Recensioni per
La leggenda di Aldric l'intrepido
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
09/10/19, ore 21:30
Cap. 4:

Ok....non so come verrà fuori questa recensione ,dato che ho gli occhi pieni di lacrime. Purtroppo ho questa brutta abitudine: non sono capace di commuovermi delicatamente,piango come una fontana. E qui….sto piangendo come se mi fosse morto un parente. é una storia meravigliosa,Aldric è stupendo. Ed è tanto più triste quando si capisce che non c'era scelta(cioè mica avremmo dovuto lasciare Amilda nella mani di quello,no?)
Mi ha ricordato un po' la mia favola triste. Un genere che,non c'è niente da fare,mi fa sempre piangere(quante volte ho scritto piangere?)

Recensore Veterano
18/08/19, ore 22:48
Cap. 4:

"Prese il volto di Wieland fra le mani, lo baciò prima sulla fronte e poi gli posò un delicato bacio sulle labbra. Allora Wieland capì di amarlo, lasciarono Lady Amilda e il signore dei morti lì, scapparono insieme e vissero per sempre felici e contenti. Fine."

Ehm ehm ehm. Già. Ricomponiamoci.

Allora, partiamo dal principio.
Wieland continua a non capire nulla, soprattutto non realizza che la persona" coraggiosa e nobile che deve far aprire il palazzo versando il suo sangue", non è altri che Aldric.

L'arrivo di alcuni guerrieri li porta ad un combattimento sanguinoso. Aldric si sacrifica per il SUO Wieland, e con il suo sangue fa apparire il castello.

Wieland tenta di curare le sue ferite, e nota la medaglietta.
La stessa medaglietta che Aldric gli aveva regalato anni prima, la stessa che la sua "amata" gli ha tolto.
Ti ricordi quando mi hai detto che avrei trovato Amilda odiosa? Ecco. (respiro profondo). È una grande stronza!! (perdona il francesismo). Beh, peró almeno lei ha capito che Aldric ha un debole per il suo promesso sposo.

È geniale tutta la faccenda delle statue, e di come alla fine Wieland rimpianga la morte dell'amato.

La fine mi ha fatto scendere una lacrimuccia (sì, ho pianto il Tamigi).

Adesso vorrei fare un parallelismo tra la fine di Aldric e quella di Hans Hermann Von Katte, l'amante di Friedrich der Grosse. Non so perché, ma ho subito pensato a quello.

La storia nel complesso mi è piaciuta. Mi piacciono questi capitoli un po' più corti del solito. Rendono la lettura più scorrevole.

Come ti ho già detto, lo stile "poema epico cavalleresco germanico" ci stava molto, e calava ancora di più nell'atmosfera.

Detto questo, ti saluto e ci vediamo metaforicamente alla prossima storia! ^^

(P. S. Puó darsi che io rilegga alcune storie che avevo già letto, perché sono veramente belle. Non sono fissata, no (disse lei, mentendo e sapendo di mentire) semplicemente in questo periodo mi stanno supportando mentalmente e ne ho un grande bisogno, per cui ti ringrazio per scrivere queste perle. Spero vivamente che tutte queste recensioni non ti diano fastidio. ^^)

Recensore Veterano
18/08/19, ore 22:11
Cap. 3:

E con gioia continuo questa saga.

Non mi capacito dell'idiozia di Wieland. Insomma, caro il mio principe, se ti danno degli ordini, tu li devi eseguire!
È la quarta volta che finiscono nei guai per colpa sua.

Gli hanno detto chiaro e tondo che non doveva staccarsi da Aldric, ma lui ha sentito un pianto e lo segue. Dev'essere per forza Lady Amilda, perchè "Nessun’altra voce sarebbe mai potuta essere così aggraziata e melodiosa anche nel dolore." (anche qui da leggere con voce smorfiosa e in falsetto.)

Aldric dev'essere veramente molto innamorato. Io, al posto suo, amore o non amore, gli avrei tirato un bel po' di pugni già da qualche capitolo.

Comunque la tanto agognata metà si avvicina, e così lady Amilda.

Unico problema? Ma un lago ghiacciato, ovviamente.

