Recensioni per
Mi piace il tuo profumo
di ManuFury

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/10/16, ore 15:29

Non conosco il fandom, ma da quel poco che ho beccato in giro mi sembrano Ic.
Mi è piaciuta tantissimo. Spero ne scriverai altre con loro due.
Prompt non solo rispettato, ma che mi è piaciuto anche come hai utilizzato *v*.
Correzioni:
statistiche e di piani di battagli [battaglia] per potersi godere la vita,
Ricordava ancora che gli aveva spiegato[:] che il fiuto dei cani era infallibile e anche il suo doveva essere così, e con gli anni e molta pratica, Mike credeva di esserci riuscito.
oppure costringergli [costringerli] a una scazzottata
una qualsiasi si [di] quelle cose pur di far finire quel bacio.

Recensore Veterano
09/08/16, ore 21:34

[Valutazione del contest "Giochi o non giochi?"]

Titolo:
Nella sua semplicità questo titolo è molto dolce ed evocativo, che concentra in sé il fulcro di tutta la storia, ponendo l’accento su questa strana mania di Mike di annusare il prossimo.
Mi è molto piaciuto anche che il titolo sia proprio una citazione significativa della storia stessa ed ho apprezzato che usi proprio quella citazione per concluderla, chiudendo il cerchio iniziato dal titolo.



Sviluppo del gioco:
La quasi totalità della storia si svolge all’interno dello stanzino dei “sette minuti all’inferno in paradiso”, e il gioco stesso è il perno attorno cui ruotano tutti gli avvenimenti, quindi hai risposto perfettamente alla richiesta del contest.
Hai scelto un’impronta molto classica per questo gioco, ma mi è piaciuto come sei riuscita a personalizzarla attraverso tanti piccoli particolari lanciati qua e là (come ad esempio che i due prima di Mike ed Erwin avevano finito col fare a botte).



Caratterizzazione dei personaggi:
Ok, lo ammetto: Mike è un personaggio che finora non avevo minimamente calcolato, mentre Erwin mi stava decisamente sulle scatole.

Ecco, e adesso passiamo alla tua storia, perché grazie all’eccellente caratterizzazione che hai delineato non solo mi hai fatto conoscere e apprezzare Mike, ma sei anche riuscita a farmi piacere Erwin… e credimi, non è un impresa da poco.

Il punto di vista è esclusivamente di Mike, ma attraverso i suoi occhi, il suo naso e i suoi pensieri arriviamo a conoscere anche Erwin molto, molto bene.

La storia si apre con l’inizio del gioco, ma abbiamo subito una digressione sui pensieri e riflessioni di Mike: ci viene presentato come un personaggio introverso e schivo, abbastanza sicuro di sé da ascoltare il proprio istinto e lasciarsi mettere in un angolo da persone che non gli piacciono piuttosto che chinare il capo e accettare loro e la loro puzza pur di restare “nel branco”.

Ho trovato verosimile anche che, pur rimanendo solitamente in disparte, anche Mike di tanto in tanto si lasci convincere a partecipare alle attività di gruppo, soprattutto se a insistere è uno dei pochi che non gli dispiacciono… e altrettanto verosimile è il suo rimpianto iniziale a non essersi opposto con più fermezza, data l’imbarazzante situazione di stallo in cui rimane invischiato.

Erwin ci viene descritto da Mike come “un veterano uscito ferito da innumerevoli battaglie”, molto più maturo della sua età effettiva e completamente diverso da tutti i coetanei che conosce.

Il che tra l’altro è solo un bene, perché tra tutti i coetanei che Mike conosce non ce n’è neanche uno che apprezzi veramente, o che almeno desti in lui un qualche interesse.

La scena “dell’annusata” è allo stesso tempo comica e ricca di pathos: è comico immaginarsi l’immagine in sé, ma sapere cosa c’è dietro quel gesto all’apparenza ridicolo fa vedere al lettore le cose sotto una luce completamente diversa.

Mi è molto piaciuta la reazione che ha avuto Erwin: non si è minimamente scomposto a quel gesto bizzarro, ha semplicemente chiesto una spiegazione e l’ha accettata con la stessa naturalezza con cui gli è stata fornita.

Come pure mi è piaciuto quel “mi piace il tuo profumo”, e tutte le implicazioni che nasconde: Mike ha riconosciuto in Erwin un’anima affine, qualcuno che per una volta vorrebbe davvero conoscere meglio perché pensa che ne varrebbe la pena.

Non sappiamo quanto di questo “non detto” abbia percepito Erwin, ma probabilmente qualcosa gli è arrivato davvero perché la sua maschera – quella che forse ha messo su per difendersi dai pregiudizi della gente per via di suo padre – inizia a incrinarsi.

La scena del bacio è strana, vibrante, con un senso di aspettativa che viene appagato soltanto a metà: Erwin non si ritira dal bacio come Mike aveva pensato (temuto?), ma nemmeno risponde, lasciandosi baciare senza però mettere in gioco le sue carte.

Ho trovato questa reazione estremamente plausibile per un tipo intelligente e calcolatore come Erwin: probabilmente Mike l’ha colto di sorpresa – in fondo si conoscevano a malapena – e prima di sbilanciarsi in un senso o nell’altro ha aspettato di vedere quali sarebbero state le sue prossime mosse, così da non farsi trovare impreparato.

