Recensioni per
This is the end, my only friend
di Barbara Baumgarten

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/08/16, ore 21:26

4^ Classificata
Al Contest: "Apocalisse: Vivere o Morire"

Petunietta / Barbara Baumgarten


“This is the end, my only friend”


Grammatica e Sintassi: 4,45/5

Inizierò questa Valutazione facendoti i miei più sentiti complimenti: è raro trovare un testo così ben curato e, soprattutto, con così pochi errori, qualcuno ti è scappato, ma nulla di che (o meglio, uno è un po’ più grave degli altri, ma sono sicura che sia stata una svista. :P).
Quindi su questo punto non mi dilungherò molto, le poche correzioni le trovi qui sotto.
In compenso vorrei discutere un secondo con te sulla punteggiatura della storia che non sempre mi ha convinto: tolto il fatto che era tutta corretta (in un paio di punti avevo da ridire un po’ di più, quindi te li ho riportati sotto), non sempre l’ho trovata adatta al ritmo di narrazione. In alcuni passaggi c’erano forse un po’ troppi punti fermi che ti obbligavano a fare pause molto lunghe quando, in realtà, i periodi potevano essere tranquillamente collegati da una virgola o, al massimo, da un punto e virgola se volevi far fare una pausa maggiore; mentre in altri ho sentito davvero la mancanza dei due punti che mi indicassero l’inizio di una descrizione o la spiegazione di un pensiero, il rimarcare un concetto.
Personalmente parlando consiglierei una bella rilettura ad alta voce, così puoi notare che, effettivamente, alcuni passaggi risultano leggermente forzati ma che, con una punteggiatura differente, possono essere migliorati facilmente.
Nulla di grave, eh… ormai mi conosci e sai che sono una ragazza che si accontenta raramente di ciò che legge… ^^’’
Mi sembrava però giusto fartelo notare e quindi così ho fatto. ;)
Non ho altro da dire, se non farti i complimenti per l’ottima grammatica… ti lascio alle poche correzioni e ancora brava. ^^

Stile e Lessico: 9/10

Rispetto allo scorso Contest ho notato un gran miglioramento: non so se questo sia dovuto al fatto che ti sei presa più tempo e più pagine o se semplicemente nell’altro Contest sono stata forbiata dalla velocità con cui si sono svolti i fatti, non lo so; so solo che questa volta sono veramente riuscita ad apprezzare il tuo Stile e di questo mi complimento! ^^
Cerchiamo però di andare con ordine e con calma: premetto che io adoro la scrittura in prima persona, ma difficilmente ne resto soddisfatta quando la leggo, perché penso che sia uno degli stili più difficili da usare, combinare bene descrizioni e pensieri non è assolutamente facile (probabilmente te l’avevo anche già detto nell’altro Contest)… ma confesso che tu ci sei riuscita e alla grande. Sei riuscita a fare le descrizioni giuste per dare pennellate di ambientazioni, senza soffermarti troppo sui dettagli (lasciando quindi spazio all’immaginazione del lettore), preferendo di gran lunga concentrarti sui pensieri e sui sentimenti provati dalla protagonista in quel momento e, devo ammetterlo, sei riuscita a farlo veramente bene: le emozioni che prova Beatrice sono forti, arrivano dritte e cariche di emozioni al lettore, i suoi pensieri sono fluidi e coerenti con la situazione e soprattutto sono molto realistici, cosa spesso molto difficile.
Sono arrivata al fondo della storia in un lampo e ho sorriso per lo Stile davvero degno di nota che hai utilizzato: ammetto che c’è qualche sbavatura qua e là dovuta essenzialmente alla punteggiatura che a tratti mi ha un po’ rallentato (ma ne abbiamo già parlato sopra) e a qualche ripetizione che ti è sfuggita; piccole cose che possono essere facilmente limate con una buona rilettura.
Anche il Lessico che hai utilizzato l’ho trovato adatto al tipo di storia e in particolare alla figura di Beatrice: il linguaggio è secco, a tratti distaccato, a tratti scurrile e sei riuscita a centrare una delle cose fondamentali, l’essere realistica, sia per i ragionamenti che per le emozioni, sei stata anche in grado di dosare bene paragoni e riflessioni, utilizzando parole di tutti i giorni con naturalezza, ma senza toglie forza e complessità.
In poche parole, rispetto allo scorso Contest (senza nulla togliere a quella storia, sia chiaro) ho veramente apprezzato il modo in cui hai scritto questa: sono riuscita a immedesimarmi bene nella protagonista e sono arrivata al fondo del testo in un lampo tanto l’ho apprezzato.
Quindi, continua così che vai forte! ^^