Sto cercando di immaginare l'imbarazzo (e anche la felicità, dai!) di Aldric che è costretto a dormire nudo o quasi con il principe per evitare l'assideramento di quest'ultimo.

Ribadisco che questo stile da "saga medievale" mi sta piacendo assai. Tutta la storia è molto interessante!

Al prossimo capitolo ^^

Recensore Veterano
18/08/19, ore 21:51
Cap. 2:

Ciao, carissimo!
Fra tutti e due, Aldric è l'unico con un minimo di sale in zucca. Si sa controllare, è razionale e sembra poco impulsivo. È anche un santo, a quanto pare, visto che riesce a non prendersela con quell'idiota che è il suo principe.

Wieland "parte e va", non valuta rischi e conseguenze, infatti si ritrovano in mezzo a creature assetate di sangue. Farebbe di tutto pur di recuperare la sua amata (leggere quest'ultima frase con voce smorfiosa e in falsetto, dettata dal fatto che mi dispiace per Aldric).

Povero il nostro guerriero, si vede che è cotto di Wieland e che lo ama da morire. L'amore non ricambiato, in quelle condizioni, poi, è terribile. È per questo che non ci parla e non si fa toccare da lui, suppongo (se permetti un paragone, mi ricorda un po' Weber).

Dunque, la lotta con le bestie di Satana è descritta benissimo, sai bilanciare perfettamente descrizioni e scene d'azione e caratterizza i personaggi perfettamente.

Al prossimo capitolo! ^^

Recensore Veterano
17/08/19, ore 23:08
Cap. 1:

Ciao di nuovo, carissimo.

Sono giunta fin qui, alle prime storie che hai scritto, e ho trovato questa.

Il tutto sembra molto interessante: un giovane principe che ha perso la sua amata e che vuole ritrovarla a tutti i costi. Il prezzo da pagare è elevato: perdere la persona che ama di più. Qui, giustamente, il nostro eroe si fa delle domande quantomeno sensate. Alla fine il padre, miracolosamente, lo lascia partire, ma solo in compagnia di Aldric. Allora, ai suoi occhi è Lady Amilda il suo amore. Ai miei, di occhi, Amilda è molto antipatica e Aldric non farà una bella fine.

Eh già, non sarà un horror, ma prevedo lacrime.

Parlando dello stile, mi piace il linguaggio medievale che utilizzano i personaggi, sembra di trovarsi in una leggenda germanica, una di quelle inglesi o tedesche, piene di eroi valorosi e creature mitiche :D

In un capitolo hai tratteggiato un intero universo medievale, e questo denota grandi capacità di scrittura.

Il resto dei complimenti lo sai già!

Alla prossima! ^^

Recensore Master
29/04/19, ore 15:59
Cap. 1:

Sarà anche in attesa di revisione, ma a me questa storia/fiaba è piaciuta moltissimo. Sapevo già in partenza che qualcuno avrebbe fatto una brutta fine, data la previsione del Venerabile, ma comunque è il percorso del rapporto tra il principe e Aldric che ti fa commuovere quando il guerriero muore.
Mi sono piaciute molto le prove che hai ideato, avrebbero fatto impallidire i fratelli Grimm. Anche il mutamento del principe ci fornisce la traccia, fino a giungere al ricordo di che cosa era accaduto davvero per separarlo dall'amico. Ah, la frignante principessa compare poco, ma tant'è che mi sta un po' sulle scatole in ogni caso... XD
Il sovrano dei Morti dovrebbe avere una parte maggiore: mi pare kazzuto e sprezzante verso i miseri mortali, spero che vorrai sfruttarlo di più quando e se riscriverai il testo. *___* Che per me è già perfetto così! ^^

Recensore Master
06/08/18, ore 22:30
Cap. 2:

Capitolo ricco di concitazione, i nostri eroi si stanno rivelando molto più complessi.
Il principe è un ragazzo abituato ad ottenere ciò che vuole, non sente ragioni, nemmeno di fronte all'esperienza di chi ne sa di più; l'atmosfera di Cadwald è carica di malvagità, paure e segreti. Vi è qualcosa in sospeso con Aldric che stiamo scoprendo pian piano.
I mostri non hanno una forma, perché forse sono male e il male ha mille forme

