Recensioni per
Rimani in silenzio se vuoi vivere
di FigliadiDurin

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/08/16, ore 21:14
Cap. 4:

6^ Classificata
Al Contest: "Apocalisse: Vivere o Morire"

FMD1D_98 / FigliaDiDurin


“Rimani in silenzio se vuoi vivere”


Grammatica e Sintassi: 3,7/5

Beh, diciamo che sei partita piuttosto bene, ma qua e là ti sei lasciata sfuggire qualche svista, qualche modo di dire non del tutto corretto in italiano e quindi somma che ti somma il punteggio purtroppo è un andato un pochino giù, anche a causa delle “d” eufoniche messe lì dove non servivano che ti sono costati ben -0,5 punti sul totale. Verso la fine della storia c’è anche un errore un po’ più grave che ti è costato un po’ di più poiché decisamente più grave rispetto a quelli riscontrati fino a quel momento.
Passando alla punteggiatura devo dire che era molto buona, anche se non sempre mi sono trovata d’accordo (qui sotto troverai alcuni esempi), in particolare ho notato che usi molto il punto e virgola anche quando si potrebbero usare i due punti o anche un normale punto fermo.
Nulla di grave e al massimo ne parliamo in modo approfondito nel prossimo punto.

Stile e Lessico: 8,5/10

Lo Stile e il Lessico che hai usato per scrivere questa storia mi sono piaciuti veramente tanto perché è piuttosto chiaro che ci hai messo passione nello scrivere e che hai un’ottima padronanza della lingua italiana, come ho potuto notare dalle parole ricercate, dalle descrizioni finemente particolareggiate. La mia prima impressione è quindi stata molto buona e di questo devi esserne felice.
Però ho riscontrato delle piccole imperfezioni che, purtroppo, hanno fatto calare un pochino il punteggio, nulla di grave semplicemente io sono una puntigliosa del ca… del kaiser e quindi devo guardare tutto! ^^’’
Come già detto in precedenza hai un’ottima conoscenza della lingua italiana e uno Stile personalizzato e facilmente riconoscibile: ricco di dialoghi e di descrizioni che permettono al lettore di immedesimarsi nella scena, di comprendere al meglio i personaggi e per questo di amarli.
Ho seguito fluidamente tutta la vicenda, anche se talvolta la punteggiatura mi ha un po’ ostacolato: alle volte avrei optato per i due punti piuttosto che per il punto e virgola, in altri avrei connesso due frasi con una virgola piuttosto che con un punto fermo per evitare di perdere il filo del discorso; ma di nuovo nulla irreparabile e, soprattutto, questo è un fattore legato al gusto personale.
Dicevo… ho seguito fluidamente la vicenda di Eloisa fino, circa, al terzo capitolo dove le cose hanno iniziato a degenerare, almeno dal mio punto di vista: le azioni dei personaggi non erano più così chiare, le informazioni date mi sono sembrate incomplete e confusionarie, così come l’intera scena. Era senza dubbio un momento critico per Eloisa e per gli altri marinai, ma la confusione generale si è trasformata anche in una confusione nello Stile e nel Lessico che hanno un po’ perso.
Lo Stile si è fatto dispersivo e le ripetizioni (inizialmente poche) hanno iniziato a far sentire il loro peso non indifferente, soprattutto nell’ultimo capitolo.
Anche il Lessico, fino a quel momento curato, ha iniziato a perdere colpi: alcuni frasi mi sono risultate di difficile comprensione (alcune delle quali sono riportate nel punto precedente), modi di dire sono stati inglobati nello scritto, talvolta in modo errato, le ripetizioni sono aumentate e ci sono state anche delle discrepanze nella scrittura (per esempio alcool è giusto sia in questa forma che con una “o” sola… l’importante è decidere quale delle due si vuole usare… ^^’’).
Sono certa che ciò sia dovuto essenzialmente al fatto che ti stavi avvicinando al limite massimo di parole, limite che, confesso, mi sono pentita di aver imposto così basso; oppure perché il tempo iniziava a mancare.
Ribadisco che il tuo Stile mi piace e il Lessico che hai utilizzato è ottimo e ben ricercato, ma ci sono delle cosette da mettere a posto qui e là: per esempio eliminare tutte quelle ripetizioni che, specialmente negli ultimi passaggi, risultano pesanti, cercare di mettere un po’ a posto la punteggiatura per rendere la storia più fluida e anche eliminare quei modi di dire tipici della lingua parlarla che, riportati in uno scritto, risultano scorretti e difficili da leggersi.
Nulla di irreparabile, eh… ^^’’
Una bella rilettura e si mette tutto a posto. ^^
Ma vorrei ancora una volta farti i complimenti perché, comunque, il tuo Stile è completo e delineato e il tuo Lessico complesso e corretto, ottime qualità per rendere una storia bella e interessante per un possibile lettore! ^^

