Recensioni per
Il prezzo dell'onore
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/04/21, ore 19:55

Caro Old, sono andato a pescare tra i tuoi primi scritti, anzi proprio il tuo primissimo (quanto meno il tuo primissimo qui) sapendo che comunque avrei pescato bene. Avrei quasi voglia di chiederti da quanti anni scrivi, così giusto x farmi un'idea...
Nelle lezioni di storia, Sparta viene sempre presentata come una città - stato di soldati, che apparentemente non ha prodotto nulla di rimarchevole, nulla che si possa considerare arte. In realtà, guerra a parte, ha prodotto un modo di vivere che in questa storia emerge ed è descritto molto bene: ed è un modo di vivere che può insegnare tanto. Coltivare la sincerità, il coraggio, il rigore morale prima ancora che disciplinare sono "esercizi" che richiedono un allenamento continuo, un confronto continuo così come la pratica sportiva e, se si vuole, qualsiasi applicazione che intenda diventare arte. Far diventare arte la vita, decisamente non è facile, pur se questo penso sia lo scopo ultimo di una vita umana ben vissuta.
Bella questa storia di formazione e dedizione che si svolge in un contesto così lontano dal nostro. Bellissima la simbologia dell'aquila, animale sacro a Zeus, che si fa dapprima presagio in un sogno e poi compimento. C'è molto insegnamento morale in questa storia, e una ricostruzione che rende appieno il valore, gli usi e costumi di una civiltà remota, nota solo di nome ma mai realmente approfondita nei libri di storia. La scelta di questi temi e il modo in ci li hai trattati rivelano tra l'altro un'anima bella, nobile. Sai colpire e commuovere. Grazie.

Il sodalizio che si stabilì quella notte ricevette grande consenso e divenne in breve pietra di paragone per tutti gli altri.
Andromaco s’era fatto padre, precettore e giudice a un tempo, vigilava costantemente sulla condotta del ragazzo, stimolando con la dottrina e con l’esempio le sue qualità morali. Né sarebbe potuto esistere un censore più inflessibile di ogni comportamento che non fosse improntato alla virtù e alla nobiltà d’animo più integre e pure.
Come aveva previsto Polinice, inoltre, Andromaco, già inflessibile, era diventato ancora più rigoroso e severo negli allenamenti.
Lungi dall’essere compianto, Democrito era guardato con invidia dai coetanei. Essi infatti lo vedevano migliorare di giorno in giorno, come una pianta giovane e vigorosa che sotto le cure di un esperto giardiniere fruttifica mostrando tutto il suo rigoglio.
Agli altri uomini gli anziani citavano la condotta di Andromaco come esempio.
I due erano felici. Il ragazzo spinto dal desiderio di apparire sempre migliore agli occhi dell’amato, questi animato dal nobile intento di fare di lui il più degno degli Spartiati, s’innalzavano sempre di più, e al pari degli dei immortali avevano l’impressione di vedere tutto dall’alto, circonfusi d’una luce d’inimmaginabile nitore.
Forse la folla stava acclamando, ma fu come se sulla scena calasse una campana di perfetto silenzio.
Nel cielo terso si librò una grande aquila, che batté possente le ali e lanciò un grido acuto.

Nuovo recensore
20/01/21, ore 20:24

Sai, mi hai fatto venire voglia di pubblicare una storia sull'Ordine Teutonico che ho in cantiere da anni, visto la quantità di Germania che c'è nel tuo profilo! Insomma, mi hai contagiato.

Ad ogni modo, parliamo della storia in questione. Beh, come posso considerare una storia simile visto la mia bandiera del profilo? L'ho amata. L'avevo già occhieggiata mesi fa, ma per una cosa o l'altra non ho mai avuto il tempo di leggerla.

Democrito e Andromaco mi hanno ricordato moltissimo Cidone e Clizio, ti faccio i complimenti per come hai saputo trattare la mentalità omoerotica dell'Antica Grecia. Fra tutte le porcherie che ci dobbiamo sciorinare su questo periodo, Xena su tutti, questa storia è una boccata d'aria pura.

"Sto nascosto come un Ilota perchè voglio spiarti?", ho adorato questa frase, hai sfruttato la somiglianza con la parola idiota, vero?

Una storia fenomenale. Davvero bellissima.