Mi sta davvero piacendo molto
milla4

Recensore Master
06/08/18, ore 22:05
Cap. 1:

Essendo solo il primo capitolo devo ancora scoprire molte cose ma sicuramente mi ha attratta per andare avanti.
La storia mi ricorda molto il rapimento di Persefone e mi piace il fatto che spesso ti richiami a miti e leggende. Conosci davvero di tutto

A presto

milla4

Recensore Master
04/01/18, ore 16:15
Cap. 3:

Quarta Recensione Premio per il contest "Award for best one-shot - II Edizione"

Ed eccomi per l'ultima recensione che ti spetta.
Partendo dalla parte grammaticale, non ho notato errori in questo capitolo, salvo il solito problema che ti ho già segnalato nelle altre recensioni e che comunque tu hai già risolto nelle storie più recenti.
Leggendo questa storia ho potuto anche notare il miglioramento in fatto di stile: mentre la narrazione algida ma pulita e scorrevole che ti contraddistingue adesso è uno stile che è tuo ma che comunque ha un suo perché e sa intrattenere con convinzione il lettore, qui si vede quella stessa freddezza di esposizione peccare di semplicità e piattezza in alcuni punti, come nel caso di alcune descrizioni molto veloci o di esposizioni introspettive poco coinvolgenti e molto dirette.
La trama segue un sentiero molto lineare, anche qui nulla a che vedere con "Essi sono tra noi" per esempio, dove sia a livello fisico che psicologico, c'era un bellissimo intreccio. Il percorso seguito da Aldric e Wieland è lineare, un po' alla vecchia maniera favolistica, e procede per tappe, scandite dai diversi capitoli. Qui il desiderio di essere breve ma di far entrare diverse scene nel poco spazio che ti sei concesso ti fa sorvolare su diverse parti con troppa facilità, e questo non ti permette di darli il giusto peso o la giusta profondità, il che non le fa apparire tridimensionali: parlo della scena nella foresta seguita subito dopo da quella del ghiaccio, il passaggio tra le due è reso molto "affrettato", quasi liquidassi la prima per passare alla seconda.
Dei personaggi ho già espresso il mio parere: possiedono i tratti fondamentali, supportati da un piccolo background che getta un po' di luce sul loro passato. Distingui il guerriero dal principe, il forte e pieno di esperienze, dal impulsivo e delicato; la mente misteriosa da quella credulona. Emblematico l'attacco della conversazione di Wieland, quando inizia a parlare della sua principessa: tanto convinto dei suoi sentimenti quanto cieco a quelli di Aldric.
In definitiva posso affermare che questo è sicuramente uno dei tuoi primi scritti (come se la data non fosse esplicativa, dirai tuXD), è semplice e di lettura molto leggera, ma comunque godibile.
A presto!

Recensore Master
23/12/17, ore 17:29
Cap. 4:

Ciao, carissimo Old...
Ogni tanto riappaio tra le tue storie e non posso fare a meno di lasciarti un commento.
Intanto mi scuso per recensire solo alla fine, ma il tempo è quello che è, e così risparmio anche a te di dovermi rispondere per quattro volte. (Non che tu sia obbligato a farlo, lo sai...)
Allora, premetto: adoro il genere fantasy. E con questo bel racconto mi hai fatta immergere in quell'atmosfera che amo tanto. Boschi maledetti infestati di mostri, labirinti ghiacciati in mezzo a gelide montagne, indigeni ostili cattivissimi (e per fortuna pure un po' codardi, anche se ciò non gli ha impedito di ferire Aldric...)
È stato un po' come tornare nella "Terra di Mezzo" di Tolkien o, meglio ancora, nelle "Quattro Terre" di Terry Brooks, che forse amo persino di più.
A parte tutto ciò, descritto con dovizia di particolari senza essere mai noioso, e con una proprietà di linguaggio ricca e soprattutto consona all'ambientazione, ho adorato come hai raccontato, e svelato fino in fondo solo alla fine, il rapporto tra Wieland e Aldric.
Avevo capito che il biondo capitano delle guardie amava Wieland di un amore che andava ben al di là di quello di un cavaliere per il suo principe. E si scopre che è così praticamente da sempre, fin dall'infanzia. (Struggente la faccenda dei ciondoli... :°°°)
Ma ho intuito solo verso la fine che Aldric sapeva ciò a cui stava andando incontro.
A differenza di quel "ciù" di Wieland... -_-
Beh, io che amo le storie het, qui mi sono davvero ritrovata a soffrire per Aldric e a fare il tifo per lui, invece...
Anche perché... che dire della cara Amilda? Antipaticuccia anziché no. Il nostro Principe non aveva davvero capito una ceppa!
E così non gli rimane che passare il resto della vita a pensare che non si conosce il valore di ciò che si ha, finché non lo si è perduto...
Un racconto stupendo, amico mio. Sentimenti, azione, avventura... e commozione, senza scadere nel patetico. Lo sapevo ancor prima di cominciare a leggerlo, ma adesso posso confermarlo: Old Fashioned, un nome, una garanzia! :D

