Recensioni per
Nostos
di Clockwise

Questa storia ha ottenuto 34 recensioni.
Positive : 34
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/05/16, ore 15:11
Cap. 5:

Ciao, dunque. Ho tentennato a lungo su questa storia. Tanto e forse persino troppo. In un primo momento non riuscivo a decidermi se iniziare a leggerla oppure no, poi invece non sapevo se lasciarti o meno una recensione. Mi ritrovo qui a commentare il quinto capitolo, e non il sesto, per una ragione ben precisa. Di fatto, non ho ancora deciso se andrò o meno, avanti nella lettura. Non che non sia bella o che abbia qualche difetto narrativo o stilistico, affatto! Solo che... beh, non è facile da spiegare. Ma ci proverò.

Inizio col dire che sono una che non si fa pregiudizi e se, per caso, trovo una storia nuova di un autore le cui opere non ho apprezzato o non ho apprezzato del tutto, in passato, la leggo lo stesso perché sono la prima a sapere che un autore cambia le proprie idee, muta lo stile, migliora la grammatica... Nel tuo caso, però, la mia indecisione iniziale risiedeva nel fatto che vedevo avvertimenti molto positivi (una storia sentimentale per me è una storia che parla di amore, di sentimenti, emozioni... e se poi ci aggiungi l'introspettivo, ci vado a nozze!) e la cosa, ti confesso, inizialmente mi ha confusa perché mi sembrava di ricordare, dalla tua serie di storie che inizia con Aforismi, che avessi un po' cambiato idea sul Johnlock (e ovviamente va benissimo, non fraintendermi). Per questo ho indugiato a lungo prima di iniziarla, perché non sapevo bene cosa aspettarmi. E guarda, non sono una che mette etichette, al contrario le detesto. Ma quando mi appresto a leggere una storia, così come guardare un film o una serie tv, mi piacerebbe sapere quali potrebbero essere le linee generali. Se, per esempio, entro nel fandom di Sherlock e trovo una tua storia, subito mi viene in mente cos'hai scritto o non scritto in passato e magari mi ricordo subito che una determinata coppia non ti piace, poi però vedo avvertimenti che lasciano intendere che, invece, quelle idee tu le abbia cambiate (forse di poco, magari di tanto oppure solo in parte. Va benissimo ed è anche normale)... ecco spero mi sia concessa un po' di confusione. Per queste ragioni ho pensato di lasciare la tua fic da parte e, magari, riprenderla più avanti. Cosa che ho fatto fino all'altra sera quando ho iniziato a leggerla, vuoi per più che altro per curiosità o magari perché, come accennavo prima, non sono solita dare etichette e ritenere che un qualcuno sia "X" esclusivamente perché in passato ha scritto di un dato argomento. Non l'ho voluto fare nel tuo caso e sono felice di averla iniziata. Però... c'è un però.

Sì, la storia non si può dire che sia scritta male. Anzi. Ricordavo bene il tuo modo di scrivere, mi piaceva e mi piace. Sapevo la maniera che hai di trattare i personaggi, la capacità di creare una trama avvincente, l'ottima introspezione... in questo senso non sono rimasta affatto delusa. Ma non so, e te lo dico molto onestamente, se continuerò la lettura. Prima accennavo al fatto di essere rimasta spiazzata dagli avvertimenti che hai inserito, ecco la sensazione è aumentata più andavo avanti con i capitoli. Perché mi aspettavo una trama sentimentale e romantica, e invece ho trovato tematiche angst e quasi drammatiche, unite a idee che, seppur legittime, non condivido (soprattutto riguardo Sherlock). Tutti concetti che mi sembrava di ricordare ti appartenessero, che erano il frutto dei miei dubbi iniziali perché li avevo già visti in tue storie passate. Risentimento, su tutto. Questo Sherlock che vedo distante anni luce dal modo in cui io concepisco il personaggio (attenzione: non ho detto OOC, solo diverso dalla mia idea.). E poi, anni che passano senza che i due si dicano la verità e, magari, quando succede non riescono a vivere il loro sentimento e il loro amore. Sono tutte tematiche più che lecite, uno può scrivere quello che vuole e concepire i personaggi come preferisce perché la libertà, e specialmente quella interpretativa, è sacrosanta. Io, però, trovo queste tematiche opprimenti. Immensamente angst. Troppo angst... davvero, non riesco a reggere tutto questo dolore e detto/non detto. Di sentimentale ho visto davvero molto poco, anzi nulla. Vedere gli anni che passano e leggere dell'incapacità di due uomini di parlarsi e di riuscire ad amarsi come dovrebbero, nonostante sappiano di provare amore uno per l'altro... ecco, al momento non credo di riuscire ad andare oltre il capitolo 5 per quanto, e anche qui sono onesta, Amanda sia interessante. Ben caratterizzata e con un background credibile. Hai preso un personaggio femminile originale e lo hai reso plausibile all'interno di fandom come questo in cui, i figli di Sherlock o di John, li ho visti ritratti davvero in tutti i modi possibili e immaginabili. Beh, Amanda l'ho trovata originale e anche avvincente la trama che la riguarda. Sì, anche i ricordi del passato che s'intrecciano al presente sono facili da seguire (cosa affatto scontata).