Recensore Master
04/01/20, ore 16:22

Recensione premio 1/3 per il contest "My favourite things"


***L'unico modo per venire a capo del problema, rifletté Democrito, che comunque non aveva ancora abbandonato l'idea di diventare amante di Andromaco, era quello di migliorare se stesso.
Portare la virtù al massimo grado, divenire il migliore e quindi il più desiderabile.***
Quanto vorrei che tutti ragionassero così! Questa è una delle poche buone abitudini che ho: se voglio piacere a qualcuno, invece di rompergli le scatole cerco di migliorarmi senza attirare la sua attenzione ma mettendomi in condizione che si accorga lei/lui di me.

Lo "strigile", l'ho visto una settimana fa ad un museo ^^ Lì avevano scritto "striglio" ma è la stessa cosa. E sai quale altra cosa fighissima c'era? Un modellino di scheletro in bronzo lungo non più di dieci cm, e chissà quanto era antico.

Chiudo l'ot e proseguo. Nel frattempo mi limito ad aggiungere che Democrito mi sta simpatico perché è un bravo ragazzo, è umile ma sa di valere perciò non si mette in testa strane idee e se vuole provarci con Andromaco è perché lo desidera davvero, non lo fa per vanità o per egoismo. Sto quindi con la speranza che troverà il modo di ottenere le sue attenzioni e diventare il suo amante, checché ne dica il suo amico!

Scrivendo di quello detto Il toro, "per entrare a far parte del pancratisti." - dei.

***Sapeva inoltre che quei motti di spirito servivano anche per metterlo alla prova. Se si fosse dimostrato insicuro, se si fosse risentito o spaventato, la sua carriera come pancratista sarebbe finita prima di cominciare.***
E mi sembra logico, chi vuole nel suo gruppo gente che si offende per la qualunque o che se la tira o che si comporta come se bisognasse trattarlo coi guanti?

***Trovarselo ora di fronte come avversario gli suscitava due ordini sentimenti contrastanti,*** - due sentimenti (senza "ordini").

***La notte Democrito fece quanto gli era stato ordinato.
Sebbene tutti sapessero che lui e Andromaco erano amanti, era usanza che gli incontri di un certo genere avessero sempre connotazioni di segretezza, quindi persino Polinice fece finta di dormire quando vide l’amico sgattaiolare fuori silenziosamente.***
Sono arrivata qui, più tardi proseguo. Intanto invio il commento perché già prima per sbaglio ho chiuso la pagina e perso tutto. ^^''

EDIT: riprendo da qui

Intanto ti dico che la parola più bella del racconto è Austerità, per tutto ciò che significa per loro. *__* Per loro austerità non è un sacrificio noioso che nessuno vorrebbe, è un prova di forza di volontà che tutti condividono e apprezzano.

Senti un po', non è che quel braccio quasi rotto sarà la rovina di tutto? E che passerà dall'apprezzare l'austerità ad apprendere una bella lezione di obbedienza e di pazienza? Il sesto senso mi dice che questo voler fare di testa sua nonostante i consigli dell'amato (che è anche il loro più grande campione, e se gli dà un consiglio proprio lui, anche se fossero a stento due conoscenti farebbe meglio ad ascoltarlo!) avrà gravi conseguenze.

***La vergogna è utile perché ci fa capire che abbiamo commesso degli errori e ci spinge a migliorarci.***
La vergogna fa sentire ignobili, e per questo l'ho sempre considerata qualcosa di viscido, una sorta di unto difficile da lavare via, invece la fai sentire nobile e nobilitante, come se invece di una cicatrice fosse una pagina bianca su cui si può riscrivere tutto.

***protestò il più giovane, fissando truce un uomo gli aveva appena rivolto un apprezzamento volgare.*** un uomo che...

***Forse me lo chiede perché mi reputa un vile, pensò con una stretta al cuore. Quell'idea non fece che confermare il suo sospetto di essere scaduto nella stima di Andromaco.***
L'insegnamento più grande di questo racconto è: mai mettersi coi bimbiminkia, per quanto siano adulti nel fisico. Hanno avuto ragione a frustare Andromaco, è lui che non si è messo con uno alla sua altezza . Lui e Democrito sono i migliori atleti, ma emotivamente non sono affatto alla pari, e purtroppo Democrito dimostra che è immaturo di suo e non perché ha un amante-mentore da relativamente poco tempo.

***Cosparsi d’olio, i corpi nudi degli atleti brillavano al sole come metallo.*** Pensa quanto doveva essere bello vederli dal vivo. *____*
Quando fanno un film così?

