Recensioni per
Sehnsucht
di _Akimi

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
12/09/19, ore 23:43

Ciao!
Purtroppo quella che è appena passata è stata davvero una settimana infernale e purtroppo ho potuto ritagliarmi qualche minuto per dedicarmi alla lettura e recensione solamente oggi.
Questo secondo capitolo apre già con la terribile scena di una battaglia e subito ci rendiamo conto di come la guerra stia cambiando Roderich, facendolo diventare sempre più cinico. Infatti, mentre nel primo capitolo quasi disdegnava il pensiero di uccidere un soldato nemico, almeno che proprio non si sarebbe trattata di sopravvivenza, ormai è proprio il contrario: da lontano vede dei giovani russi ancora impacciati con il fucile e, mentre in un primo momento pensa di risparmiarli visto che sicuramente sarebbero caduti per mano di qualche altro soldato, ma velocemente inizia a sparare al nemico.
Anche i suoi pensieri sembrano essere cambiati. Mentre prima pensava molto di più al suo paese d’origine, ormai desidera viaggiare il mondo e vedere tutte quelle bellezze che rischiano di scomparire con la guerra.
Ho trovato molto toccante la conversazione/scontro che ha con Gilbert, soprattutto quando gli chiede che cosa ci guadagna nel uccidere persone che nemmeno conosce. Fa comprendere proprio come ognuno può vivere in maniera diversa un evento così grammatico e può portare in ognuno un comportamento davvero diverso l’uno dall’altro.
Infatti Gilbert vede la guerra come un modo per diventare grande, qualcuno d’importante, e non sembra proprio provare pietà per i nemici uccisi.
Verso la fine del capitolo, possiamo trovare un altro tema piuttosto importante per questa guerra: molti prussiani non riconoscono l’autorità austriaca e già prevedono che, se dovessero perdere la guerra, potranno chiedere l’autonomia.
Il capitolo è scritto come sempre molto bene e con molta cura, tanto che non si riscontrano nemmeno errori di distrazione.
Spero di leggere presto il prossimo capitolo.
Alla prossima,
Sharpey


(Questa recensione partecipa all’iniziativa ‘10.000 recensioni in un anno’ indetta dal ‘Giardino di EFP)

