Recensioni per
Il Tredicesimo Re
di Nirvana_04
Si direbbe che sono anni che non passavo più. |
Buongiorno, sono qui per lo scambio a catena del Giardino! |
Ciao! Eccomi qui :) Appena ho semplicemente letto il nome di Dareg mi sono resa conto di quanto, QUANTO, mi era mancato. Lui, la sua testa calda, le sue emozioni sempre impresse sulla pelle, le verità dette senza peli sulla lingua, la sua innata capacità di trovarsi sempre nei guai pur rimanendo giusto, buono e caro, a volte addirittura ingenuo. Lo adoro, c'è poco da fare. E tu stessa ci hai mostrato ancora di più la sua umanità in questo capitolo, in mezzo a tanta devastazione e tanta guerra, a tanta morte e tanta disperazione... spicca il suo animo imperfetto, ma bellissimo. Ho amato come in riferimento a per chi o cosa combatte lui risponda di getto “Ho una sorella.” È una risposta che per lui significa il mondo e che racchiude il suo mondo, il legame indistruttibile con la sua famiglia. Non è detto che un rapporto tra fratelli sia o debba essere così intenso e vissuto, dire “ho una sorella” per altri potrebbe essere semplicemente un’informazione come un’altra. In lui invece questa frase ha più il sapore del dovere, del giuramento, ha un qualcosa di sacro e ancestrale. Mi è piaciuto molto come hai reso e portato avanti questa scena. Non so se si era notato! La scena di guerriglia è ben descritta, non solo sei attenta a dipingere costantemente le azioni e i gesti di tutti i personaggi coinvolti, ma con un uso magistrale (tipicamente tuo) delle parole riesci a suscitare le emozioni che tu vuoi: ansia, paura, tristezza, commozione, terrore. È la tua scelta così precisa delle parole che fa sì di rendere perfette scene che, a parer mio, sono davvero tra le più difficili. Le scene di guerra e di combattimenti rese bene diventano anche le scene assolutamente migliori di un’intera opera, perché sono dei punti cruciali, forse perché, sempre a parer mio, spicca l’anima vera degli uomini. E Dareg commosso mi ha dato tantissimo, mi ha fatto seriamente emozionare, me lo sono immaginato quasi davanti a me con il suo volto contrito. E poi ecco Vasia! Presente prima come un fantasma, viva nella seconda parte in cui la ritroviamo ad esercitarsi nel suo nuovo addestramento. Ma dura poco perché introduco un nuovo personaggio, Liov, che già è entrato nel mio cuore. Possibile che Vasia vedesse in Liov qualcosa di suo fratello? Dareg non è così, naturalmente, ma forse quel tormento, quella paura che Dareg cela sempre nel ferirsi volontariamente... non so, ho fatto uno strano collegamento. |
Ciao! Sono finalmente riuscita a leggere il capitolo che come sempre è scritto in modo impeccabile. L'inizio si apre con Vharnet, seppure si conosce poco di quest'uomo (se non ricordo male, è "rimasto" lì dopo che l'attuale re è tornato indietro), vivendo in quel luogo sperduto e governato dai mostri è difficile immaginare quanta forza di volontà ci voglia per appigliarsi alla fievole speranza di vedere riuscire il piano ma soprattutto di essere colui che cerca di infonderla in qualche agli altri. Vharnet ha la speranza di migliorare la situazione. Parte che si contrappone nettamente al secondo pezzo in cui la società comunitaria viene mostrata perfettamente, non è il singolo a contare, tutto ruota attorno alla guerra, alla morte, alla sopravvivenza, concetti già ripresi ma qui sottolineati con più brutalità del solito a causa delle conseguenze che hanno su un bambino la cui mente è praticamente creta da modellare, basta inculcargli un concetto, fargli credere di essere un ingranaggio fondamentale di uno scopo più grande in modo da farlo sentire importante, tutto il resto che non entra nella missione è bugia, falsità. E la cosa orribile è che il bambino non se ne renderà mai conto poichè non ha gli strumenti necessari per possedere una visione critica della realtà nè di avere la possibilità di essere libero di scegliere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. |
Ciao Nirvana! |
QUELLA MAPPA È BELLISSIMA. |
Hi~ |
Ciao! |
Ciao cara :) Manco da così tanto tempo dalla tua storia che me ne vergogno tantissimo e mi dispiace infinitamente di essere giunta solo ora. Ma questa storia devi sapere che è nel mio cuore e che ha un posto molto importante, incisivo, e che mi dispiace leggerla velocemente nei ritagli di tempo e soprattutto non recensirla nel modo migliore possibile, come degnamente merita. |
Non riesco ancora a crederci di essermi finalmente messa in pari con gli aggiornamenti! All'inizio mi sembrava un'impresa titanica vista la mole di capitoli che mi aspettavano... ma la tua storia valeva tutto e non ho mai voluto mollare. |
Il capitolo si apre con Velter che tenta una sortita contro i nemici, forse in maniera un po' avventata. Ma è chiaro che sia un uomo d'azione, che mal sopporta l'assedio e l'attesa... io lo vedo come un personaggio molto simbolico, nel senso che incarna un tipo di guerriero che, suo malgrado, non conosce altro che la guerra, vive solo per essa e in funzione di essa. Non tanto per esaltazione o attitudine, ma quasi come qualcosa a cui riluttantemente è destinato. Questo è tutto ciò che sa fare. Dareg invece ha testa e sta a lui diventare qualcosa di più... le memorie dei suoi genitori tornano a galla di tanto in tanto per guidarlo, e lui ha anche delle belle intuizioni, come quella di usare i cavalli. |
Bellissimo capitolo, a partire dall'intro così cupa e tetra, che trasuda morte e dolore da ogni parola. Il contrasto tra la neve candida e l'oscurità del resto è notevole. |
Rieccomi qua, ogni tanto rispunto!^^ |
SIIIIII, VASIA!!!! Mi è mancata ^___^ |
Ciao Nirvana, |