Caratterizzazione dei Personaggi: 8/10

I personaggi che mi hai presentato nella tua storia sono senza dubbio ragionati e diversi l’uno dall’altro, ognuno con la sua storia, i suoi dubbi, le sue paure… però, ammetto che nell’ultima parte del racconto, improvvisamente, nei membri della ciurma c’è un appiattimento generale dei caratteri che non mi ha del tutto convinta: è vero che si trovano davanti a qualcosa che non conoscono, qualcosa che non si può sconfiggere così facilmente ed è quindi facile cedere alla paura; ma si tratta pur sempre di un gruppo di criminali, di rapinatori, stupratori e assassini e vederli cedere così facilmente alla paura mi è sembrato… strano.
Vediamo però di analizzare i personaggi uno a uno.
Eloisa… oh, la cara Eloisa: appena ho letto che la protagonista sarebbe stata una ragazza sono rimasta un po’ dubbiosa, da che so io un tempo si credeva che la presenza di una donna a bordo di una nave portasse sventura e quindi mi risultava strano che lei, gracile e poco incline alla fatica, fosse stata ammessa a bordo e col ruolo di rematrice, tra l’altro. Sorvolando su questo ho scoperto che quello che a Eloisa manca in muscoli e violenza ce l’ha in cervello e sangue freddo: è una ragazza determinata che vuole solo raggiungere la madrepatria per abbracciare di nuovo la sua famiglia e per farlo è disposta a sopportare a testa basta le umiliazioni, gli insulti, le risate e le botte che gli altri uomini le riservano. Alle volte qualche affermazione o qualche battuta le sfugge e questo mi ha ricordato un po’ me stessa e per questo mi è stato impossibile non farmi sfuggire almeno un sorrisino.
È una giovane incline a tenere la testa bassa e la mente lucida, ma da qualche tempo a questa parte dormire per lei è difficile, incubi orrendi sono i protagonisti delle sue notti e questo le impedisce di essere lucida e pronta. Il fidato vino, però, riesce a darle un po’ di forza e a donarle il coraggio di andare avanti, di dire quello che sa e di provare a salvare quegli uomini che l’hanno sempre umiliata e schermita.
Però è proprio questo un punto che non mi ha del tutto convinto: scrivi che Eloisa non è abituata a bere alcool, ma riesce a scolarsi una bottiglia intera senza problemi che le dona la forza e il coraggio di andare avanti, di parlare… ma senza farla ubriacare nemmeno un poco? Va bene che la resistenza all’alcool è qualcosa di assolutamente soggettivo, ma se qualcuno non beve mai, dopo i primi minuti di euforia, dovrebbe arrivare la sbronza (passami il termine) seria, di quelle che mettono chiunque KO e che non permettono di fare grandi discorsi o di pensare lucidamente.
Questa è stata una cosa che non mi ha del tutto convinto, come non sono rimasta del tutto convinta della tua scelta di far parlare Eloisa quando gli zombie sono già a bordo della nave: invece di scappare, sono tutti lì immobili ad ascoltare il suo racconto? Mi pare leggermente inverosimile… ^^’’
A parte questo, però, il personaggio di questa giovane donna che prova in tutti i modi a salvare i propri compagni di sventura, non riuscendoci, e chiedendo loro perfino scusa (sebbene avrebbero dovuto chiedere loro scusa per il modo terribile in cui l’avevano trattata fino a quel momento) per non essere riuscita a salvarli. Mi è piaciuta davvero perché, a parte quelle cosette che ti ho elencato sopra, il suo personaggio mi ha convinto molto, mi è parso un personaggio vero e ben caratterizzato, quindi i miei complimenti! ^^
Il Capitano Alfieri, invece, aveva iniziato la sua avventura avendo tutta la mia stima e non il mio terrore come per Eloisa: mi piaceva la sua figura autoritaria, anche se i suoi comportamenti non erano proprio da gentiluomo (ma tutti abbiamo i nostri difetti, in fondo), reduce di mille viaggi, conoscitore di molti paesi e sempre avvolto da quella cappa di mistero che mi ha fatto desiderare scoprire molto di più di lui.
