La penna di CJ si muove rapida sulla carta e sfiora senza prepotente prolissità la mente del lettore, permeandone tuttavia l'immaginario con vivida pienezza. La prosa sintetica e paratattica, a tratti telegrafica, mai pretenziosa ed esteta si rivela pennello chirurgico e consapevole. La struggente lettera trascende il tempo e la storia, cogliendo con disarmante semplicità il senso universale di un Eros primigenio, demiurgo e vivificatore che con ossimorica caparbietà, pur non riuscendo a sopravvivergli, annienta in eterno, il Male e la Morte.

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