***I primi furono facili. Erano solo eliminatorie e nessun atleta impegnava tutto se stesso nel combattimento, perché ognuno serbava le energie per gli incontri più importanti.*** E' il motivo per cui non seguo i mondiali di calcio, ogni volta buona metà delle partite sono fatte per dovere, tirate via con l'unica convinzione che basta fare il minimo indispensabile, tanto si è migliore degli altri. Fanno bene a tenere da parte un bel po' di energie, non dico che dovrebbero dare il massimo altrimenti arrivano spossati, ma dovrebbero fare del loro meglio! Dare il massimo possibile senza arrivare spossati.
Nell'antichità sono sicura che facessero così: dare il meglio senza rischiare di rovinarsi.

***Nell'Heraion c'era la già corona di ulivo che avrebbe adornato il capo del vincitore,*** - c'era già la corona...

***Andromaco obbedì in silenzio, gli occhi fissi sul rogo.
Non avrebbe pianto, a Sparta non si piange.
A Sparta si stringono i denti e si va avanti.***
Ma dai, chissà perché ricordavo che sarebbe morto Andromaco! Sono felice che lui sia salvo, in tutti i sensi: prima di tutto preferisco Andromaco; secondo, sono egoisticamente contenta che sia morto il più rompicoglioni dei due; terzo, ora mi sento cattiva per ciò che ho detto su di lui definendolo un bimbominkia indegno di stare con un eroe come Andromaco, e in realtà sono contenta che sia lui a morire perché "moralmente" tutti i tasselli tornano al loro posto.

Grazie per questa bella lettura. Ho notato alcuni dettagli che mi hanno fatta sorridere. Da quando si mettono insieme e finché non partono per i giochi, parli dei luoghi in cui si incontrano più o meno come ho fatto io con le mie guerriere. Te lo metto in corsivo.

“Vieni con me alla fonte delle driadi stanotte,” gli disse piano. “Sarà l'ultima volta che potremo farlo, almeno fino a che non saranno conclusi i Giochi.”
Gli sfiorò appena la guancia con le dita. Un gesto esitante, insolitamente impacciato.
L'altro levò lo sguardo su di lui. “Davvero vuoi che andiamo alla fonte?” gli chiese con voce sommessa.
Andromaco annuì con un gesto che aveva quasi un'aura di solennità.
I due si abbracciarono. Erano soli contro la parete inondata di sole, nessuno a parte gli dei immortali avrebbe potuto vederli.
Avvinti l'uno all'altro, nudi, la polvere chiara dell'arena ancora addosso, essi si scambiarono un lungo bacio, dolce preludio a quello che sarebbe seguito solo poche ore dopo.


Solo che tu parli di due maschi e ci metti il Sole caldo, io parlo di donne mascoline e ci ho messo un grande sole freddo. Per certe cose abbiamo lo stesso cervello. :P
(Recensione modificata il 31/01/2020 - 09:52 am)

Recensore Veterano
18/11/19, ore 15:25

Carissimo!
Devo essere sincera, quando ho visto questa storia, il mio primo pensiero è stato questo (e un po' me ne vergogno): "guarda, la prima storia che ha scritto su EFP! Daje, che magari il suo stile era leggermente peggiore di quello di adesso e riuscirò a riportarlo idealmente tra noialtri esseri umani con capacità narrative nella media!"
No, era comunque perfetto sotto ogni aspetto. Come ho già detto, smetto di provarci. Sei superiore. Chapeau.

Ma, dunque: il contesto della storia è interessantissimo (per un qualche motivo Democrito mi ricorda Hans Von Rohr?) e il finale è commuovente (e va beh, si era capito che mi commuovo per un nonnulla, no?). La relazione tra i due è scritta, come al solito, perfettamente.

Tu alla fine sei lì che sai già come finirà, però fai il tifo per il ragazzo comunque, perchè una piccola parte di te spera che Zeus abbia deciso che così non si può fare.