Ed è assolutamente consono alla loro personalità che alla fine, quando sentono bussare alla porta, entrambi si ricompongono come se nulla fosse successo, tenendo per sé questo piccolo segreto e lasciando gli altri nella convinzione che in quello stanzino non sia successo assolutamente nulla.



Stile e trama:
Lo stile della storia è altamente introspettivo, eppure queste riflessioni vengono proposte in modo semplice e naturale, complici un linguaggio curato ma non forbito e una sintassi ben strutturata (anche se talvolta fin troppo ricca di virgole) con periodi articolati ma non pesanti, che non raggiungono mai il secondo grado di subordinata e consentono quindi di seguire sempre perfettamente il filo del discorso.

La storia si svolge quasi esclusivamente all’intero dello stanzino dei “sette minuti in paradiso”, ma la narrazione talvolta ne esce, spaziando da un piccolo flash-back iniziale su come è cominciato il gioco, a uno più profondo sull’infanzia di Mike, e poi ancora a riflessioni varie ed eventuali su tutte le persone che lo circondano.

L’atmosfera in quello spazio ristretto viene vissuta inizialmente come “claustrofobica”, e il lettore stesso la respira così. Anche la candela accesa, che potrebbe essere intesa come un qualcosa di romantico, contribuisce invece a creare quella tensione tipica di due personalità introverse che, contro la loro volontà, sono costrette a interagire.

Mike passa i primi minuti a studiare il suo “compagno di sventura”, e mentre lui si perde in questi pensieri il lettore viene a conoscenza non soltanto delle – poche – informazioni che ha di Erwin e delle – molte – supposizioni che fa sul suo conto, ma anche di svariati dettagli della personalità di Mike stesso.

A questo proposito sono combattuta: da un lato ho apprezzato molto tutte quelle piccole e grandi precisazioni sui suoi comportamenti perché hanno contribuito non poco a definire la sua caratterizzazione; dall’altro, proprio perché il narratore è interno e non onnisciente, forse alcune cose potevano essere taciute, più lasciate intendere tra le righe che messe proprio nero su bianco (ad esempio quando specifichi che Mike non si vergogna di farsi notare mentre annusa Erwin per la prima volta).

I dialoghi in questa storia sono pochissimi e brevi, ma sono tutti gestiti perfettamente: sono verosimili e adeguati al contesto, per nulla artificiosi; leggendo si può facilmente immaginare l’uno o l’altro mentre pronuncia la sua battuta, e questo dettaglio aggiunge realismo a una storia già di per sé molto accurata dal punto di vista della caratterizzazione e dell’introspezione psicologica.

La scena del bacio arriva quasi in punta di piedi, inaspettata ma non per questo fuori luogo, estremamente naturale nonostante i presupposti potrebbero far pensare il contrario.

Insomma, abbiamo già abbondantemente sottolineato quanto sia Mike che Erwin siano due ragazzi orgogliosi e introversi, poco avvezzi alla socializzazione… eppure quest’alchimia che scaturisce all’improvviso è palpabile attraverso le parole, in un crescendo rapido ma ugualmente plausibile che sfocia in “un bacio piuttosto casto, di quelli fatti per non mettere fretta, ma che vorrebbero essere chiaramente più passionali”.

Ecco, questa descrizione l’ho trovata perfetta per quel momento: nonostante quest’attrazione magnetica Mike non perde il controllo, rimanendo fedele a se stesso in un contatto sì intimo ma comunque non invadente; così come Erwin, che pur non ritraendosi nemmeno ricambia quel bacio, limitandosi quasi a “subire” (e probabilmente analizzare) quella situazione nuova e forse piuttosto strana, senza dare a intendere se la sua iniziale sorpresa fosse positiva o negativa.

Si avverte appieno l’irritazione di Mike quando il leggero bussare alla porta gli impedisce di provare a scoprire fin dove potrebbe spingersi, ma poi l’atmosfera si distende e quello che traspare è la sensazione di silenziosa complicità tra i due protagonisti.

Erwin rimane criptico fino alla fine, ma quell’ultimo sussurro di Mike lascia chiaramente intendere che, da parte sua, non gli dispiacerebbe affatto riprendere quel “discorso” iniziato dentro lo stanzino. Magari stavolta senza i minuti letteralmente contati.



Gradimento personale:
Come ti ho già detto, la Mike/Erwin è una coppia a cui non avevo mai pensato, ma sono felice che tu mi abbia fatto leggere questa storia perché l’ho trovata davvero molto dolce e romantica.
L’accuratissima introspezione psicologica, intensa ma mai pesante, mi ha permesso di immedesimarmi a fondo nei personaggi, e questa full-immersion mi ha veramente incuriosita. Spero davvero di poter leggere qualcos’altro di tuo su di loro, in futuro.
 

Recensore Master
01/07/16, ore 15:53

Guarda che non sei l'unica a shipparli!
Sono troppo belli inseme!! *-*
A parte questo, non riesco ad immaginarmi Erwin più piccolo, essendo abituata a vederlo come un armadio, ne tanto meno Mike, però la scena in sé è stata troppo carina XP
anche se CRIBBIO volevo di più che un bacietto!! Uffiiii *sbuffa*

OHHH beh, non penso di avere molto altro da dire *faccina pensierosa*
Bye bye e fatti sentire con qualcos'altro (magari un'Ereri*COFFCOFF*) che non mi dispiace come scrivi!