Recensioni per
La Regina è morta, lunga vita alla Regina.
di adrasteia

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/07/16, ore 08:08

Valutazione del contest: Somewhere, over the ratings
adrasteia/viktoria con: La Regina è morta, lunga vita alla Regina

Grammatica, 9.5/10 punti

poeti nessuno chiederò più il fuoco - chiederà
del libro assegnatali  - assegnatagli
Sviste per le quali non sottraggo punteggio:
“Burocratichese”… è come “petaloso”: non esiste, ma si può usare! ^^

Stile e lessico, 14/15 punti
“Tra gli stupidi gli infelici sono rari”.
Parto con questa bellissima e purtroppo veritiera affermazione, per fare una considerazione iniziale: lo stile mi è piaciuto, è assolutamente adatto alla storia, ma quello che spicca di più è il contenuto. D’accordo, non c’è un voto per questo, ma non posso fare a meno di notare l’importanza e profondità della vicenda che hai scelto di trattare, per di più scrivendo in pochissimo tempo.
Il linguaggio è corretto, con periodi anche lunghi che apprezzo molto, purché come in questo caso non ci perda durante la lettura. Forse sei arrivata ad essere un tantino prolissa (non hai rispettato il limite di 2000 parole scrivendone circa 2500, ma non vedo perché escludere la storia: ho solo tolto mezzo punto per aver bypassato le linee del bando).
Lo stile è maturo e — appropriatamente all’argomento trattato — molto accademico e curato: l’impressione iniziale è quella di leggere davvero un saggio, ma la vicenda diventa protagonista dopo il primo terzo del racconto.
La lettura è abbastanza scorrevole, anche se richiede concentrazione per non trascurare i molti messaggi significativi che hai suggerito al lettore, che viene chiamato in causa, visto che gli interrogativi che rattristano il professore potrebbero essere quelli di tutti noi che amiamo tanto quel meraviglioso mondo che è un libro.
Non ci sono tentennamenti nelle tue espressioni, il testo è gradevolmente omogeneo e non lascia dubbi sulla tua padronanza del linguaggio; non ci sono ripetizioni, eppure hai girato intorno ad un argomento centrale che poteva essere insidioso, perché naturalmente alcuni concetti sono ribaditi, (non ripetuti inutilmente) ma non si ha mai la sensazione di trovarsi “fermi”, non so se mi spiego.
La descrizione dei ragazzini che cresce a dosi di “Uomini e Donne” mi vede partecipe della tua disapprovazione, le parole apparentemente distaccate con cui il Professore descrive il rapporto con la famiglia mi hanno stupita.
Il quadro che hai mostrato sembra descrivere una situazione modello, con la mamma che legge le fiabe, ed il padre che suona. Eppure, un rigo dopo, dici che lui non è dotato di tanta umanità. Inizialmente sono rimasta perplessa, poi ho capito: non c’è sentimentalismo in questa OS, anche se non parla solo di fatti estremamente tragici, visto che la morte è simbolica.
È questione di stile adulto e pensieri non prevedibili; non mi resta che chiedermi (o chiederti) se sei un’insegnante anche tu: sembra impossibile che non ci sia autobiografia in un’introspettiva di questo livello.

Rating Creativo, 13/15 punti
Il grigio è un suicidio che non si ha il coraggio di compiere.
Qui, purtroppo devo fare una sottrazione di due punti: malgrado le sensazioni legate al colore Grigio siano semplicemente perfette, indiscutibili e universali, non hai adempiuto proprio alla richiesta sulla quale si basava il contest, cioè formulare lo specchietto di un ipotetico Rating (in questo caso Grigio), non solo dire cosa rappresenta il grigio.
Manca l’indicazione principale - cioè la fascia di età adatta - i suggerimenti (ad esempio  K+, cioè anche per bambini ma con la presenza di genitori) o come avevo consigliato un elenco di generi e avvertimenti indicati. Non ho lasciato uno specchietto precompilato per vedere come l’avreste inteso, e spero con questo di non aver confuso le acque!
Più che un rating, sembra che il colore debba dare il tono al racconto.
In questo caso avresti fatto benissimo: più Grigio di così non si può. Ci sono tristezza, disillusione e amarezza, una vita non realizzata, un sogno che ha rivelato i suoi piccoli inganni.
Una semplice borsa di pelle può trasformarsi nel simbolo della riuscita sociale, cosa che sarebbe stata banalmente facile se avessi parlato di una Ferrari; ci sono piccole mire di piccole persone, come la moglie del professore.
Abbiamo il tono dimesso di quest’ultimo, il suo senso di umiliazione quasi in ogni cosa che fa: il cadavere della letteratura, che giustamente non ha nulla di macabro, ma come tutto quello che è morto, parla di privazione e mancanza.
Gli studenti di questa OS sono le classiche braccia strappate all’agricoltura, ma neppure i peggiori che esistano: sono standard. Non c’è definizione più grigia di questa.

Trama/originalità, 4/5
L’originalità è il pregio più grande della tua storia. Non avevo mai letto in un contest un tema così serio, uno svolgimento che non cerca effetti speciali ma di lasciare qualcosa su cui riflettere.
A tratti è una biografia, in altri ha il taglio di un’introspettiva, e fino alla fine mi ha portata a chiedermi se ci sarebbe stato un tentativo di riscatto, un piccolo guizzo di orgoglio. Ma no, il grigio non è per un eroe, neppure un eroe borghese.
La trama è necessariamente semplice, capisco la necessità. C’è l’indagine, ma dalle note iniziali sappiamo già che è una morte “virtuale”, quindi non possiamo dubitare di stare leggendo un poliziesco, abbiamo già la soluzione. Gli avvenimenti sono per lo più ricordi, che servono ad approfondire il punto di vista del protagonista.

Personaggio/i, 5/5
I personaggi sono veri, quasi fastidiosamente. Probabilmente stai descrivendo il tuo e il mio vicino di casa, e pensa che non ci si può neppure lamentare troppo. Il professore è Grigio, ma c’è tanta bruttura in giro che ci si può accontentare di certo di uomini così, rassicuranti della loro prevedibilità, normalità.
La moglie è squallida, è quella che mi è rimasta più impressa, anche se compare per due righe è l’apoteosi della pochezza.
La dottoressa è asettica, professionale, poco interessante. Sembra tutta composta solo dei suoi titoli accademici, e anche qui, perché darle torto? Fa il suo dovere, senza però sprecarsi in un gesto umano, di commiserazione. Non ci sono personaggi peggiori e migliori, perché come la maggior parte delle persone sono semplicemente egoisti, disturbati dalle pretese emotive altrui, stressati. Ora vado in poltrona, prendo il mio Oscar Mondadori e leggo. Non è un pezzo da libreria, ma mi solleverà il morale.

Gradimento personale, 4.75/5
Avrai capito che sono colpita da questo lavoro, perché è qualcosa che non mi sarei aspettata.
Le apparenti contraddizioni si spiegano da sole col carattere insicuro dei protagonisti, le considerazioni sono giuste ma a volte anche contestabili; (non come tua capacità letteraria!) ad esempio lo “scontro generazionale” tra e-book e libri cartacei, che in realtà hanno pregi e difetti entrambi.
Credo che questo sia un ottimo grigio, una terra di nessuno, dove tutto si può dire e negare. Certo, hai usato 500 parole in più, ma anche se avessi tagliato un po’ il senso del tuo messaggio sarebbe passato benissimo lo stesso, certo non si sarebbe perso in una nebbiolina grigiastra…

Totale: totale: 50.25/55 punti