Recensioni per
La corrispondenza non letta
di Itsamess

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
14/08/16, ore 21:32

Recensione ricevuta per il contest "Seconda Edizione - Per ricordare i bei momenti"

Grammatica e punteggiatura + Lessico e stile: 9,5/10
Dunque, dal punto di vista della grammatica non ho trovato nemmeno un singolo errore in tutta la fic e questo, oltre a farmi davvero felice, ti permette di avere un bel po' di punti in questa voce. Anche la punteggiatura è quasi perfetta e mi trovi d'accordo con quasi tutte le scelte che hai fatto, cosa abbastanza rara; purtroppo, però, è un “quasi”, e questo perché mi sono accorta che nei dialoghi per ben quattro volte ti sei dimenticata di inserire il punto fermo alla fine. Inizialmente pensavo fosse un errore di distrazione (insomma, una volta può accadere a tutti), però purtroppo lo hai fatto più di una volta e questo mi fa pensare che tu sia stata particolarmente disattenta – che, ovviamente, non è un crimine eh. In ogni caso non è però un errore che hai fatto dall'inizio alla fine della fic, quindi la regola penso tu la conosca, quindi il punteggio, anche se non massimo nella parte della punteggiatura (che poi alla fine sono solo 2,5 punti sui 10 previsti da questo parametro) non è comunque bassissimo, infatti ho deciso di sottrarti per questo motivo solo 0,5 punti che, insomma, non mi sembrano una tragedia. In realtà devo dire che mi è anche dispiaciuto abbastanza doverteli togliere perché la storia, per il resto, è pressoché perfetta, però mi sembrava altrimenti ingiusto nei confronti di chi ha invece scritto una storia del tutto corretta... spero capirai il mio ragionamento.
Per quanto riguarda invece il lessico e lo stile, ho notato principalmente due cose: la prima è che hai cercato di modificare un po' il tuo stile dal passaggio dall'epoca vittoriana a quella odierna (per esempio con l'uso del “voi” piuttosto che del più semplice “tu”), mentre la seconda è che hai anche cercato di adeguare il tuo stile a quello comunemente usato nel telefilm di Sherlock, con termini anche tecnici, un registro medio-alto eppure con quel pizzico dibritish humor che non guasta mai. Se però la seconda cosa è riuscita davvero benissimo, devo dire che la prima non mi ha proprio convinta al 100%. Il motivo è che in realtà l'unica cosa che davvero mi ha fatto percepire questo passaggio di stile è il cambio della persona con cui i due personaggi si rivolgono l'uno verso l'altro, mentre il resto del lessico è più o meno molto simile, tranne alcuni riferimenti a oggetti che magari nei giorni nostri non verrebbero più usati con la frequenza con cui venivano usati in passato, come un baule o un camino. Però comunque non lo vedo esattamente come un errore, anzi, magari tu non avevi nemmeno intenzione di diversificare i due momenti, quindi alla fine non ti ho sottratto nessun punto. Inoltre lo stile mi è davvero piaciuto, perché è molto scorrevole nonostante non sia costellato di termini banali o frasi semplici e con una sintassi basilare, quindi complimenti davvero!
Originalità: 7,5/10
Dunque, premetto una cosa: quando parlo di originalità non penso solo all'idea base della storia, ma anche al modo in cui questa è svolta, alle eventuali sorprese che la trama rivela e anche alla struttura stessa della fic. Questa storia, quindi, ha due dei quattro requisiti che mi fanno pensare a una storia assolutamente originale e particolare: infatti l'idea iniziale è semplicemente geniale, ovvero quello di partire dalla corrispondenza di Sherlock e quindi immaginare – o meglio, analizzare in sua compagnia – ciò che le buste brutalmente infilzate con un coltello contengono e partire da lì per poi fare una riflessione, ma soprattutto direi che è stato geniale il modo in cui hai concluso tutto, ovvero con un colpo di scena degno dell'Abominevole sposa, lasciandomi senza parole e anche con un groppo un po' amaro in bocca al pensiero che si trattasse tutto di un semplice sogno. Allo stesso tempo però hai anche narrato la storia nel modo in cui mi aspettavo, ovvero con le solite “indagini”, con il solito confronto finale fra John e Sherlock, con l'affrontare le emozioni di Sherlock e di John... è un modo molto comune di scrivere di questo fandom. Io personalmente adoro questo modus operandi, ma non posso dire con la stessa certezza che è originale, perché non lo è affatto. E, in fondo, anche lo stesso colpo di scena era in un certo senso prevedibile proprio perché ne avevamo visto uno simile nello speciale natalizio. Ora, io sinceramente ne sono rimasta stupita, mi ha sorpresa e tutto, ma col senno di poi non è una struttura del tutto originale, quindi spero tu capisca cosa intendo dire. Ad ogni modo la tua storia mi ha colpita in molti modi diversi, e mi è parsa anche piena di ottimi spunti che hai affrontato in un modo che personalmente amo anche se, forse, non coincide anche con quello più innovativo. Ma d'altronde non mi interessa nemmeno molto quest'ultima cosa e, se fosse per me, questo parametro per la tua storia lo annullerei del tutto.