Caratterizzazione dei Personaggi: 10/10

Lo Stile di scrittura che hai utilizzato per la stesura di questa storia rispecchia appieno il personaggio di Beatrice: è secco, duro, freddo e distaccato, con qualche bella parolaccia a condire il tutto, ma questo lo abbiamo già detto sopra, quindi passiamo alla protagonista.
Sì, come si può intuire ho amato alla follia questa ragazza che, da un giorno all’altro, ha perso tutto: la famiglia, gli amici, il proprio fidanzato, la sua vita e la possibilità di terminare gli studi e vivere un’esistenza normale. In questo clima apocalittico Beatrice cerca in tutta i modi di sopravvivere, non arrendendosi di fronte alle difficoltà e cercando disperatamente di trovare una cura, di capire il perché di questo incubo a occhi aperti, al quale vorrebbe porre fine.
Ho apprezzato le scelte di Beatrice e i suoi pensieri che si soffermano spesso sui ricordi della vita passata che stridevano così violentemente con la sua nuova realtà.
La protagonista che hai creato ispira fiducia e trasmette una forza di volontà unici: sebbene alle volte le sue convinzioni vacillino (come darle torto) non vuole comunque arrendersi e si ostina a continuare a vivere, dimostrando appunto una vitalità incredibile. Mi sono piaciuti i suoi ragionamenti rudi, ma coerenti come quello di far scorta di scatolame e medici invece di carne e altri cibi deteriorabili, ho apprezzato la sua scelta di una casetta piccola, facilmente difendibile e il suo desiderio di scoprire di più sull’infezione, tanto da costruirsi un piccolo laboratorio in casa.
Una giovane promettente e della mille risorse, senza ombra di dubbio… una giovane lupa solitaria, come i suoi pensieri sul genere umano hanno dimostrato e non posso darle torto, non sempre almeno.
Sono rimasta comunque sorpresa dal fatto che la ragazza abbia deciso di aprire il suo rifugio ad altri esseri umani che, come lei, sono ormai le ombre di quelli che erano un tempo (come si nota dalle poche parole che si sono scambiati), non restando più così sola. Sebbene mi sia dispiaciuto molto che tu non abbia dato il dovuto spazio ai quattro ragazzi accolti da Beatrice, sono comunque riuscita ad apprezzarli come comparse e la simpatia di Francesco mi ha convinta a darti il punteggio pieno benché questa piccola mancanza.
Sono un gruppetto compatto e unito e sono sicura che, tutti e cinque assieme, riusciranno a sopravvivere a lungo e, chissà, magari a trovare una cura.
Un buon lavoro anche in questo punto, brava.

Originalità e Trama: 4,5/5

Premetto che la Trama della storia non è particolarmente articolata: inizia presentando un normale giorno della nuova vita di Beatrice, prosegue col descrivere le sue abitudini, che vengono ricollegata ai ricordi di ciò che ha perso, per poi inserire qualcosa di nuovo, ovvero il gruppo di ragazzi con il quale condivide il peso di sopravvivere giorno dopo giorno all’inferno.
Se fin qui c’è poco o niente di originale (ovvero quelle dinamiche classiche di cui parlavo sopra), tutto il resto lo è, ed è questo che ha fatto decollare di colpo il tuo punteggio.
Anch’io come Beatrice cercavo di trovare una spiegazione al perché alcuni si erano trasformati e altri no: avevo forse scartato il gas e pensavo al classico morso, ma se era solo dovuto al morso, perché il fidanzato si è trasformato senza essere ferito?
Poi boom!
L’idea di diffondere un’epidemia con il cibo e, in particolare, con le farine è stata senza dubbio geniale, personalmente avrei usato il denaro che passa di mano in mano a una velocità incredibile, ma questo nulla toglie alla tua idea.
L’ho trovata davvero ottima, innovativa e appassionante: il ragionamento che ci sta dietro non fa una singola piega, anzi… a ben pensarci io sarei diventata una zombie, me misera! T_T
Bellissima quest’idea di trasformare una malattia in qualcosa che permette a pochi di salvarsi da questa terribile piaga.
Altro punto a tuo favore è quello di non far mai comparire effettivamente degli zombie all’interno della storia: ci sono molti riferimenti, vengono spiegati i loro comportamenti di base (quelli comuni a tutti gli zombie, ma sempre graditi), c’è la presenza di una carcassa a inizio storia e, a parte la piccola scena del flashback dove lo zombie assale suo fratello, non vi è la presenza di questi morti viventi. Una scelta rischiosa, ma a mio modesto dire vincente.
Apprezzabile anche il modo in cui hai presentato la protagonista, adattando lo stile di scrittura al suo carattere (rassegnati, troverai questo complimento almeno altre mille volte durante la Valutazione! :P) e il modo di farla ragionare e interagire: sia all’inizio dell’apocalisse che durante il suo svolgimento.
Diciamo pure che con questa breve Slice of Life Zombie come l’hai definita tu, sei riuscita a fare colpo, davvero notevole.

