Ciao, Tomoko-chan, è un enorme piacere poterti conoscere, finalmente. Questa è la prima recensione che ti lascio — di ciò spero tanto tu possa perdonarmi ^^’ —, e disgraziatamente di te ho letto solo due storie: questo capitolo, appunto, e In cerca di... (te), fanfiction che ho letto ed adorato quando non m'ero ancora iscritta ad EFP. Cercherò di recuperare le meraviglie che hai pubblicato, perché sei un'autrice che non ha alcun bisogno di presentazioni e mette sempre qualcosa di sé, che io interpreto come un pizzico di delicatezza, in tutto ciò che scrive. E quel che più apprezzo è la tua costante ricerca di un miglioramento — soprattutto individuale, ponendoti molte volte trame e sfide non facili. Insomma, anche se ho letto una minima parte della tua opera sto cercando di dirti che ti stimo molto come autrice... Ma mi sto spiegando malissimo, cavoli! È l'emozione!
Ebbene, sono stata attratta da questa storia per due principali motivi. Il primo consiste in quel Sturm und Drang presente nella prefazione: inutile dire che mi sono brillati subito gli occhi! Il secondo sta nell'argomento della storia. Beh, per quanto riguarda quest'ultimo, c'è da dire che molte persone, appena sentono “puzza” di malattie e tumori, tendono a non provare neanche la lettura. Tuttavia io faccio sempre un tentativo, anche se spesso mi capita di trovare storie che non trattino queste tematiche delicate con la giusta serietà o competenza; ma non se ne può fare una colpa agli autori, perché è pur sempre meglio starci lontani da queste realtà ^^’ Concorderai però con me nel dire che, finché non si vive in prima persona la faccenda, è abbastanza difficile andare in profondità. Ora, non ho alcuna intenzione di stare a parlare della mia vita privata — ché tanto non frega a nessuno XD —, ma sappi solo che a me l'argomento tocca da vicino da alcuni anni ormai, e che nella mia famiglia parole come “radio” e “chemio” sono all'ordine del giorno. Pertanto conosco bene i tempi, le procedure, le operazioni, i trattamenti e via dicendo... Di conseguenza potrei accorgermi se ci sono delle parti che non convincono molto x'D Ad esempio, in questo prologo, non mi è chiaro come una metastasi non sia stata valutata prima dell'operazione. Ovvero, mi è sembrato strano parlare di “brutte notizie” e dell'impossibilità della rimozione totale del tumore soltanto dopo aver operato sotto pelle, dando l'idea che il risultato sia stata una sorpresa. Di solito si riescono a vedere molte cose già prima di intervenire, anche per non rischiare di peggiorare eventuali infezioni... Per questo volevo chiederti se ho interpretato male io il testo, ecco x'D Non vorrei tediarti per una cosa che in realtà non ho compreso io, ma allo stesso tempo ci tengo a non perdermi dei dettagli.
L'espediente del prologo in medias res in genere mi fa letteralmente impazzire. Non so perché, ma lo adoro, quando reso bene. Inutile dire che sono rimasta molto colpita anche leggendo la tua parte, eppure ho sentito di non essere stata “travolta” dalla vicenda come mi sarebbe capitato altre volte. E questo non è per dirti che non hai scritto bene, anzi; è solo che di norma voglio essere sincera in una recensione, soprattutto perché tu stessa hai chiesto un giudizio per migliorarti e capire più a fondo laddove si può rimaneggiare qualcosa. Se posso esprimere il mio pensiero, credo che sarebbe stato ancora più incisivo un prologo più breve, con le azioni essenziali. Quindi meno periodi — e quelli, resi in maniera semplice — e descrizioni meno esaustive, in modo che rimangano vaghe e che incuriosiscano in vista dei capitoli veri e propri. Ora, non ricordo a memoria il tuo testo: questi sono solamente accorgimenti che mi stanno venendo in mente e che magari troverai interessanti per il futuro ^^
Su un altro fattore, il tempo, ci terrei ad esprimerti la mia. Tu hai usato il passato remoto per la contemporaneità; io probabilmente ci avrei visto meglio un trapassato prossimo, per accentuare il fatto che questo prologo è una vicenda “estrapolata” dalla storia. Oppure, senza andare a toccare i tempi verbali, avrei semplicemente messo tutto in corsivo.
Lo so che magari non ti troverai concorde con le mie osservazioni, ma in ogni caso spero che queste poche cose ti diano modo di riflettere anche per i capitoli futuri. E comunque, sottolineo che tu scrivi e racconti bene; pertanto penso tu possa accettare anche un giudizio... “lungo e tedioso” come il mio XD
Prima di passare alla trama e ai personaggio con cui avremo a che fare — e ai quali riserverò un lungo elogio —, vorrei, se posso, mostrarti un errore che ti porti dietro in tutti i dialoghi: si tratta della resa del discorso diretto. Sembrerà una sciocchezza, ma se non ci se ne accorge si rischia di continuare a sbagliare x'D Ebbene, spero non mi odierai, ma proverò a spiegarti dove sbagli, riportandoti una parte che tu stessa hai scritto come esempio:
«Hinata, Hinata ascoltami.» le disse, arrossendo un poco * «Scusami se ti do del tu, ma non riesco bene a gestire queste situazioni. Di solito sono i miei specializzandi a… non ha importanza! Mi ascolti?» l’altra annuì piano * «Non è un problema, Hinata, ok? Grazie all’intervento, il quadro generale è migliorato. [...] Opterei per un ciclo mirato di radiazioni e… andrà meglio, sai? Starà bene.»
