Recensioni per
Hunters
di dimest

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
31/08/17, ore 00:34

Heilà!
Ho fatto capolino al primo capitolo della storia, mi aveva incuriosito la trama :)
Allora, mi piace moltissimo, adoro, amo il fatto che descrivi dettagliatamente le scene. Io stessa nelle mie storie mi soffermo (ed è inevitabile ed essenziale) sulla parte descrittiva, perché per me è importante far capire al lettore come mi sto immaginando la scena nella mente! Devo dire che qui è riuscito molto bene ;)
Per ora mi è piaciuto il capitolo, hai iniziato con la solita "quiete" e poi bum! colpo di scena. Trovata che funziona sempre per attirare il lettore.
Altra cosa, ti hai descritto molto bene il mostriciattolo. Non è facile eh, anche perché sono cose che non esistono.
Poi, di critiche non ne devo dare ;) Ah, solo un piccolissima minuscola cosa... sarò orba io (sì, sono un'emerita orba cronica), ma se vuoi, ti consiglio di rendere il testo leggermente più grande, tipo 16…. è anche una questione... come dire... di eleganza del testo, di rendere più piacevole e scorrevole la lettura. Poi fai quello che vuoi, eh! Io sono solo una povera donna che non sa tenere a bada la lingua biforcuta, ahahah!
Qui è tutto, leggerò i seguiti ;)
Alla prossima!

Cri

Recensore Junior
19/07/17, ore 09:55

Buongiorno! Finalmente scrivo una recensione dal PC, quindi spero di farla in maniera decente. Beh, i primi capitoli non si possono recensire in maniera esaustiva purtroppo, perché è l'inizio di tutto in cui bisogna inquadrare la situazione generale, il carattere dei personaggi, et cetera. Sarà complicato buttare giù un giudizio.
Partiamo dalle cose positive: il filo logico del flusso di coscienza. Credo sia la prima cosa che mi sento di sottolineare perché mi ha particolarmente colpito il modo in cui la vicenda si intreccia con i pensieri senza dover specificare molto, o troppo per far capire qualcosa che viene dopo, poiché in questo non è necessario. Una cosa che personalmente io non riesco mai a fare e niente, tanta tanta invidia - ovviamente prendi a ridere quest'ultimo pezzo! Seconda cosa che apprezzo molto: l'armonia generale del testo. Il lessico mi è sembrato semplice, ma di una speciale efficacia in alcuni punti, soprattutto nella parte del combattimento - il passo che io preferisco di più di questo capitolo per la dinamica esplicata in maniera impeccabile, dal momento che non ho perso pezzi nella narrazione e l'ho compresa dalla prima all'ultima parola.
Il fattore "forse", o eventualmente "dubbio", sta purtroppo proprio in questa parte su alcune azioni. Probabilmente sono io che tendo a nerfare elegantemente i miei stessi personaggi all'interno della storia, ma se dovessi immedesimarmi, con due costole incrinate non riuscirei nemmeno a muovermi. x°°° ma sono io, per questo è nella categoria dubbio: può essere o no preso in considerazione, non è un consiglio questo, è una mia impressione.
Ciò che invece non è solo una mia impressione è la presenza di alcune forme verbali errate e diverse ripetizioni. Con errate intendo poco armoniose con il resto, il susseguirsi di tempi continuati e definiti è altamente sconsigliato. Ti consiglio di usarne solo uno per le azioni finite, e un altro per le azioni continuate. Le ripetizioni si possono facilmente correggere con delle semplici ma accurate revisioni.
E se posso, vorrei fare una sorta di encouragement, in risposta alle note d'autore. So quanto è difficile essere sicuri delle proprie capacità, e conosco la frustrante sensazione causata da ciò. Quante volte avrò detto sui miei scritti "Mamma mia, questa trama è così banale che mi arriveranno solo critiche negative" oppure "Ormai cose del genere sono trite e ritrite, non potrà mai spiccare tra tutte le storie simili". Ma c'è anche un'altra cosa da prendere in considerazione: ogni trama, per quanto possa essere simile ad altre, ha il suo potenziale. Qualunque storia ha l'opportunità di essere apprezzata, e anche di spiccare, appunto. Dipende solo dal suo autore, da quanto egli ci tenga nel vederla in alto. Dovremmo partire tutti dal presupposto che inseguire la totale originalità nel progetto è come andare alla ricerca dell'Isola che non c'è, un'utopia irraggiungibile: il carburante però per farci strada sulla Terra è il nostro intelletto, le nostre doti, qualità uniche in ognuno. Sta a noi sfruttarle a nostro vantaggio. Nessuna storia è uguale all'altra, perché gli autori la gestiscono in maniera diversa.
Quindi, non pensare affatto che la trama sia banale: deve trovare il giusto modo per sbocciare e fare la sua parte nel mondo a cui è destinato, piccolo o grande che sia.
Al prossimo capitolo!