E adesso scusa se approfitto di questa recensione per dirti una cosa: tempo fa mi avevi lasciato una (graditissima) recensione a una one-shot che avevo scritto come sfogo dopo un brutto "litigone" con mia figlia. Ecco... mi sembra giusto dirti che alcuni giorni fa l'ho cancellata da Efp, (e con essa ovviamente se n'è andata la tua rec e pure le altre 8, sob!) perché ho scoperto che da questa cosa, mia figlia, era rimasta ferita (non tanto per il fatto di averla scritta, quanto per averla pubblicata). E siccome stiamo passando davvero un brutto periodo, ho voluto andarle incontro. Sia chiaro che non voglio che tu, per questo, ti sobbarchi l'onere di leggere e recensire un'altra delle mie boiatine, anche perché io finora ho pubblicato solo fanfiction e so che non è il tuo genere. Anche se non compare più, io la soddisfazione di un rec (positiva!) da te l'ho avuta, e mi ritengo più che a posto! ;))))
Sappi che ho letto anche "Le rovine di Meroe" e "Victoria Cross". Un giorno o l'altro mi deciderò, tempo permettendo, a recensire anche lì.
Nel frattempo ti faccio moltissimi auguri di un buon Natale e un felice 2018! A presto, carissimo! Ti abbraccio.
Briz65

Recensore Master
17/12/17, ore 20:17
Cap. 2:

Terza Recensione Premio per il contest "Award for best one-shot II Edizione"
E ritorno all'attacco di questa mini long fantasy!
C'è un bel contrasto di nomi e paesaggi tra la prima e seconda parte del primo spezzone: nel primo abbiamo un elenco di territori selvaggi e ostili, dove persino le persone che vi abitano nei pressi sono infide e inospitali, eppure il principe è lì che deve andare, laddove nulla viene dato per niente; nel secondo, invece, abbiamo un mondo agreste, quasi ameno, tranquillo e curato che va via via a inoltrarsi nei meandri di una foresta statica, immobile, che sta quasi in mezzo ai due panorami, quasi come uno spettatore che vuole vedere quale sarà la sorpresa che il fato riserva ai nostri protagonisti.

Anche qui c'è l'errore di mettere le stesse battute di personaggi differenti nello stesso rigo e l'uso di punti all'interno dei dialoghi laddove non è necessario.
E continua la caratterizzazione del principe, al momento di Aldric sappiamo ben poco e poco si può intuire, ma va bene così. Il principe sa davvero poco del mondo e lo dimostra con domande piccate che vanno a farsi sempre più ingenue di fronte alle risposte ricche di esperienza, e quindi di poche parole, di Aldric. Per certi versi mi immaginavo il principe più gentile e rispettoso dei suoi sudditi, invece ho visto dell'altezzosità nel modo in cui si rivolgeva al compagno. Questo può anche essere dato dal fatto che si senta indispettito che il padre gilel'abbia appioppato alle calcagna, e ancora una volta è il suo impulso a mostrarsi padrone della situazione a muoverlo dentro i limiti della foresta, andando contro il consiglio del cavaliere più esperto.
Creature a cui non sa dare un nome! C'è molto di più di semplici belve e animali dentro quella foresta, la qualche a questo punto sembra più un grande mostro che tiene le fauci spalancate in attesa che il pesce idiota abbocchi e ci si infili dentro, per poi richiuderle per sempre. Aldric però non dice e obietta più di quello che è dovuto dal suo ruolo e segue il suo signore con dovere e responsabilità, accettando il rischio pur di proteggerlo. Qui si vedono i primi segni che caratterizzano un cavaliere, molto bene.