Una cosa che ho notato è che tendi a mettere il punto ogni volta che una battuta si conclude, anche se seguita dal discorso indiretto. Ad esempio, nella prima parte, tu hai scritto “«Hinata, ascoltami.» le disse.”, mentre è corretto in questa maniera: «Hinata, ascoltami» le disse. Sono vari i modi in cui si posso scrivere i discorsi diretti, e variano a seconda delle case editrici: per esempio capita di trovare o meno la virgola prima o dopo le virgolette (doppie o caporali), oppure il punto dentro o fuori dai segni tipografici. Okay, il discorso è complesso, ma sicuramente il tuo è un errore, per quanto microscopico. È solo che te lo volevo fare presente: nel caso non ti importi, non ci sarebbe alcun problema ^-^
Per quanto riguarda gli altri “microscopici difetti evidenziati in colore”, con gli asterischi volevo spiegarti che mancherebbe il punto (anche perché dopo di essi ricomincia una battuta con la lettera maiuscola); ti ho anche evidenziato la "L", perché logicamente andrebbe in maiuscola.
Dato che ci sono — e per farmi odiare ancora un po' per la mia logorante pignoleria XD — ti riporto degli errori che ho riscontrato nel testo:
• valicando la striscia rossa invalicabile; in questa parte suppongo che tu abbia voluto ripetere la figura etimologica per enfatizzare il concetto, ma credo che questo uso non sia necessario: per quanto mi riguarda non mi suona bene in un testo così (anche nella parte “quella possibilità, di imparare, imparare grazie alla propria madre”), lo vedrei meglio in un diverso componimento. Ma se tu preferisci tenere questa enfasi non ho nulla da obiettare ;) Dopotutto sono scelte molto soggettive;
• «Mi chiami Hinata.» rispose lei, vacillando appena mentre gli porgeva la mano. Lui la strinse con forza, una bella stretta di mano, salda e rassicurante. «Sono il Dottor Naruto Uzumaki Namikaze, il chirurgo che ha operato sua sorella.» trattenne la sua mano per qualche secondo in più «Si sente bene?» «Sì, sono solo… solo… un po’ stanca.» lasciò la sua mano per incrociare le braccia sotto al seno «Come sta Hanabi?» «[...] L’intervento è andato bene, non ci sono state complicanze, ma…» sospirò, appoggiandosi le mani sui fianchi [...]. «Oh Dio.» mormorò Hinata, passandosi una mano sulla fronte [...]; ehm, ora mi odierai definitivamente per averti riportato un pezzo così lungo x'D È che qui è troppo evidente la ripetizione della parola “mano”. (Ti prego di perdonarmi)
Per tua somma gioia la parte che odio sempre scrivere nelle recensioni è finita x'D Ora passiamo a trama e personaggi. Che dire? Mi ha incuriosita molto la figura di Hinata: una donna che sembra avere molte fatiche aggravarle sulle spalle — studi di filologia compresi! —, a cui si aggiunge un nuovo dolore, che altro non è che una sorta di déjà vu; la malattia ereditaria quindi si è calata su un'altra generazione, ma la sorte ha deciso che dovesse toccare alla sorella minore, e non a lei. E poi c'è l'entrata in scena di un personaggio che è caratterizzato benissimo (gli hai messo in bocca proprio le parole che ci saremmo aspettati tutti! Quindi l'hai reso perfettamente IC, chapeau), ed arricchito con certi dettagli che fanno sorridere. E sì, l'originalità di Naruto mi ha subito fatto venire in mente un medico che ho conosciuto, e guarda caso aveva lo stesso atteggiamento positivo del nostro Uzumaki — cuffietta colorata compresa!
Per la trama non ho molto da dire in realtà... Se non che sono tremendamente curiosa. E vogliamo parlare delle coppie? Muoio dalla voglia di sapere del perché di quel Kiba/Hinata. A naso direi che ci sarà un bel triangolo amoroso ♥ Beh, non vedo proprio l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Con questo ho concluso. Spero davvero di non averti scritto una recensione eccessivamente noiosa e sconclusionata; il fatto è che appena una persona chiede un parere per migliorarsi ho l'istinto di vomitare elencare tutte le cose che potrebbero servirle non solo per la data storia, ma per tutto il suo percorso di autore. A me è capitato di fare miei consigli trovati anche in recensioni non destinate alle mie storie, e sono davvero grata per ogni parola che abbia contribuito a farmi riflettere e crescere. Quindi, beh, spero di esserti stata d'aiuto... E anche di non aver fatto tanta fatica per nulla XD (C'ho messo un bel po' di tempo per mettere insieme questo papiro, accidenti a me).
Niente, ti auguro buon lavoro per le prossime cose che scriverai e pubblicherai, e soprattutto di avere fiducia in te stessa e nella tua bravura: non hai bisogno di porti troppi crucci, sul serio. Forse non ti rendi neanche conto di quanto tu sia fantastica, cavolo! çwç
Alla prossima, un bacio!
CalcedonioBlu
PS: e in bocca al lupo per il Contest! Prima o poi riuscirò anche a leggere In Time, giuro! |
