Recensioni per
Quella voce attraverso il tempo
di Monique Namie

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/10/18, ore 17:36

Namie, tu non puoi capire il nodo in gola quando sono arrivata alla fine ;u;
È bellissima, non so davvero come fai a essere così incisiva in ogni parola che usi.
Una storia originale e distinta, e prima ancora di parlare della trama vorrei dire che adoro quella citazione di Murakami ♥
Poi, c'è una delicatezza nelle descrizioni, eppure in contemporanea una potenza nell'evocare le sensazioni. Tutto risalta e viene accentuato, anche il semplice squillo di un telefono in una casa abbandonata di una cittadina fantasma. E quella voce, per un attimo ho sperato nella follia, ho creduto che la protagonista avrebbe potuto salvare quel giovane ragazzo, come se fosse stata in grado di comunicare col passato.
Il finale è così amaro e mi ha lasciato letteralmente il vuoto dentro perché mi ero troppo legata a tutto.
Ripeto, è una storia geniale. Tu sei geniale, perché nel tuo stile non riesco a trovare una pecca che sia una! Sublime dall'inizio alla fine, adoro la profondità di significato che sai regalare a ogni passaggio.
Un'altra storia del tuo repertorio da ricordare, meravigliosa ed emozionante **

A presto, Namie~♥

Recensore Junior
09/05/17, ore 13:07

Ciao, sono qui per lo scambio recensioni del gruppo facebook.
Amo il genere sovrannaturale, e non potevo non dare un'occhiata a questa storia.
La descrizione che hai dato è molto intricante, stimola subito la curiosità del lettore.
Lo stile, sin dall'inizio, evoca.perfettamente quella che è la malinconia dell'intera One Shot, e l'atmosfera sognante e triste della storia.
A tal proposito, mi sorge spontanea una domanda (colpa della fisica, mi ha male studiarla): questo paesino è fisicamente tangibile per tutti, ma visibile solo alla protagonista, oppure lei è l'unica che può entrarci. E in tal caso, che succede all'esterno quando lo fa?
Ad ogni modo, è solo una mia curiosità, non influisce sulla storia.
Mi è piaciuta molto l'idea di sviluppare la storia in un arco di tempo lungo, così da giustificare l'attaccamento della ragazza per quella voce che telefona. Molto bella anche l'idea del loop temporale, e il fatto che lei tenti di avvisarlo per salvarlo. Lui, ovviamente, rimane spiazzato appena risponde a telefono, ma poi, mi sembra di aver capito, segue l'avvertimento della ragazza.
Ho apprezzato anche la scelta di non farli incontrare o metterli comunque in contatto, è più verosimile.
Grammaticalmente, nessun errore.
Complimenti, ottimo lavoro.
Melody

Recensore Master
02/05/17, ore 21:40

ciao sono passata per il gioco dell'oca.
avevo letto anche io del contest sul telefono e ricordo che mi dissi "non saprei proprio come incentrare un'intera storia sul telefono.". tu non solo ci sei riuscita ma hai perfino reso questo elettrofomestico quasi un personaggio autonomo, il cui squillo alle volte aleggia un attimo in aria prima di diventare suono percettibile.
ci sono dei dettagli in questa storia che sono quasi delle fotografie. la descrizione di come appare la città fantasma o delle oscillazioni della polvere quando gli squilli cessano. 
la storia in sè è davvero ben scritta e mi lascia solo con una curiosità: perché quel ragazzo telefona ogni giorno? il resto seriamente è perfetto così com'è: lei che si infatua di una voce mi sta simpaticissima solo per le cotte che mi sono presa per le cotte per doppiatori di cinema e cartoni animati che mi sono presa fin da piccola. però non so come abbia fatto a non chiedergli mai il nome, io non avrei resistito!
complimenti ancora.
a presto
Aris
 

