Recensioni per
Una piccola soddisfazione
di tatsuei90

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/11/16, ore 18:21

Recensione premio "una drabble tira l'altra"
Ciao!
Eccomi con l'ultima recensione premio!
Ho deciso di cambiare storia, perché questa mi ha incuriosito parecchio dall'introduzione, mi sembrava divertente l'idea del gioco di Yuu e lo è stata! Certo mi è dispiaciuto un po' Per il finale, ma considerando che non sembra essere del tutto concluso... non mi scoraggio! Può essere che sia finita meglio comunque.
Nishinoya mi sembra un po' troppo titubante se devo essere sincera, l'oc è sempre così impulsivo e sicuro di sé... ma vista la situazione penso ci possa stare un comportamento del genere!

La fanfiction è scritta bene ed è scorrevole.
Ho solo una piccola nota tecnica: "patti con sé stesso." devi togliere l'accento oppure lo "stesso".

Brava!
Alla prossima!
s.e.

Recensore Veterano
09/08/16, ore 21:34

[Valutazione del contest "Giochi o non giochi?"]

Titolo:
Un titolo semplice ma molto indicato per la storia, che incuriosisce il lettore spingendolo a voler scoprire quale sia, questa “piccola soddisfazione”.



Sviluppo del gioco:
Tu hai scelto di restare sul classico con il Pocky Game, con Nishinoya che sfrutta questa giornata – e questo espediente – per “tastare il terreno” con il suo Asahi-san. Il che, se vogliamo, è uno dei motivi per cui il Pocky Game è tanto popolare in Giappone, con tutti i giovani che sfruttano i bastoncini dolci per farsi avanti con la persona per cui hanno una cotta, ed è per questo che ho molto apprezzato questa tua scelta.



Caratterizzazione dei personaggi:
Avendo deciso di sviluppare la storia alternando i due punti di vista dei protagonisti (anche se prevale decisamente quello di Nishinoya) sei riuscita a delineare molto bene entrambe le loro caratterizzazioni.

Nishinoya è sempre il solito esagitato, che rimbalza iperattivo per tutta la scuola. È anche il più intraprendente, e mi è piaciuto che nella tua storia sia stato lui a prendere questa iniziativa, per provare a farsi avanti con Asahi.

Un’altra cosa che ho apprezzato è l’aver sottolineato che Yuu non si vergogna affatto di questi suoi sentimenti: la ritengo una cosa molto importante da chiarire, perché Nishinoya è un personaggio estremamente estroverso e sincero, sempre pronto a difendere le sue passioni e a combattere per esse, e una persona del genere non si fa problemi (non troppi, almeno), ad ammettere che una di queste passioni è un ragazzo come lui.

Anche la scena in palestra mi è piaciuta, soprattutto le considerazioni di Yuu sulla sua ferma volontà di riuscire a infondere un po’ di fiducia nell’asso: è un argomento che viene ripreso più volte nel canon, e mi è piaciuto che tu l’abbia citato nella tua storia.

È comprensibilissimo che Nishinoya abbia avuto la testa per aria (più del solito) per tutte le lezioni, e il precipitarsi nella classe di Asahi come un forsennato è perfettamente in linea con il suo temperamento.

Così come è proprio da lui fregarsene bellamente dei possibili spettatori e mettere in atto comunque il suo piano, proponendo ad Asahi il Pochi Game.

Non vedo invece molto di buon occhio il fatto che Asahi, un ragazzo dalla timidezza quasi patologica, abbia accettato non solo di giocare a questo gioco imbarazzante (in senso buono, ok, ma sempre di imbarazzo si tratta), e soprattutto di averlo fatto consapevole di avere i suoi compagni di classe a guardarlo. Magari avrei trovato più verosimile che Asahi avesse ceduto alle insistenze di Nishinoya trovando però un modo per farlo senza nessuno intorno.

La descrizione del gioco è rapida come il gioco stesso, e quel bacio improvviso coglie entrambi i protagonisti di sorpresa – nonostante non fosse poi quello che Yuu in realtà sperava.