E' stata come sempre una lettura piacevolissima,
alla prossima!^^

Recensore Junior
06/11/19, ore 14:11

Ah,antica Grecia anche qui!
L'altro giorno ho giusto scritto un post su questo:
"Prossimo passo: spiegare ai minorati mentali che nell'antica Grecia non ci si inc….lava in allegria(nulla contro chi lo fa,ma non funzionava così). L'omosessualità era molto più complessa e affascinante"
E un mio amico mi ha risposto  "Soprattutto era molto più selettiva, aristocratica, non inclusiva ed elitaria rispetto a quanto possa pensare il sostenitore attuale medio della paidika vista come capriccetto"
Io"E soprattutto il più vecchio della coppia era comunque il precettore del giovane e gli insegnava cose che ora verrebbero viste molto male"
Lui"
Verissimo. Era una forma ascetica e mistica che vedeva in quel genere di sesso un rito di passaggio"
Direi che sarebbe bastato postare questa splendida storia per far capire cosa intendessi
 

Recensore Master
30/04/19, ore 15:27

Mi hai catapultata nel mondo della lotta greca e della sua filosofia stoica. Andromaco e Democrito sono due figure complementari, che si integrano e si completano a vicenda, soprattutto nel momento in cui diventano amanti.
Vivono giorno per giorno, ma su di loro incombono i presagi infausti, che rivelano solo in parte la volontà divina.
Mi è molto piaciuto come hai reso la maniera di pensare degli Spartani, la loro durezza, la loro resistenza.
Non poteva finire bene la vicenda, o non sarebbe stata Grecia effettiva.
Complimenti per la resa, sono sempre ammirata dalla tua poliedricità. ^^

Recensore Veterano
05/01/19, ore 19:25

Perdonami, oggi sono davvero una piattola. Cerco di approfittare del tempo che ho finché posso, spero di non disturbare troppo.

I rapporti omoerotici nell'Antica Grecia sono una realtà estremamente complessa, quindi complimenti per averla compresa e ricostruita alla perfezione. L'uso dei termini tecnici e la conoscenza approfondita del contesto mi portano ad immaginare che tu abbia avuto una formazione, se non classica, quanto meno umanistica perché davvero hai centrato perfettamente sia il contesto storico che la caratterizzazione dei personaggi.

Bellissimo il tema della virtù (l' aretè di omerica memoria) che non è innata ma guadagnata e risulta tale solo se riconosciuta dalla comunità. Altra tematica tipica della Grecia Antica.
Ottima anche la resa della psicologia dei Lacedemoni e della loro sociale: i termini "spartiate" ed "ilota" sono usati con rara proprietà.
Hai anche ricostruito molto bene il combattimento tra gli opliti e l'accenno all'ideologia dello scudo è perfetto.
Gli Spartani erano vere e proprie macchine da guerra, posso solo immaginare il terrore che incutevano negli avversari avanzando a passo cadenzato sul campo nonostante la panoplia dovesse pesare diversi chili.
(Povero Democrito nei suoi giri di campo!)

L'idea di applicare gli ideali dell'oplita al pancrazio è interessante e la trovo sensata: la mentalità era quella sempre.
Oltretutto complimenti per la resa delle scene di combattimento: davvero molto coinvolgenti e realistiche sia nei movimenti che nelle conseguenze dei colpi, qui parlo abbastanza per esperienza.

Splendido anche il rapporto tra i due personaggi: dolce e commovente ma non smelenso. Un amore virile, proprio. E così doveva essere, a Sparta come nel resto della Grecia: la componente virile dava dignità al rapporto, considerato l'unico degno di un uomo.
Per la proprietà con cui hai trattato i temi classici e il bellissimo rapporto tra i protagonisti questa fila di diritto tra le mie preferite.

Ben fatto, davvero ben fatto!

Recensore Master
15/11/18, ore 16:54

Ciao.
Che ci faccio qui?
Io sono un appassionato senza limiti delle storie sull'antica Grecia. Mitologia, epica, tutto.
Ho impiegato mesi a riscrivere una mia versione dell'Iliade e altrettanti per l'Odissea. Ho pianto da solo mentre scrivevo la morte di Patroclo, giuro.
La tua storia mi ha commosso. Primo per il tuo modo di scrivere come sempre impeccabile, e secondo per come si é conclusa questa vicenda. Saper di dover morire, eppure affrontare lo stesso un avversario evidentemente più forte di lui non gli ha reso solo onore, ma ha dimostrato all'amante quanto amore provasse per lui.
L'ho letto molto volentieri!
Alla prox!
Ssjd

