendo (rappresentata da Augusta) e ciò che avrebbe rischiato di essere non vivendo. Non ho proprio nessun appunto da farti in relazione alla trama, che ho travato coerente a se stessa, molto credibile e sviluppata benissimo. Bravissima! Quanto al tema del contest, anche in questo caso non ho nessun appunto da fare: hai aderito alla traccia, narrando, in relativamente poche pagine, i tormenti della protagonista e la sua rinascita. Il fatto che Augusta sia in realtà una proiezione onirica della stessa Andromeda è un vantaggio in relazione al tema del contest, perché in quel punto della storia hai in effetti dato ampio spazio alla rinascita della protagonista, alle motivazioni che la spronano e la inducono a reagire; in tal modo, hai reso coerente e naturale la “svolta” di Andromeda, che trova finalmente il coraggio di affrontare Teddy, e con lui la vita stessa. Forse, ai fini del contest avrebbe giovato dare ancora più spazio alla svolta, quindi mostrare Andromeda alle prese con Teddy, o comunque alla prese con questa rinascita; ma, pur in assenza di questo ulteriore momento, è innegabile che il racconto rispecchi quanto richiesto dal concorso! Caratterizzazione e IC dei personaggi Partendo dall’unico personaggio di contorno, trovo che le parole di Molly siano decisamente coerenti al personaggio della Rowling: è plausibile che sia lei a curare Teddy, così come è plausibile che inviti a più riprese Andromeda a prendersi cura del bambino. Anche la non-presenza di Remus trovo rispetti la controparte cartacea del personaggio: la citazione che hai scelto ti utilizzare è, in effetti, una frase molto “alla Remus”, e molto “alla Remus” è anche l’intuizione che la sua luce fosse rappresentata da Tonks e Teddy. Augusta, anche se è solo un sogno di Andromeda, è spettacolare! Ho rivisto nella sua caratterizzazione il personaggio della Rowling: combattiva, forte, stoica – perfetta. Di lei sei riuscita a mettere in evidenza sia il carattere, sia i modi di fare, sia l’intero background, quindi direi che non avresti potuto fare un lavoro migliore. In linea con il temperamento del personaggio è anche il fatto che fumi, così come la sfrontatezza con cui si rivolge ad Andromeda. Essendo nella tua storia una proiezione della protagonista, avresti potuto gestirla in qualsiasi modo – non si sarebbe potuto parlare di OOC –, eppure hai scelto di aderire al canone originale e trovo l’abbia fatto benissimo. Anche il suo modo di esprimersi ricorda molto l’anziana donna descritta dalla Rowling, così come la leggera malinconia che la sorprende al ricordo del figlio e della nuora. Arrivo finalmente ad Andromeda, la tua protagonista, e anche qui non ho nessun appunto da farti. L’Andromeda che descrivi è molto realistica, è una donna che ha perso tutti gli affetti e che ha ragionevolmente paura di intrecciare il proprio destino a quello di Teddy, troppo spaventata all’idea di poter perdere anche lui e di non essere abbastanza forte per crescerlo e stargli accanto. È una paura credibile se rapportata ad Andromeda, la cui biografia è caratterizzata dalla perdita degli affetti: la sua famiglia di origine – da cui è considerata una traditrice – e in seguito suo marito, sua figlia e suo genero; non c’è pace per Andromeda, e tu questa assenza di pace l’hai giostrata benissimo, a mio avviso. Ben descritta anche la riluttanza a rispondere a Molly, il fastidio di leggerne le parole; così come hai gestito bene il rapportarsi ad Angusta – ossia a se stessa –, mettendo in evidenza incredulità, senso di colpa, sconforto, paura e al contempo determinazione, voglia di ricominciare e speranza, dando spazio anche alla combattività ritrovata della protagonista. Nel complesso, quindi, ho trovato la protagonista molto ben caratterizzata, coerente al personaggio originale – per quel poco che sappiamo della sua vita – e molto bene approfondita. |
Cavolo, Augusta e Andromeda nella stessa storia...non so se riesco a reggere tutto questo angst! Andromeda é uno dei miei personaggi preferiti e il destino vuole che sia tristemente ignorata e lasciata in secondo piano, ma tu hai saputo cogliere molte delle potenzialità di questo interessante personaggio. |