Recensore Veterano
02/05/17, ore 21:10

Ciao,
Sono qui per il gioco dell'oca.
Devo dire che mi hai intrigato già con il titolo è sono contenta di come è proseguita la storia.
Magari personalmente non l'avrei propriamente sviluppata così ma il fattore telefono e ragazzo misterioso direi che hanno creato il loro alone di mistero e storico al tempo stesso.
Mi è piaciuta poi la protagonista, chi di noi non avrebbe fatto ricerche in merito a questo ragazzo misterioso?
Certo mi sarebbe piaciuto che dopo l'avvertimento di lei lui magari ai fosse fatto sentire ancora, che magari lo avrebbe incontrato per caso proprio lì nel suo tempo per caso senza poi riconoscersi o che altro, ma devo dire che comunque hai fatto un bel lavoro.
Anche a livello di grammatica e sintassi devo dire che mi è piaciuto come hai gestito la storia perciò complimenti davvero.
Spero di leggere presto altre tue storie se sono tutte così.
Per il momento è tutto
Al prox scambio
CK

Recensore Veterano
29/04/17, ore 22:09

Ciao^^
Sono qui per il gioco dell'OCA e devo dire che sono stata attirata dal titolo ^^
Già da questo si viene indirizzati verso una realtà qausi onirica, dal taglio percò cinematografico e che crea un world building davvero particolare.
Ma andiamo con ordine ^^ Dal punto di vista grammaticale e sintattico non ho riscontrato errori, il testo è veramente ben curato e piacevole alla lettura, quindi su questo non posso dire niente, tranne che ho davvero apprezzato il tuo stile. 
Per quanto riguarda la trama, il modo in cui introduci questa città fantasma mi ha ricordato molti film che iniziano inquadrando un paesaggio grigio e nebbioso, per poi posarsi su piccoli dettagli che rendono il tutto molto realistico. Inoltre ho trovato piacevolissimo il modo in cui hai introdotto la protagonista e il perché riesca a vedere determinate cose. Lasci il tutto molto vago dando un'idea di sogno ad occhi aperti, che rende il tutto ancora più particolare nella semplicità delle descrizioni che dai.
Poi, per quanto riguarda la voce e quest'infatuazione crei un'atomosfera malinconica e bellissima su cui va avanti questo rapporto. È un bisogno reciproco, ma allo stesso tempo quasi voluto dal destino, non so se mi sono spiegata xD
Insomma, ho apprezzato davvero tutto il testo, soprattutto quando lei desidera comprendere di più, ma finisce per perdere questa voce che diventa alla fine un vero e proprio ricordo che resta solo nella mente. 

Ti faccio i miei complimenti e perdona se la recensione pare un'insieme caotico di pensieri, ma oggi non ci sto con la testa qwq.
Detto questo, ancora brava e alla prossima ^^

Zenya_

Recensore Junior
26/04/17, ore 15:19

Ciao, sono qui dal gioco dell'Oca. Ho trovato la tua storia piacevole, scritta nel modo da "realismo fantastico" che mi piace tanto. 
(Ho recensito man mano leggevo, quindi troverai appunti sulla trama intervallati da due precisazioni di grammatica)

Mi piace l'inizio. Quasi cinematografico. Dal telefono l'inquadratura si allarga a mostrare l'ambiente.
Anche l'introduzione della voce narrante è interessante e mi piace, glissando da quello che potrebbe essere l'annotazione su un diario a una narrazione più ampia. Unica nota stonata, a mio parere, è quel riferimento al perché ha deciso di fare la segretaria. Non so, è come se interrompesse il flusso con un'informazione poi non così fondamentale.

- esclusioni? Forse inendevi dire"escursioni"

Ahi, innamorarsi del passato può far male. Posso dire che avevo anticipato che la tua protagonista sarebbe caduta per il misterioso sconosciuto tipo due righe prima che ella lo ammettesse? Ma del resto era facile. 
Non so se sia voluto per mostrare la personalità della protagonista o se sia il tuo stile, ma più proseguo nella lettura, più noto un'alternanza tra un'atmosfera "sognante" e nozioni più scientifiche (o riflessioni più terra a terra). È come se ogni volta che la protagonista cerca di prendere il volo verso la linea del reale, qualcosa l'ancorasse nuovamente al terreno. Tipo con il riferimento al suono che si propaga grazie all'aria. Voglio dire, se è una voce dal passato, le leggi scientifiche non dovrebbero più valere.