Peccato che, dopo l’incidente con suo nipote Giacomo, la mia stima per lui sia notevolmente calata: dietro al viso duro e bruciato dal sole, si è rivelata una pazzia e un’incoerenza che mi hanno lasciato molto confusa. Alfieri sapeva perfettamente della presenza degli zombie, aveva gli stessi sogni di Eloisa, eppure si è tenuto tutte le informazioni per sé, comprese quelle che giungevano da altre parti del mondo, nella speranza che, stando sulla propria nave, sarebbe rimasto al sicuro. Dal mio punto di vista avrebbe potuto condividere alcune delle informazioni almeno con il Primo Ufficiale Alvaro o direttamente con l’intera ciurma, così da valutare il da farsi.
Sicuramente parte della sua pazzia è nata dal vedere il corpo dilaniato del nipote adorato, ma comunque il suo comportamento schivo non mi ha convito del tutto perché è passato dal tenere tutto nascosto, al rivelare ogni cosa, al desiderio di farsi infettare dagli zombie in modo così repentino che, sebbene vi sia la scusante del trauma, non è riuscito a convincermi, non del tutto almeno.
Ripeto che come personaggio inizialmente mi piaceva e anche molto, soprattutto per i suoi innumerevoli difetti, ma poi ha avuto uno sviluppo troppo veloce e improvviso che non mi ha convinto del tutto… spero però di essere stata chiara nello spiegare le mie ragioni… ^^’’
È il momento di parlare di Alvaro che, partito come un personaggio piuttosto banale (almeno per me, almeno all’inizio), si è rivelato dopo l’improvvisa pazzia di Alfieri, il mio personaggio preferito: anche lui non ha molta considerazione di Eloisa, all’inizio, ma è in grado di capire prima di tutti che è lei che ha le chiavi della salvezza e proprio per questo è il primo a darle ascolto, il primo a seguire i suoi preziosi consigli. Mi spiace che abbia trovato il suo posto della storia solo verso la fine di questa, perché è un personaggio che mi ha attirato e che merita di avere più spazio.
Sicuramente ha fatto delle scelte sbagliate, come quella di sparare al Capitano Alfieri attirando l’attenzione degli zombie sulle scialuppe, però il suo modo di fare, il suo sangue freddo e l’umiltà di rendersi conto che anche una donna potesse avere ragione e sapere più di lui me l’hanno fatto apprezzare sinceramente.
Ho i miei dubbi che sia sopravvissuto all’attacco degli zombie alla scialuppa, ma diciamo che nutro questa piccola speranza perché sì… u_u
Degli altri membri della ciurma posso spendere poche parole perché, a parte qualche nome e i dettagli del perché si trovavano lì, so poco di loro: so che il grasso Jack si crede il re del mondo, il migliore sulla nave, ma che poi è uno dei primi a farsela sotto non appena arrivano gli zombie.
Tutta la ciurma aveva un violento passato alle spalle e per tutti era semplice fare i gradassi e prendersela con una donna, ma dopo la violenta dipartita di Charles, il panico è calato in fretta (forse anche troppo in fretta), facendo sparire i sorrisi divertiti, lasciando posto a un tremore incontrollato delle mani.
Questa è un’altra cosa che ho trovato particolare: dopo che Eloisa dà l’ordine di calare in mare le scialuppe, anche se in preda al terrore, i marinai eseguono, ma un attimo dopo, anche se sanno che gli zombie sono sulla nave, che hanno aggredito Giacomo, ascoltano comunque in silenzio e con attenzione i sogni di Eloisa e poco dopo, quando il Capitano Alfieri si ripresenta sul ponte principale, si dispiacciono per la sua perdita. Sinceramente è un comportamento che reputo leggermente… fuori contesto: sapendo che il pericolo è vicino, nessuno si fermerebbe per porre le sue condoglianze oppure per ascoltare una storia, sono cose che si fanno quando il pericolo è lontano, almeno a detta mia.
Come per lo Stile, anche la caratterizzazione dei personaggi mi è piaciuta, ma non abbastanza da meritarti il punteggio pieno proprio perché ci sono questi repentini cambi d’umore, queste piccole incoerenze nel descrivere i loro atteggiamenti o nell’affrontare le situazioni che mi hanno lasciato un po’ perplessa. Ovviamente non è nulla di grave, ormai penso che si sia capito che sono una grandissima rompi***i… ^^’’
Hai fatto comunque un bel lavoro, di questo puoi esserne sicura, ci sono solo delle cosette da limare. ^^