Mi spiace dirlo, ma ho trovato i dialoghi immediatamente successivi al gioco affettati e artificiosi: sembra che Yuu e Asahi stiano leggendo le battute di un copione, e se da un lato ci sta che il disagio di quella situazione li porti a comportarsi in maniera un po’ strana, dall’altro non mi sono sembrati affatto naturali.

Invece ho trovato naturale sia la delusione di Nishinoya, sia il suo sforzarsi di “guardare il bicchiere mezzo pieno”. Perché, sì, probabilmente Asahi non lo ricambia, ma in fondo è riuscito ad ottenere da lui un bacio, – e a farlo senza esporsi troppo – quindi dovrebbe esserne felice.

È comprensibile anche che Nishinoya si preoccupi inizialmente che Asahi sia arrabbiato con lui, ma mi fa piacere che tu non abbia calcato la mano su questa cosa perché, come gli fai dire (anzi, pensare) tu stessa, il Pocky è soltanto un gioco più o meno innocente… e inoltre è piuttosto inverosimile che Asahi arrivi a odiare veramente qualcuno (ed è totalmente assurdo, se quel qualcuno è proprio Nishinoya).

Terminiamo la storia tornando in classe da Asahi, e qui scopriamo con nostro sommo piacere che quel bacio, seppure dato per gioco, non l’ha lasciato indifferente come ha fatto credere a Nishinoya.

Questa è una cosa che mi è piaciuta molto, perché trovo naturale che un ragazzo che finora è stato assolutamente certo dell’innocenza della relazione con un suo amico di punto in bianco ammetta a se stesso di provare un qualche tipo di sentimento romantico per lui, ed è chiaro che abbia bisogno di riflettere e chiarirsi le idee prima di poter compiere il prossimo passo.



Stile e trama:
Lo stile è semplice e senza fronzoli che stonerebbero con una storia quotidiana e delicata come questa, e anche la sintassi si mantiene sullo stesso piano: periodi lineari, mai troppo brevi né troppo lunghi, costituiti perlopiù da coordinate che consentono al lettore di seguire senza sforzo il filo narrativo delle vicende.

Anche il lessico è ben adatto ai personaggi di cui parla, quotidiano e familiare.

Tuttavia mi è stonato un po’ il grande utilizzo che hai fatto di termini stranieri, sia giapponesi che inglesi: fossero state soltanto un paio di eccezioni sarebbe andato bene, ma – per esempio – usare sistematicamente i termini “senpai” e “kohai” non è adeguato ad una storia in lingua italiana; in particolare, però, mi ha dato fastidio quel “lunch box” finale, perché se per i primi due posso giustificare la scelta considerando che non ci sono corrispettivi adeguati in italiano, usare “lunch box” al posto di “porta-pranzo” lo trovo piuttosto inutile.

Ma tralasciamo queste piccolezze e passiamo alla storia vera e propria.

Lo sviluppo della trama è delicato e lineare, comincia col racconto di una normalissima giornata di scuola che però ha i presupposti per diventare qualcosa di più.

Il Pocky Day è molto sentito in Giappone, e mi è piaciuto che tu abbia cavalcato l’onda di questa giornata alla perfezione: una delle cose più apprezzate, infatti, è la possibilità di “tastare il terreno” con la persona che piace senza però doversi esporre troppo, perché in caso di risposta negativa si può sempre ripararsi dietro la scusa “tanto è solo un gioco”… ed è esattamente quello che fa Nishinoya con Asahi.

L’allenamento mattutino procede spedito e le lezioni volano via in un lampo: quest’ultima parte potrebbe sembrare troppo affrettata data l’assoluta mancanza di descrizioni, ma credo sinceramente che sia la scelta migliore perché è ovvio che Nishinoya non abbia prestato alcuna attenzione a ciò che succedeva intorno a lui, concentrato com’era sul suo piano… tanto che inizialmente neppure si accorge della campanella del pranzo.

