Ante scriptum: Ehi, ma non ti avevo ancora espresso la mia euforia per la tua nuova immagine di Avatar! Che lettrice snaturata che sono! È davvero fantastica questa art ♥
Ante scriptum novi: So che ormai ho già rotto le scatole a mezzo Fandom e che pure tu le avrai piene per i miei arrivi infelici, ma dati l'ambientazione e i vari particolari che ci rimandano al nostro mondo, non sarebbe meglio aggiungere alle note l'AU? Magari è una considerazione sbagliata, eh ç.ç
Finalmente eccomi qui, dolcissima e bravissima Vavi. Sono in ritardo ovunque: sugli aggiornamenti, sulle recensioni — da fare e da rispondere (eh!) —, sulle letture delle fanfiction, sulle risposte ai messaggi privati... E siccome mi sono organizzata malissimo, tra esami e impegni “pro recupero della vita sociale”, ho pure finito per leggere questa storia a blocchi ç_ç Non esiste affronto peggiore per qualcosa di talmente bello come quest'ultima. Ma cercherò di farmi perdonare, nonostante l'orario osceno!
Appunto perché ho letto questa storia — sigh — in maniera frammentaria ti riporterò principalmente i punti più importanti.
Innanzitutto, avendo ascoltato la scorsa volta la canzone che ti ha ispirata, sono riuscita a trovare quasi l'andamento del brano nel tuo testo: ho sentito di nuovo la sensazione del cadere e ricadere. Quindi affermo con convinzione che il testo in toto sia una collana composta di immagini e toni musicali, e dire che ho adorato questa cosa è dire poco. Non penso proprio sia così semplice riuscire a trasportare l'emozione che si prova nel momento successivo all'ascolto della canzone ad una storia così lunga: sei stata avvero magnifica a tenere saldo il filo conduttore: ogni parola aveva la musica dentro, ne sono certa.
Altro aspetto che non mi ha solo “inumidito” gli occhi, ma mi ha anche regalato una piacevole stretta al cuore, è stata la cura — o profondo rispetto — che proponi sempre per il personaggio di Sasuke: ogni dettaglio che abbiamo ritrovato a delinearlo, preso dal nostro contesto contemporaneo, è stato semplicemente perfetto per lui, e in questo modo abbiamo potuto provare l'esperienza di averlo sentito molto vicino e simile: non mi sono sfuggiti l'ascolto della musica a tutto volume — dunque la forte volontà di estraniassi dal mondo esterno senza aver paura di perderne i contatti —, le risposte date quasi per accondiscendenza, il sangue fuoriuscito dalle screpolature delle labbra, lo stesso testo in bianco e nero, che ha parlato e rivelato i pensieri di Sasuke come assoluti, presi come sostanze quasi volatili, destinate a perdersi e non comprendersi del tutto nella loro essenza. E beh, lo so pure io che a quest'ora mi è molto facile sparare sonore boiate, ma questa sensazione l'ho avuta quasi sempre nel rileggere la tua storia, sopratutto nella parte in cui si arriva al climax: Continuare a camminare senza andare da nessuna parte, a tastoni, oppure fermarsi? Ecco, l'ho amata tantissimo: qui vedo varie interpretazioni, dipinti surrealisti. Ed è il tuo testo che evoca tutto ciò! Ci credi?
Un ultimo punto su cui mi vorrei soffermare è il tema principale di questa mini operetta. A quanto pare ti è stato criticato, quindi non vedo perché non mi sia lecito prenderlo in causa e mostrare il mio punto di vista — che, ovviamente, è artistico - classicista - pazzoide - sclerato. Tale tema è il dolore. Dunque, innanzitutto ti faccio i miei più sentiti complimenti — anche perché sono tua grande estimatrice in questi frangenti — per aver ritratto gradualmente questo potente sentimento che non è riuscito a mostrarsi, ad esplodere: è come se fosse imploso all'interno dell'anima di Sasuke, in maniera ancora più pericolosa: la sua essenza introversa l'ha portato a questo drammatico traguardo. Beh, trovandomi con un'indole molto simile a quella di Sasuke, appunto introversa — cosa brutta, molto brutta! — ho apprezzato tutto questo: non sarò esperta, ma ho chiaramente sentito che ogni gesto fosse in linea con una caratterizzazione perfetta. E, tornando al dolore, io credo che tu l'abbia reso molto dinamico — impresa lodevole! — e sublime. C'era una misteriosa bellezza nell'epilogo di questa storia, la stessa che si prova davanti a tante opere d'arte che ritraggono il dolore mantenendo la pace dei sensi e l'estasi della catarsi: penso al dolore degli eroi nelle tragedie, da Aiace, a Edipo, fino a Macbeth o Amleto, al volto scolpito dal pathos più struggente del Laocoonte, o ai quadri della Kahlo, che ha fatto della sofferenza la sua chiave di lettura!
Insomma, a parer mio è stato reso tutto magnificamente: non credo ci fossero vie da prendere per Sasuke, essendo fondamentalmente fragile e imprigionato nel baricentro della sua egoità — sempre tenendo conto della sua indole introversa —, e dal momento che la persona più importante della sua vita è anche l'ostacolo più opprimente e impossibile da opprimere. Il metodo di “auto annullamento” però non mi è piaciuto molto, se devo essere sincera: insomma, ero stata talmente presa dalla lettura che mi ero già preparata ad un finale poetico e metafisico... Ma va bene così, sono solo dettagli XD
E beh, penso di aver finito. Avrei voluto parlare di tante altre cose, approfondire la SasuHina, il carattere ambiguo e così umano di Hinata... Ma ho preferito focalizzarmi su Sasuke e la tua meravigliosa capacità di renderlo così eroico in qualsiasi ambito tu lo voglia sbattere, che sia la revisione di un momento del manga o che sia l'ambito genitoriale. Hai fatto un ottimo lavoro, Vavi, e, per quello che può contare, io sono molto fiera di te per ciò che hai scritto ♥ Continua così e non avere mai tentennamenti quando scrivi, claro?
Ehm, ti segnalo solo due errorini di battitura che notai tempo addietro, e magari li hai già corretti... Ma sono un po' pigra ad andarlo a cercare nel testo x'D beh, eccoli qui, e perdonami in anticipo:
- Ma poi scorgesti i suoi occhi a mandola curvarsi verso l’alto
- È la cosa più gusta che potresti fare in questo momento.
Niente, ho finito per davvero. Ovviamente questa storia è già andata tra i preferiti, seguiti, ricordati, letti, riletti, santificati, e chi ne ha più ne metta. Ti faccio ancora una volta i miei più sinceri complimenti, ricordandoti ancora una volta che sei straordinaria e... Che altro? Ah, giusto: perdona gli errori che saranno presenti qua e là in questa indecente recensione! Sto scrivendo senza le lenti a contatto, capiscimi: sono proprio un pericolo pubblico XD
Spero ci sentiremo presto! Un bacione ♥
CalcedonioBlu |