Spavaldo il principe, e sciocco. Credo che mi starà un po' su. Questo non vuole dire che lo hai caratterizzato male, anzi, me lo hai fatto stare antipaticoXD Quindi il lavoro è buono.
Se avesse chiesto prima invece di avanzare a capo chino e con le orecchie chiuse, forse adesso non starebbero correndo contro il tempo. Le descrizioni sono poche e semplici, non so se è stata una scelta fatta a misura di questa storia a rating verde o se è qualcosa che nel tempo hai migliorato. Comunque le trovo un po' grezze, con un potenziale non espresso. Probabilmente è il tipo di narratore che mi dà questa sensazione, ma in questo caso più che mai una maggiore cura del dettaglio avrebbe dato più personalità alla narrazione.
Nella parte precedente, la descrizione del paesaggio era stata ad effetto, poiché giocava sui contrasti. In questa seconda parte, mancava un po' di pathos che mi coinvolgesse nell'ansia e nella paura dei personaggi. Troppa fretta, credo.

La caoticità degli eventi che seguono, invece, vanno bene. Anche qui non scendi nei particolari e viene a mancare qualcosa, ma nell'insieme sento la concitazione del momento e l'intervento improvviso di Aldric ha saputo dare quel tocco di frenesia e frettolosità all'azione. Mi è dispiaciuto per il cavallo bianco, ma sembra una morte profetica che è proprio il corsiero bianco destinato alla principessa che le bestie si avventano. Sembra quasi voler dire: ha un prezzo, riaverla indietro... così come uscire indenne da qui richiederà la vita del dono che volevi farle.
Il principe sembra richiamare in mezzo a loro un'amicizia che forse non era mai stata solo tale per il capitano, e che persino lui non aveva nemmeno curato prima di entrare nella foresta. La freddezza e la sua aria arrogante si trasformano in toni più pacati, e credo che sia il riconoscimento per aver avuto salva la vita dal capitano. Inoltre c'è una buona dose di senso di colpa nei confronti del vecchio amico, con cui si scambiava missive nei momenti in cui erano stati separati da giovani: le ferite che l'altro ha riportato per salvarlo sono doppiamente colpa sua, per aver deciso contro anche il parere dell'altro di entrare nella foresta e per essersi buttato impulsivamente contro le creature per salvare il simbolo dell'amore che prova per questa principessa che solo lui crede di poter salvare, a qualunque costo.

Questo atteggiamento che cambia facilmente nei confronti di chi gli sta attorno, mostrano il principe in una veste infantile e un po' sempliciotta nei modi, quale uomo che poco sa di ciò che c'è veramente al di fuori delle mura d'oro in cui è cresciuto. Al contrario, Aldric si mostra come un capitano che ha visto e sopratutto vissuto il male, da solo, lontano dall'amico di infanzia, e anche questo è in mezzo ai due, a separarli ma pronto anche a disseminare non pochi problemi lungo il viaggio.

Per ora concludo qui.
A presto!

Recensore Master
09/12/17, ore 20:55
Cap. 1:

Seconda Recensione Premio per il contest "Award for best one-shot - II Edizione"

Ciao Old, sicuramente mi avrai dato da "Wanted", ma non avevo fatto dimenticato le recensioni dovuteti. Ho perso il conto di quante volte l'avrò ripetuto ultimamente, ma ho recuperato un paio di serie e finito di valutare un contest. Adesso sto cercando di lasciare le recensioni premio prima di occuparmi di altri due. E' una specie d'impresa in cui, inutile anche dirlo, sono io che ho scelto di infilarmi. Questo fino a quando non riuscirò più a fare tutto e mi renderò conto che quando programmo le cose devo tenere a mente che ho un solo cervello e due mani:(
Ho deciso di partire dalla fine del tuo account, perché sai quanto io adori il fantasy e sapere che c'era ancora una tua storia di questo genere che non avevo letto e recensito... beh, ho dovuto rimediare. E quale occasione migliore?
Iniziamo!

