Uno dei momenti più brutti di tutta la s2, nonché la morte più ingiusta di tutta la serie, a mio dire. Proprio fino all'episodio 16, Kagari è sempre stato il bambinone del gruppo, quello che, mentre gli altri discutono di cose serie, gioca con i dinosauri e mangia le gommose. Poi viene fuori quanto sia frustrato perché essere un reietto, un carcerato da quando era un bambino gli pesa da morire. Tutti coloro che non danno valore alla libertà che hanno possono andare a farsi fotte e non gliene frega un cazzo della società e dalla vita di tutti quelli che l'hanno trattato come un criminale quand'è innocente. Trova anche molto ironico che proprio chi l'ha giudicato indegno di vivere in mezzo agli altri, avendone l'occasione, si sono rivelato più efferato di quanto lui potrà mai essere. Eppure è consapevole di dire ciò che dice perché brucia d’invidia. Per Kagari la cosa più importante al mondo è la libertà. Combatte solo perché ha degli amici ai quali vuole essere fedele, ma perché l'ha scelto lui. Trovo meravigliosa questa sua determinazione, nata dall'esasperazione e dalla rabbia, sì, perché è giustissimo essere incazzati come bestie, invidiosi anche, in una situazione del genere. Mentre gli altri si sono arresi alla propria condizione, Kagari vive tutto da un punto di vista suo e si è procurato una libertà di pensiero del tutto personale, ché quella non gliela può togliere nessuno, ormai. Non è immaturo, solo realista e disilluso. Come si può non sentirsi vicini ad un personaggio così? Come si può non trovare ingiusta la sua morte? Una persona che lotta per vivere e sorride davanti all'ineluttabilità della morte, ancora capace di scherzare e prendere con filosofia la fortuna che, da quando è nato, non ha fatto altro che voltargli le spalle. Ci vuole una forza incredibile e un coraggio ancora maggiore per essere come lui.
Apprezzo davvero moltissimo che tu abbia scritto proprio di lui, e sono contenta che il risultato sia così buono (dopo questa sviolinata, si capisce, credo, che per lui ho un debole). Mi piace il linguaggio rude e anche la sintassi un po' grezza, con questi periodi coincisi che esprimono concetti semplici in maniera veloce, senza pontificare troppo sulle immagini e i suoni, senza cercare poesia a tutti i costi nella crudezza della realtà. Trovo sia molto consono alla sua personalità schietta. Mi piace anche quest'idea che il suo ultimo pensiero fosse rivolto alla battuta che gli ha fatto Kougami, o che finisca avvolto dall'oscurità mentre noi, spettatori, veniamo invece abbagliati dalla luce dello sparo che gli mangia il viso. Un po' mi rammarico che possa aver pensato che Yayoi non piangerebbe per lui, proprio lei che gli vuole bene come ad un fratellino (comprensibile, invece, che non confidi nella bontà di cuore dell'allora Nobuchika-odio-il-mondo-Ginoza). E quindi niente, nel complesso è molto carina.
Ti segnalo giusto un po' di cose velocemente (e poi ti libero dalla mia molesta e inaspettatamente prolissa presenza):
- "mi volto alle mie spalle" è una ripetizione che, secondo me, andrebbe eliminata;
- "darmene una ragione" suona un po' male, metterei più "darmi una spiegazione";
- "da sempre mi era apparsa" e poi "da quando ero diventato Esecutore" sono frasi che si contraddicono o ripetono lo stesso concetto (a seconda di come le interpreti), perciò sarebbe meglio togliere una delle due;
- anche "la terribile sensazione di essere consapevole" è una ripetizione: o hai la sensazione o ne sei consapevole;
- "in modo tale che non /rispecchiasse/" andrebbe sostituito con "rispecchi", visto che la narrazione è al presente;
- "Gino e Kunizuka che versano lacrime per me, figuriamoci poi Gino", non so quale personaggio volessi nominare ma hai scritto Gino due volte.
Il titolo... a me piaceva più in italiano. Inoltre quel "crap" non tanto mi convince così decontestualizzato: se non avessi già letto la flash avrei pensato che indicasse una "cagata" nel senso letterale del termine. Magari per esprimere quello che volevi dire ci starebbe meglio un "Sorry, Ko, I think I screwed up".
E qua chiudo (finalmente, non ne potrai più!) chiedendo umilmente perdono per il papiro che ti troverai davanti aprendo la pagina delle recensioni: giuro che non è colpa mia, è Kagari che troppo bello. |