Recensore Junior
12/09/19, ore 23:41

Ciao mia cara,
speravo di riuscire a passare prima qui per leggere e lasciarti una recensione, ma purtroppo è stata una settimana piuttosto dura dal punto di vista del lavoro e ho avuto davvero poco tempo libero. Ma ora eccomi qui XD
La storia inizia tra le trincee del fronte orientale durante l’agosto del 1915. Dalla descrizione dei cadaveri deve esserci stata da poco un ennesimo scontro tra i due schieramenti nemici. Mi è piaciuta la tua scelta, fin da subito, di sottolineare non tanto le diversità tra i due fronti, ma qualcosa che li accomuna: la guerra è un’infamia per ogni uomo presente sulla Terra, al di là della nazione a cui appartiene.
Ecco che, dopo le prime righe che ci aiutano a comprendere il contesto al quale stiamo per entrare, facciamo la conoscenza di un primo personaggio. Si tratta di Gilbert Beilschmidt, un soldato dello prussiano appartenente allo schieramento austro-tedesco, che sta cercando di tirare su il morale ai suoi commilitoni con qualche racconto. Dalla descrizione che ne fai, mi sembra proprio un bel tipo, uno dei quelle persone che vorresti accanto in momenti difficili come vigilare per giorni e giorni all’interno di una trincea.
Completamente opposto è invece Roderich Edelstein, un proprietario di bottega austriaco, che, nei pochi momenti di pace, preferisce estraniarsi dai propri commilitoni e scrivere su un pezzo di carta tutti gli ordini che non aveva ancora pagato. In qualche modo lo capisco perché posso immaginare che, in un momento così tosto, il pensiero di casa e della propria quotidianità possa donare un po’ di conforto.
Nonostante le loro diversità, Gilbert non perde la speranza con lui e, anzi, inizia a raccontargli della lettera che suo fratello gli ha appena inviato. Roderich sembra quasi curioso di osservare il volto del prussiano mentre parla della sua famiglia, ma non condivide il consiglio che ha dato a suo fratello di arruolarsi anche lui.
Le differenze tra di loro si riscontrano anche andando avanti nella conversazione: a Gilbert non dispiace l’idea di poter avere la ‘compagnia’ di delle ragazze russe quella sera, mentre Eldestein odia di tutto l’intimità e si sente a disagio nel farsi vedere vulnerabile dagli altri.
Il prussiano quindi chiede scherzando se abbia fatto voto di castità e, quando l’austriaco arrossisce senza rispondere, rincalza la dose dicendo che è una persona più sentimentale di quanto immaginasse. Fortunatamente, Gilbert sa fino a dove spingersi e subito cambia discorso, esortando il commilitone ad andare a fermare i russi.
Piccolo salto spazio-temporale e ritroviamo Roderich a terra nel bel mezzo del campo di battaglia e con il volto sporco dal sangue di un soldato russo agonizzante che si trovava proprio accanto a lui. Mi è piaciuta volto come hai descritto la scena: questi due soldati che, pur indossando una divisa diversa, sono assolutamente uguali in tutto; hanno assunto la stessa posizione accucciata, si guardano con lo stesso sguardo e, soprattutto, sono entrambi uomini che pensano a casa e al loro passato per evadere dalla realtà. È bellissimo – per quanto tragico – vedere come, in questo momento del genere, riesce finalmente ad aprirsi con un soldato nemico agonizzate che non parla la sua lingua.
Anche se poi decide di ucciderlo con la sua baionetta, non lo vedo proprio un gesto d’odio, anzi, lo fa proprio per non far soffrire quell’uomo che riconosce essere suo simile. Anche il russo si rende conto di quelle che sono le sue vere intenzioni, tanto che, con il suo ultimo respiro, lo ringrazia (‘Spasibo’ è forse una delle poche parole che i miei amici russi mi hanno insegnato XD).
La cosa che più sconvolge Roderich è il rendersi conto che questo aveva una famiglia che lo aspettava in Russia – così come dimostra la foto che ritrova nelle sue tasche – mentre lui non ha nessuno che attenda il suo ritorno in Austria, tanto che si chiede chi mai potrebbe sentire la sua mancanza.
Decide di tenere con sé le foto del russo e, prima di andarsene, dice al cadavere che lo riporteranno a casa, anche se, come hai scritto anche tu, lo dice più a se stesso che al russo.
Infatti, proprio in quel momento, arriva Gilbert con altri commilitoni e si ributtano nell’inferno della battaglia. L’ultimo pensiero è ancora per il soldato russo senza nome, il cui volto non verrà mai dimenticato da Roderich. Immagino che questo episodio sarà molto importante per l’austriaco durante il continuo della storia.
Ho trovato questo primo capitolo davvero perfetto, come dovrebbe essere il primo capitolo di qualsiasi storia. In primis perché ci fa comprendere perfettamente quello che è l’ambiente e il periodo durante il quale avviene la storia, in secondo perché ci presenta i due personaggi principali sia attraverso una descrizione che attraverso i loro comportamenti con gli altri.
Come sempre, si vede il grande lavoro che fai per scegliere le varie parole da inserire nelle frasi, anche per quanto riguarda le battute in lingua tedesca e russa. La narrazione procede tranquilla, senza intoppi di qualsiasi genere. Non ho notato nessun tipo di errore, nemmeno di battitura.
Penso che le scene introspettive sono il tuo forte e sei stata davvero brava a rendere realistici i pensieri e le emozioni dei vari personaggi.
Per concludere, non posso che farti i miei complimenti per questa nuovo gioiellino che ci hai donato. Non vedo l’ora di andare avanti con la lettura.
Alla prossima,
Sharpey


(Questa recensione partecipa all’iniziativa ‘10.000 recensioni in un anno’ indetta dal ‘Giardino di EFP)