Recensore Master
03/10/18, ore 21:53

Ciao^^
Eccomi a commentare questa bellissima storia anche qui.
Questa storia raccoglie in sé molte tematiche a me care: l'onore, il cameratismo tra guerrieri, la cultura classica (anche attraverso rimandi alla sua ricchissima mitologia, che arricchiscono il testo senza appesantirlo), il Männerbund nella sua accezione più pura. Ho sempre ammirato la civiltà spartana per i suoi valori, che tu attraverso Andromaco e Democrito sei riuscito a far rivivere in tutta la sua magnificenza, ricreando un mondo vivo e dinamico nonostante la brevità della storia.
Il senso della profezia, simboleggiata dall'aquila sacra a Zeus (e non solo^^), è chiaro sin da subito: Democrito dovrà riscattare il proprio onore (e di riflesso, anche quello dell'amante) col suo stesso sangue, ma lo fa col sorriso sulle labbra, senza alcun rimpianto, come un vero spartano. Del resto, il destino più auspicabile per un guerriero, nella cultura indoeuropea, è quello di morire combattendo sotto il sole splendente - tutto il resto passa in secondo piano.
Davvero sublime.
Come sempre, leggere i tuoi racconti storici è come viaggiare nel tempo^^
Alla prossima, e grazie per aver condiviso questa storia.

Recensore Junior
15/03/18, ore 22:44

Con immenso piacere ho letto questa storia. Dai primi paragrafi emerge una prosa stupenda, ed una ambientazione piena di dettagli senza mai diventare pedissequa, talmente ben delineata da non aver bisogno di essere descritta in maniera estesa, da poter vivere di dettagli. Nessuna scena è mai esplicita, eppure in diversi punti emerge la tensione erotica. Concetti lontani dalla cultura attuale, come l'onore nell'accezione totalizzante di questa storia, vengono trasmessi in maniera quasi subliminale, rendendo perfettamente comprensibili ogni scelta ed ogni conseguenza. Molto, molto, molto bella.

Nuovo recensore
05/02/18, ore 22:04

Una storia meravigliosa. La scelta dei dettagli storici è superba, come anche la stessa descrizione. Il pancrazio, in particolare, mi ha colpito, non sapevo esistesse questa pratica. Però, non ho proprio capito come è morto Democrito. Spero che il suo avversario almeno si sia fatto parecchio male.

Recensore Veterano
20/01/18, ore 12:58

Sinceramente mi viene difficile capire da dove iniziare la recensione, così parto forse dalla cosa più scontata: la storia mi è piaciuta da morire. Descrivere la società spartana (e greca in generale) non è per nulla facile, ma leggendo mi è davvero sembrato di avere davanti quel mondo, con le sue tradizioni, i suoi costumi -in gran parte così diversi dai nostri- e anche il modo in cui i personaggi si muovo nell'ambiente è perfettamente in linea con il resto.
Il personaggio di Democrito mi è piaciuto particolarmente nella sua costanza, perseveranza e pervaso sempre dai sentimenti -che alla fine coincidono- di amore per Andromaco e dell'onore tipico degli Spartiati: la sua fine è dolce-amara -amara come può essere la morte di un giovane, dolce perché comunque ha, ai suoi occhi, riguadagnato la cosa più importante per lui: la stima del suo amante-.
Davvero molto bella: lunga, ma si legge senza nessuna fatica,
Alla prossima!
L_A_B_SH

Recensore Master
14/12/17, ore 21:56

Ciao, come terza recensione ho voluto leggere una delle tue prime storie pubblicate, per vedere come sei cresciuto e devo dire che si sente la differenza, non perhcé sia scritto male ma lo stile è men coinvolgente rispetto alle storie più recenti
. La storia più che d'amore è di crescita, una sorta di romano di formazione alla vita. Democrito vuole Andromaco più che come amante, come maestro; avere Andromaco è un vanto, perché lui è uno dei grandi e di conseguenza anche lui diventerà tale, come fosse un suo erede.

Mi è molto dispiaciuta la morte di Democrito per ciò che ha causato in ANdromaco: aveva rifiutato di avere un amante per trovare quello giusto per lui e morendo lo renderà più solo che mai.