Molto interessante che la tua protagonista decida di darsi da fare e cercare informazioni sul paesino fantasma. Forse avrei mantenuto il presente storico. 
Uhm, per quanto riguarda invece il "tentativo di cambiare il passato", la cosa mi lascia sempre un po' interdetta. Comprendo benissimo le ragioni della protagonista, ma cambiare il passato mi mette ansia. 

Il finale lascia tutto in sospeso, come dovrebbe essere. Immagino che il passato non possa essere cambiato. 

In generale credo che le parti che ti siano venute meglio siano quelle da pseudo diario che indicano il passare del mesi, quando la protagonsita si lascia andare ai suoi sogni e alle sue riflessioni senza limiti di alcun genere a bloccare la penna. 
(Non ci credo che sono io a dirlo, ma hai mai pensato di usare questa OS come spunto per qualcosa di più lungo?)

Recensore Master
22/04/17, ore 12:28

Eccomi per il gioco dell'OCA :)

Oddio... è una one-shot bellissima e dannatamente originale ** Davvero, sono rimasta piacevolmente stupita da ogni singola cosa di questa storia, a partire dalla grammatica perfetta, lo stile impeccabile... l'impaginazione precisa, addirittura!
Non è facile impostare una one-shot sovrannaturale con un singolo prompt e, immagino, un limite di battute da rispettare, ma direi che tu ci sei riuscita magnificamente. Mi è piaciuta tantissimo l'idea e il modo in cui l'hai sviluppata e, ti dirò, è un peccato che sia finita così. Io ancora voglio sapere di quel ragazzo, del perché chiamasse tutti i giorni, e in che modo l'avvertimento della protagonista ha cambiato il corso degli eventi. Ma di lui... di lui vorrei sapere di più! ** Hai mai pensato di scrivere un sequel? Se lo farai, ti prego, avvertimi ^^ Lo leggerei molto volentieri!

Ti faccio i miei complimenti. Te li meriti tutti :)

Un abbraccio,
Shadeyes

Recensore Veterano
22/02/17, ore 21:47

Ciao!
Ho letto la storia curiosa ma anche un po' scettica. Nonostante questo alla fine mi sono ritrovata a pensare "Beh, e' una storia davvero bella e originale". Non so di preciso cosa mi aspettassi di leggere e non so nemmeno cosa pensavo sarebbe successo dopo la rivelazione della protagonista. Mi piace pensare che lo abbia in qualche modo liberato o che forse gli abbia effettivamente salvato la vita cambiando il passato. In entrambi i casi pero' e' bella la connessione che si e' creata in queste poche righe. E' dispiaciuto anche a me quando ho letto della citta' del tutto scomparsa.
Un'estate particolare direi, ma bella nel complesso. L'idea originale mi e' davvero piaciuta molto.

Recensore Master
16/10/16, ore 11:41

Ciao. Sono qui per lo scambio.
Ho letto questa storia e devo dire che non so ancora cosa pensare.
In un primo luogo, dove si sentiva lo squillo del telefono, pensavo qualcosa tipo horror, qualcuno che chiama e fa versi strani.
Poi si passa a questa città fantasma, che nessuno vede tranne la protagonista. E già questo è strano, ho pensato che magari era una sua visione, un suo sogno in qualche modo. Poi squilla il telefono e qualcuno parla. Ma il telefono non è neanche collegato alla corrente. Quindi qua ho iniziato a vedere il tutto come una storia soprannaturale, qualche di mistico, senza spiegazioni logiche.
QUello che chiama è un ragazzo e a quanto pare è esistito. Ma è morto, quindi si suppone che sia il suo fantasma a parlare.
La ragazza cerca di salvarlo, ma poi non riceve più nessuna telefonata.
Tutto alla fine ruota attorno a quel telefono senza cavi, come se fosse un oggetto con qualche potere magico che collega passato e presente.
Ho trovato il tutto molto strano ma allo stesso tempo curioso, è una di quelle storie che non hanno una spiegazione, ma possono esserci diverse: un sogno, una allucinazione, una persona che vede i fantasmi e così via.
Una storia davvero interessante, complimenti.
Dracula

