Recensioni per
Come sfidare una matricola
di RaElle

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
02/03/17, ore 21:56

Eccomi qui! Come promesso arrivo a recensire la tua storia e, lo ammetto, non è stata una brutta lettura; passiamo alla trama: parto con il dirti che non amo molto le storie a tema sportivo (io e lo sport siamo come due rette parallele) e ci ho messo qualche secondo per capire di quale sport si stava parlando XD
Coooomunque... Mi piace come hai strutturato il racconto, è leggero e piacevole (l'ho letto veramente in pochissimo tempo) e mi piace il fatto che hai trattato anche i sentimenti dei personaggi e non ti sei fermata a descrivere le varie scene, bravissima!

Un piccolo consiglio per quanto riguarda il layout della storia (consiglio che sei liberissima di ignorare): prova a separare i discorsi dal resto del testo, per il lettore può risultare più facile la lettura del capitolo.

Un bacio! DS

Recensore Master
14/06/16, ore 11:17

Primo classificato – RaElle 

Come sfidare una matricola


Sintassi, ortografia, punteggiatura 
La tua storia è scritta molto bene e, data anche la relativa lunghezza, i pochi errori che ho trovato si disperdono senza problemi. Tra l’altro, più che di errori veri e propri, si tratta di imprecisioni che, in ogni caso, ti segnalo a partire dalla sintassi: 

Il viaggio in treno l'ha passato con gli occhi chiusi e in uno strano stato di dormiveglia, eppure sente ancora le palpebre pesanti. Vorrebbe dormire. 
Ha passato la notte precedente a riflettere, e stupendo per primo se stesso, non ha chiuso occhio. 


Queste frasi sono assolutamente corrette dal punto di vista grammaticale, tuttavia, rispetto al resto del racconto che è scritto al passato, queste sono al presente. Hai utilizzato, infatti, l’alternanza presente/passato prossimo piuttosto che quella imperfetto/passato remoto. Ho cercato di capire come mai tu abbia compiuto questa scelta – forse voluta – ma, leggendo e rileggendo il testo, non riesco a spiegarne la ragione. 

Ti segnalo, adesso, qualche errore di ortografia. 

Hey 

Perchè
 

Nel primo caso, l’interiezione in questione si può scrivere hei oppure ehi, ma non come hai fatto tu, sebbene sia una forma erroneamente molto usata tra gli scrittori amatoriali. Perché, invece, si scrive sempre e solo con l’accento acuto, ovvero quello inclinato dall’alto verso sinistra. 

La punteggiatura è buona ma, comunemente a tanti altri scrittori amatoriali, ci sono degli errori nell’uso dei segni di interpunzione nei dialoghi, negli incisi e nei vocativi: 

Miyagi, in vista dell'addio del capitano era diventato […] 

"Idiota." si limitò a borbottare Rukawa […] 

"Mi spiace per te, ma dovrai tirare fuori la voce, ragazzo mio. Sono sordo -sogghignò- sai, l'età." 

"Dai capitano, dobbiamo festeggiare!
 

Nella prima frase, in vista dell’addio del capitano è un inciso, ovvero un’espressione senza la quale la frase principale non perde comunque il suo significato logico – può, cioè, reggersi da sola. In presenza di incisi al centro della frase, la virgola va inserita anche alla fine dell’inciso – in questo caso, dopo capitano
Nella seconda frase – ma l’errore si ripete in tutto il testo – hai inserito il punto fermo alla fine della battuta dialogata nonostante quest’ultima fosse retta esternamente. In questo caso, il punto fermo non andava inserito. 
Nella terza frase, i trattini che hai usato per isolare sogghignò dovrebbero essere un po’ più lunghi e spaziati: – sogghignò – . 
Nell’ultima frase, capitano è un vocativo, ovvero è la persona alla quale colui che pronuncia la battuta si sta rivolgendo. In questo caso, trovandosi in posizione centrale, il vocativo deve essere non solo seguito, ma anche preceduto da una virgola. 
8/10 

Appropriatezza lessicale e stile 
La storia è senza dubbio scritta bene e la scorrevolezza con cui si legge implica un’ottima resa stilistica. Hai usato il tempo passato e, per quanto concerne i miei gusti personali, è quello che prediligo in questo tipo di narrazione. Buona l’alternanza tra dialoghi, narrazioni e descrizioni – queste ultime, a mio avviso, molto corpose e dettagliate. 
Insomma, non ho di che lamentarmi dal punto di vista stilistico, dovendo anche notare che la divisione in paragrafi è buona e che il testo non appare come un monoblocco.
L’unica piccola perplessità che ti segnalo è la seguente: 

"Mi spiace per te, ma dovrai tirare fuori la voce, ragazzo mio. Sono sordo -sogghignò- sai, l'età." 
[…] 
"Siamo tutti orgogliosi, voleva dire." si inserì Ayako. "Non credevo si sarebbe presentato qui di persona, per una sfida oltretutto. Ci ha sorpresi un po' tutti. Capitano, tu lo sapevi
?" 

Entrambi i periodi citati presentano delle battute composte, tuttavia, nel primo caso hai isolato la frase principale attraverso i trattini, mentre nel secondo hai semplicemente posto le virgolette in chiusura della prima battuta e in apertura della seconda. Entrambi i metodi sono corretti – ferme restando le indicazioni sull’uso della punteggiatura di cui ho parlato sopra – tuttavia, stilisticamente parlando, avresti dovuto sceglierne solo uno e usarlo in tutto il testo. 
Si tratta, più che altro, di una questione di coerenza. 

