Ma fatti amare.
Questa fanfiction si preannuncia divertente già dalla presentazione, che subito si rivela deliziosamente delirante. So già che questa storia mi riserverà fino alla fine un sacco di battute esilaranti e momenti ridicolmente wtf, anche solo per il semplice fatto che è una parodia. E le parodie, se ben fatte, sono la miglior cosa di sempre!
Bene, si comincia.
Iniziamo con Toriel. Oh, Toriel. Povero tesoro caprino, che cerca di fare del suo meglio per proteggere l'umana; umana che in realtà (da brava adolescente in cerca di libertà e indipendenza) non vede l'ora di levare le tende! Povera, povera Toriel. Deve anche: mettere dei lucchetti al frigo per evitare che, al risveglio, Sousy continuasse a depredarlo senza chiedere il permesso.
Sousy mangia-a-tradimento di secondo nome mi ha fatto troppo ridere, ma non dovrebbe essere a dieta vista l'insalatina durante l'appuntamento? Vai, Sousy! Siamo tutti con te nella tua finta lotta alla bilancia, ahah!
Per non parlare di Sans che mi fa schiantare al suolo. Letteralmente
Qualcosa (un uccellino) mi dice che Toriel gli abbia accennato di Sousy, ma non in buonissimi termini. Qualcosa, eh.
Ma ora parliamo di Sousy. Mary Sousy.
Un nome una garanzia.
Si presenta così lei, una normalissima ragazzina normo-dotata con un senso dell'umorismo discutibile e un po' di confusione in testa.
Sono una ragazza piuttosto socievole e infatti ero salita a farmi una passeggiata in montagna insieme a quelli del centro anziani per andare in cerca di funghi, prima di cadere nel buco. Sì insomma, i vecchietti mi adorano e comunque tutti gli altri miei amici mi avevano dato buca pure loro (hehehe che simpa). Lei si racconta così, descrivendosi in un davvero delizioso quadretto, se non che poi si scopra che era sull'Ebbot per fare bird watching- Che poi non so cosa sia meglio per una diciassettenne: tra la scampagnata col centro anziani in cerca di funghi e il bird watching in solitaria in un bosco chiaramente sconosciuto alla nostra Sousy, cosa è più normale? E poi, diciamocelo, se magari avesse conosciuto il posto e non fosse stata in giro a trottolare da sola, magari nel buco mica ci cadeva.
Ma il meglio arriva più avanti: l'incontro con Sans. Ripeto: l'incontro con Sans. Quale illuminazione divina i Gaster Blaster per Sousy! In quel momento in Sans deve averci visto qualcosa come: io tua luna, tu mio sole e stelle. Cit. E le è letteralmente partito l'embolo, considerando quante volte arrossisce (eh, a quell'età gli ormoni giocano bruttissimi scherzi). Disagio.
Comunque. Lei che prima di incontrare Sans è tutta "voglio uscire da questo cesso di posto" e poi improvvisamente diventa "mi va bene passare l'eternità in questa fogna sotterranea, basta che ci sia tu" mi fa piegare.
Ma la cosa che mi ha fatto più ridere non è stato il suo perenne imbarazzarsi o l'aver praticamente spiaccicato Flowey arrandom. No, è stata la sua risposta ghetto-style: “…io però avevo paura lo stesso, oh.”
Mi ha stesa.
Papyrus. Ora parliamo di lui, che è tutto un owww. Papy è patatosissimo come al solito, anche se Sousy riesce a far alterare anche lui! Adorabile nella sua determinazione: “BASTA CON LE CHIACCHIERE, SOTTO CON I PUZZLES (del menga)!”
Così dannatamente da Papyrus. Mi ha fatto schiantare come ha scaricato l'umana, stizzito!
E niente, il commento di Grillby conclude favolosamente il primo capitolo.
Bravissima, fa davvero ridere. Non vedo l'ora del prossimo! (e avrei un sacco di altre cose da dire, ma ne ho già dette tantissime!) (Recensione modificata il 26/05/2016 - 11:08 pm) |