Recensore Veterano
28/06/16, ore 16:05

"Il telefono" contest multifandom e originali

Sesta classificata a pari merito
“Quella voce attraverso il tempo” di M.Namie

Ci sono dei verbi sbagliati, ventitré si scrive con l’accento; riferendoti a una persona (Giulio) il pronome è “qualcuno” e non “qualcosa”; i numeri si scrivono a lettera.
Nelle frasi: “Un paio di scarponi abbandonati nel secondo gradino di una scalinata[…]” non è “nel” ma “sul”;
“[…] di mia madre nella presa della corrente del salotto.” non è “del” ma “in”;
“[…] senza riflettere troppo alle conseguenze[…]” non “alle” ma “sulle”;
“[…]un collegamento vocale verso una linea temporale passata […]” non è “verso” ma “con”;
“[…] negli archivi anagrafici di stato.” la parola “Stato” va con la maiuscola;
“Le foglie degli alberi si stanno ingiallendo.” il pronome personale riflessivo non va usato.
Nella frase “[…]fantasma che continua vivere da qualche[…]” tra “continua” e “vivere” manca “a”.
È ambigua la paternità di questa frase: “Il cielo sembra lo specchio appannato di un lago e il sole il lampione d’un’antica città sommersa.” finanche usi due apostrofi consecutivi.
In “Non sono pazza, semplicemente all’età[…]” dopo “pazza”, dato che spieghi, meglio i due punti piuttosto che la virgola.
Scrivi: “intantagibile” per “intangibile”.
Manca qualche virgola.
Voto 3
Il lessico è buono, le parole giuste; le frasi sono romantiche, descrittive.
Lo stile a volte è ridondante; a volte è caotico: ti soffermi in descrizioni quando non è il momento, fai delle anticipazioni che hanno affievolito la mia curiosità, o come nel caso delle frasi “Driiin. «Giulio! Oddio, finalmente hai telefonato![…]” dove non c’è neanche l’accenno alla solita frase che Giulio dice a ogni telefonata e che la ragazza, in questo frangente, probabilmente interrompe.
Voto 4
La storia è originale e interessante.
Una donna con un potere “elettrico” s’innamora di un giovanotto che vive nel passato e che comunica con lei grazie a un telefono. Il tutto avviene in una bolla temporale.
Le storie basate sul viaggio nel tempo sono spinose e complicate da scrivere, nonché affascinanti e misteriose da leggere. Imperativo è non discostarsi mai dalle proprie linee guida e offrire al lettore tutte le indicazioni possibili per fargli seguire l’andamento della storia. Purtroppo hai disatteso queste aspettative di base.
La prima domanda che mi sono fatta è questa: perché Giulio telefona in una casa abbandonata? Dalla descrizione ci troviamo in un paese fantasma, disabitato da chissà quanto tempo; a chi telefona Giulio? Devo pensare che le due cose non siano collegate ma tu non accenni mai a questa incongruenza.
In questo capoverso: “Quando alla fine della chiacchierata riattacco la cornetta, è come se la mente di Giulio si azzerasse. Potrei dirgli qualsiasi cosa e alla fine sarebbe come se non gliel’avessi mai detta. La più bella dichiarazione d’amore di tutti i tempi finirebbe persa nel vento che ulula tra le fenditure sulle pareti, fra le crepe del soffitto al piano superiore.” dove usi il condizionale per una situazione assolutamente certa: la mente di Giulio si azzera sempre, qualunque cosa detta è, in effetti, mai detta; la dichiarazione d’amore è comunque, certamente persa;
“Un giorno, senza riflettere troppo alle conseguenze, gli ho chiesto la data del suo compleanno.”: non spieghi perché voglia sapere proprio la data del compleanno di Giulio e non qualunque altra informazione. È un’anticipazione gratuita che ti serve per giustificare il dialogo seguente;
“No, io amavo il Giulio Traisci intrappolato in quella parentesi temporale,[…]”: anticipi il cognome di Giulio (suspance?). Successivamente spieghi come la ragazza abbia ottenuto quell’informazione, perdendoti dietro alle descrizioni del colore del muro della sede comunale che spezza il ritmo concitato che il momento dovrebbe* dovuto avere;
“Giulio sarebbe morto esattamente fra una settimana. Aveva compiuto da pochi giorni ventitre anni”: qui ignori un fatto fondamentale: ogni volta che Giulio telefona è sempre il 10 agosto; non morirà dopo una settimana (solo per lei è il 13 agosto) perché ogni volta che la ragazza parla con lui (cioè da luglio) la telefonata inizia con la stessa frase e niente fa supporre che non sia il giorno del suo compleanno. Per lei il tempo scorre, per lui no.
Lo stesso errore lo fai con questa frase: “L’ultimo giorno restai anche per la notte” perché per lei sarà pure il 19 agosto ma per Giulio (dovesse telefonare) è sempre e comunque il 10;
“[…] la voce di un fantasma che continua vivere da qualche parte nel passato” in realtà Giulio è morto: era vivo solo nella bolla temporale e se questa, come scrivi, non esiste più, allora Giulio non è un fantasma che vive nel passato.
Voto 3
La donna è ben caratterizzata: conosciamo i suoi sentimenti, quello che pensa, il suo stato d’animo; di Giulio solo nome, cognome, alfa e omega.
Il telefono è il protagonista, non c’è dubbio. L’hai usato molto bene. Brava.
Voto 5
Totale 15