Questa storia ha davvero tanti punti a suo favore e la stoffa per diventare qualcosa di ancora più bello. Ma adesso come adesso io non so se ce la faccio a leggere di questi John e Sherlock. Chissà, magari più avanti e quando l'avrai terminata riuscirò a proseguire oltre il capitolo 5. Al momento no, e mi dispiace davvero perché ti meriteresti molta più visibilità e recensioni di quante tu non ne abbia.
Koa


Ps. Tengo a precisare un particolare. La mia non è una critica. Anzi, la storia è bella e godibile sotto molti punti di vista, ci tenevo semplicemente a spiegare, secondo quella che è un'opinione del tutto soggettiva e molto personale (e quindi opinabile) la ragione per cui l'ho letta ma non la seguirò oltre. Almeno per ora.

Recensore Master
22/05/16, ore 22:53
Cap. 5:

Splendido inizio, con un tuffo nell’atmosfera goliardica ma accogliente del 221b, dei “vecchi” tempi, con tante cose e tante emozioni taciute e non condivise. Due persone le cui esistenze, ad un certo punto, come succede nella vita, s’intrecciano e percorrono un tratto del cammino insieme. Ma, per quanto riguarda Sh e John, non si è avuto il coraggio, o forse il tempo ed il modo, di liberare l’energia di quello che intercorreva fra loro. Nel ritorno al presente ritroviamo la dolce Molly, ora moglie di Lestrade, sempre innamorata senza speranza di Holmes, sempre alla ricerca di un qualche segno di lui che le dia la spinta per continuare a vivere un matrimonio che immaginiamo sereno ma non all’apice della felicità, almeno per quanto la riguarda. Hai trattato questo passaggio con una precisione che ci riporta ai casi della vera quotidianità, tanto, per esempio, è verosimile la titubanza della Hooper per arrivare, nel suo dialogo con Watson, alla domanda che le sta più a cuore (“…E Sherlock?..”). Nell’intersecare, poi, abilmente i piani temporali, ricuci i fili che si erano spezzati e prepari, penso, un incontro che aleggia fin dall’inizio di questa ff. Non tanto tra Amanda e il padre, chiunque esso sia, ma tra Sh e John, dopo sette lunghi anni di separazione. Uno di quelle lievi tracce perdute, cui accennavo nella frase precedente, è ciò che afferma il Bardo nel sonetto e che cioè l’amore è come una stella che guida chi percorre un lungo viaggio, non lo abbandona mai e questo è il legame che sentiamo tra i due protagonisti pur nella lontananza del tempo, delle circostanze e dei meccanismi imprevisti della vita (“…Io sono sposato con il mio lavoro, tu con Mary…È troppo tardi…Una parola, Sherlock, una parola sarebbe bastata…”). A proposito del momento finale del capitolo, dico che è carico di tensione emotiva, mi ha veramente coinvolto, grazie soprattutto alla tua capacità di rappresentare le emozioni e la grandezza dei sentimenti con parole lievi, leggere, quasi tu avessi timore di offuscare lo splendore di quel fiume impetuoso (“…silenzio… La luce fioca del mattino… tepore soffuso… baci soffici…un sussurro della consistenza del mattino…”). A conclusione voglio che non vada perduta una “perla” come la seguente, una delle descrizioni più azzeccate della voce di Sh: “…Era come venire inghiottiti da un mare di seta scura, di soffice velluto…”. E chi non vorrebbe nuotare in un mare del genere?!

Recensore Veterano
22/05/16, ore 16:09
Cap. 5:

Ci vuole bravura (ce ne vuole davvero molta) per muoversi tra i piani temporali come sai fare tu.

Ancora più ne occorre per riuscire a dare un taglio "cinematografico" a quanto si scrive, a rendere le immagini così vivide.

Insomma, questa storia è un vero e proprio viaggio, ed è calibrato alla perfezione. Tutto conduce al qui ed ora, al presente, ma ci viene svelato poco a poco, con grande maestria.

Insomma, rinnovo i miei più sinceri complimenti.

Non vedo l'ora di giungere al centro. Al momento di rottura.
Alla spiegazione.

E l'attesa generata è un'altra prova della validità di questa storia.

B.