Recensioni per
La teoria dei limiti (da applicarsi all'amore)
di aniasolary

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/02/17, ore 20:28
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia mi ha emozionata come poche e ritengo che sia meritevolissima di entrare tra le scelte del sito.
Ha uno stile unico, che riesce a coniugare la fluidità con un registro raffinato e piuttosto elevato.
L'introspezione dei caratteri è perfetta: con poche parole o gesti senti già di conoscere il personaggio come se fosse vivo, e riesci a capirlo nel profondo.
L'autrice ha saputo trattare tematiche delicate in maniera sublime, rimanendo in perfetto equilibrio tra dolore e razionalità, senza mai sconfinare in uno dei due eccessi.
E' una storia che ti lascia l'amaro in bocca ma allo stesso tempo non ti fa stare male più del dovuto: al contrario, esegue un compito molto più importante: ti stupisce e ti inonda con la verità, il realismo, la bellezza dolorosa del mondo e dei suoi eventi. E ti fa riflettere su tantissime cose, senza nemmeno dirle.
Non solo la storia merita tantissimo, ma secondo me da come è scritta si capisce subito che l'autrice stessa, in generale, ha un grande talento.

Recensore Junior
06/06/16, ore 23:57
Cap. 1:

Guardo molto a lungo il corpo di un scritto
fino a perdere di vista ciò che non sia più corpo
e sentire separato fra le mani
un filo di parole


Non è semplice da narrare la cultura brasiliana, non è affatto semplice. A partite dalle sue variegate influenze e mistificazioni date dal suo fascino, devo ammettere che il risultato visto qui è molto, molto buono. Sebe è il riflesso di una dualità tra raziocinio e forza della natura, figlio d'una donna lontana dai clamori e dalla fretta di una società brasiliana spaccata nelle sue origini. E vive tale dualità, in ogni campo della sua vita. Uno di questi è l'amore, amore del quale prova a delineare delle ipotesi, uno studio certosino; una impresa destinata a fallire in principio.

Le descrizioni sono fotografiche, ma allo stesso tempo pregne d'emozioni senza scadere nell'opulenza di termini. I personaggi sono ben distinti e il rischio maggiore qui era di renderli al pari del forte scenario ivi proposto, il Brasile. La storia promette assolutamente bene, di quelle che ti lasciano con un boccone amaro perché vorresti sempre di più... 

La cosa più bella, no?

Stormwind




 

Recensore Master
04/06/16, ore 10:07
Cap. 1:

Toh, eccomi qua! Avevo detto che passavo e son passata: per le storie brevi riesco ad essere più aderente ai propositi >.>
Visto che è solo l'introduzione non mi azzardo a parlare dei personaggi perché li scoprirò proseguendo e alla fine ti potrò dire che impressione mi hanno dato. Qui mi limito a complimentarmi - e tanto - per lo stile, che ho trovato  limpido, delicato, scorrevole, indugiante sui sentimenti e le vicende senza stare là a raccontare troppo. Ho apprezzato davvero certi passaggi, soprattutto l'episodio iniziale del bordello: molto delicato ed incisivo. Forse l'avvicinamento tra i due protagonisti mi è sembrato un po' frettoloso, ma è pure vero che è tutto così immerso in un'atmosfera maliconica/spirituale (non so come dire) che ci sta perché è come se volessi soffermarti sul piano emotivo più che sulle vicende concrete in sé. E, ripeto, ho molto apprezzato come ci hai *guidato* dentro questa storia, come ho apprezzato anche l'ambientazione descritta con pochi, ma essenziali tratti - e poi è così bello questo setting che hai scelto *-*
Niente, è sicuramente un capitolo che invoglia a proseguire e lo farò certamento una volta saputo di che morte devo morire coi risultati di un esonero che mi saranno dati la prossima settimana xD
A presto e ancora complimenti :*
Pri 

Recensore Master
14/05/16, ore 09:12
Cap. 1:

Tu mi ringrazio per averti dato una possibilità, e io ricambio i ringraziamenti verso di te, Ania, per aver scritto una storia così. Davvero, sono davvero felice di averla letta e ti dirò perché: non so se lo sai (forse no xD) ma la primissima originale che abbia mai letto su efp è stata proprio una slash e quella è poi andata a finire fra le mie storie preferite quindi sì, alla fine l'importante è che una cosa sia scritta benissimo e che le emozioni escano fuori a "pioggia", o forse è meglio dire a tempesta come in questo caso xD tutti i personaggi, tutti, sono caratterizzati benissimo e il fatto che sia ambientata in Brasile dà quel tocco di originalità in più che apprezzo tantissimo, soprattutto nel periodo in cui Londra, New York e simili la fanno da padrone u.u beh, quindi volevo farti i complimenti in questa recensione e capisco bene quanto questa storia sia sentita, perché lo si capisce in ogni rigo che scrivi e lo dico da (ormai) tuo affezionato lettore ^^ alla prossima!

Recensore Veterano
12/05/16, ore 14:24
Cap. 1:

Ciao!


