Sono felice di leggere qualcosa di tuo anche nella sezione dedicata ai miei amati saint. Ho deciso di cominciare da una oneshot e credo che leggerò anche il resto, perché anche qui non mi deludi affatto. Il tuo stile è evicativo, pieno di poesia, il modo delicato e intenso con cui fai risaltare le emozioni... Attraverso i gesti più che con la descrizione vera e propria, vedi i protagonisti della scena e i loro visi, con ciò che provano, risalta davanti a chi legge, trascinandolo senza possibilità di sottrarsi all'incanto che ne viene fuori. Mu è uno dei miei prediletti e voglio molto bene anche ad Aiolia ed Aiolos, il modo in cui li hai fatti interagire mi ha colpito, non c'è nulla di scontato nella tua fic, anzi, all'inizio ero confusa, non capivo cosa stesse accadendo e quando mi sono resa conto di quale fosse il ruolo di Mu ho pensato che fosse geniale. Alla fine della lettura mi sono trovata emozionata e con quella sensazione che viene definita "avere le farfalline nello stomaco" ^^
Va diretta nei miei preferiti :*

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Mamma mia, ci ho messo un po' a capire cosa stavo leggendo... ç__ç
Non avevo capito che era il seguito della precedente, nè chi fosse a parlare.
Alla prima lettura mi ero persa metà del senso, ho dovuto ricominciare da capo. Un po' perchè - ormai lo sai - non conosco abbastanza bene Saint Seya, ed un po' perchè questa volta ti sei divertita a creare la storia come se fosse un involucro curvo, un guscio di uovo Fabergè che non sono riuscita ad apprezzare finchè non l'ho visto intero.
Scusami per la definizione delirante, ma è esattamente l'immagine che mi si è formata...
L'inizio ed il finale (quasi mini-prologo e mini-epilogo) sono le due parentesi dentro cui si apre il nucleo centrale, ma non per questo mi sono piaciute di meno. Anzi, ho adorato il finale, con lo smarrimento di Mu, che si rende conto di non avere idea di cosa sia successo (e di essere stato messo in mezzo a qualcosa che non lo dovrebbe riguardare) e la consapevolezza di Aiolia, che invece ha capito tutto e sa di aver toccato, anche solo per un istante, l'amatissimo fratello.
Il dialogo tra i due fratelli è sconnesso e riluttante, bloccato dal dover filtrare attraverso le sembianze di Mu, complicato da ciò che c'è tra Mu ed Aiolia, reso faticoso dalla consistenza impalpabile di Aiolos, che fatica a restare concentrato in questa forma effimera. Il suo sforzo per rimanere nel mondo mi ha ricordato il Cavaliere inestistente di Calvino.
Il vederlo tornare attraverso l'armatura mi ha fatto pensare a ciò di cui avevamo parlato tempo fa: è vero, quando un personaggio delle storie di quei tempi moriva, era morto davvero. Sappiamo che è meglio così, ma non possiamo rinunciare a lasciargli prendere qualche fugace respiro nelle nostre storie, seppur senza farlo tornare davvero in vita...

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Di questa storia ho amato le descrizioni. La voce narrante di Aiolos, la pioggia che incombe e poi scroscia, l'incertezza del tempo - mattina o pomeriggio non si capisce - la delicatezza che permea questo momento come ad avvolgerlo in un batuffolo di cotone, di bambagia. La stessa che si mette a protezione delle bomboniere di cristallo.
Io non amo le storie in prima persona - né quelle con tematiche incest, seppur velate - sicché questa storia è stata una sfida anche per me. Ma è stato piacevole e molto interessante addentrarmi in questo momento. Non so perché Mu abbia indossato l'armatura del Sagittario (suppongo che la risposta sia nella fic precedente), ma quest'omissione non mi ha distratto. Anzi. Mi sono lasciata prendere per la manina e condurre piano piano, sedendomi su un capitello ad osservare la scena. E ho sentito i pensieri di Aiolos, il suo desiderio di parlare col fratello, anche a costo di eclissarsi, anche a costo che la sua piccola scintilla si spenga, una volta per tutte.
Davvero, un piccolo gioiellino che sono felicissima di aver trovato in questa sezione.
Un abbraccio

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