Recensore Master
27/11/18, ore 13:10

Davvero una gran bella storia che da un ritratto terribilmente umano della guerra di trincea della I guerra mondiale.
Offrendo diversi spunti di riflessione che rendono interessante il capitolo in tutta la sua lunghezza. Un esempio di come il nemico non sia un mostro, ma solo una persona che in circostanze diverse avremo definito un amico.
I due protagonisti sono stati davvero ben caratterizzati, come nelle coppie migliori sono queste differenze che rendono interessante questo duo.
Il prussiano ama parlare e vantarsi tanto quanto l'austriaco è riservato.
Tra i due posso dire di aver preferito Roderich, per una questione di carattere sono molto più vicino a lui e le sue scelte. Ho sentito una certa sintonia.

Recensore Master

Ciao cara^^
Sono davvero contenta che tu abbia deciso di riprendere a scrivere questa storia. Avevamo lasciato Roderich a Berlino, sconvolto e affranto dopo il suo ritorno dalla guerra. Ovviamente per lui non è semplice tornare alla realtà dopo la terribile esperienza delle trincee, e i traumi del suo passato ritornano a tormentarlo.
Mi è piaciuta molto la scena in cui egli appena sveglio cerca istintivamente il suo fucile, in un certo senso una parte di sé è ancora rimasta al fronte insieme ai suoi compagni.
Ho apprezzato anche il modo in cui Roderich si sta lentamente approcciando alla sua nuova vita a Berlino, alla società tedesca in generale e soprattutto alla presenza di Ludwing.
Il fratello di Gilbert sembra un ragazzo gentile e disponibile nei confronti del suo ospite. Credo che la compagnia di un giovane che non ha conosciuto gli orrori della guerra e che è ancora disposto a credere in qualcosa sia molto importante per Roderich, e penso che pian piano anche lui se ne stia rendendo conto.
Complimenti, sei sempre bravissima!
Alla prossima! :)

Recensore Master
06/02/18, ore 18:46

Ciao^^
Rieccomi qui, come al solito in ritardo xD
Ero davvero curiosa di conoscere Ludwing, il fratello di Gilbert è esattamente come me lo ero immaginato dalle sue descrizioni. Hai descritto molto bene il primo incontro tra i due. Roderich è ancora sconvolto da tutto quello che ha passato, e giustamente si chiede se sia giusto approfittare dell'amicizia di Gilbert. Ludwing si è dimostrato fin da subito molto educato e disponibile, a differenza del fratello sembra più calmo e riflessivo. Molto bello anche il confronto tra un reduce ferito sopravvissuto all'inferno delle trincee e un ragazzo che ha vissuto la guerra soltanto attraverso le lettere del fratello.
La trama è molto interessante, il contesto storico ricreato alla perfezione e i personaggi ben caratterizzati.
Spero che tu decida di riprendere presto a scrivere questa storia perché ha davvero molto potenziale.
Complimenti, nel frattempo passerò sicuramente a dare un'occhiata ad altri tuoi scritti^^
Alla prossima! :)
(Recensione modificata il 06/02/2018 - 06:48 pm)
(Recensione modificata il 06/02/2018 - 06:49 pm)

Recensore Master
14/01/18, ore 21:04

Ciao cara^^
Rieccomi qui.
Ho apprezzato davvero molto questo capitolo incentrato sui pensieri del povero Roderich che, pur essendo scampato all'orrore delle trincee, si ritrova in una situazione alquanto miserabile. Menomato e demoralizzato non può nemmeno far ritorno a casa, ma è costretto a rapportarsi con uno sconosciuto in una città straniera. Ho trovato le sue riflessioni davvero commoventi. Nonostante tutto è ancora vivo, e la debole speranza di poter rincontrare il padre riesce ancora a donargli un po' di forza. Mi è piaciuta anche la parte in cui Roderich riflette sul suo rapporto con Gilbert, entrambi hanno condiviso la terribile esperienza della guerra e ciò ha creato un profondo legame tra i due.
Complimenti, un capitolo veramente intenso e scritto come sempre benissimo.
Spero di poter passare presto per leggere l'ultimo capitolo pubblicato, sono davvero curiosa di conoscere Ludwig^^
Alla prossima! :)
(Recensione modificata il 14/01/2018 - 09:14 pm)