Originalità e Trama: 3,5/5

Inizio questo punto parlando dell’Originalità perché, sinceramente, sono rimasta veramente colpita dal modo in cui hai sviluppato la storia, dall’originalità che, appunto, ci hai messo dentro!
Mi è piaciuto tantissimo che tutto inizi come sempre: con i rematori al lavoro e con la protagonista che pensa agli affari suoi, ma in cui si percepisce già che qualcosa non sta andando per il verso giusto. E poi tutto inizia: il tramonto in anticipo, i ricordi degli incubi di Eloisa, i misteriosi silenzi del Capitano e poi l’arrivo inaspettato e silenzioso di quelli con gli occhi gialli che prima aggrediscono la nave e poi il suo equipaggio.
La scelta di annunciare l’apocalisse con dei sogni è stata senza dubbio geniale tanto che non mi pare di aver mai letto o visto qualcosa del genere, e la decisione di non far capire tutto subito è stata molto vincente, così anche il lettore viene coinvolto nella vicenda: io, per esempio, ho iniziato a farmi i miei castelli, a mettere sul tavolo le mie idee, ho esposto i miei pensieri così come ha fatto Eloisa e, poco a poco, sono arrivata alla soluzione.
Sì, la tua storia mi è piaciuta molto sotto questo punto di vista e ho anche apprezzato la tua scelta di restare su zombie classici: quelli scheletrici e assetati di cervella umane, attratti dai rumori e incredibilmente lenti. Già, sei riuscita a fare colpo proprio su tutti i fronti, complimenti! ;)
Per quanto riguarda la Trama, invece, ho qualcosa da dirti: in generale mi è piaciuta molto, ma qua e là ci sono delle situazioni o dei passaggi che mi sono sembrati incoerenti con il resto della trama (tolti ovviamente i comportamenti dei marinai di cui abbiamo già parlato), senza contare il fatto che se tutto era chiaro, dal terzo capitolo in poi le cose hanno iniziato a degenerare tanto in fretta da lasciare un senso di confusione e caos nella storia… non so se fosse voluto o meno, ma in particolare nell’ultimo capitolo, è stato veramente fastidioso.
Allora, le cose che non mi hanno convinta sono queste: quando Eloisa è nella stiva dice di non vedere bene le merci riposte lì sotto, non distinguendo le scorte, ma un attimo dopo affermi che la ragazza è pratica di quel posto, che lo conosce bene e quindi trova subito le bottiglie che cercava… però scritta così è un controsenso… ^^’’ … dovresti scrivere piuttosto che, anche se non ci vede bene, conosce abbastanza quel posto da andare a colpo sicuro.
Subito dopo che ha trovato le bottiglie e ha bevuto un sorso, Eloisa avverte quel boato che la scuote e la fa urlare, facendole in seguito portare una mano al cuore e una alla pancia… ma se aveva almeno una bottiglia in mano, come mai ora le mani sono improvvisamente libere? ^^’’
Nel secondo capitolo dici che Alvaro a sentire quell’odore di marcio che permea l’ambiente non trattiene un conato di vomito, in questo passaggio lo chiami “rematore” mentre lui è un “Primo Ufficiale” due cose ben diverse. Un’altra cosa… perché Eloisa ha improvvisamente la febbre? Le sono improvvisamente arrivate, è per via del poco sonno, è per la tensione, per la troppa fatica sostenuta… che le succede così all’improvviso?
Descrivendo il passaggio in cui la nave si inclina penso che manchi un pezzo: poiché all’inizio la nave è solo parzialmente inclinata, tanto che la ciurma riesce a stare in piedi tranquillamente poi di colpo una parte di essa sprofonda nel mare, facendo cadere Charles, che finisce in pasto agli zombie.
Nel terzo capitolo il Capitano Alfieri dà l’ordine di sparare e i marinai, invece di sparare in acqua verso gli ipotetici squali, sparano a quelli dell’equipaggio scatenando il panico? Non erano posizionati ognuno in una parte diversa della nave e non avevano tutti l’ordine di sparare in acqua? Eppure sembra che sparino sui propri compagni.
Sempre nel terzo capitolo, quando gli zombie si aprono un varco nella chiglia… come mai la nave ci mette così tanto ad affondare: il varco non dev’essere così piccolo se permette alle creature di passare e con la nave carica di merci provenienti dall’Egitto sarebbe dovuta affondare in fretta.
Ultima cosa, verso la fine, quando Eloisa dà l’ordine di smettere di remare per non fare rumore perché i remi vengono gettati via? Potevano essere tenuti sulle scialuppe e usati in seguito o per riprendere a muoversi oppure come armi.
Ecco, queste sono le cose che non mi hanno convinto molto all’interno della storia… ^^’’
In generale, però, l’idea attorno alla quale ruota tutto il racconto e il modo in cui hai descritto la Trama mi sono piaciuti: sono rimasta sempre col fiato sospeso, scoprendo una cosa alla volta, un po’ come gli sventurati protagonisti della storia. Per questo, anche se non ti ho assegnato il punteggio pieno e ti ho ripreso per diverse cose, sentiti comunque fiera di quello che hai scritto. ^^