Errata corrige:
Sesta classificata a pari merito “Quella voce attraverso il tempo”, “originalità e trama”: “dovrebbe*” leggi “avrebbe”.

Recensore Junior
20/06/16, ore 20:23

Ciao, sono qui per lo scambio recensioni. :)
In genere vado a nozze con le storie di fantasmi o i paradossi temporali, di consguenza ho apprezzato molto questa tua shot, che mi ha ricordato il film Frequency: la descrizione dei sentimenti della protagonista è molto dolce, e non è difficile immedesimarsi i lei e nell'infatuazione per quella voce che non vedrà mai: in fondo viviamo in un'era fatta di amori e relazioni a distanza, ma al contrario di lei abbiamo la fortuna di poter incontrare queste persone, al contrario del povero GIulio.
Mi è piaciuto molto anche il finale, si può tranquillamente pensare che la telefonata e l'avvertimento di lei siano state la causa di quel paradosso temporale e quindi della morte di Giulio. Non so se fosse la tua intenzione ma l'ho interpretata così. XD
Molto bella, complimenti. :D

Mana

Nuovo recensore
08/06/16, ore 16:56

Scambio di recensioni dal gruppo EFP famiglia
Non trovo parole per descrivere questo racconto. E' semplicemente meraviglioso, introspettivo, magico ma al contempo reale che sono andata a fare una ricerca su google del paese di Giulio. La caratterizzazione del tempo è straordinaria, un collezionista e non un ladro, come si pensa solitamente. Lo stacco tra un paragrafo e l'altro da respiro alla sequenza narrativa ed è messo proprio nel momento giusto, quello in cui si ha bisogno di sbattere le palpebre dopo aver scorso tante parole in poco tempo.
Non ho altro da aggiungere se non che sei finita tra i miei autori preferiti e pian piano leggerò tutti i tuoi scritti! :3