Recensore Master
27/12/17, ore 14:33

Ciao cara^^
Finalmente sono riuscita a trovare un po' di tempo da dedicare alla tua bellissima storia.
Ho apprezzato moltissimo l'introspezione di questo capitolo. Hai descritto alla perfezione la drammatica situazione dei soldati rimasti feriti in battaglia attraverso l'esperienza del povero Roderich,
Gilbert è stato molto generoso nei suoi confronti, nonostante tutto tra i due si era creato un forte legame al fronte, la proposta fatta all'amico ne è la prova.
Così la guerra è finita per Roderich, la sua sembrerebbe una fortuna, ma per lui deve essere difficile accettare la sua condizione e affrontare questi cambiamenti. Ormai la trincea era la sua unica realtà, si sente ancora legato al suo battaglione e ciò lo porta a percepire il suo congedo come una condanna. Per Roderich sarà difficile separarsi dai suoi compagni, ma per fortuna non è rimasto solo.
Adoro la tua descrizione della guerra e l'accurata analisi dei sentimenti dei tuoi personaggi. Come sempre i riferimenti a Remarque sono ben apprezzati^^
Complimenti e alla prossima! :)

Ps: comprendo perfettamente il disagio che si prova nel cercare di informarsi su certi eventi senza conoscere la lingua. Nel mio caso non conoscendo né il russo né il finlandese devo accontentarmi di tradurre dall'inglese, ma purtroppo si perde molto rispetto alle fonti originali.
Quando ho tempo mi munisco di una buona scorta di dizionari e tanta pazienza xD

Recensore Master
21/11/17, ore 21:28

Ciao^^
Scusami per la lunga assenza, purtroppo sono una lettrice poco costante.
Comunque rieccomi qui. Questa storia mi sta piacendo sempre di più.
La tua rappresentazione della vita al fronte è cruda e realistica, il che aiuta ad immedesimarsi pienamente nella triste esistenza dei protagonisti.
Il personaggio di Roderich è intrigante, di certo tra i due è il più sensibile e riflessivo, un uomo che non è fatto per l'odio e la violenza della guerra. Gilbert invece si è adattato alla crudeltà del conflitto, giustificando le sue azioni in nome di un fine più grande e per l'amore per la sua patria.
Interessante anche la questione ungherese, non avevo mai considerato l'astio tra ungheresi e austriaci durante la prima guerra mondiale.
Alla fine i due soldati sono legati dalle terribili esperienze vissute in trincea, e nonostante tutto hanno imparato a conoscersi davvero profondamente.
Come sempre è un piacere leggere le tue storie.
Complimenti anche per questo capitolo, in particolare per l'accuratezza storica.
Spero di poter ripassare presto. Alla prossima! :)

Recensore Master
28/08/17, ore 14:29

Ciao ^^
Eccomi qui, finalmente.
Premetto che anche io adoro Remarque, quindi ho apprezzato molto i riferimenti alla sua opera più nota. Ho riletto tantissime volte quel libro.
Hai ricreato alla perfezione il clima delle trincee, sia per quel che riguarda i rapporti tra i commilitoni, sia nel descrivere l'insieme degli struggenti drammi interiori dei singoli soldati.
Gilbert ed Edelstein hanno caratteri molto diversi, ma entrambi condividono lo stesso destino, e questo ha comunque creato un legame tra i due. I personaggi sono ben delineati e la guerra ci mostra al meglio ogni sfaccettatura del loro carattere.
Molto belle anche le riflessioni sulla crudeltà della guerra, che per un soldato semplice consiste soltanto nell'uccidere e morire senza ragione.
Complimenti, davvero un buon inizio.
Alla prossima! :)