La prima parte del racconto ci mostra subito il problema fulcro della trama: un principe ha perso al sua futura sposa, rapito dal maligno che si è invaghito di lei. Un maligno mai battuto, ed è per questo che tutti sconsigliano di cercare di recuperare la fanciulla e suggeriscono di dimenticare.
Il principe si viene fin da subito mostrato come realmente innamorato di lei, tanto che ogni pezzo di terra da lei calpestato gli riporta alla mente i suoi ricordi e il dolore che ormai è legato a essi.
Ti faccio subito un complimento per i nomi che ti sei inventato: sono molto favolistici, ma sono felice che non tutti siano inventati ma sono un'accoppiata vincente di parole della nostra lingua che sanno rendere ancora più mistico l'immaginare i tanti luoghi che lungo la narrazione, vuoi per una digressione vuoi per un ricordo, il narratore accenna. Sopratutto mi è piaciuto il nomignolo del monastero: Pietra Parlante. Mi ha ricordato la pietra di Fantaghirò. A parte questa sciocca riminiscenza, il nome del luogo mi ha fatto immaginare questi savi come gente inamovibile, saggia, dura e sempre chiusa in se stessa, ma pronta a dispensare consigli all'occorrenza. Occorrenza che, mi par di capire, scelgono loro, nel senso che non posso essere consultati ma sono loro a decidere chi e perché avvertire e informare degli eventi da loro previsti.
Forse il principe ha un'occasione.
Ah, in questo momento sto facendo una recensione "cronaca", ho scoperto che mi permette di non tralasciare nulla e di commentare tutto a caldo, con le prime impressioni che la storia mi dà. Secondo me, è il modo migliore di aiutare un autore quando lo si recensisce, perché gli permette di capire qual è l'impatto che la sua storia e le varie scene hanno sul lettore. In ogni caso, mi diverte farlo e spero possa tornarti utile.

Ho notato un errore nella seconda parte. Ovvero il fatto i dialoghi tra i due, a un certo punto, siano sprovvisti del punto e a capo. Quando il personaggio che parla è un altro è bene cambiare rigo, a meno che non si voglia intendere una sovrapposizione di dialogo.
Una volta, qualcuno salutò l'arrivo di un grande saggio chiamandolo qualcosa come "uccello portatore di tempesta, uccello del malaugurio". Forse non è stato poi così stolto definirlo così, dopotutto. Se non si ha la saggezza per prendere atto del messaggio porta, allora il messaggio diventa una maledizione e non un dono, può solo far male nelle mani sbagliate.
Il principe non sembra aver capito la gravità del messaggio, troppo preso dai suoi sentimenti per la fanciulla e dalla gioia di sapere che potrà riaverla. E' il prezzo la chiave, e forse una persona saggi avrebbe riflettuto su di essa. La cosa mi preoccupa non poco.

Il pezzo finale svela molte cose, a mio parere. Forse mi riserverai un colpo di sorpresa, ma al momento temo per la vita di Aldric. Che sia lui l'agnello sacrificale?
Il Re ha concesso la migliore protezione al principe, e non vedo l'ora di conoscere di persona questo fantomatico capitano delle guardie, tanto impavido quanto prestante.
Come sempre, nonostante questa sia una delle prime storie che hai scritto, il tuo stile è pulito e impeccabile come sempre. Non ho visto sbavature o errori di alcuna sorta, fatta eccezione per quel consiglio che da qualche parte ti ho dato ma che tu hai già corretto nel tempo, quindi è solo un'osservazione per complimentarmi dei progressi che hai fatto.
Il personaggio del principe sembra molto ingenuo e credo che presto potremo vederlo in contrapposizione con quello di Aldric. Al momento la caratterizzazione del primo lo mostra come un giovane dall'animo puro, innocente, dai sentimenti casti e "rose e fiori". Ama con innocenza e sentimentalismo la sua giovane amata.
Un ultimo commento lo lascio per l'ambientazione, che mi dà l'impressione di luoghi favolistici e dai colori chiari e tenui, come tutto in questa narrazione. Mi piace come effetto.
Per il momento chiudo qui.
A presto!
(Recensione modificata il 09/12/2017 - 08:56 pm)
(Recensione modificata il 09/12/2017 - 08:59 pm)