Rispetto dell'IC: 15/15
Per quanto riguarda l'IC, non posso essere più estasiata di così. Sì, forse estasiata è una parola un po' troppo ambiziosa, ma ehi, è esattamente come mi sento ora. Il fatto è che sia Sherlock sia John sono davvero perfetti, a mio parere. Partendo da John, è davvero come ho sempre pensato a lui: un uomo con quella certa dose di tristezza addosso, che affronta le questioni con se stesso e con gli altri in modi forse trasversali ma che le affronta sempre e comunque, un uomo che soprattutto tiene moltissimo a Sherlock, che vede in lui sempre qualcosa di bene (e infatti lo scrivi anche, quando John riflette sul fatto che, nonostante si sia finto morto, alla fine è tornato, forse proprio per lui... John osa pensarci, John prende in considerazione la possibilità) e soprattutto che vuole dimostrare che di lui Sherlock si può fidare, sia che si tratti di parlare di sentimenti – questi sconosciuti – sia che si tratti di decifrare ciò che contiene una busta mai aperta.
E poi c'è quel personaggio così difficile da trattare che è Sherlock: io personalmente lo trovo davvero complesso, ma non solo perché è un genio (e, si sa, un genio è sempre un casino renderlo geniale), ma perché in lui coesistono la volontà di essere freddo e distante a tutti i costi e invece una miriade di sentimenti, come in tutti gli esseri umani. Tutto questo deve essere allo stesso tempo mostrato abbastanza perché si capisca, ma nemmeno troppo: Sherlock ha incertezze, non è incerto, Sherlock ha un tremito, non trema. È questa credo la vera difficoltà del rendere il suo personaggio, e devo dire che tu sei riuscita a scrivere di lui nel modo che io penso sia quello più adatto. E poi vorrei spendere due parole sul quel bellissimo passaggio che è l'accostamento fra le lettere mai aperte e il rapporto che esiste fra i protagonisti: qualcosa che è sempre stato possibile, ma stroncato sul nascere, senza che nessuno abbia dato la possibilità loro di scoprire se tutto il casino – sì, proprio casino – che sarebbe potuto avvenire in caso la loro relazione si fosse evoluta sarebbe stato più o meno importante rispetto ai benefici. Hai riassunto tutto il loro rapporto in una frase, a mio parere, ed è una cosa come questa che non fa che rafforzare l'idea che i tuoi IC siano semplicemente perfetti.
Ambientazione: 3/5
L'ambientazione da una parte mi ha convinta, dall'altra un po' meno, ma ora mi spiego meglio. Dunque, come dicevo anche nella prima voce di questa valutazione, ho fatto un po' fatica a capire che la prima parte fosse ambientata nell'epoca vittoriana. Nel senso, se non ci fosse stato il baule e quel rivolgersi con il “voi” di Sherlock e John probabilmente non lo avrei capito per nulla e questo, secondo me, è anche un po' dovuto alla scarsa caratterizzazione dell'ambientazione. Con questo non voglio dire che tu non abbia inserito descrizioni, anzi, ne hai inserite davvero molte, soprattutto nella prima parte, quando John torna dopo tanto tempo nell'appartamento che condivideva con Sherlock, e quindi abbiamo lui che è come se rivangasse i ricordi che lo legano a quel particolare ambiente, ma allo stesso tempo secondo me per dare più la sensazione di trovarci indietro nel tempo rispetto a quando è solitamente ambientato Sherlock avresti dovuto includere più dettagli che facessero scattare nel lettore la scintilla e dire “ehi, ma siamo nella Londra Vittoriana!”. Un esempio: è vero, noi abbiamo visto le lettere nell'episodio speciale, ma se non fosse stato così (e comunque si trattava solo di un dettaglio nell'ottica del film), le lettere ci sono anche oggi, non è qualcosa di completamente desueto. Stessa cosa vale per il camino che, per quanto ormai si usi per lo più in montagna o in case molto ricche, si usa. Se invece, faccio l'esempio, mi avessi descritto che fuori dalla finestra John aveva intravisto una carrozza, allora sì che lo avrei capito al volo! Comunque alla fine posso essere anche solo io ad aver avuto un po' di difficoltà a capirlo (in fondo sono abbastanza tarda xD), quindi il punteggio è ugualmente abbastanza alto.
Rispetto categoria: 10/10
-La storia deve presentare una citazione proveniente dal film/serie TV su cui scrivete (in corsivo, in modo che io possa riconoscerla facilmente)
-La storia deve presentare almeno uno di questi generi: Introspettivo, Avventura, Romantico