Uso dell’Ascia: 5/5

Ahn, l’ascia… una delle armi che, in un’apocalisse come si deve, non può mancare mai (non per niente anche nell’opera inedita che sto scrivendo è presente e fondamentale).
Hai dato a quest’arma un’importanza notevole: pende sempre al fianco di Beatrice, l’accompagna ovunque da quando il suo fidanzato gliel’ha data per sfuggire agli zombie il Primo Giorno e da allora, la ragazza non se ne separa mai. È l’arma che le permette di sentirsi sicura, non per niente la brandisce anche quando i quattro ragazzi giungono a casa sua, ed è la stessa con cui ha posto fine alla vita del suo fidanzato tempo addietro.
È presente durante tutto l’arco della storia e ha senza dubbio un ruolo centrale che ha permesso alla ragazza di sopravvivere fino a oggi; anche se la citi spesso, però, non risulta una presenza ingombrante e forzata.
Quindi sì, hai fatto un ottimo lavoro e per questo il punteggio pieno è ampiamente meritato.

Gradimento Personale: 7/10

E qui giungiamo all’unico vero e proprio tasto dolente: il mio Gradimento Personale.
Io ho davvero adorato questa storia, c’era tutto quello che avevo chiesto: una buona grammatica, uno stile senza dubbio coinvolgente e con dei paragoni meravigliosi (per esempio mi è rimasto in testa quello di Beatrice che paragona il cucire il taglio di Mattia a un calzino bucato, troppo bello! XD), un personaggio freddo e distaccato, ma comunque facile da amare e da apprezzare, originalità nelle cause scatenanti l’apocalisse e nello svolgimento della stessa… ma il vero difetto di questa storia è che, secondo me, è finita davvero troppo presto.
La prima volta che l’ho letta e sono arrivata al fondo ci sono rimasta seriamente male per il finale così improvviso e stroncato, ho perfino pensato di aver perso un pezzo della storia per strada, non per niente sono andata a controllare il link che mi avevi lasciato, ma lì ho trovato lo stesso risultato.
Tu non hai idea di come ci sia rimasta male! >.<
Ero presa davvero benissimo, tutto della storia mi aveva catturato e invece sono rimasta con un pugno di mosche, me misera… T_T
Basta piangersi addosso, comunque… la storia ha un buono, un ottimo potenziale, ma necessita davvero di diventare una Long a più capitoli perché il finale è veramente troppo tronco e ricorda più il finale di un capitolo che quello di una storia autoconclusiva, anche perché sono rimasta con un sacco di domande in testa, un po’ come la protagonista: è possibile inventare una cura? Gli infetti possono tornare normali? Chi ha progettato tutto? Troveranno altri sopravvissuti?
Mi spiace, ma io e i finali tronchi proprio non andiamo d’accordo.
Sia chiaro che nulla toglie alla storia: io l’ho sinceramente apprezzata, è stato solo il finale che mi ha lasciato un po’ interdetta, fai finire i tuoi racconti troppo in fretta ragazza mia, non avere paura di osare nell’aggiungere qualcosa. :P
Detto vorrei anche fare un piccolo appunto: ho particolarmente apprezzato (oltre a tutto il resto) i vari paragoni e l’accenno a Resident Evil; un vero tocco di classe che mi ha fatto sorridere.
In conclusione, una storia ottima… ma ora voglio che diventi una Long!
Ed è un ordine! è_______é

