Cara la mia Rotina... cosa posso dire...
Inizio col dire che mi è piaciuto assai come hai descritto Yukio nella sua ostinata ricerca di un motivo valido per giustificare perché dovrebbe continuare a vivere ostinatamente giorno per giorno, quando è chiaro che gli manca qualcosa, una parte così grande di sé, da rendere tutto inutile.
Yukio non ha fatto altro che cozzare contro i muri che si è costruito attorno, ha sbattuto il muso duramente con la consapevolezza che di Imayoshi non è stato solamente infatuato... la loro non sarebbe mai potuta essere una storia di sesso fine a se stesso, buono per ammazzare il tempo, quel poco di tempo libero, che si viene a creare tra studio, esami imminenti e ancora studio...
Yukio si è trovato a convivere con un enorme peso, quello dei suoi sentimenti, e con quello della sua coscienza, che lo ha obbligato a nascondere e a negare quello che di più bello e più vero ha avuto... un amore vero, autentico, folle per Shoichi.
E nasconderlo per tutto quel tempo non ha fatto altro che soffocare nei terribili lacci del rimpianto, quell'anima che solo dopo, dopo averlo perso, si è resa conto di quanto fosse ormai effettivamente impossibile vivere senza quel ragazzo che per tre quarti del tempo lo fa imbestialire e che nel quarto rimanente è capace di farsi amare tanto da essere indispensabile.
Yukio si ritrova ad avere una vita, la propria vita in mano, senza avere idea di cosa farci... consciamente o meno, si ritrova bloccato in un eterna giostra che gli ricorda che combattere è inutile se il risultato non porta a niente...
Ha combattuto tanto per Imayoshi... contro Imayoshi... e non è servito a niente...
Ha combattuto i suoi sentimenti per Imayoshi... e non è bastato.
Ha cercato di affrancarsi da quel sentimento che lo tiene legato a quel ragazzo al punto da non saper più vivere senza... ed è stato vano.
Yukio è estremamente stanco.
Stanco di combattere... stanco di vedere vani tutti i suoi sforzi per restare a galla e respirare... stanco di sentirsi mancante di qualcosa, di fingere di non sapere cosa sia, e cercare in ogni momento di negare ostinatamente di sapere cosa fosse, chi fosse, a mancargli tanto da renderlo incompleto.
Yukio è rimasto in balia del caos dove è finito... troppo stanco per rischiare ancora, per giocare un'altra mano con il suo destino, e forse, dolorosamente consapevole di essere diventato codardo... qualcosa che stona enormemente con quello che è stato Yukio un tempo.
Kise è adorabile... e Aomine anche lo è... Kise non riesce a dire di non a quello che considera il suo senpai, e non si sognerebbe mai di metterlo alla porta pure se questo potrebbe, alla lunga, mettere in serio pericolo l'andamento della sua convivenza con Daiki.
Ma non può voltargli le spalle, e infatti non smette di incoraggiarlo, di spronarlo, di insistere nel cercare uno spiraglio con cui penetrare i muri che Yukio si è costruito attorno...
E rimane in piedi nonostante dall'altra parte non ci siano sempre parole gentili.
Daiki fa un grandissimo sfoggio di pazienza... tollera tanto per amore di Kise... tollera quell'ingombrante e scomoda presenza nella loro casa, il fatto che questo comporti una certa mancanza di privacy, tollera il fatto che Yukio sembri crogiolarsi in una sorta di stasi dove sembra essere regredito ad adolescente ribelle e Daiki e Ryouta si siano ritrovati, volenti o nolenti, a fargli da genitori.
Daiki sfonda quei muri senza delicatezza... se con le buone maniere non è servito, allora con le cattive si arriverà a una soluzione, bella o brutta che fosse.
E metterlo sul primo aereo disponibile per fare in modo che cada in braccio al suo vecchio senpai gli sembra la soluzione più adeguata.
Non sta molto a pensare al fatto che avrebbero potuto non incontrarsi mai... per istinto è stato certo del fatto che si sarebbero rivisti Imayoshi e Kasamatsu... e fortunatamente è stato così.
E qui vediamo uno Yukio diverso... alle prese con uno stile nel vestire che ha molto più a che fare con Kise che con lui... e lo rivediamo inveire contro il kohai... e questo mi era mancato...
Yukio è in continua evoluzione...
E quando arriva alla destinazione ultima del suo viaggio, fa fatica ad adattarsi ad un mondo che gli sembra fin troppo vivace, colorato, rumoso per i suoi gusti... ed è stato assai tenero vederlo andare nel panico quando riceve delle attenzioni...
Da quel viaggio non si aspetta niente... e improvvisamente trova tutto...
Crolla, nel pieno del caos della propria esistenza, quando rivede Imayoshi, quando per una cieca volontà che non riesce a reprimere fa di tutto per incrociarlo, salvo poi ritrovarsi a correre dietro a quello che è diventato il suo sogno, mai ammesso, quel desiderio concupito che è diventato la fine e il principio della propria esistenza, e senza il quale non ha più ragione vivere.
Yukio ama di un amore viscerale, di petto, quando il suo cuore esplode, di pancia, quando urla con tutto il fiato che ha, ama con gli occhi quando vorrebbe incenerire con uno sguardo quell'unica persona che ha fatto scempio di lui, ama con l'anima perché sente di essere di nuovo se stesso solo quando ha quell'uomo davanti.
Il loro aspetto è cambiato, ma gli occhi sono gli stessi... si riconoscono pur senza toccarsi mai apertamente e mai come vorrebbero, dimentichi del tempo, di tutte le ragioni per cui non dovrebbero consumarsi e aversi fino a rimanere senza niente, niente che non sia in possesso dell'altro.
E la canzone alla fine della storia tesse la fine di quello che è e sarebbe stato il loro futuro da quel momento in avanti, una volta che hanno ammesso entrambi quel sentimento, una volta che questo ha avuto finalmente un nome, il suo nome.
Amore.
Senza il quale nessuno dei due più sopravvivere.
Yukio sarà con lui per sempre. Perché adesso che lo ha ritrovato, e ora che è sicuro di ciò che prova e di cosa l'altro sente nei suoi confronti, non c'è nulla che avrebbe potuto scalfire quella certezza, la certezza di amare e di essere amato dall'unica persona che riesce ad essere tutto semplicemente standogli accanto, tanto vicino da poterlo toccare senza lasciarlo andare mai più...
Cara cara Rotina... Yukio e Shoichi sono adorabili... e la scimmietta è adorabile...
e ti ho già detto quanto ami Imayoshi alle prese con le testuggini... ce lo vedo proprio a sorridere flemmatico, pensando che è proprio da lui una vita calma, lenta, senza scossoni...
Perché per quanto abbia voluto fingere di non sentire e provare, Shoichi ha sentito e subito gli effetti di quel distacco che nessuno dei due ha mai voluto e che nessuno dei due ha fatto niente per evitare.
Hanno perso tanto tempo ma ne avrebbero avuto di più... tanto di più, per ricucire gli strappi e creare insieme un legame ancor più resistente di quello che hanno tanto cercato di spezzare, coi silenzi, coi segreti, con le menzogne...
E siccome io amo tantissimo i finali felici, sono proprio contenta di come sia andata tra di loro.
Davvero tanto.
Un abbraccio grande Rotin Rotina!!! |