Uso della Bottiglia Rotta: 4/5

La bottiglia di vetro è praticamente onnipresente nella storia: Eloisa la afferra per la prima volta nella stiva e da allora non la abbonda mai, all’inizio beve di nascosto per calmare il tremore delle proprie mani che sono diventate troppo dure e insensibili; non molto tempo dopo, quando l’alcool ha iniziato a fare effetto, dandole momenti d’euforia e coraggio che non sono da lei, smette di nascondersi, bevendo senza ritegno.
Per tutto il racconto la giovane si stringe al petto quel piccolo tesoro, quella bottiglia di vino cattivo che le dona coraggio e, in un certo senso, è un po’ come uno scudo contro le brutte cose. Solo alla fine essa si trasforma in un’arma vera e propria che le permette di uccidere uno zombie, ma che la tradisce durante il secondo attacco.
La bottiglia rotta un buon uso all’interno della storia (anche se in certi passaggi la sua presenza risulta quasi eccessiva, rindondante), ma mi dispiace che sia stata usata come arma da difesa solo alla fine, motivo per cui ti ho asportato una piccola parte del punteggio.

Gradimento Personale: 7/10

Come ti ho già detto in precedenza la storia è stata in grado di prendermi: l’idea di fondo è veramente originale e mi ha stupito, ero un po’ come uno zombie, ma affamata piuttosto che da un caldo e succoso cervello, da informazioni, sempre di più e ancora di più. I personaggi mi sono piaciuti, l’ambientazione anche: sebbene ne gradisca una decisamente più moderna e anche se l’idea che vi sia una donna a bordo, viste le usanze dell’epoca, mi lascia ancora una pulce nell’orecchio, sono comunque riuscita a godermi il tutto.
Ho apprezzato davvero tanto il tuo racconto, anche se mi dispiace che dal terzo capitolo in avanti, col precipitare delle cose, sia precipitato anche un po’ il punteggio nel mio gradimento personale a causa degli avvenimenti che si sono svolti in modo troppo confusionario e che i personaggi abbiano cambiato così drasticamente carattere nel giro di poche righe. Senza dubbio hai reso bene il clima di caos che si era scatenato su “Incubo dei mari”, ma questo non avrebbe dovuto intaccare così sensibilmente la comprensione della storia, altrimenti si ottiene l’effetto opposto di quello desiderato, ovvero l’allontanamento del lettore.
Non voglio fare un dramma anche perché mi pare che nel corso della Valutazione ti abbia tolto già abbastanza punti per questo… ^^’’ … ma visto che sono una brutta persona volevo ripeterlo. Sono sicura che sia colpa del numero limitato di parole e del poco tempo a disposizione, ma cerca di non abbatterti, intesi? ^^
Anzi, visto che sono già stata una brutta persona finora, adesso voglio dire qualcosa di bello: se mai ci sarà una seconda edizione del Contest, mi piacerebbe che il caro Alvaro ne sia il protagonista… come personaggio è quello che, oltre a Eloisa, mi è piaciuto di più e vorrei davvero sapere altro sul suo conto, nel profondo ancora spero che sia passata di lì una nave e che l’abbia salvato (un sogno irrealizzabile, lo so… T_T); però beh, sono rimasta davvero colpita da lui! ^^
Mi piacerebbe anche scoprire come questa apocalisse di evolva: se in altre parti del mondo le persone che ne hanno avuto le avvisaglie in sonno siano riuscite a organizzare una resistenza oppure se la Terra, per come la conosciamo noi, è ormai perduta per sempre.
Sono dell’idea che, oltre che una bella storia, tu abbia creato un ottimo scenario in cui far muovere molte altre novelle future e questo non lo dico a tutti, sia chiaro. :P
Quindi, anche se sono stata una vera seccatura, ti faccio comunque molti complimenti per la bella storia e le belle idee che mi hai proposto! ^^

