Recensioni per
La Dispersione delle nuvole
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/01/18, ore 11:25

ciao, sono qui per un gioco nel giardino di efp, e per la loro iniziativa delle 10mila recensioni in un anno

ti ho trovato tra le preferite di una giocatrice e ho scelto questa per leggere qualcosa su Shaka di cui non scrivo molto, forse due storie...

mai scelta fu più fortunata, ho rivisto la scena da te citata nelle note da poco.

ne hai ricavato una storia molto bella, breve ma intensa.
ti immedesimi mentre leggi, e per me è un pregio....
non ho annotazioni particolari, solo una marea di complimenti e la bandiera verde.

a presto

Recensore Veterano
27/05/16, ore 00:02

Belli i versi. Bello il momento che racconti. Lo scontro tra Ikki e Shaka è il mio preferito insieme a quello tra Hyoga e Camus. Poetici entrambi in maniera differente. Shaka è colui che non fallisce, che conosce la verità ... E tu che lo guardi combattere con Ikki pensi il peggio di lui perché lo trovi superbo e anche un po' ottuso ... E poi ... Alla fine ... Te lo restituiscono immenso ... Nel momento in cui chiede aiuto a Mu ... E quando parla ad Ikki del dubbio tutto cambia, soprattutto la percezione che hai di lui e gli perdoni tutto. Che poi la spiegazione che dà nel manga (non ricordo se nell'anime c'è) ha senso ... In fondo lui vede la verità dietro tutto ... E la verità che vede è che il Grande Sacerdote in fondo al suo cuore non ha malvagità. Della tua drabble mi è piaciuto il riferimento ad Atena, bambina indifesa, sotto la pioggia e il fatto che sia Budda a parlare al suo cuore (almeno io l'ho interpetata così). Sul doppiaggio storico concordo in pieno. Così aulico e così accattivante.

Recensore Master
26/05/16, ore 22:36

Io sottoscrivo ogni singola parola della tua nota. Lascia perdere i discorsi da purista. L'unica colpa da imputare alla produzione italiana di Saint Seiya è quella di aver modificato i nomi in maniera assurda e insensata (Pegasus... di Pegasus?). Per il resto concordo con te che è proprio di Doppiaggio Storico (sì, con le maiuscole) a conferire all'anime quell'aura di mito e raffinatezza che tutt'ora apprezzo le rare volte in cui riguardo qualche scena. Il tuo missing moment si inserisce in un momento molto aulico della Battaglia delle Dodici Case. Shaka è un personaggio fantastico. Ikki è il suo degno avversario. Due persone che, in maniera diametralmente opposta, hanno imparato a dominare il dolore. Grazie per avermi ricordato il motivo che anni fa ha spinto anche me a entrare in questo fandom.
Un abbraccio
S.

Recensore Master
25/05/16, ore 14:11

Ho posticipato questa recensione perché, arrivata alla fine, mi è rimasto il tarlo di chi fosse la bambina a cui alludi. Sono andata a cercarmi le puntate dal Santuario, ma ho fatto l’idiozia di mettermi a guardarle dall’inizio, e i miei occhi hanno iniziato a protestare prima di arrivare a Shaka. Forse alludi ad Elena, quella bambina che Ikki salva dalle grinfie di Pavone e Agorà? Poco importa, alla fine, dirai tu, ché il senso della drabble è un altro. La pietà. La compassione. La misericordia. Tutte cose che Shaka ha perso per strada, una volta che è arrivato più in alto di noi mortali, schiavi delle passioni. Ed è anche quello che gli insegna Ikki, durante quello scontro (a suon di ceffoni, ma certa gente è così, se non gli apri la testa, non ti ascolta). La misericordia – la compassione – è il dono più prezioso che risiede nel cuore degli uomini.
Tu dici che questa drabble è appesa per un filo di una ragnatela. Ed io ti dico che è giusto così, ché certe cose sono attimi, piccole, complesse, consapevolezze che hanno la struttura dei fiocchi di neve e sono effimere come delle ragnatele avvolte dalla brina. Ed è questa la loro bellezza. La loro delicatezza materiale, ma la loro permanenza ‘spirituale’, se vogliamo. Nel senso che ti entrano dentro e iniziano a risuonare, come tanti piccoli campanellini d’argento. Perché hai centrato il punto. Shaka e la misericordia, Shaka e la compassione. Nella serie classica, come in Soul of Gold. Questo è ciò che bilancia l’ineffabile custode della Sesta Casa.
Sono sinceramente commossa da questa combriccola di parole. Davvero. Io salto quasi a piè pari storie che parlano di quei personaggi che no, proprio non riesco a fare miei Spesso è il fan a parlare, ed il fan vede le rose dove io vedo solo una distesa di concime. Ma ci sono rari casi in cui mi fido – e faccio bene! – ché alcuni autori si avvicinano a quei personaggi col dovuto distacco. E me li rendono, questi personaggi, sotto un altro punto di vista, sotto un’altra prospettiva. E che bello scoprire che sì, sono sempre loro. Visti di spalle, magari, o spiati attraverso il buco della serratura. Ma, senza dubbio, loro.