Dunque, questi erano gli obblighi da rispettare, e tu li hai rispettati entrambi, quindi hai la totalità dei punti in questa voce della valutazione.
Trama: 10/10
Come dicevo anche nella parte dell'originalità, la trama è molto introspettiva e si basa principalmente su un punto, ovvero le lettere non lette di Sherlock e, più in particolare, di quella che era l'invito al matrimonio di John e Mary. Per il fatto che la storia è per lo più introspettiva, non c'è un vero sviluppo ma solo tante riflessioni a proposito della situazione in cui si trovano i due personaggi: John che deve recuperare il suo baule, lasciato appositamente per poter dare addio alla casa che ha condiviso con Sherlock e che è il vero motore dell'azione, poi l'incontro con l'ex coinquilino e il dialogo fra i due, quella che potrebbe essere la loro ultima analisi insieme, ovvero quella sulle lettere, la scoperta di John del fatto che in realtà Sherlock non avrebbe mai voluto ricevere l'invito al matrimonio, la deduzione veloce dei sentimenti che in realtà muovono Sherlock e la lettura del messaggio che John gli aveva scritto sperando in un aiuto e... sì, poi ci sarebbe dovuto stare un bacio, una confessione, una qualsiasi cosa, e invece no, tu mi hai uccisa definitivamente e mi hai fatto scoprire che era tutto un sogno e che, soprattutto, Sherlock in realtà si trova con John per consigliargli il giusto colore della cravatta da indossare per l'anniversario di matrimonio fra lui e Mary. Già, anniversario. Ecco, trovo che tu sia riuscita a gestire molto bene i tempi della tua storia e che, soprattutto, tu sia riuscita a rendere credibile il tutto, inserendo qua e là alcuni indizi per il lettore che, soprattutto se ha visto lo speciale, poteva benissimo immaginare quale sarebbe stata la fine. Quindi direi davvero un ottimo lavoro!
Gradimento personale: 10/10
Ed eccomi finalmente all'ultima voce di questa valutazione, nonché anche la mia voce preferita (per ovvi motivi). Dunque, nei precedenti parametri ho avanzato alcune “critiche” – sempre tra virgolette, perché ovviamente si tratta puramente di pareri personali che non volevano essere verità assolute né niente del genere... mi pare sottinteso, ma io ogni tanto ci tengo a specificarlo – nei confronti della tua storia, ma penso di averne parlato già abbastanza altrove e, soprattutto, non credo che c'entrino con quest'ultimo parametro perché, semplicemente, sono tutte cose che dal punto di vista del mio gusto personale non influiscono. In fondo non mi interessa che la tua storia non sia quella più originale del fandom di Sherlock, non mi interessa se non mi hai immersa del tutto nell'atmosfera vittoriana, non mi interessa se ti sei dimenticata qualche punto fermo alla fine delle frasi, davvero. L'unica cosa che mi interessa di questa storia è quanto bene scrivi – perché hai uno stile davvero interessante, elegante e scorrevole allo stesso tempo –, quanto tu abbia trattato bene i protagonisti ma, soprattutto, quanto tu sia riuscita ad emozionarmi: hai trasposto così bene i sentimenti di Sherlock e John, quel senso di “poteva accadere ma non è accaduto” che si concretizza quando Sherlock legge ciò che John aveva appuntato nella busta per l'invito al matrimonio, quella malinconia, quel rimpianto così profondo che davvero non sono riuscita a non commuovermi un poco di fronte alle loro emozioni. Inoltre sei anche riuscita a trasporle in modo plausibile, senza farli andare fuori dal loro personaggio, e questo è doppiamente importante, per me... perché cosa scrivi una fanfiction a fare se poi stravolgi ogni cosa di ciò che l'autore ha scritto? (o, almeno, questo è il mio pensiero). Quindi chi se ne importa dei punti che mancano in altri parametri meno importanti e qui ti do senza ombra di dubbio il punteggio massimo: complimenti davvero e grazie ancora per aver iscritto la tua storia al mio contest, perché così ho avuto il piacere di leggerla!
Punti bonus: 2/2
-Non deve essere un Crossover
-Non deve essere un Missing Moments
 