Titolo e Impaginazione: 3,5/5

Il Titolo della storia si è rivelato senza dubbio il centro della storia stessa: per salvarsi era necessario restare in silenzio, una cosa di cui si sono accorti troppo tardi: nonostante questo, però, avrei preferito leggere un Titolo un po’ più corto e inerente agli incubi di Eloisa visto che questi ultimi occupano gran parte della storia sia sotto forma di semplici pensieri e ragionamenti della giovane che come effettive spiegazioni.
Magari un Titolo come: “Quegli dagli occhi gialli” sarebbe stato molto più d’impatto.
No, non ho speranze… sono una maniaca per i Titoli e raramente mi sento soddisfatta… T_T
Per quanto riguarda l’Impaginazione sono stata piuttosto combattuta: hai usato un front che mi piace molto, ma forse i titoli dei vari capitoli potevano essere arricchiti con un po’ più di fronzoli vista anche l’epoca in cui è ambientata la storia. I paragrafi sono distribuiti abbastanza bene, non sono né troppo compatti né troppo poco, diciamo che sono molto equilibrati; ma quegli spazi bianchi che ogni tanto ho riscontrato sono un’incognita, almeno per me: li usi in modo apparentemente casuale visto che non vi sono né cambi di prospettiva né evidenti salti temporali (tranne quello all’inizio). Il mio consiglio è quello di eliminarli, tenendo magari solo i primi.
Per il resto sei andata bene.

Bonus Attrezzo: 3/3

La bottiglia rotta è un’arma di fortuna con la quale non puoi sperare di sopravvivere in eterno e infatti il destino della tua protagonista era segnato ed era quello di non riuscire a vincere la sua battaglia: era condannata a diventare uno di quegli esseri senz’anima che si aggirano per il mare alla ricerca di vittime, di cervelli da prelevare e gustarsi.
Mi è dispiaciuto per l’orrenda e ben descritta fine cui è andata incontro Eloisa e che, probabilmente, è stata la medesima di tutti gli altri membri della ciurma, ma questo ti ha fatto guadagnare i Punti Bonus, i miei complimenti.

Bonus Personaggio: 1/2

Anche su questo punto sono stata estremamente combattuta: sebbene sia chiaro che tutti i rematori sono lì poiché ritenuti criminali in patria, non sappiamo esattamente cos’abbia fatto Eloisa per ritrovarsi lì. Visto il suo carattere non mi sembra la persona che compie un crimine: la sua mente è sveglia quindi, anche se dovesse infrangere la legge, dubito che verrebbe presa, ma d’altra parte si trova lì e quindi qualcosa deve aver pur fatto.
Non essendo sicura sulla mia decisione ho deciso di assegnarti solo metà punteggio, sperando che tu possa concordare con me al riguardo.



Totale: 42,2/55

Nuovo recensore
11/07/16, ore 00:50
Cap. 1:

Ciao :) Stavo girando un po' tra le storie originali, cercando qualcosa d'interessante tra i generi thriller e horror, che ahimè sono meno "popolati" rispetto ad altri generi. Anche se ho letto solo il primo capitolo parto con il dirti che l'introduzione mi ha catturato, così come il titolo! Inoltre è scritto molto bene, quindi faccio i complimenti a te e alla tua beta, ma soprattutto a te perché si vede che sarà una storia intrigante :)