Spero non abbia detto cose "brutte": la storia mi piace come è scritta solo che so che migliorerai sempre più.
A presto

milla4

Recensore Master
12/12/17, ore 10:32

Recensione 3/3 per il secondo posto nel contest "Cronache di Cacciatori" indetto da E.Comper sul forum

Faccio un premessa.
Recensione premio o meno, prima o poi, probabilmente, sarei passata comunque a leggere questa storia. Da brava classicista quale sono, vado letteralmente matta per i racconti inerenti alla cultura ellenica, siano essi riferiti a fatti storici realmente accaduti o a miti, poco importa ... mi basta sentir parlare di Ellade per partire totalmente per la tangente.
Quindi eccomi qui, a recensire quest'ennesima, bellissima storia da te proposta.
Ormai, in effetti, mi sono talmente abituata al tuo stile così unico, sempre flessibile e capace di adattarsi al meglio alle ambientazioni da te scelte di volta in volta, che quando mi trovo di fronte a un tuo racconto so già, a prescindere, che non potrei mai esserne delusa.
E dire che questa volta ti sei decisamente superata è ... beh, un eufemismo bello e buono.
Come sempre, hai dato dimostrazione di una vasta e ben articolata ricerca dietro a questo racconto (non so se sia un fattore di cultura personale, o se i dettagli storici da te presentati siano dovuti a un lavoro di ricerca ben pensato, fatto sta che sono senza parole), segno di un amore sconfinato per ciò che scrivi, una cura e una dedizione senza pari. E' da questi semplici, ma fondamentali, dettagli che si vede la differenza tra chi scrive per occupare il tempo e chi lo fa per passione.
Hai fatto riferimento a fattori della cultura ellenica realmente esistiti in passato (come la consuetudine che fossero gli amanti a farsi avanti, o la ben nota discplina spartana del tempo), e hai saputo rinnovarli e renderli alla perfezione.
Grazie al tuo stile unico, sei riuscita a rendere alla perfezione la cultura e le tradizioni spartane di quel periodo storico, e grazie alla notevolissima introspezione il lettore ha modo di capire nel profondo le motivazioni che spingono il protagonista a fare ciò che fa. Ogni gesto, ogni azione è giustamente motivato, e il dolore del suo compagno nel finale è una giusta e degna chiusura di un racconto davvero di tutto rispetto.
Non posso che togliermi il cappello in tuo onore, perchè davvero ti sei superata!
Alla prossima.

Teoth

Recensore Master
02/06/17, ore 04:22

Ciao, in veste ufficiale sono qui per consegnarti la recensione premio per il Contest 'Dire Circumstances', ma in confidenza sappi che prima o poi una delle due sarebbe passata a prescindere x3
Partendo dai personaggi posso dirti che i due protagonisti mi sono piaciuti molto (e ho apprezzato anche i personaggi secondari, che hanno tutti un'ottima caratterizzazione nonostante il poco spazio di narrazione), è stato semplice empatizzare con loro e calarsi nella loro mentalità.
Parliamo di una cultura in cui l'onore ha un valore fondamentale e i personaggi sono così calati in questa realtà da rendere tutte le loro scelte, anche quelle che magari verrebbero considerate 'strane' o difficili da comprendere al giorno d'oggi, assolutamente naturali e condivisibili.
La scelta di Democrito di preferire la morte al disonore (neanche il suo, ma quello dell'amante) è un concetto molto poetico, che viene ulteriormente nobilitato dalla presenza della divinità.
Morendo Democrito non solo ha scelto di proteggere l'amato, ma contemporaneamente ha assecondato la volontà del dio (e non uno qualunque, ma Zeus in persona), innalzando in un certo senso anche il suo spirito.
C'è da dire che dopo i sogni che ha avuto, decidere di fare il contrario, sarebbe stato quantomeno inconcepibile per un uomo del suo tempo, e avrebbe compromesso la sua integrità morale. Il che probabilmente sarebbe stato devastante per l'emotività di Democrito che si sforza, per tutta la storia, di rispettare i preconcetti che gli vengono insegnati.
Il coraggio, l'integrità, la repressione dei sentimenti per dimostrarsi sempre forti e pronti al sacrificio. Innalzare (o almeno provarci) se stessi a qualcosa di superiore all'umano, quasi se tramite la disciplina del pancrazio gli uomini potessero elevarsi a entità semidivine, senza rinnegare le passioni e i bisogni di un corpo umano, ma vivendoli in maniera discreta, in segreto.
Concludo dicendoti che ho apprezzato molto questa storia, soprattutto per il modo in cui sei riuscito a comunicare questo spaccato culturale, senza rinunciare a descrivere quei momenti di dolce intimità che i due amanti condividono.
A presto <3

~ Emme

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