Recensore Master
07/06/16, ore 22:41

Recensione premio

Le tue storie hanno sempre la capacità di saziarmi nel modo giusto: tanto, ma mai abbastanza, in quel modo che induce sempre a fantasticare su un seguito, a ripensare a quello che si è letto. Sentirsi così è bellissimo, significa che lo scrittore è riuscito a far affezionare il lettore alla trama e ai personaggi. A me questo capita di rado, sopratutto leggendo one-shot o drabble, ma con te... wow, sono davvero felice di averti scoperta.
Questa storia è molto, molto originale. Avevo adocchiato il contest e non avrei mai pensato di leggere una storia dall'impronta sovrannaturale e romantica al contempo, semmai una commedia o una storia tutta horror: il mix che hai creato mi piace da matti, mette ansia, inquietudine, suspense, malinconia e tristezza. Il mistero striscia nella mente a ogni riga e l'epilogo è un colpo al cuore senza sconti. L'espediente di cui ti sei servita m'intriga parecchio, anche perché a mio avviso la voce è una delle maggiori armi seduttive. A tal proposito, non posso non citarti questa frase: "La voce di Giulio esiste solo perché esiste l’atmosfera terrestre e dunque il suono può propagarsi nell’aria. È il mero risultato delle leggi della fisica, che da quello che ne so potrebbero anche essere del tutto errate."
Verità arida, ma pur sempre verità. La fisica è qualcosa di meraviglioso e  le tue riflessioni mi colpiscono come sempre: sono dirette, essenziali e innegabili.
Interessantissimo l'intreccio: una sensitiva (coraggiosa!) e un giovane fantasma che interagiscono senza potersi mai trovare, perchéa dividerli ci sono due dimensioni temporali diverse. Non basta però quest'ultima a dividerli, c'è persino la morte! Questa scelta è devastante e distruttiva, ma maledettamente coinvolgente. Dopo schifezze come 50 sfumature ci vorrebbero davvero storie come questa a riempire gli scaffali delle librerie! Peccato che tu abbia dovuto rispettare una scadenza, perché sono sicura che altrimenti saresti riuscita a scrivere di un approccio più approfondito tra Giulio e la protagonista. Le tue one-shot partono sempre da ottime basi per la stesura di una long, proprio come in questo caso. Non hai mai pensato di scrivere una raccolta di storie come questa, magari un po' più lunghe, accorpate in un singolo libro? Sarebbe magnifico, perché hai uno stile davvero superbo: semplice, ma che riesce comunque a trasmettere immagini evocative. Fare entrambe le cose non è mai facile, eppure tu riesci a rendere la lettura scorrevole, la comprensione immediata e le immagini descritte estremamente vivide, precise. Sai far riflettere, commuovere, fantasticare. Questa storia fila tra le preferite. Incrocio le dita per leggere di una long!
Non ti libererai tanto facilmente di me, ormai :D

Recensore Veterano
26/05/16, ore 23:09

Te lo dico da avversario con una punta di invidia che potrebbe essere paragonabile al quel pezzo di iceberg che ha fatto affondare il Titanic: hai reso con poche parole quella sensazione di pugnalata al cuore che ho cercato di rendere io nel mio racconto, un tentativo che se prima consideravo mal riuscito, ora ne ho la conferma. Si, anch'io partecipo a quel contest ed essendo questa una delle poche originali in gara, ho pensato di leggerla, vuoi perché spinto dalla curiosità, vuoi perché ritengo sia una cosa giusta avere un'idea del livello degli avversari, così da prepararsi psicologicamente alla classifica finale. Sai che delusione sarebbe pensare di vincere e poi scoprire di essere all'ultimo posto? Troppo grande, quindi da evitare. Perdona questo sproloquio, son fatto così, tendo a lasciarmi andare e a parlare a ruota libera... Anzi, a scrivere a ruota libera, va! Il tuo racconto, che immagino essere strutturato come una sorta di diario, mi ha lasciato davvero senza parole. Mi è piaciuto lo stile, molto adatto e scorrevole, la ricchezza di dettagli nelle descrizioni che danno al lettore la possibilità di meglio immaginare lo sfondo dell'azione e, soprattutto, come hai reso protagonista il telefono. Entrambi abbiamo avuto l'idea di una storia romantica, anche se poi abbiamo preso strade totalmente opposte e mi sa tanto che tu hai avuto l'idea migliore, forse un tantino meno originale, ma probabilmente più reale. Come ci si innamora di un'immagine, perché non di una voce? Ed è sempre meglio che idealizzare, come tendo spesso e volentieri a fare io nella vita reale. Il passo è breve: mi basta una sola uscita e, se mi è piaciuta la compagnia di quella persona, comincio a vedere qualcosa in lei che a me sembra reale, mentre agli altri soltanto frutto della mia immaginazione. Diciamo che capisco i dubbi e la curiosità della ragazza, ecco, e che il tuo modo di scrivere ha facilitato il processo di immedesimazione. In breve, un'ottima concorrente, grazie anche ad un finale triste e quella frase di chiusura stupenda che spiega la scelta del titolo e chiude il cerchio. Ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti. ;-) :-)