Non sono solita recensire le storie che trovo su questo sito per un semplice motivo: è difficile che mi colpiscano davvero, difficile che mi facciano arrivare fino alla fine del testo – un po’ perché odio leggere su uno schermo (lo ammetto) e un po’ perché non c’è nulla che riesca a catturare davvero la mia attenzione.

Ho aperto la tua storia per caso, vedendone il link sulla home di Facebook – non so se sia stata tu a condividerla, forse è stata una tua amica? Non saprei ma non è importante, in ogni caso! – ed incuriosita dal nome ci ho cliccato. Ho letto la descrizione ed ho capito che ne valeva la pena ed, infatti, così è stato.

Prima di dirti che cosa ho apprezzato, però, lascia che io ti faccia notare due piccole cose – quasi insignificanti – che ho notato e che penso potrebbero migliorare e rendere davvero perfetto questo racconto: c’è una minuscola ripetizione del verbo
“credere” in una frase che quasi apre il testo (Non mi ha mai costretto a recarmi in chiesa, a credere in qualcosa in cui non riuscissi a credere spontaneamente;) che appesantisce un po’ la lettura di quella riga e non penso che il fatto di inserirlo due volte sia stata una scelta voluta, ovviamente è una cosa nulla ma mi sembrava giusto fartelo notare.

 Il secondo accorgimento che ci terrei a fare è per quanto riguarda la scelta del corsivo, a parer mio affatica la vista dopo un paio di righe non solo di chi è miope come me, ma in generale di un po' tutti – è abbastanza comune il parere che il corsivo renda più pesante seguire un racconto –, infatti per leggere questa storia l’ho copiata ed incollata su un documento di Word perché mi avevi incuriosito davvero tanto e sapevo già che mi sarebbe piaciuto quello che stavo per leggere, ma la scelta del carattere mi rendeva difficile seguire. Inoltre, proprio a questo proposito, mi piacerebbe sapere: come mai hai deciso di utilizzare proprio il corsivo?

Anche questa è una cosa piccola, una tua scelta, ma, anche qui, mi sembrava doveroso dirtelo.



Chiusa questa piccola parentesi, ci tengo a dirti che ho apprezzato ogni singola cosa di questo tuo racconto: il tuo modo di scrivere è scorrevole, piacevole ma, soprattutto, delicato. Definire uno stile di scrittura delicato è, per me, una rarità. La delicatezza è la cosa che più cerco di raggiungere non solo nella mia scrittura, ma è qualcosa che spero di trovare anche in quella degli altri e che spesso non c’è. Nella tua storia, però, tutto sembra sussurrare – perché urlare stonerebbe con il contesto – questo aggettivo. Le descrizioni sono qualcosa di magnifico, precise ma mai monotone o noiose, il modo in cui narri è caratterizzato, a parer mio, dal fatto che il testo sembri quasi volutamente poetico, ricercato, ma se poi il lettore si sofferma a percorrere un paio di volte una frase si rende conto che non usi paroloni, non cerchi di impressionare, tu scrivi e basta, ed è proprio questo che affascina ed arriva di più al lettore. O che è arrivato, perlomeno, a me.

Ho trovato una bellezza magistrale in alcune frasi di per sé, molto semplici, per esempio: “Ero timido, e d’accordo, ci sono donne che impazziscono per i tipi così e con gli occhiali piccolini sulla punta del naso come li porti tu. Ma devi sapere com’è che si fa. Lo devi vivere.” è una frase semplice, questa, ma per qualche motivo, nel contesto che stavi descrivendo, è riuscita a colpirmi particolarmente.

Ho trovato di una dolcezza impressionante una delle scene iniziali, il primo incontro di Sebastião con un altro uomo, ho sentite le sue sensazioni nelle quali, ancora una volta, non ti sei smarrita a narrare, ma che sono arrivate nette.

Mi è piaciuto il tuo modo di caratterizzare i personaggi, nonostante non ci siano 1.500 parole di descrizione dedicate ad ognuno di loro, sei riuscita a far notare la distinzione netta che c’è e che – forse – hai voluto sottolineare tra i due amanti che si contrastano: l’ingenuità contro la quasi-vergogna, la maschera di uno e il modo in cui, l’altro, si vive invece a pieno.

Ho inserito questa storia tra le seguite e l’ultima volta che mi era successo di fare una cosa del genere risale – e non scherzo – al 2013 e l’ho fatto perché non vedo l’ora di leggere un seguito, di vedere come prosegue, di scoprire il lato matematico di 
Sebastião che hai detto verrà approfondito nelle parti che posterai successivamente.



Ti faccio i miei complimenti, sono sinceramente rimasta colpita e spero che questa storia riesca ad emergere un po’ in questo abisso di racconti che è diventato EFP, perché davvero lo meriterebbe.

Finisco il mio sproloquio – il dono della sintesi, purtroppo, non è qualcosa che posseggo – dicendoti che aspetterò con ansia un seguito, un bacio accompagnato da altri complimenti,



chilometri.✧