Anche in questo caso hai rispettato entrambi i divieti, quindi hai entrambi i punti bonus.
TOT: 67/70 + 2

Nuovo recensore
09/06/16, ore 21:18

Mi è piaciuta tantissimo! Ti prego di scrivere ancora. Soprattutto a proposito di scene come questa.
Adoro il modo in cui descrivi Sherlock, lo stai facendo nel modo giusto.
Complimenti vivissimi e spero di rivederti presto!

Recensore Master
07/06/16, ore 22:55

“…Si chiese se anche la storia fra lui e Sherlock non fosse come una di quelle lettere…”: secondo me, questa frase racchiude tutto il significato del legame profondo che avvince Sh e John. Incompiuto, reso carico di rimpianto per tutto il “non detto” che, ancora, appesantisce perfino lo slancio che Watson vorrebbe avere per andare oltre…ma insopprimibile, come il fascino che Holmes esercita su di lui. Ed è la frase che concentra meglio di altre tutta l’essenza di questa storia che è anche l’essenza del dramma sotterraneo che si svolge dal Reichenbach in poi. Troppo tardi, troppo ligio al dovere, John, troppo chiuso nella sua disistima Sh. Troppo per essere finalmente espresso.
Mi è piaciuta questa ff, la trovo originale, piacevolmente vittoriana, IC il che mi fa sempre piacere. Una caratteristica della narrazione è la “concretezza” attraverso la quale hai fatto progredire ciò che racconti: “…serratura…gradini…carta da parati damascata…chiave…un grosso baule…bastone…teschio da compagnia poggiato sulla mensola del caminetto… lettere mai aperte…lama di un coltello a serramanico…”. E potrei continuare ancora. Il tuo è un punto di vista concreto, il viaggio malinconico tra i ricordi si dipana attraverso lo sguardo che si posa qui e là, cogliendo immagini note di oggetti che anche noi lettori abbiamo ben presente, ripensando alla serie BBC. Chiudo la recensione, citando una frase che mi è piaciuta molto: “…La chiave che ancora stringeva… come se fosse stata un segnalibro per il futuro che non avevano mai avuto…”. E penso che il lieto fine non sia sempre garanzia di una buona storia. Brava.

Recensore Master
07/06/16, ore 12:16

Mi è piaciuta molto questa OS, anche se è un po' triste :(
Alla fine era tutto un sogno di Sherlock, peccato.. per un attimo ci ho sperato eheheh
Ho davvero creduto che finalmente si stessero per dichiarare, pazienza, magari la prossima volta eheh

Comunque è scritta molto bene, e l'idea di base delle lettere mai aperte la trovo poetica! Complimenti!!