Per quanto riguarda il lessico, ovviamente, lo hai utilizzato in maniera appropriata e corretta, inserendo, qua e là, anche qualche termine poco consueto ma sicuramente molto evocativo, come cicaleccio
Ottimo lavoro. 
9,5/10 

Trama: originalità e sviluppo 
Non capita molto spesso, su questo sito, di leggere storie dedicate al genere sportivo e ciò, ovviamente, incide molto sul voto a questo parametro. Il fatto, tra l’altro, che questo tipo di storie sia poco comune, rende anche difficile per l’autore far apprezzare la propria opera. 
Effettivamente, devo dire che anche io, prima di leggere il tuo racconto, ero un po’ perplessa circa questo fantomatico genere sportivo – che, sì, è annoverato tra le possibili scelte sul sito da attribuire alle storie ma, in linea di massima, ben pochi scelgono – eppure, la storia che hai presentato a questo contest mi ha fatto ricredere. 
Non solo il testo è ben scritto, ma la trama è anche molto accattivante, mai scontata, parzialmente adrenalinica e, in un certo senso, da batticuore. Cosa ancora più importante: nella narrazione non ho riscontrato tempi morti e hai saputo descrivere con dovizia di particolari, pur senza annoiare, le fasi più importanti della sfida tra il protagonista e il suo futuro coach. 
Insomma, l’idea di base è ottima, ma non credo che sarebbe stato facile per tutti metterla nero su bianco senza annoiare. In fondo, hai descritto una sfida in piena regola, una di quelle fondamentali per la carriera futura del giovane e un po’ saccente Rukawa, e hai contornato il tutto inserendo debitamente anche le reazioni del pubblico che assiste alla partita. 
Forse, l’unica cosa ad essere un po’ troppo repentina, è la rimonta di Rukawa; in ogni caso, si tratta davvero di una piccolezza: la storia fila, è coerente e la trama si rifà a un genere particolare molto spesso snobbato che tu hai rivitalizzato con un ottimo racconto. 
9,5/10 

Caratterizzazione dei personaggi 
Inutile dire che anche i personaggi sono descritti molto bene. Questo, tra l’altro, vale non solo per il protagonista della storia, ma anche per quelli che fungono da personaggi secondari o da comparse. Hai dato voce in capitolo a tutti, regalando una personalità attraverso poche battute anche a quelli che si limitano a fare il tifo durante la partita. 
Di Rukawa, il protagonista, metti in evidenza fin da subito il carattere non proprio malleabile, una certa saccenteria, un’eccessiva sicurezza in sé stesso che egli non diniega di mostrare. Tuttavia, il ragazzo dimostra anche di non sopravvalutarsi: ciò che afferma su sé stesso e sulla sua convinzione di poter battere il forte avversario è reale poiché, di fatto, egli ne ha tutte le possibilità. Il crollo psicologico che Rukawa subisce nella prima parte del match – a tal punto da risultare quasi irriconoscibile agli occhi del pubblico – è frutto, probabilmente, della soggezione che egli prova di fronte al noto avversario. Anche se non viene detto esplicitamente, infatti, il ragazzo sa che, vincendo, egli potrà entrare a far parte della nazionale juniores. 
Inoue compare quasi di punto in bianco, lanciando la sfida a Rukawa. Dal contesto si capisce che egli è un grande campione del passato ancora in fiorente attività. Egli si presenta al cospetto dei ragazzi con uno scopo bene preciso e proprio la sua determinazione spinge probabilmente Rukawa a rispondere in modo brusco e altezzoso. Inoue non pronuncia molte battute: il suo obbiettivo, in fondo, è quello di studiare Rukawa e scoprire se veramente il ragazzo sarà in grado di batterlo. Il fatto che ciò avvenga è fonte di soddisfazione per il “vecchietto”, il cui scopo non è altro che capire se Rukawa potrà entrare o meno a far parte della nazionale juniores. 
Gli altri personaggi che compaiono in sottofondo non sono rilevanti dal punto di vista della trama – e il protagonista stesso, vittima del suo carattere non proprio amichevole e cordiale, non presta loro molte attenzioni – però ci sono e, nel momento della sfida, fanno sentire le loro voci manifestando perplessità o fiducia. 
Insomma, le caratterizzazioni sono tutte molto realistiche e ben costruite, proporzionalmente al ruolo ricoperto da ogni singolo personaggio all’interno della storia. 
10/10 

Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto 
Nonostante le perplessità che hai espresso nelle note circa la presenza di un OC, puoi stare tranquilla: non hai violato alcuna regola del bando. Lo specchietto è ben impostato e le informazioni inserite sono coerenti con quanto riscontrato nel testo durante la lettura. Ottima l’introduzione, che consiste nella citazione di una parte a mio dire rilevante della storia, e ottime anche le note, chiare e concise. 
5/5 

Gradimento personale 
Leggo molto raramente storie di genere sportivo, un po’ perché non sono molto comuni su questo sito, un po’ perché i miei fandom preferiti si basano principalmente su altri generi. Diciamo, insomma, che la tua storia è stata una piacevole sorpresa, e anche per questo motivo credo che meriti il primo posto in classifica. Hai osato, e hai presentato un racconto che sicuramente non è stato facilissimo da scrivere. La tua storia è scritta con cura e, nonostante gli errori che ti ho segnalato – ai quali un buon beta reader può far fronte senza problemi – dimostra che l’hai scritta con attenzione. 
Ripeto, non ho riscontrato buchi narrativi e la trama è coinvolgente dall’inizio alla fine. 
Complimenti! 

42/45