buh!
eieiei, indovina chi è tornata? mi vuoi male, lo so.

MEOW.
benvenuti nel disagio di ilaria<:
ti scrivo questa recensione con tutta l'angoscia che ho. ma andiamo con calma.
innanzitutto, tu, ehi!, tu che stai leggendo questa recensione- perché dovresti essere il/la destinatario/a-, hai appena fatto un balzo tra i miei autori preferiti.
Sì, sarai tipo:" ma chi te lo ha chiesto", solo che mi sembrava carino informare, ecco.
Ho praticamente letto tutte le tue storie in mezza mattinata, dunque vorrai perdonarmi il ritardo con cui lascio la seconda recensione della vita. Sai, sono le 21:57 e, al contrario delle altre ore, adesso non ho una beata minchia da fare.
Anyway! Appena ho letto questa OS sono rimasta perplessa, poi l'ho riletta, ho assimilato e l'ho passata a tutti i compagni della mia fila che sono ventuti a vedere Civil War. Migliore amica compresa, che non ha capito. Ma sorvoliamo!
A parte il fatto che prima di questo, io non credevo che qualcuno scrivesse di questa coppia o tanto meno che esistesse. Aspetta, mi esprimo meglio: io li shippo in una maniera assoluta, a livello Stony e giù di lì, solo che nessuno capiva la mia ship. Erano tutti del tipo:" Bucky e Natasha? Ma se manco si conosco!" { però okay, dai, a conoscersi si conoscono! }
io ogni caso, sto straparlando.
Dunque, ti ringrazio per questo piccolo capolavoro. Mi hai fatto sfogare,e riversare un po' delle lacrime che mi porto dentro- maledetta depressione.
Quando leggo cose del genere, mi meraviglio ancora del potere della scrittura!
Mi è piaciuta tantissimo la storia, per la forma e il contenuto, che andavano davvero a braccetto, a pari passo.
Ho immaginato il momento, un po' buio, un po' triste, e contro tutto questo si stagliava il rosso scarlatto dei loro crimini.
Credo che tutte le nostre azioni siano indelebili, involontarie o meno. Forse, si possono perdonare.
Ad esempio, proprio come hai detto tu, Natasha ha Bucky e Bucky ha Natasha. { i'm sorry, non ci riesco proprio a chiamarlo James. }
E per quanto tra di loro potranno perdonarsi, sostenersi, scrutarsi negli occhi fino a trovarne sollievo, quelle azioni restano indelebili.
Semplicemente perché non si può tornare indietro. Perché modificheranno per sempre ciò che saremo. È proprio vero: il passato è un'incognita che disegna i giorni che non vivremo mai. E purtroppo, noi esistiamo nella convinzione che sarebbero stati meglio di quelli che abbiamo vissuto.
Anche io, ora come ora, -detto sinceramente, attraverso questo schermo e spiaggiata su questo letto- vorrei tornare indietro per cambiare così tante cose. E non si può. E fa schifo. E fa male.
È un concetto bellissimo, in cui io credo fermamente e che emerge nella tua storia. Oddio, non c'è scritto, non è mica nero su bianco, ma un po' più nel profondo... si può sentire.
Forse non volevi nemmeno dire questo a noi cge leggiamo, ma io ho percepito questo. E grazie, perché è stata una liberazione momentanea da un bel fardello di mali.
Insomma, la storia mi ha fatto tremare, dall'inzio alla fine. E sono più che stupita che questa sia la prima recensione! Perché questa è una delle storie che merita di più tra tutte quelle che io abbia mai letto.
E così, ci tenevo a lasciare il mio inutile e stupido commento.
Poi magari ti dico altro. O ti recensisco altro. Adesso mi devo ancora riprendere.
Con affetto,
-ilaria.