L’irruzione di Nishinoya nella classe di Asahi è tipicamente da lui, e tutta la scena della proposta del Pocky Game è molto tenera: la fremente speranza di Nishinoya da un lato, l’assoluto imbarazzo di Asahi dall’altro.

Non mi è chiaro se la riga vuota dopo che Asahi accetta di partecipare è voluta oppure no, ma in ogni caso non credo ci stia bene: la narrazione prosegue senza pausa alcuna, quindi non è necessario – anzi, è controproducente – inserire uno stacco del genere.

Invece ci sta molto bene poco dopo, quando – dopo la deludente (per Nishinoya) conclusione del gioco – i due si dividono: in quest’ultimo parafo si tirano un po’ le fila di tutta la storia, e vediamo entrambi i ragazzi alle prese con i propri pensieri e sentimenti.

Da un lato abbiamo Nishinoya, deluso dalla piega che ha preso la situazione perché – come tutti – aveva sperato in una risposta positiva, ma che comunque, fedele al suo personaggio, cerca di farsi forza e di essere positivo.

Dall’altro c’è Asahi, preda di una confusione colossale cui non riesce a venire a capo, ma che comunque spiana la strada a un finale aperto, stemperando l’amarezza nata dal precedente rifiuto e lasciando il lettore con la promessa che, no, la storia tra questi due adorabili ragazzuoli non è affatto conclusa qui.



Gradimento personale:
Mi è piaciuta molto la delicata dolcezza con cui hai saputo trattare questa splendida coppia, in una storia romantica e malinconica al punto giusto: sì, il piano di Nishinoya non è andato a buon fine e c’è un forte senso di amarezza che coglie nel momento in cui Asahi si scusa per il bacio… però poi il finale lenisce questa piccola ferita, e porta a ben sperare per un futuro, possibile lieto fine.

Recensore Junior
21/07/16, ore 18:12

Ci ho messo qualcosa come un mese, ma alla fine riesco a leggere questa shottina e a commentarla.
La AsaNoya non è la mia coppia, questi due insieme non fanno il famigerato "click" nella mia testa, quindi il semplice fatto che sia riuscita ad arrivare fino alla fine è stato tipo un miracolo u.u
La grammatica questa volta non è andata male, non ho notato grandi errori, quindi vai tranquilla (questo giusto per rassicurarti).
Poi ci sono un paio di cose che mi sono piaciute un sacco. In primo luogo il pocky game, che è una figata assurda e che non sarei mai riuscita a tradurlo in fan fiction. Adoro le fan art sul tema, ma non ho mai letto una fan fiction che trattasse la cosa. Non sai quanto la cosa mi abbia estasiata :D
In secondo luogo ho apprezzato tantissimo il finale aperto. Non c'è il classico lieto fine, in cui i due si baciano e vivono per sempre felici e contenti, ma un'apertura a un nuovo possibile futuro. Quel bacio ha aperto per Asahi un orizzonte di possibilità inesplorate e Noya, poverello, che praticamente scappa via xD Amorino lui. Forse la sua reazione è stata un po' rapida, cioè, non ha neanche aspettato di discutere con Asahi la cosa e non ha neanche messo in chiaro quali fossero i suoi sentimenti, cosa si aspettava esattamente da Ashai? Che dopo quel bacio "accidentale" lo prendesse e lo baciasse davvero? Dopotutto conosciamo tutti la timidezza di Asahi, soprattutto Noya, e sarebbe stato anche un po' sciocco da parte sua sperare in una qualsiasi reazione eclatante .-. Ecco, su questo sono un pochino confusa. Anche perché, insomma, gli amori omosessuali sono difficili, Noya doveva saperlo che le possibilità che Asahi ricambiasse sul colpo erano infinitesimali.
Comunque la shot è carinissima e godibilissima, l'ho letta che è un piacere e non vedo l'ora, come sempre, di poter leggere altro di tuo ;)
Bacino,
Audy