Recensioni per
La città dei Giocattoli
di David89

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
07/06/09, ore 22:16
Cap. 2:

Eccomi qua, dopo aver finalmente trovato un po' di tempo libero per commentare questo secondo capitolo. Stavolta l'introduzione dal diario è breve, siamo subito buttati nel vivo della storia con l'importante incontro con il sindaco da cui il lettore si aspetta novità e informazioni più dettagliate sulla fabbrica dei giocattoli. Una struttura dialogica brevissima rende la lettura molto scorrevole e concentrata che viene poi distesa dall'ottima e quasi surreale descrizione dell'appartamento del sindaco. Particolarmente interessante quella luce verdognola che aumenta l'atmosfera del momento. Il sindaco è come ce lo si poteva aspettare, schivo e con l'unico interesse di chiudere i suoi affari e non raccontare niente che possa apparire sui giornali... Tutto questo comunque contribuisce a creare l'interesse per il seguito, per saperne di più!

Nuovo recensore
02/05/09, ore 12:39
Cap. 1:

Ed eccomi qui, dopo tempo immemore ad aver trovato un po' di spazio per commentare questa nuova storia che stai trasformando in righe di testo. Premetto che non conosco nulla della storia e sinceramente non ne ho mai nemmeno sentito parlare, ma questo è un motivo, per me, di curiosità. Inizio con indicazione del luogo; si aprono le pagine di un diario e si iniziano ad acquisire le prime informazioni, brevi e che lasciano ancora il lettore in quell'atmosfera di incertezza iniziale e di poca comprensione della vicenda. Poi viene intraspresa la vera e propria fase narrativa, attraverso un narratore esterno che ci presenta questa misteriosa città, in cui è chiaro l'elemento protagonista: una fabbrica di giocattoli. Cosa sia successo a questa città e perchè sia in questo stato, resta un mistero fino alla fine del capitolo e lascia intuire al lettore che la spiegazione di ciò avverra volta per volta nei prossimi capitoli. Le descrizioni sono precise ed accurate, i colori trasmettono sentimenti di vuoto e di un trsite abbandono. Curiosissimo l'episodio dell'arrivo della giornalista nell'albergo e tutta la narrazione che ne segue: situazioni assurde che lasciano sbalordito il lettore, condite con un sottile sorriso che si stampa sulla bocca del lettore nel leggere certe proposte di pietanze. La conclusione ovviamente doveva far riferimento ad una irresistibile curiosità di sapere cosa celava quel velo nella sala da pranzo. Presto ci si aspetta un aggiornamento, su questo inizio sottile e curioso, che evidenziano nuove note e capacità di interpretazione e descrizione.