Titolo e Impaginazione: 4/5

La strofa della canzone che hai utilizzato come Titolo alla storia è senza ombra di dubbio uno dei miei passaggi preferiti nel film “Apocalypse Now”, cui involontariamente ho pensato a leggerlo e che ha fatto nascere un sorriso sul mio viso: perché sei riuscita a fare un altro riferimento a un’apocalisse, forse diversa, ma senza dubbio altrettanto crudele.
Forse come Titolo poteva andare bene anche solo “This is the end” che è molto più incisivo e non fa riferimenti a un amico che non c’è, o meglio c’è, ma sono svariati (e mi riferisco a Francesco e compagnia); però diciamo che chiudo un occhio proprio perché amo quella strofa… u_u
In compenso ho qualcosa in più da dire sull’Impaginazione: ho apprezzato il front utilizzato (il mio preferito) e la sobrietà con cui hai presentato la storia (sempre in linea con il carattere di Beatrice), però devo confessare di non approvare molto la scelta di scrivere paragrafi così lunghi e tutti attaccati. Alcuni punti fermi potevano tranquillamente diventare dei punti a capo così da isolare certe parole, certe frasi, per renderle più incisive, focalizzando lì l’attenzione del lettore e allo stesso tempo non stancarlo così tanto con paragrafi davvero lunghi che si presentano a blocchi, scoraggiandolo un po’.
Di nuovo non è nulla di grave, ma sai che sono una pignola del ca-ca… cavolo! E se non trovo qualcosa che non va bene, non sono felice… u_u
A parte queste poche cose, null’altro da riferire.

Bonus Attrezzo: 3/3

L’ascia nascondeva la sopravvivenza della protagonista e questo è stato rispettato egregiamente: alla fine della storia Beatrice è ancora viva, ma non solo ha dei compagni e una nuova speranza che le brucia nel petto e le illumina gli occhi.
Forse in futuro non sarà così, magari morirà morsa da uno zombie o per via di una ferita infetta, ma per il momento non possiamo saperlo.
Un ottimo lavoro, Bonus assegnato! ^^

Bonus Personaggio: 0/2

Avendo scritto una storia originale avevi alcuni criteri su cui basarti per ottenere questi punti Bonus: ovvero scrivere su alcune categorie di persone ben definite… sebbene abbia comunque adorato Beatrice, lei non rientrava tra nessuna di esse. Avevo pensato a una possibile fobia per l’odore di marcio dei corpi lasciati a imputridirsi al sole, ma poi, riflettendoci, mi sono resa conto che non è una fobia vera e propria, ma solo una reazione umana spontanea.
Mi dispiace, ma questo Bonus non è stato assegnato.



Totale: 46,95/55

Recensore Junior
01/07/16, ore 19:28

Questa è proprio una bella storia. Piacevole ed intrigante, mi ha appassionata dalla prima all’ultima parola. 
Ho adorato la protagonista, Beatrice, ritratta così strategica e caz*uta - è il caso di dirlo.
Ho adorato anche il suo modo di fare e la descrizione del suo passato, che è stata resa in maniera scorrevole e coinvolgente. 
Ho trovato geniale la risposta nella celiachia e la battuta finale, che hanno reso il racconto meno macabro. E ho potuto percepire in sottofondo la speranza che hanno colto, insieme. 
Ritengo alquanto creativa la “zombificazione” per mezzo dell'alimentazione: di sicuro è una scelta originale e senza precedenti. È anche collegata alla fame insaziabile che li caratterizza, a pensarci bene.
Insomma, davvero un bel lavoro.
Partecipo anche io al contest e quindi auguro ad entrambe in bocca al lupo! ^^

Recensore Veterano
25/06/16, ore 16:11

La storia mi ha appassionato moltissimo,perche non la continui? Sarebbe bello scoprire se si trova una cura, comunque in un paio di mesi gli zombi dovrebbero morire o per fame o per il troppo caldo/freddo. ;) Sei veramente celiaca?