Recensore Master
12/04/17, ore 00:26
Cap. 4:

E purtroppo questa splendida storia si conclude nella maniera tragica tanto paventata nei capitoli precedenti, e annunciata dal Veggente, a quanto pare non solo a Wieland ma anche ad Aldric.
Confesso che fino all'ultimo ho sperato che finisse bene. Ho sperato che la profezia non si compisse, e che succedesse qualcosa - qualsiasi cosa - che facesse cambiare idea a Wieland, che gli facesse capire che cosa stava perdendo.
Ha perso un amore puro, sincero e disposto al sacrificio, per riavere qualcosa che ormai aveva capito apparteneva al passato. Una compagna gelosa al punto da fargli restituire il ciondolo di Aldric - di un amico, dal punto di vista di lei - pur di essere l'unica stella a brillare nel firmamento. Se capisci che cosa voglio dire. E purtroppo Wieland l'aveva capito troppo tardi e il suo sorriso è ormai svanito, così come svanito è quell'amore reale che non riavrà mai più, e che ha dato la vita per lui.
Ho avuto una stretta al cuore al momento della dichiarazione di Aldric, che aveva chiaramente già accettato il proprio destino con la serenità di chi ama.
Non bisogna dare la vita per le persone che si amano, gli vorrei dire. Che cosa hai salvato, Aldric? Certo, la vita di Wieland, ma non la sua felicità.
Su queste note tragiche, ti faccio i miei complimenti per questo piccolo capolavoro che mi resterà profondamente impresso. Piazzo immediatamente questa storia tra le preferite, ti rinnovo il mio amore per le tue produzioni come sempre bellissime.
A presto!

~Sky

Recensore Master
11/04/17, ore 23:45
Cap. 3:

Rieccomi!
Ebbene Aldric da ancora modo di venire considerato giustamente come valoroso e intrepido, poiché senza di lui, il povero principe sarebbe indubbiamente stato perduto.
Bellissima e adrenalinica la scena del lago ghiacciato che si rompe, e del capitano che nonostante tutto non perde la calma, e riesce a salvare Wieland prima dall'annegamento e poi dall'assideramento. Il suo profondo legame con il principe è evidente da tante cose, non solo dalla dedizione con cui lo protegge e lo scorta, ma anche dal turbamento che prova all'idea di perderlo.
Tutto ciò ha qualcosa di profondamente struggente, come solo le storie d'amore non corrisposto possono avere, e ne si ha un assaggio durante il loro dialogo attorno al fuoco - quello per cui Aldric si incupisce nel sentir parlare di Lady Amilda e di amore in questi termini. Povera anima tormentata, non riesco a non essere triste con lui.
Il tutto è contornato da quest'aria costantemente fiabesca che è veramente splendida, e che lascia comunque una splendida sensazione alla fine della lettura.

Vado all'ultimo capitolo, e già so che soffrirò ç___ç

Recensore Master
11/04/17, ore 22:34
Cap. 2:

Rieccomi!
Capitolo bellissimo e intenso, in cui appare chiaro che il rapporto tra Aldric e Wieland non è semplicemente quello del principe e della sua guardia.
Wieland gli è legato, e ricorda con affetto gli anni della spensierata infanzia. E anche Aldric sembra essergli legato, in un modo anche più intenso e profondo dato che ha dimostrato di essere disposto a dare la vita per lui, e dato anche il suo tentativo di mantenere un certo distacco emotivo, una distanza insomma.
Sto supponendo che Aldric provi qualcosa per il principe, che invece è completamente ignaro. Peraltro, Aldric dimostra anche di essere realmente intrepido come dice il titolo, e anche un guerriero formidabile.
Spero che Wieland abbia imparato la lezione, e cominci a fidarsi di più del suo giudizio - la disavventura notturna nel Cadwald poteva costare molto più cara a entrambi.

Splendida la descrizione di questo bosco, sia di giorno che di notte, con un'ansia che trapelava da ogni rigo. E queste creature mostruose, qualsiasi cosa siano, hanno dato un tocco di horror alla scena già di per sé inquietante.
Se riesco, leggo anche il prossimo capitolo :3

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